1. La materia e il pubblico
●Fusione della materia carolingia e bretone
●Reminiscenze classiche
●Pubblico cortigiano per i caratteri tipici della
trasmissione orale
●Pubblico nazionale
2. Organizzazione dell'intreccio
Procedimento dell'entrelacement: il narratore
porta avanti in parallelo il racconto di più vicende
contemporaneamente. Nel tessuto narrativo
inserite novelle raccontate da vari personaggi. Vi
sono poi episodi che profetizzano eventi storici
futuri ( ad es. la maga Melissa nella grotta di
Merlino indica a Bradamante tutti i discendenti
della casa d'Este).Infine ogni canto presenta un
esordio in cui la voce narrante si abbandona a
considerazioni sul comportamento umano in
generale aprendo un colloquio con ipotetici
destinatari.
3. I fili narrativi
●La guerra mossa dal re Agramante a Carlo
Magno
●L'amore di Orlando per Angelica
●Le vicende di Ruggiero e Bradamante che si
concludono con la conversione al cristianesimo di
Ruggiero e con le nozze.
La guerra tra Cristiani e Mori costituisce il nucleo
centrale intorno a cui ruotano tutte le altre
vicende.
4. La struttura del poema
●Motivo dell'inchiesta come ricerca di un oggetto
con un carattere del tutto laico e profano. Ma il
desiderio è vano e l'inchiesta risulta sempre
fallimentare e inconcludente. L'inchiesta
inconcludente si traduce in un movimento
circolare, che non approda mai ad una meta e
ritorna sempre su se stesso, ad indicare il
carattere ossessivamente ripetitivo della ricerca.
L'inseguire vanamente questi oggetti delusori
costituisce per i personaggi uno sviarsi, un errore:
errore in senso materiale, in senso morale e in
senso intellettuale.
5. La struttura del poema
Organizzazione dello spazio: le vicende sono
ambientate in uno spazio vastissimo, orizzontale
e circolare perchè la ricerca non raggiunge mai il
suo oggetto.Quello del “Furioso” è uno spazio
aperto al desiderio e alla scelta umani, ma anche
labirintico e frustrante. In esso domina non il
disegno divino che tutto regola
provvidenzialmente, ma l'azione imprevedibile e
capricciosa della fortuna.( Visione pessimistica e
disincantata della realtà). La selva è metafora di
questa concezione.
6. La struttura del poema
●Organizzazione del tempo: tempo non lineare,
ma labirintico.
●Disegno organizzativo rigoroso: il poeta stesso
nel corso del racconto più volte nel corso della
narrazione enuncia il principio dell'unità che vi
deve essere nella molteplicità della sapiente
armonizzazione della varietà di fili narrativi, di
materiali e di toni che sono presenti nel poema. Il
poeta, come ha indicato Durling, è come Dio nel
mondo, perfetto dominatore della sua creazione.
7. La struttura del poema
Alla struttura aperta del poema, capace di
espandersi all'infinito per addizione di avventure
su avventure, si perviene ad una struttura chiusa
tipica dell'epica.
La sconfitta del mago Atlante e la dissoluzione
dell'incantesimo del palazzo segnano la fine degli
inganni. Nella seconda parte predominano
sequenze narrative lunghe e ininterrotte. Altro
momento culminante è la conversione di
Ruggiero, che segna la fine del continuo “errore”
cavalleresco del personaggio e l'approdo finale al
suo destino di eroe epico, fondatore di una civiltà.
Se il mondo è caos, il poema può essere ridotto
all'ordine
8. La materia cavalleresca e l'ironia
Ariosto è un acuto e spregiudicato osservatore
della realtà e dei comportamenti umani, nella loro
dimensione privata come in quella collettiva e
politica.
Procedimento dello straniamento: improvviso
mutamento nella prospettiva da cui è presentata
la materia, nell'allontanarla e nel guardarla con
occhio estraneo, in modo da impedire
l'immedesimazione emotiva nel mondo narrato e
nel costringere anche il lettore a guardare
personaggi, situazione e sentimenti come da
lontano e, quindi, a riflettere su di essi con
atteggiamento critico.
9. La materia cavalleresca e l'ironia
Lo straniamento è ottenuto con vari procedimenti.
Il più tipico è il continuo intervenire della voce
narrante con giudizi e commenti, in genere
maliziosi e sornioni, che spezzano l'illusione
narrativa. Lo straniamento è lo strumento
principale dell'ironia ariostesca, che implica
sempre una forma di distacco dalla materia, uno
sguardo da lontano, sornione e disincantato.
10. La materia cavalleresca e l'ironia
Un altro procedimento, veicolo dell'ironia, è
l'abbassamento: Ariosto si limita ad abbassare
leggermente la dignità epica ed eroica dei
personaggi, portandoli ad un livello più prosaico e
familiare efacendo emergere al di sotto delle
apparenze dei cavalieri e delle dame gli uomini e
le donne comuni, con i loro limiti e i loro errori.
L'ironia diventa strumento della disposizione
lucidamente conoscitiva di Ariosto nei confronti
del reale, del suo atteggiamento critico dinanzi al
mondo e agli uomini.
11. Il pluralismo prospettico e la
narrazione polifonica
I personaggi, che tendono ad alti ideali, sono
destinati alla sconfitta, mentre i personaggi più
pragmatici e spregiudicati sanno conformarsi al
reale e alla Fortuna. Ariosto passa da una
prospettiva all'altra, senza mai interamente
coincidere con alcuna di esse.Nel poema si
manifestano più voci, portatrici di varie prospettive
sul reale, di vari orientamenti ideologici, tutte in
perfetta autonomia, senza che l'autore intervenga
a fissare una prospettiva privilegiata.(narrazione
polifonica di Bachtin)
12. La lingua e la metrica
Il criterio seguito da Ariosto nella terza edizione è
quello bembesco: il modello è l'unilinguismo di
Petrarca. In realtà si tratta di una lingua più
variegata e multiforme anche se il Furioso è un
amalgama unitario.
Ritmo dell'ottava, che è di una fluidità miracolosa:
quando prevale la riflessione oppure l'ironia
straniante l'andamento è più prosaico e
distesamente colloquiale, nelle parti epiche può
farsi solenne, nei momenti di maggior patetismo
può divenire vibrante.
13. La struttura del poema
Alla struttura aperta del poema, capace di
espandersi all'infinito per addizione di avventure
su avventure, si perviene ad una struttura chiusa
tipica dell'epica.
La sconfitta del mago Atlante e la dissoluzione
dell'incantesimo del palazzo segnano la fine degli
inganni. Nella seconda parte predominano
sequenze narrative lunghe e ininterrotte. Altro
momento culminante è la conversione di
Ruggiero, che segna la fine del continuo “errore”
cavalleresco del personaggio e l'approdo finale al
suo destino di eroe epico, fondatore di una civiltà.