SlideShare a Scribd company logo
1 of 75
Download to read offline
L’alcool è un
potente veleno
per tutto
l’organismo in
qualsiasi forma
venga assunto:
vino, liquori,
aperitivi, birra.
In biologia molecolare, con il termine
protoplasma si indica il complesso di sostanze
contenute nella cellula che sono circondate
dalla membrana cellulare.
Ebbene, l’alcool è un «veleno
protoplasmatico», nel senso che al suo
passaggio va ad intossicare ogni singola
cellula dell’organismo, provocando una
reazione di difesa.
Essendo l’alcool frutto della
fermentazione, esso produce nel fisico
proprio quello che un’alimentazione sana
e naturale si propone di evitare a tutti i
costi!
Gli effetti fisici dell’alcool
pesano maggiormente
sul cervello, sul fegato e
sul cuore, tuttavia anche
diversi altri organi ne
sono danneggiati (come,
per esempio, il pancreas:
la pancreatite alcolica
raggiunge, nel novero
delle malattie
pancreatiche, il più alto
valore statistico).
A differenza di quello che si può pensare,
comunque, la prima vittima dell’alcool è il
cervello.
GLI EFFETTI DELL’ALCOOL
SUL CERVELLO
Fin dagli anni ‘50 si scoprì che l’alcool
invecchia terribilmente il cervello, anche
di 20 o 30 anni negli alcolisti.
(C.B. Courville, "Effects of
Alcohol on the Nervous System
of Man", Ed. San Lucas Press -
Los Angeles, 1955).
Ma non è tutto…
Di particolare
interesse è l’effetto
che l’alcool ha sulla
specifica area del
cervello che è sede
del discernimento
morale.
Essa è situata nei lobi frontali, subito
dietro le ossa della fronte.
Courville (1955) scoprì che
le dimensioni di quest’area
erano negli alcolisti
significativamente ridotte
in proporzione alle
dimensioni del resto del
cervello. In altre parole, i
lobi frontali, centro del
giudizio morale, furono
trovati atrofizzati o ridotti.
Per meglio
comprendere la
funzione dei lobi
frontali del
cervello,
consideriamo la
storia di un caso
clinico del XIX
secolo, un caso
veramente
particolare...
In un pomeriggio del settembre 1848, nella
cittadina di Cavendish, Vermont, Phineas P.
Gage, di 25 anni, un capo-squadra ferroviere,
aveva piazzato una carica esplosiva ed una
miccia in una cavità rocciosa.
Monumento che
commemora il
150° anniversario
del fatto occorso a
Cavendisch
In un attimo di distrazione, urtò la roccia
con la sbarra di ferro lunga 1 mt. che stava
maneggiando, producendo una scintilla e
facendo esplodere la polvere da sparo.
La sbarra gli trapassò il
cranio entrando attraverso
la guancia, lacerandogli il
cervello ed uscendo sul
colmo della testa.
Gage non perse mai conoscenza, fu
riaccompagnato in albergo e curato da
due medici di campagna.
Dopo due mesi e mezzo fu
dichiarato fisicamente guarito.
Ma Phineas Gage non era più lo stesso
uomo, il rispettato capo-squadra del
tempo precedente all’incidente.
Gage era descritto come un uomo dalle
abitudini moderate e di notevole
carattere. Per dirlo con le parole del suo
medico, il dott. J.M. Harlow…
«L’equilibrio o il giusto rapporto, per così dire,
fra le sue facoltà intellettuali e le sue tendenze
animali sembra essere stato distrutto…
Egli è incostante,
irriverente, si
abbandona a volte
alle più grandi
profanità (il che non
era uso fare prima)…
Manifesta poco rispetto per i suoi compagni, è
insofferente verso ogni restrizione o consiglio,
quando questo contrasta con i suoi desideri…
A volte... è ostinato, anche
capriccioso e irresoluto; fa
molti piani per future attività,
che ancora prima di essere
completamente progettati,
sono abbandonati in favore di
altri, apparentemente più
realizzabili…
Un bambino per
quanto riguarda le
capacità
intellettuali e le
manifestazioni
esteriori, egli ha
pertanto le passioni
animali di un uomo
violento…
Prima della lesione riportata, benché non
(scolasticamente) istruito, egli possedeva una
mente ben equilibrata ed era stimato da quelli
che lo conoscevano come un uomo accorto e
capace nel suo lavoro, molto energico e tenace
nell’eseguire tutti i suoi progetti…
Da questo punto di vista,
la sua mente era
cambiata radicalmente,
così decisamente che i
suoi amici e conoscenti
dissero che non era più lo
stesso Gage.»
(J.M. Harlow, "Passage of an Iron
Rod Through the Head" - Boston
Medical and Surgical Journal, 39,
N° 20 del 1848, pp. 389-393).
Ora, sotto certi aspetti e
subdolamente, l’alcool, a
cui sono particolarmente
sensibili le cellule
nervose dei lobi frontali,
intacca il giudizio morale
esattamente e
sicuramente come quella
sbarra danneggiò il
carattere di Phineas
Gage!
I DANNI AL CERVELLO
DI PICCOLE QUANTITÀ
DI ALCOOL
Come già detto, i danni cerebrali anche di piccole
quantità di alcool sono noti da molto tempo.
In un articolo comparso
nel 1982 sull’American
Journal of Public Health,
E.S. Parker (con dei
colleghi) riportava le
scoperte di uno studio
condotto a Detroit su
1.024 bevitori sociali
maschi e femmine.
La valutazione delle abitudini rivelò che gli
uomini bevevano una media di 12 volte al
mese, con il consumo di due drinks per
occasione (circa 30 ml. di alcool puro).
Questa media si rivelò sufficiente per
causare una diminuita funzione celebrale
per quanto riguarda la memoria e la
capacità di effettuare ragionamenti
astratti.
(30 ml. di alcool puro =
2 whisky o 2 bicchieri
scarsi di vino, oppure 2
birre)
Inoltre in ambedue le categorie, uomini e
donne che bevevano almeno 30 ml. la
settimana, diminuiva l’abilità nel pensiero
astratto proporzionalmente all’aumento della
quantità di alcool ingerito.
È importante notare che tutti i test di questo
studio furono eseguiti su soggetti sobri, che
non avevano bevuto da almeno 24 ore.
(E.S. Parker e E.P. Noble, "Alcohol and the Aging Process in
Social Use Drinkers", Journal of Studies on Alcohol 41, N° 1
del 1980, pp. 170-178)
Parker ed i suoi
collaboratori
furono anche in
grado di calcolare
(dati confermati
da un altro studio
parallelo compiuto
in California) che
l’aumento di un
solo drink in ogni
occasione sociale…
… causava una decrescita
(sempre in stato di
sobrietà) nella capacità di
astrazione corrispondente
all’aggiunta di 2,4 anni
all’età dell’individuo; e
nell’esecuzione di pensieri
elaborati di 3,7 anni.
(Parker, "Cognitive Patterns... in
Male Social Drinkers" - pp. 46-52)
Inoltre, i ricercatori Jones e Parker furono in
grado di dimostrare che le deficienze
neuropsicologiche causate dall’alcool
ingigantiscono con l’invecchiamento del
soggetto.
(M.K. Jones e B.M. Jones, "The Relationship of Age and Drinking
Habits to the Effetcs of Alcohol on Memory in Women", Journal of
Studies on Alcohol 41, N°1 del 1980, pp. 179-185; e anche Parker,
"Alcohol and the Aging Process", pp. 170-178)
Benché gli alcolisti
consumino più di 50
lt. di alcool puro
all’anno e taluni fino
a 130 lt., la diminuita
capacità durante gli
esami di abilità
mentale è stata
ritrovata presso
leggeri bevitori, che
ne consumavano
veramente poco:
4 lt. all’anno.
(E.S. Parker e E.P. Parker,
"Alcohol Consumption and
Cognitive Functioning in
Social Drinkers", Journal of
Studies on Alcohol 38, N° 7
del 1977, pp. 1224-1232)
Tale quantità (4 lt. all’anno) equivale a
poco più di 10 ml. di alcool puro al giorno,
ovvero 240 ml. di birra o 80 ml. di vino
(circa mezzo bicchiere).
In Australia la Dott.ssa L.A. Cala, con i suoi
assistenti, ha studiato per molti anni gli
effetti dell’alcolismo sul cervello e sulla
sua abilità di funzionare.
(L.A. Cala, "C.T. Demonstration of the Early Effects of
Alcohol on the Brain" in M. Plenum, Ed., Recent
Developments in Alcoholism [New-York: Plenum Press,
1985], Vol. 3, pp. 253-264)
Per determinare a che punto il consumo di
alcool comincia a danneggiare il cervello, la
Dott.ssa Cala esaminò forti bevitori, usando la
T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) e
trovò un’atrofia del cervello già in corso.
(L.A. Cala, F.L. Mastaglia, B. Wiley, "Brain Atrophy and Intellectual
Impairment in Heavy Drinkers - A Clinical Psychometric and
Computerized Tomography Study", Australian and New Zealand
Journal of Medicine 8, N° 2 del 1978, pp. 147-153)
Usando lo stesso
procedimento
(T.A.C.), esaminò
allora un gruppo di
individui
considerati da
moderati a leggeri
bevitori, che non
erano mai stati
intossicati.
Dei 39 bevitori esaminati, 30
accusavano un certo
rimpicciolimento cerebrale,
presentando nei lobi frontali
i primi segni del danno.
(L.A. Cala, B. Jones, P. Burns, R.E. Davis, N.
Stenhouse, F.L. Mastaglia, "Results of
Computerized Tomography, Psychometric
Testing and Dietary Studies in Social Drinkers
With Emphasis on Reversibility After
Abstinence", Medical Journal of Australia 2, N°
6 del 1983, pp. 264-269)
Secondo i risultati di questi studi, la
quantità di alcool ingerito che causa il
rimpicciolimento del cervello è inferiore a
60 ml., ovvero circa quattro whiskey.
La ricerca ha anche
riscontrato una
menomazione del
discernimento
morale con
l’assunzione di solo
30 o 60 ml. di
alcool.
(F. Fincham, J. Barling, "Effects of Alcohol on Moral
Functioning an Male Social Drinkers", The Journal of
Genetic Psychology 134, 1979, pp. 79-88).
«È stato trovato - dice un ricercatore - che la
progressione nel grado di atrofia cerebrale nei
bevitori sociali segue lo stesso corso di quello dei
pazienti affetti da alcolismo, solo che il grado di
atrofia è maggiore in quest’ultimo gruppo.»
(Cala, "Results of
Computerized
Tomography...
Studies", pp. 264-
269).
Inoltre, la Dott.ssa Cala ha concluso che appare
evidente che, con l’uso di bevande alcoliche, il
danno al cervello si verifica prima che gli esami
clinici possano evidenziare danni al fegato.
(Cala, "C.T.
Demonstration of
the Early Effects of
Alcohol", pp. 253-
264).
QUALCHE BUONA
NOTIZIA
I ricercatori studiarono anche undici bevitori
sociali che erano d’accordo di astenersi
dall’alcool per un periodo di sei mesi o più.
Benché il cervello non rimpiazzi le cellule
morte, in 10 su 11 soggetti di questo
esperimento, non solo l’atrofia cerebrale si
arrestò, ma si verificò effettivamente una
parziale inversione del processo.
Le cellule che erano vicine alla
morte o le cui dimensioni si erano
ridotte furono recuperate alla loro
piena capacità con la cessazione
dell’uso dell’alcool.
Questi ricercatori scoprirono che la densità sia
della materia grigia che della materia bianca
del cervello si sviluppava verso la normalità,
sebbene non ci fosse un pieno recupero, dopo
la cessazione dell’uso dell’alcool.
(L.A. Cala, P. Burns, R. Davis, B. Jones, "Alcohol-related Brain Damage
- Serial Studies After Abstinence and Recommencement of Drinking",
Australian Alcohol/Drug Review 3, N° 2 del 1984, pp. 127-140)
I MITI SULL’ALCOOL
Il vino fa buon
sangue!
FALSO!
Al contrario lo distrugge,
causa anemia macrocitica e
difetti di coagulazione.
L’alcool
nutre!
FALSO!
L’alcool contiene "calorie vuote", come lo
zucchero raffinato, cioè è privo di elementi
nutritivi (soprattutto se il vino è pastorizzato). La
logica conseguenza è che, per metabolizzare
l’alcool, l’organismo s’impoverisce di una notevole
quantità di vitamine B1, PP, C e di enzimi.
Nelle bevande alcoliche ci sono
pochissimi minerali, non ci sono
vitamine, né proteine, né grassi, né
carboidrati.
Inoltre, il ciclo di combustione degli altri
alimenti viene alterato ed aumenta il
fabbisogno di ossigeno.
L’alcool fornisce energia!
FALSO!
Non solo l’alcool non dà energia
perché le calorie che fornisce
sono difficilmente utilizzabili, ma
il rendimento fisico stesso
diminuisce del 15-20% in seguito
alla sua ingestione.
L’alcool protegge il cuore!
FALSO!
Non solo questo è
falso, ma è vero l’esatto
contrario. Bastano uno
o due drink per
provocare uno spasmo
delle arterie
coronariche,
diminuendo l’apporto
di ossigeno al cuore e
predisponendo
all’infarto del
miocardio.
Un pranzo abbondante innaffiato da alcool
può rivelarsi una combinazione letale per chi
ha delle arterie già ristrette.
(Fonte: Dott. Vernon
W. Foster,
“NEWSTART”, Weimar
Institute - pag. 119)
L’alcool aumenta il tasso di
colesterolo "buono" HDL!
FALSO!
È vero che l’alcool aumenta il colesterolo
HDL, ma un’occhiata più da vicino alla
struttura chimica dell’HDL rivela che ci sono
tre tipi di HDL, di cui solo uno è attivo nel
rimuovere il colesterolo LDL dalle arterie.
Sebbene l’alcool aumenti il totale dell’HDL,
in realtà diminuisce proprio quella frazione
di esso che è protettiva.
(Fonte: Dott. Vernon W. Foster, “NEWSTART”, Weimar Institute - pag. 119)
L’alcool riscalda quando la
temperatura è rigida!
FALSO!
Se è vero che la bevanda
alcolica allontana
momentaneamente la
sensazione del freddo per
la vasodilatazione che
esplica a livello dei
capillari, è altrettanto vero
che induce in un momento
successivo una dispersione
di calore, abbassando la
temperatura corporea.
La birra
aumenta il
latte
materno!
FALSO!
È stato accertato che la birra aumenta sì il
volume delle mammelle, ma inibisce la
produzione del latte materno.
È il decotto di
orzo, caso mai,
che favorisce la
secrezone di
latte materno.
L’alcool può aiutare la
virilità!
FALSO!
Dopo anni di sperimentazioni il prof. R. Lester
dell’Università di Pittsburg, ha avuto le prove che i
bevitori maschi abitudinari e incalliti tendono a
femminilizzarsi. Colpito dall’alcool, il fegato
impazzito altera la produzione degli ormoni sessuali.
Ma l’alcool agisce anche direttamente sui testicoli,
diminuendo di molto la produzione del
testosterone, l’ormone maschile che ha influenza
determinante sul desiderio e la potenza sessuale.
Non si può mangiare senza
bere un po’ di vino!
FALSO!
È il tipo di alimentazione che suscita il
desiderio di alcool!
Ratti nutriti con alimenti raffinati e
piccanti e con l’aggiunta di un eccitante
nervino, quale il caffé, messi di fronte
alla scelta tra il recipiente dell’acqua e
quello della bevanda alcolica, scelgono
quest’ultima.
Ma quando ai ratti viene somministrata
un’alimentazione equilibrata e priva di eccitanti, in
capo ad una settimana tornano a bere acqua. Lo
stesso fenomeno si verifica più volte nelle alterne
alimentazioni programmate.
(Vedi anche: Kunin D, Gaskin S, Rogan F, Smith BR, Amit Z., Caffeine
promotes ethanol drinking in rats. Examination using a limited-access
free choice paradigm)
Le bevande alcoliche
dissetano!
FALSO!
L’etanolo produce
un’inibizione degli
ormoni ipofisari
antidiuretici, inducendo
una maggior diuresi e
una maggiore
traspirazione
soprattutto durante
l’attività muscolare.
Concludendo…
Il livello di tolleranza dell’alcool nelle donne è circa la
metà rispetto agli uomini, e un bicchiere di vino per
un bambino equivale a circa un litro per un adulto.
TIPO DI
BEVANDA
QUANTITATIVO TASSO DI
ALCOOL PURO
Birra 360 ml. 15 ml.
Vino 120 ml. 15 ml.
Whisky 40 ml. 15 ml.
QUANTITATIVO DI ALCOOL PURO IN 3 TIPI
DI BEVANDE ALCOLICHE
FINE
by Luciana

More Related Content

Viewers also liked

Bevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanolo
Bevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanoloBevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanolo
Bevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanoloGianna Ferretti
 
ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...
ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...
ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...Emanuele Scafato
 
5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eteri
5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eteri5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eteri
5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eterileodolcevita
 
Fenoli. Autore: Linda Luste
Fenoli. Autore: Linda LusteFenoli. Autore: Linda Luste
Fenoli. Autore: Linda LusteDrakles
 
Vino e salute i benefici
Vino e salute i beneficiVino e salute i benefici
Vino e salute i beneficigiuseppe marini
 
La scala mercalli e la scala richter
La scala mercalli e la scala richterLa scala mercalli e la scala richter
La scala mercalli e la scala richterclasse3Achiavari
 
Alcol e Fegato
Alcol e FegatoAlcol e Fegato
Alcol e Fegatoscivetti
 
Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...
Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...
Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...Merqurio
 
Gli effetti dell'alcol sui ragazzi
Gli effetti dell'alcol sui ragazziGli effetti dell'alcol sui ragazzi
Gli effetti dell'alcol sui ragazziTullia Urschitz
 
La Chimica Organica Terza Parte
La Chimica Organica Terza ParteLa Chimica Organica Terza Parte
La Chimica Organica Terza ParteSalvatore Nocerino
 
Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"
Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"
Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"Emanuele Scafato
 
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...CIESS-UNIVPM
 
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatitiEpatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatitiMerqurio
 
Lesioni focali epatiche (Italian)
Lesioni focali epatiche (Italian)Lesioni focali epatiche (Italian)
Lesioni focali epatiche (Italian)Marco Monache
 
Le rocce sedimentarie
Le rocce sedimentarieLe rocce sedimentarie
Le rocce sedimentarie201065
 
Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...
Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...
Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...Storytelling Meridiano S.r.l.
 
Effetti di alcol e droghe sulla guida
 Effetti di alcol e droghe sulla guida Effetti di alcol e droghe sulla guida
Effetti di alcol e droghe sulla guidaValentina Lacrimini
 

Viewers also liked (20)

Bevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanolo
Bevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanoloBevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanolo
Bevande Alcoliche:classificazione e metabolismo dell'etanolo
 
ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...
ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...
ALCOL E GIOVANI Emanuele SCAFATO Lancio Campagna Ministero della Salute Elio ...
 
Giovani e alcol
Giovani e alcolGiovani e alcol
Giovani e alcol
 
5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eteri
5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eteri5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eteri
5 C 2009 Alcoli, Fenoli Ed Eteri
 
Fenoli. Autore: Linda Luste
Fenoli. Autore: Linda LusteFenoli. Autore: Linda Luste
Fenoli. Autore: Linda Luste
 
Vino e salute i benefici
Vino e salute i beneficiVino e salute i benefici
Vino e salute i benefici
 
La scala mercalli e la scala richter
La scala mercalli e la scala richterLa scala mercalli e la scala richter
La scala mercalli e la scala richter
 
Alcol e Fegato
Alcol e FegatoAlcol e Fegato
Alcol e Fegato
 
Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...
Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...
Steatosi e steatoepatite_non_alcolica_(nafld,_nash)._inquadramento_e_trattame...
 
Gli effetti dell'alcol sui ragazzi
Gli effetti dell'alcol sui ragazziGli effetti dell'alcol sui ragazzi
Gli effetti dell'alcol sui ragazzi
 
La Chimica Organica Terza Parte
La Chimica Organica Terza ParteLa Chimica Organica Terza Parte
La Chimica Organica Terza Parte
 
FEGATO + ETANOLO
FEGATO + ETANOLOFEGATO + ETANOLO
FEGATO + ETANOLO
 
Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"
Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"
Emanuele Scafato "IL BERE IN ITALIA"
 
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
 
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatitiEpatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
 
Terremoti
TerremotiTerremoti
Terremoti
 
Lesioni focali epatiche (Italian)
Lesioni focali epatiche (Italian)Lesioni focali epatiche (Italian)
Lesioni focali epatiche (Italian)
 
Le rocce sedimentarie
Le rocce sedimentarieLe rocce sedimentarie
Le rocce sedimentarie
 
Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...
Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...
Francesco Martusciello - Corso Sommelier 2013: Costituenti e Alterazioni del ...
 
Effetti di alcol e droghe sulla guida
 Effetti di alcol e droghe sulla guida Effetti di alcol e droghe sulla guida
Effetti di alcol e droghe sulla guida
 

More from Luciana Petillo

14. new start uno stile di vita
14. new start   uno stile di vita14. new start   uno stile di vita
14. new start uno stile di vitaLuciana Petillo
 
11. i veleni quotidiani 2 zucchero & affini
11. i veleni quotidiani 2   zucchero & affini11. i veleni quotidiani 2   zucchero & affini
11. i veleni quotidiani 2 zucchero & affiniLuciana Petillo
 
10. i veleni quotidiani 1 sale
10. i veleni quotidiani 1   sale10. i veleni quotidiani 1   sale
10. i veleni quotidiani 1 saleLuciana Petillo
 
9. ph ottimale del sangue
9. ph ottimale del sangue9. ph ottimale del sangue
9. ph ottimale del sangueLuciana Petillo
 
7. aspetti etici degli allevamenti intensivi
7. aspetti etici degli allevamenti intensivi7. aspetti etici degli allevamenti intensivi
7. aspetti etici degli allevamenti intensiviLuciana Petillo
 
6. pericoli delle proteine animali
6. pericoli delle proteine animali6. pericoli delle proteine animali
6. pericoli delle proteine animaliLuciana Petillo
 
5. i pericoli del glutine nel grano moderno
5. i pericoli del glutine nel grano moderno5. i pericoli del glutine nel grano moderno
5. i pericoli del glutine nel grano modernoLuciana Petillo
 
4. cereali e pseudo cereali
4. cereali e pseudo cereali4. cereali e pseudo cereali
4. cereali e pseudo cerealiLuciana Petillo
 

More from Luciana Petillo (13)

15. disintossicarsi
15. disintossicarsi15. disintossicarsi
15. disintossicarsi
 
14. new start uno stile di vita
14. new start   uno stile di vita14. new start   uno stile di vita
14. new start uno stile di vita
 
11. i veleni quotidiani 2 zucchero & affini
11. i veleni quotidiani 2   zucchero & affini11. i veleni quotidiani 2   zucchero & affini
11. i veleni quotidiani 2 zucchero & affini
 
10. i veleni quotidiani 1 sale
10. i veleni quotidiani 1   sale10. i veleni quotidiani 1   sale
10. i veleni quotidiani 1 sale
 
9. ph ottimale del sangue
9. ph ottimale del sangue9. ph ottimale del sangue
9. ph ottimale del sangue
 
8. proteine vegetali
8. proteine vegetali8. proteine vegetali
8. proteine vegetali
 
7. aspetti etici degli allevamenti intensivi
7. aspetti etici degli allevamenti intensivi7. aspetti etici degli allevamenti intensivi
7. aspetti etici degli allevamenti intensivi
 
6. pericoli delle proteine animali
6. pericoli delle proteine animali6. pericoli delle proteine animali
6. pericoli delle proteine animali
 
5. i pericoli del glutine nel grano moderno
5. i pericoli del glutine nel grano moderno5. i pericoli del glutine nel grano moderno
5. i pericoli del glutine nel grano moderno
 
4. cereali e pseudo cereali
4. cereali e pseudo cereali4. cereali e pseudo cereali
4. cereali e pseudo cereali
 
3. verdura
3. verdura3. verdura
3. verdura
 
2. Frutta
2. Frutta2. Frutta
2. Frutta
 
1. acqua
1. acqua 1. acqua
1. acqua
 

13. i veleni quotidiani 4 alcool

  • 1.
  • 2.
  • 3. L’alcool è un potente veleno per tutto l’organismo in qualsiasi forma venga assunto: vino, liquori, aperitivi, birra.
  • 4. In biologia molecolare, con il termine protoplasma si indica il complesso di sostanze contenute nella cellula che sono circondate dalla membrana cellulare. Ebbene, l’alcool è un «veleno protoplasmatico», nel senso che al suo passaggio va ad intossicare ogni singola cellula dell’organismo, provocando una reazione di difesa.
  • 5. Essendo l’alcool frutto della fermentazione, esso produce nel fisico proprio quello che un’alimentazione sana e naturale si propone di evitare a tutti i costi!
  • 6. Gli effetti fisici dell’alcool pesano maggiormente sul cervello, sul fegato e sul cuore, tuttavia anche diversi altri organi ne sono danneggiati (come, per esempio, il pancreas: la pancreatite alcolica raggiunge, nel novero delle malattie pancreatiche, il più alto valore statistico).
  • 7. A differenza di quello che si può pensare, comunque, la prima vittima dell’alcool è il cervello.
  • 9. Fin dagli anni ‘50 si scoprì che l’alcool invecchia terribilmente il cervello, anche di 20 o 30 anni negli alcolisti. (C.B. Courville, "Effects of Alcohol on the Nervous System of Man", Ed. San Lucas Press - Los Angeles, 1955).
  • 10. Ma non è tutto… Di particolare interesse è l’effetto che l’alcool ha sulla specifica area del cervello che è sede del discernimento morale. Essa è situata nei lobi frontali, subito dietro le ossa della fronte.
  • 11. Courville (1955) scoprì che le dimensioni di quest’area erano negli alcolisti significativamente ridotte in proporzione alle dimensioni del resto del cervello. In altre parole, i lobi frontali, centro del giudizio morale, furono trovati atrofizzati o ridotti.
  • 12. Per meglio comprendere la funzione dei lobi frontali del cervello, consideriamo la storia di un caso clinico del XIX secolo, un caso veramente particolare...
  • 13. In un pomeriggio del settembre 1848, nella cittadina di Cavendish, Vermont, Phineas P. Gage, di 25 anni, un capo-squadra ferroviere, aveva piazzato una carica esplosiva ed una miccia in una cavità rocciosa. Monumento che commemora il 150° anniversario del fatto occorso a Cavendisch
  • 14. In un attimo di distrazione, urtò la roccia con la sbarra di ferro lunga 1 mt. che stava maneggiando, producendo una scintilla e facendo esplodere la polvere da sparo. La sbarra gli trapassò il cranio entrando attraverso la guancia, lacerandogli il cervello ed uscendo sul colmo della testa.
  • 15. Gage non perse mai conoscenza, fu riaccompagnato in albergo e curato da due medici di campagna. Dopo due mesi e mezzo fu dichiarato fisicamente guarito.
  • 16. Ma Phineas Gage non era più lo stesso uomo, il rispettato capo-squadra del tempo precedente all’incidente.
  • 17. Gage era descritto come un uomo dalle abitudini moderate e di notevole carattere. Per dirlo con le parole del suo medico, il dott. J.M. Harlow…
  • 18. «L’equilibrio o il giusto rapporto, per così dire, fra le sue facoltà intellettuali e le sue tendenze animali sembra essere stato distrutto… Egli è incostante, irriverente, si abbandona a volte alle più grandi profanità (il che non era uso fare prima)…
  • 19. Manifesta poco rispetto per i suoi compagni, è insofferente verso ogni restrizione o consiglio, quando questo contrasta con i suoi desideri… A volte... è ostinato, anche capriccioso e irresoluto; fa molti piani per future attività, che ancora prima di essere completamente progettati, sono abbandonati in favore di altri, apparentemente più realizzabili…
  • 20. Un bambino per quanto riguarda le capacità intellettuali e le manifestazioni esteriori, egli ha pertanto le passioni animali di un uomo violento…
  • 21. Prima della lesione riportata, benché non (scolasticamente) istruito, egli possedeva una mente ben equilibrata ed era stimato da quelli che lo conoscevano come un uomo accorto e capace nel suo lavoro, molto energico e tenace nell’eseguire tutti i suoi progetti…
  • 22. Da questo punto di vista, la sua mente era cambiata radicalmente, così decisamente che i suoi amici e conoscenti dissero che non era più lo stesso Gage.» (J.M. Harlow, "Passage of an Iron Rod Through the Head" - Boston Medical and Surgical Journal, 39, N° 20 del 1848, pp. 389-393).
  • 23. Ora, sotto certi aspetti e subdolamente, l’alcool, a cui sono particolarmente sensibili le cellule nervose dei lobi frontali, intacca il giudizio morale esattamente e sicuramente come quella sbarra danneggiò il carattere di Phineas Gage!
  • 24. I DANNI AL CERVELLO DI PICCOLE QUANTITÀ DI ALCOOL
  • 25. Come già detto, i danni cerebrali anche di piccole quantità di alcool sono noti da molto tempo. In un articolo comparso nel 1982 sull’American Journal of Public Health, E.S. Parker (con dei colleghi) riportava le scoperte di uno studio condotto a Detroit su 1.024 bevitori sociali maschi e femmine.
  • 26. La valutazione delle abitudini rivelò che gli uomini bevevano una media di 12 volte al mese, con il consumo di due drinks per occasione (circa 30 ml. di alcool puro).
  • 27. Questa media si rivelò sufficiente per causare una diminuita funzione celebrale per quanto riguarda la memoria e la capacità di effettuare ragionamenti astratti. (30 ml. di alcool puro = 2 whisky o 2 bicchieri scarsi di vino, oppure 2 birre)
  • 28. Inoltre in ambedue le categorie, uomini e donne che bevevano almeno 30 ml. la settimana, diminuiva l’abilità nel pensiero astratto proporzionalmente all’aumento della quantità di alcool ingerito.
  • 29. È importante notare che tutti i test di questo studio furono eseguiti su soggetti sobri, che non avevano bevuto da almeno 24 ore. (E.S. Parker e E.P. Noble, "Alcohol and the Aging Process in Social Use Drinkers", Journal of Studies on Alcohol 41, N° 1 del 1980, pp. 170-178)
  • 30. Parker ed i suoi collaboratori furono anche in grado di calcolare (dati confermati da un altro studio parallelo compiuto in California) che l’aumento di un solo drink in ogni occasione sociale…
  • 31. … causava una decrescita (sempre in stato di sobrietà) nella capacità di astrazione corrispondente all’aggiunta di 2,4 anni all’età dell’individuo; e nell’esecuzione di pensieri elaborati di 3,7 anni. (Parker, "Cognitive Patterns... in Male Social Drinkers" - pp. 46-52)
  • 32. Inoltre, i ricercatori Jones e Parker furono in grado di dimostrare che le deficienze neuropsicologiche causate dall’alcool ingigantiscono con l’invecchiamento del soggetto. (M.K. Jones e B.M. Jones, "The Relationship of Age and Drinking Habits to the Effetcs of Alcohol on Memory in Women", Journal of Studies on Alcohol 41, N°1 del 1980, pp. 179-185; e anche Parker, "Alcohol and the Aging Process", pp. 170-178)
  • 33. Benché gli alcolisti consumino più di 50 lt. di alcool puro all’anno e taluni fino a 130 lt., la diminuita capacità durante gli esami di abilità mentale è stata ritrovata presso leggeri bevitori, che ne consumavano veramente poco: 4 lt. all’anno. (E.S. Parker e E.P. Parker, "Alcohol Consumption and Cognitive Functioning in Social Drinkers", Journal of Studies on Alcohol 38, N° 7 del 1977, pp. 1224-1232)
  • 34. Tale quantità (4 lt. all’anno) equivale a poco più di 10 ml. di alcool puro al giorno, ovvero 240 ml. di birra o 80 ml. di vino (circa mezzo bicchiere).
  • 35. In Australia la Dott.ssa L.A. Cala, con i suoi assistenti, ha studiato per molti anni gli effetti dell’alcolismo sul cervello e sulla sua abilità di funzionare. (L.A. Cala, "C.T. Demonstration of the Early Effects of Alcohol on the Brain" in M. Plenum, Ed., Recent Developments in Alcoholism [New-York: Plenum Press, 1985], Vol. 3, pp. 253-264)
  • 36. Per determinare a che punto il consumo di alcool comincia a danneggiare il cervello, la Dott.ssa Cala esaminò forti bevitori, usando la T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) e trovò un’atrofia del cervello già in corso. (L.A. Cala, F.L. Mastaglia, B. Wiley, "Brain Atrophy and Intellectual Impairment in Heavy Drinkers - A Clinical Psychometric and Computerized Tomography Study", Australian and New Zealand Journal of Medicine 8, N° 2 del 1978, pp. 147-153)
  • 37. Usando lo stesso procedimento (T.A.C.), esaminò allora un gruppo di individui considerati da moderati a leggeri bevitori, che non erano mai stati intossicati.
  • 38. Dei 39 bevitori esaminati, 30 accusavano un certo rimpicciolimento cerebrale, presentando nei lobi frontali i primi segni del danno. (L.A. Cala, B. Jones, P. Burns, R.E. Davis, N. Stenhouse, F.L. Mastaglia, "Results of Computerized Tomography, Psychometric Testing and Dietary Studies in Social Drinkers With Emphasis on Reversibility After Abstinence", Medical Journal of Australia 2, N° 6 del 1983, pp. 264-269)
  • 39. Secondo i risultati di questi studi, la quantità di alcool ingerito che causa il rimpicciolimento del cervello è inferiore a 60 ml., ovvero circa quattro whiskey.
  • 40. La ricerca ha anche riscontrato una menomazione del discernimento morale con l’assunzione di solo 30 o 60 ml. di alcool. (F. Fincham, J. Barling, "Effects of Alcohol on Moral Functioning an Male Social Drinkers", The Journal of Genetic Psychology 134, 1979, pp. 79-88).
  • 41. «È stato trovato - dice un ricercatore - che la progressione nel grado di atrofia cerebrale nei bevitori sociali segue lo stesso corso di quello dei pazienti affetti da alcolismo, solo che il grado di atrofia è maggiore in quest’ultimo gruppo.» (Cala, "Results of Computerized Tomography... Studies", pp. 264- 269).
  • 42. Inoltre, la Dott.ssa Cala ha concluso che appare evidente che, con l’uso di bevande alcoliche, il danno al cervello si verifica prima che gli esami clinici possano evidenziare danni al fegato. (Cala, "C.T. Demonstration of the Early Effects of Alcohol", pp. 253- 264).
  • 44. I ricercatori studiarono anche undici bevitori sociali che erano d’accordo di astenersi dall’alcool per un periodo di sei mesi o più.
  • 45. Benché il cervello non rimpiazzi le cellule morte, in 10 su 11 soggetti di questo esperimento, non solo l’atrofia cerebrale si arrestò, ma si verificò effettivamente una parziale inversione del processo.
  • 46. Le cellule che erano vicine alla morte o le cui dimensioni si erano ridotte furono recuperate alla loro piena capacità con la cessazione dell’uso dell’alcool.
  • 47. Questi ricercatori scoprirono che la densità sia della materia grigia che della materia bianca del cervello si sviluppava verso la normalità, sebbene non ci fosse un pieno recupero, dopo la cessazione dell’uso dell’alcool. (L.A. Cala, P. Burns, R. Davis, B. Jones, "Alcohol-related Brain Damage - Serial Studies After Abstinence and Recommencement of Drinking", Australian Alcohol/Drug Review 3, N° 2 del 1984, pp. 127-140)
  • 49. Il vino fa buon sangue!
  • 50. FALSO! Al contrario lo distrugge, causa anemia macrocitica e difetti di coagulazione.
  • 52. FALSO! L’alcool contiene "calorie vuote", come lo zucchero raffinato, cioè è privo di elementi nutritivi (soprattutto se il vino è pastorizzato). La logica conseguenza è che, per metabolizzare l’alcool, l’organismo s’impoverisce di una notevole quantità di vitamine B1, PP, C e di enzimi.
  • 53. Nelle bevande alcoliche ci sono pochissimi minerali, non ci sono vitamine, né proteine, né grassi, né carboidrati. Inoltre, il ciclo di combustione degli altri alimenti viene alterato ed aumenta il fabbisogno di ossigeno.
  • 55. FALSO! Non solo l’alcool non dà energia perché le calorie che fornisce sono difficilmente utilizzabili, ma il rendimento fisico stesso diminuisce del 15-20% in seguito alla sua ingestione.
  • 57. FALSO! Non solo questo è falso, ma è vero l’esatto contrario. Bastano uno o due drink per provocare uno spasmo delle arterie coronariche, diminuendo l’apporto di ossigeno al cuore e predisponendo all’infarto del miocardio.
  • 58. Un pranzo abbondante innaffiato da alcool può rivelarsi una combinazione letale per chi ha delle arterie già ristrette. (Fonte: Dott. Vernon W. Foster, “NEWSTART”, Weimar Institute - pag. 119)
  • 59. L’alcool aumenta il tasso di colesterolo "buono" HDL!
  • 60. FALSO! È vero che l’alcool aumenta il colesterolo HDL, ma un’occhiata più da vicino alla struttura chimica dell’HDL rivela che ci sono tre tipi di HDL, di cui solo uno è attivo nel rimuovere il colesterolo LDL dalle arterie. Sebbene l’alcool aumenti il totale dell’HDL, in realtà diminuisce proprio quella frazione di esso che è protettiva. (Fonte: Dott. Vernon W. Foster, “NEWSTART”, Weimar Institute - pag. 119)
  • 61. L’alcool riscalda quando la temperatura è rigida!
  • 62. FALSO! Se è vero che la bevanda alcolica allontana momentaneamente la sensazione del freddo per la vasodilatazione che esplica a livello dei capillari, è altrettanto vero che induce in un momento successivo una dispersione di calore, abbassando la temperatura corporea.
  • 64. FALSO! È stato accertato che la birra aumenta sì il volume delle mammelle, ma inibisce la produzione del latte materno. È il decotto di orzo, caso mai, che favorisce la secrezone di latte materno.
  • 65. L’alcool può aiutare la virilità!
  • 66. FALSO! Dopo anni di sperimentazioni il prof. R. Lester dell’Università di Pittsburg, ha avuto le prove che i bevitori maschi abitudinari e incalliti tendono a femminilizzarsi. Colpito dall’alcool, il fegato impazzito altera la produzione degli ormoni sessuali.
  • 67. Ma l’alcool agisce anche direttamente sui testicoli, diminuendo di molto la produzione del testosterone, l’ormone maschile che ha influenza determinante sul desiderio e la potenza sessuale.
  • 68. Non si può mangiare senza bere un po’ di vino!
  • 69. FALSO! È il tipo di alimentazione che suscita il desiderio di alcool! Ratti nutriti con alimenti raffinati e piccanti e con l’aggiunta di un eccitante nervino, quale il caffé, messi di fronte alla scelta tra il recipiente dell’acqua e quello della bevanda alcolica, scelgono quest’ultima.
  • 70. Ma quando ai ratti viene somministrata un’alimentazione equilibrata e priva di eccitanti, in capo ad una settimana tornano a bere acqua. Lo stesso fenomeno si verifica più volte nelle alterne alimentazioni programmate. (Vedi anche: Kunin D, Gaskin S, Rogan F, Smith BR, Amit Z., Caffeine promotes ethanol drinking in rats. Examination using a limited-access free choice paradigm)
  • 72. FALSO! L’etanolo produce un’inibizione degli ormoni ipofisari antidiuretici, inducendo una maggior diuresi e una maggiore traspirazione soprattutto durante l’attività muscolare.
  • 74. Il livello di tolleranza dell’alcool nelle donne è circa la metà rispetto agli uomini, e un bicchiere di vino per un bambino equivale a circa un litro per un adulto. TIPO DI BEVANDA QUANTITATIVO TASSO DI ALCOOL PURO Birra 360 ml. 15 ml. Vino 120 ml. 15 ml. Whisky 40 ml. 15 ml. QUANTITATIVO DI ALCOOL PURO IN 3 TIPI DI BEVANDE ALCOLICHE