1. Kruger
Agostinelli
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Kruger Agostinelli, marchigiano, inizia la
sua avventura dietro la consolle di tanti
locali, soprattutto marchigiani, nel 1974 al
“Krakatoa”.
Il suo mondo è la musica a 360°: giornalista
musicale, titolare di un negozio di dischi, dj
e capogruppo Aid nella regione Marche.
“Ho tanti bei ricordi: le mie serate al “Papa-
gajo” di Senigallia, le serate in cui ho fatto
ballare personaggi storici della disco music
2. quali Grace Jones e James Brown ed alcuni amici e
colleghi quali Ronnie Jones e Claudio Casalini”.
Ha concluso la sua carriera al “Piranha Club” nel
1981: “Volevo chiudere all’apice, senza vivere il
tramonto della carriera. Mi piaceva l’idea che ci si
ricordasse di me quando ancora davo il massimo”.
“Ho sempre pensato – mi dice – che i dj che lavora-
vano negli anni 70 avessero più carattere e perso-
nalità di quelli che avevano iniziato nel decennio
successivo. Tra noi c’era un rapporto particolare:
ricordo ad esempio di quando Paul Micioni, un ami-
co e collega romano, mi portò un mix che sarebbe
diventato intramontabile “Don’t let me be misun-
derstood” di Leroy Gomez e Santa Esmeralda”.
Kruger ha aperto un sito, visitabile digitando 89
www.kruger.it
“volevo chiudere all’apice, senza vivere il tramonto
della carriera. Mi piaceva l’idea che ci si ricordasse
di me quando ancora davo il massimo”