Spunti dalla lettura del libro di Tiziano Botteri e Guido Cremonesi, Millennials e oltre! Nuove generazioni e paradigmi manageriali, Franco Angeli, Milano, 2019

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Intelligenza artificiale e content management
Dicembre 2019
Tecnologie digitali? Un po' siamo tutti
Millennials!
Spunti dalla lettura del libro di Tiziano Botteri e Guido Cremonesi, Millennials e
oltre! Nuove generazioni e paradigmi manageriali, Franco Angeli, Milano, 2019
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Tiziano Botteri e Guido Cremonesi prendono in considerazioni le generazioni delle persone nate tra la fine
degli anni Ottanta e il 2010 circa, analizzandone i comportamenti influenzati dall'uso delle tecnologie
digitali.
Fra i tratti che emergono, spiccano in particolare i seguenti:
• Ricerca e validazione interattiva e sociale delle informazioni
• Abitudine alla fruizione di informazioni non lineari e non verbali, ovvero a procedere per immagini,
associazioni e intuizioni. La proposta di mappe mentali e concettuali, anche sotto forma di
infografiche, può rispondere bene all'esigenza di sintesi fra pensiero logico-razionale e
immaginazione
• Maggiore propensione alla ricerca del che cosa e del come, anziché all'analisi del perché
• Approccio più naturale alla multidisciplinarietà, dato che l'infosfera favorisce le contaminazioni e la
trasversalizzazione delle cononscenze
• Il multitasking, inteso come capacità di reagire rapidamente a stimoli concomitanti, è focalizzato sul
fare e richiede un'attenzione parziale continua, che tende ad abbassare la soglia di attenzione:
basta una manciata di secondi, perché la persona decida se continuare a fruire di un'informazione o
passare alla seguente
• La compresenza, nell'onlife, del mondo fisico e dell'infosfera, fa sì che la scelta del peso da dare
all'una o all'altra sfera non sia aprioristica, ma contestuale
• L'uso dello smartphone come "bacchetta magica", attuatore di molti ambiti vitali (per esempio
anche il ritorno alla TV, ma con palinsesti personalizzati, passa attraverso l'uso del cellulare come
telecomando a funzionalità "aumentate")
• L'abitudine alla digitalizzazione e dematerializzazione dei processi porta, per converso, a una
riscoperta consapevole del mondo fisico, per soddisfazione personale o perché se ne intravede il
maggiore potenziale in termini di efficienza ed efficacia (gli autori citano il caso della formazione, in
cui quella "in presenza" può essere preferibile, quando si tratta di spiegare e condividere big
picture e nessi causali)
• L'inclinazione a preferire l'accesso al possesso.

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Intelligenza artificiale e content management
Dicembre 2019
A prescindere dal fatto che ogni generazione sviluppa particolari predilezioni per determinati linguaggi e
piattaforme, le differenze sono sicuramente stemperate dalla velocità con cui tutte le generazioni
reagiscono alla pervasività delle tecnologie digitali.
Autore: Petra Dal Santo | dalsanto@keanet.it