Ogni viaggiatore scrive e racconta una storia, di cui può essere consapevole o meno e che può pubblicare o tenere per sé. Progettare l'accoglienza - sul posto e online - usando le tecniche dello storytelling permette di vedersi e proporsi come un set in cui i nostri clienti mettono in scena le loro vite, migliorando l'ospitalità, il marketing, la comunicazione e la vendita.
Per ospitare i racconti di viaggio ho creato una piattaforma di pubblicazione su mappe geografiche: www.pleens.com
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(call to adventure)
A volte il campo di forza narrativo è
così potente da rendere necessario
uno spostamento
nella realtà fisica
10. Being a narrative
❖ contenuti con un conflitto
❖ contenuti incompleti, che fanno venire voglia di saperne di più (e
ancora, ancora)
❖ contenuti che favoriscono l’immedesimazione
❖ contenuti che fanno venir voglia di raccontare a tua volta
❖ contenuti con il prodotto come “oggetto magico”
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La “god view”
per fare bene storytravelling oggi
ci serve una prospettiva diversa
un formato nuovo
e antico insieme
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A strange loop
Mappare le narrazioni
è il formato necessario
per passare da immaginario
a realtà senza soluzione di
continuità
27. Come usare lo storytravelling
1.come tecnica di comunicazione (digitale e non, social e non)
2.come tecnica di distribuzione e vendita
3.come tecnica di progettazione dell’accoglienza
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Piedi per terra
God view,
ma dalle solide basi
Senza prodotto non si va da nessuna parte, altro che storie
Usiamo lo storytravelling per progettare
l'accoglienza digitale in continuità con
quella fisica (e viceversa), perché chi abita
un luogo con l’immaginario possa restare
nella storia anche quando arriva al check in.