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Mini-Master Alberghiero 2013
Corso di Comunicazione Alberghiera
Docente – Dr. Mirko Chianesi




                               Como, 28 Gennaio – 07 Febbraio 2013
Il Corso
MODULO 1 – ORGANIZZAZIONE E COMUNICAZIONE AZIENDALE
   Il Turismo: Istituzioni e organizzazioni
   Strategie d'impresa e comunicazione
   La comunicazione come fattore strategico
   La comunicazione fuori dall'impresa
   Strutture organizzative e comunicazione
   Case Study

MODULO 2 - COMUNICAZIONE D’IMPRESA NEL SETTORE TURISTICO ALBERGHIERO
   L’offerta turistico-alberghiera in Italia
   Forme di gestione alberghiera
   Il marketing alberghiero
        Il marketing strategico
        Il piano di marketing
        Posizionamento e riposizionamento
    Principali canali di promozione e commercializzazione
    Comunicazione “Alberghiera”: Esterna, Interna, i Clienti.
    Case Study
Il Corso
MODULO 3 – NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE e COMMERCIALIZZAZIONE
   Web e Turismo
   Il Web 2.0 e i social network
   Case Study

MODULO 4 - RECLAMI E PROBLEM SOLVING
   Il disservizio
   Customer Care e Customer Satisfaction
   La gestione dei reclami e del conflitto
   Il Questionario di gradimento e il Mistery Client
   Case Study

MODULO 5 - ESERCITAZIONE
   Predisposizione di un Piano di Comunicazione
Il Turismo




UNWTO - Tourism Vision 2020
Il Turismo in previsione




UNWTO - Tourism Vision 2020
I numeri del Turismo




UNWTO - Tourism Vision 2020
Gli “attori” del Turismo (Stakeholders)
Istituzioni e Organizzazioni
STRATEGIA D’IMPRESA
 E COMUNICAZIONE
Immagine Aziendale e Comunicazione

 Un imprenditore è una persona che istituisce e/o gestisce, in toto o in
 parte assieme ad altri soci imprenditori, un'attività economica d'impresa
 assumendosi il cosiddetto rischio d'impresa. (CC – art 2082).

 L'impresa è un'attività economica professionalmente organizzata al fine
 della produzione o dello scambio di beni o di servizi. (per come desunto
 dalla definizione di imprenditore).

 L'azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per
 l'esercizio dell'impresa. (CC – art 2555).
Immagine Aziendale e Comunicazione

 Quindi, allo scopo di esistere, un’impresa deve necessariamente, produrre
 e commercializzare i propri prodotti!

 Una commercializzazione di successo implica una efficace interazione con il
 proprio “pubblico”, cioè l’attività di trasmettere e/o ricevere informazioni
 sia verso l’interno, sia all’esterno dell’impresa:



                 COMUNICARE
Immagine Aziendale e Comunicazione

 Assodato, dunque, che un’azienda comunica per esistere, ora il problema
 da risolvere è:

 Individuare i diversi modi per gestire tutte le attività di
 comunicazione , discernendo quelli funzionali al successo duraturo
 da quelli invece che non lo sono.
Immagine Aziendale e Comunicazione




 Figura 1: Sistema dinamico di impresa “ben funzionante”
 V. Coda: “Comunicazione e immagine nella strategia d’impresa”
Immagine Aziendale e Comunicazione




Figura 2: La centralità dell’immagine nel processo di sviluppo dell’impresa
V. Coda: “Comunicazione e immagine nella strategia d’impresa”
Immagine Aziendale e Comunicazione




  Il trascorrere del tempo dà origine ad un’immagine la cui forza, persistenza
  e attrattività dipendono:
  1. Dall’età dell’azienda;
  2. Dalla coerenza di comportamenti; e
  3. Dalla continuità di soddisfazione prodotta nei pubblici.
LA COMUNICAZIONE COME
   FATTORE STRATEGICO
Strategia d’impresa

Una strategia d’impresa segue tre linee guida fondamentali:
 Fissazione degli obiettivi di fondo di breve, medio e lungo termine;
 Scelta dei modi d’azione;
 Predisposizione delle risorse necessarie per conseguire gli obiettivi
   prefissati.
Struttura d’impresa




1. Schema di organizzazione o organigramma aziendale;
2. Linee di autorità e comunicazione intercorrenti tra le diverse unità
   organizzative ed i loro responsabili;
3. Informazioni e dati che fluiscono attraverso tali linee.
La Comunicazione
La Comunicazione Interna
Quali sono, in un’impresa, le persone coinvolte nei
processi di comunicazione?


                                           T
                                           U
                                           T
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                                           E
                                    www.hotel-sonne.at
La Comunicazione Interna

Infatti…


   Sia che si tratti di comunicare per trasmettere o contestare ordini di
servizio, prendere decisioni, stabilire alleanze, prendere le distanze o per
semplice scambio di informazioni, ufficiali e/o ufficiose, tutti, manager e
dipendenti di un’azienda, prendono parte in qualche modo ai processi di
                comunicazione che vivono al suo interno.
La Comunicazione Interna
I Flussi Comunicativi
La Comunicazione Interna prende direzioni differenti a seconda
della condizione gerarchica e dei ruoli lavorativi dei soggetti che la
esercitano:

     MOVIMENTO                 SUPPORTI                      FUNZIONI

DISCENDENTE             Ordini di servizio, riunioni,
                                                      Informare e dirigere
Capo-dipendenti         bollettini, telefono

ASCENDENTE              Chiacchiere, voci,           Omogeneizzare (evitata
Dipendenti-capo         volantini                    dai capi)
                        Di routine nelle piccole
ORIZZONTALE             strutture, in altre          Costruire uno spirito di
Tra pari                occorrono incontri ad hoc    gruppo
                        trasversali
LA COMUNICAZIONE FUORI
     DALL’IMPRESA
La Comunicazione Esterna
Ogni azienda “parla” con i suoi pubblici attraverso diverse modalità
prestabilite. Pubblicità, promozioni e sponsorizzazioni sono le più
conosciute di queste forme, ma costituiscono solo una piccola parte delle
reali potenzialità. Infatti l’azienda, oltre a mettere a punto efficaci strategia
di vendita, deve necessariamente tenere relazioni con le istituzioni, l’estero,
la finanza e persone legate agli aspetti puramente commerciali.


L’insieme di tutte queste relazioni costituisce la Comunicazione Esterna.
Il Mercato
Si definisce MERCATO l’insieme di tutti i soggetti interessati all’acquisto o
alla fruizione di un prodotto/servizio e che dispongono del reddito
necessario per farlo.

                                       Mercato Potenziale
                                       Mercato Disponibile
                                       Mercato Disponibile Qualificato
                                       Mercato Servito
                                       Mercato Reale o Penetrato
Il Marketing

Il marketing (abbreviato in mktg) è un ramo dell'economia che si occupa
dello studio descrittivo del mercato e dell'analisi dell'interazione del
mercato e degli utilizzatori con l'impresa.
Significa letteralmente "piazzare sul mercato“ e comprende quindi tutte le
azioni aziendali riferibili al mercato e destinate al piazzamento dei prodotti,
avendo come finalità principale il maggiore profitto.
Il Marketing Mix
Il marketing mix (le 4P del Marketing) è la combinazione di più fattori,
quali:
 Prodotto;
 Prezzo;
 Promozione;
 Posizionamento (o placement).
Dopo aver scelto il tipo di prodotto da realizzare, se ne determina il prezzo
di vendita.
Alcuni prodotti risultano essere particolari, per questo hanno utili maggiori;
altri sono simili, si sceglierà quindi la strategia di promozione e il
posizionamento del prodotto nel mercato tenendo, ovviamente, conto
della concorrenza.
STRUTTURE ORGANIZZATIVE
    E COMUNICAZIONE
L’importanza della comunicazione

   Progressiva diminuzione dei
   costi di distribuzione




                                 Progressivo aumento degli
                                 investimenti nella
                                 comunicazione (esterna)
L’importanza della comunicazione

 I rapporti tra azienda e lavoratori sono
 di tipo esclusivamente di tipo
 normativo-disciplinare, con esiti di tipo
 conflittuale/paternalistico.



                                    Maggiore importanza alle risorse
                                    umane, funzionalità ed esigenze
                                    produttive più complesse. Il posto
                                    di lavoro divine un mezzo di
                                    costruzione dell’identità personale
                                    del lavoratore.
MODULO 2
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
      NEL SETTORE
 TURISTICO-ALBERGHIERO
L’OFFERTA
TURISTICO-ALBERGHIERA
        IN ITALIA
Le strutture ricettive
Le componenti primarie del prodotto turistico sono il viaggio, l’alloggio e i servizi.

Concentriamoci sull’alloggio, cioè su quelle strutture che permettono a chi viaggia di
pernottare in una determinata località.

La struttura turistica tipo è certamente l’albergo, oltre alla quale esistono anche i
residence, i campeggi, gli ostelli, gli alloggi privati, ecc.

Queste strutture, compreso l’albergo, vengono denominate strutture ricettive e si
suddividono in:
 strutture ricettive alberghiere;
 strutture ricettive extralberghiere.
Le strutture ricettive
Le strutture ricettive alberghiere sono:
 gli alberghi
 i motel
 i villaggi albergo
 i residence turistico-alberghieri




                                           www. blueswallowmotel.com
                                           www.vabbelmonte.it
                                           www.marriott.it
Le strutture ricettive
Le strutture ricettive extralberghiere invece si suddividono in:
 campeggi
 villaggi turistici




                                                                   www.bormio3.it/rifugi-di-montagna/5-V-quinto-aplini.php
 case per ferie
 ostelli per la gioventù
 rifugi alpini
 rifugi escursionistici




                                                                   www.scilio.it/agriturismo-etna
 alloggi agrituristici




                                                                   www.hostelvenice.org/it/
 esercizi di affittacamere
 case per vacanze
 appartamenti per vacanza
La Classificazione delle Strutture

Nel 2008, con il DCPM del 21 ottobre del 2008, anche l'Italia adotta, finalmente, un unico
standard per la classificazione alberghiera su tutto il territorio nazionale, accompagnandolo ad un
sistema di valutazione (rating) su base volontaria, per misurare il comfort e la qualità dei servizi
secondo criteri internazionali.

Con tale provvedimento, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per espressa volontà del
Ministro Michela V. Brambilla, voleva rendere possibile offrire ai turisti, soprattutto stranieri, la
sicurezza di un sistema di offerta omogeneo e coerente, e quindi la garanzia che il livello
qualitativo delle strutture sia sempre al pari delle loro aspettative.
La Situazione Precedente
Prima del 2008, ma c’è ancora oggi chi afferma che non sia cambiato poi molto, era possibile
viaggiare da una regione all’altra e trovare alberghi classificati con categorie differenti, ma
sostanzialmente equivalenti dal punto di vista della qualità offerta, oppure servizi differenti in
alberghi della stessa categoria.

Ma da cosa è stata generata questa assurda disomogeneità?

In passato, vi erano, fondamentalmente, due tipologie di procedimento in uso:
alcune regioni (Abruzzo, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Valle d’Aosta)
l’assegnazione della categoria veniva effettuata mediante un punteggio, misurato su una serie di
parametri.

Il procedimento utilizzato nelle altre regioni si basava, invece, sul riconoscimento
del possesso di alcuni requisiti minimi obbligatori, inerenti a differenti aree di valutazione.
Italy Stars & Rating
Il DCPM del 21 ottobre del 2008 individua le seguenti caratteristiche minime:
 1 stella: ricevimento 12 ore su 24, pulizia delle camere una volta al giorno, dimensioni
     minime della camera doppia di 14 metri quadri, cambio della biancheria da camera una
     volta alla settimana;
 2 stelle: stesse caratteristiche ma con ascensore e cambio della biancheria da camera
  due volte a settimana;
 3 stelle: in aggiunta rispetto al 2 stelle il servizio bar, conoscenza di una lingua straniera
  da parte della reception (aperta almeno per 16 ore), divise per il personale, servizio
  internet e tutte le camere dotate di bagno privato;
 4 stelle: oltre al servizio di pulizia giornaliero della camera anche un riassetto
  pomeridiano e il cambio della biancheria ogni giorno, salvo diverse scelte del cliente a
  tutela dell’ambiente; servizio di lavaggio e stiratura della biancheria dei clienti,
  parcheggio per almeno il 50% delle camere, camere doppie di almeno 15 metri
  quadrati e bagno di 4;
 5 stelle: servizio di ricevimento aperto 24 ore su 24, tre lingue straniere da parte degli
  addetti, camere singole di almeno 9 metri quadrati e camere doppie di 16.
LA GESTIONE ALBERGHIERA
Un settore estremamente vario
Quando si osserva il settore alberghiero ciò che si coglie immediatamente è
la sua estrema varietà. Innanzitutto la varietà delle imprese in esso
operanti, che presentano caratteristiche          istituzionali e strutturali
eterogenee, seguono diversi percorsi strategici e adottano differenti
formule e tecniche gestionali.


La   varietà   dell’offerta   alberghiera   è   strettamente   connessa   alla
considerazione che si ha del ruolo dell’ospitalità alberghiera nelle società
moderna, il settore alberghiero tende così a rispecchiare la varietà della
società.
La Gestione Familiare
Degli oltre 33.000 alberghi italiani, circa il 90% è a gestione indipendente,
solitamente familiare, dove l’albergatore si occupa di tutto in prima
persona, con il solo supporto dei parenti o di pochi stretti collaboratori.

Spesso ci si trova davanti ad aziende che appartengono alla medesima
famiglia da generazioni e l’albergo diventa perciò il simbolo del lavoro di
tutta una vita.

Tuttavia, la gestione familiare, a causa delle risorse limitate, non riesce ad
essere competitiva, ottimizzare i costi, accedere ai canali di prenotazione e
distribuzione privilegiati, beneficiare di tecnologie avanzate e aggiornate,
garantire elevati standard qualitativi del servizio.
Il concetto di “Catena Alberghiera”
Con il termine di catena alberghiera si intende sia un insieme di alberghi afferenti la medesima
impresa e quindi con capitale di rischio comune, sia alberghi indipendenti ma fra loro collegati da
ben definiti vincoli contrattuali.

Di seguito, schematicamente, riepilogate le differenti modalità operative che afferiscono al
concetto di catena alberghiera.

          TIPO “EQUITY”                           TIPO CONTRATTUALE
           Gruppo alberghiero                    (o “NON EQUITY”)
           Azienda multi-divisionale              In franchising
           Joint venture                          Associazione
                                                   Consorzio
                                                   Di “marchio”
                                                   Di “management contract” e
                                                  affitto d’albergo
Equity o Non Equity
La differenza sta in tre elementi:
 il legame patrimoniale;
 il soggetto economico;
 la contrattualistica.


Di fatti, ciò che si intende per legame patrimoniale (possesso di azioni o quote), è
assente o molto limitato, fra le imprese che aderiscono ad accordi “NON EQUITY”.


In merito al soggetto economico, unico (o tendenzialmente unitario) nelle
aggregazioni “EQUITY”, risulta plurimo negli accordi “NON EQUITY“           poiché le
singole imprese partecipanti sono solite mantenere il proprio soggetto economico.


In ultimo, la contrattualistica, rappresenta la risposta degli accordi ”NON EQUITY” al
fine di mantenere una certa stabilità degli aggregati stessi.
In conclusione
Come abbiamo visto, le forme di collaborazione alberghiera possono assumere aspetti e
casistiche diverse, possiamo riassumere, dicendo che, gli albergatori:

  Devono approvare un apposito documento (contratto, statuto associativo, disciplinare,
  ecc…) nel quale vengono esplicitati i termini e gli obiettivi dell’accordo;
 Le strutture, per entrare a far parte delle varie forme di collaborazione devono possedere
  dei requisiti qualitativi (nr camere, location, stelle, ecc…);
 I Marchi e i loghi devono essere inseriti nel materiale ufficiale e comunicativo della
  struttura;
 Gli aderenti devono versare una fee d’ingresso e/o dei canoni specifici ad intervalli di
  tempo regolari;

 Queste varie forme di collaborazione e aggregazione possono dare vita alle Catene
Alberghiere: cioè quegli insieme di alberghi, omogenei rispetto a una o più caratteristiche che
si presentano sotto un marchi (brand) comune .
IL MARKETING ALBERGHIERO
Dal prodotto al cliente
Fare Marketing Alberghiero, oggi, significa partire dal cliente…
 Pianificare le proprie strategie tenendo conto delle sue esigenze e
   aspettative;
 Sviluppare prodotti in funzione della sua soddisfazione;
 Gestire le risorse, anche quelle umane, al fine di fidelizzarlo.


Purtroppo, o per fortuna, ogni cliente è unico nel suo genere, con le proprie
esigenze e necessità specifiche…



                                QUINDI?
Verso il Marketing relazionale
                  (one-to-one)
     Anche il marketing alberghiero si sta lentamente personalizzando!

Oggi, si parla di marketing one-to-one o relazionale, dove è la gestione della
relazione personalizzata con ogni singolo cliente a definire i termini e il
successo del contratto tra azienda e cliente, la sua stessa durata.




     “Il marketing è l’arte di individuare,
     sviluppare e ricavare un profitto dalle
     opportunità.” - [P. Kotler]
IL MARKETING STRATEGICO
Il Marketing Strategico

Una grande strategia consiste in una configurazione unitaria di molteplici
attività fra loro collegate, che non è affatto facile imitare.
Dal Marketing strategico dipendono quindi la direzione che l’azienda deve
seguire, il modo in cui seguirla, i tempi, i risultati attesi.
Tuttavia avere una strategia non implica che questa venga applicata, né che
sia vincente.
Questo è valido soprattutto nel mondo alberghiero, in cui spesso viene
lasciato al personale, che sta a diretto contatto con il cliente, il compito di
tradurre in azioni quello che il management decide.
IL PIANO DI MARKETING
Compiti e Ruoli del Marketing



Il marketing lavora su tutti i momenti di contatto tra cliente e azienda, tra i
suoi compiti c’è quello di capire e gestire ogni momento del processo
d’acquisto.
Il piano di Marketing

Un albergatore utilizza le pratiche del marketing, da sole o combinate, per
cercare di comprendere il mercato e la sua concorrenza definendo di
conseguenza la sua strategia. Creando, in parole povere , un piano di
marketing.
Il piano di Marketing
La progettazione e l’erogazione dei servizi, deve gioco-forza seguire delle fasi
logiche (Heibing-Cooper):
1. Analisi di settore;
2. Problemi e opportunità;
3. Obiettivi di vendita;
4. Mercati-obiettivo e obiettivi di marketing;
5. Strategie del piano;
6. Obiettivi di comunicazione;
7. Strumenti tattici del marketing mix;
8. Budget e tempisitica del piani di marketing;
9. Esecuzione;
10. Valutazione.
PRINCIPALI CANALI DI PROMOZIONE
    E COMMERCIALIZZAZIONE
Supply chain &
           the Value Delivery Network
La catena di fornitura è composta da partner “a monte” e “a valle”
dell’azienda.

Partner a monte: Imprese che forniscono “materie prime”: componenti,
parti, informazioni, finanziamenti e competenze necessari per creare un
prodotto/servizio

Partner a valle: Canali di marketing (o distributivi): distributori, grossisti,
dettaglianti ecc.
Supply chain &
               the Value Delivery Network
Produrre un prodotto o un servizio e renderlo disponibile agli acquirenti richiede la
costruzione di relazioni non solo con i clienti, ma anche con i principali fornitori e i
rivenditori nella rete distributiva.

Rispetto a “catena di fornitura” (supply chain), una definizione migliore fa riferimento
alla “rete del valore” (value delivery network):

        Impresa
        Fornitori
        Distributori
        Clienti finali

Gli attori della rete del valore “collaborano” fra loro per migliorare le prestazioni
dell’intero sistema.
Livelli di intermediazione e
 lunghezza dei canali di distribuzione
    Il numero di livelli di intermediazione determina la lunghezza di un canale

    I canali distributivi possono essere descritti in termini di numero di stadi
    del canale, ossia di intermediari che intervengono nel processo di
    trasferimento del prodotto all’acquirente finale.




Figura 4: Kotler, Bowen, Makens - “Marketing for Hospitality and Tourism”
Gli intermediari dei
            canali distributivi B2C
In un canale di distribuzione al consumatore finale (B2C) si possono
avere un massimo di tre intermediari, identificati come:
     Grossista
     Jobber
     Dettagliante
Gli intermediari nel settore turistico
I principali componenti di un sistema distributivo del settore dell’ospitalità o
dei viaggi:

      Agenzie di viaggio
      Tour operator
      Rappresentanti degli alberghi
      Enti del turismo nazionali, regionali e locali
      Sistemi di prenotazione
      Consorzi
      Global Distribution Systems
      Internet
      Conciergie
Agenzie di Viaggio
Tour Operator
Intermediari Specializzati
Rappresentanti di Alberghi




BANGKOK                 NEW DELHI
Enti del turismo nazionali
     regionali e locali
Consortia e Sistemi di prenotazione
Gruppi di imprese appartenenti al settore turistico che si alleano per trarre
beneficio dallo svolgimento in comune delle attività di marketing.
Global Distribution System (GDS)
Sistemi di prenotazione computerizzati utilizzati dai distributori di prodotti
turistici.
Internet
Sistemi di prenotazione computerizzati utilizzati dai distributori di prodotti
turistici.
Concierge
Il Concierge e gli addetti al Front-Office possono essere delle ottime fonti di
guadagno e commercializzazione per il settore turistico-alberghiero locale
(ristoranti, escursioni, visite guidate, musei, ecc...).

La massimizzazione dei profitti dipende anche dalla capacità e dalla prontezza
degli addetti a comprendere e a volgere a loro favore una situazione.




                                                                        Figura 5: Hotel Principe di Savoia, Milano
POSIZIONARE UN ALBERGO
      SUL MERCATO
Quando si deve “posizionare”?
Si posiziona sul mercato un nuovo prodotto, o quando si sceglie di ri-
posizionare un prodotto pre-esistente che è stato riqualificato.

Ogni prodotto (turistico o meno)
ha un ciclo di vita di 4 fasi:
1. Introduzione (o Start up);
2. Sviluppo (crescita dei volumi di vendita)
3. Maturità (apice, maggiori volumi di vendita)
4. Declino (calo dei volumi di vendita)

Posizionamento e Riposizionamento, sono due elementi del permanenti
marketing.
Personale e Posizionamento?
Condivisione di valori – ACCOR
“L’ésprit ACCOR è l’arte di proposti con disponibilità e cortesia, di abbinare tradizione e
modernità all’insegna della generosità e del rigore, della fantasia e del calore, per
puntare a traguardi di eccellenza: è una visione vincente dell’imprenditorialità.
Gli uomini e le donne di ACCOR sono depositari di un patrimonio culturale esclusivo,
fatto di sensibilità e attenzione, intuito e immaginazione, competenza e precisione e si
riconoscono nei modi e nelle cadenze che fanno della vita un’arte di vivere e
trasformano anche il servizio più essenziale in un’esperienza esclusiva.
È un mestiere, un’arte: l’espressione del loro talento.
Eccellere a beneficio della collettività, soddisfare le aspettative, ritrovare l’essenzialità
delle cose, il senso della convivialità, il piacere di un’esperienza condivisa: ACCOR,
l’essenza della Francia, ovunque nel mondo!”
Gerard Pélisson, Paul Dubrule
LA COMUNICAZIONE ESTERNA
      ALL’ALBERGO
Comunicazione e informazione
Comunicare e informare non sono la stessa cosa. Il management di
un’azienda che si limita a dare una notizia, informa, mentre se cerca di
comprendere come in realtà questa notizia viene percepita dalla clientela e
quali sono di conseguenza le reazioni a questa, allora, comunica.
Identità e immagine
L’identità di un’azienda è cioè che essa è nei fatti, cioè l’immagine percepita
dai propri clienti.



Compito fondamentale della comunicazione esterna all’albergo è quello di
rendere coerente l’immagine riflessa con l’immagine reale al fine di
determinare l’identità dell’azienda.
Promozione
Promozione, pubblicità e relazioni pubbliche sono strumenti della
comunicazione aziendale.
Pubblicità: Il messaggio


La scelta del messaggio pubblicitario e dello strumento più adatto per
comunicarlo, deve obbligatoriamente tener conto del tipo di mercato che si
vuole raggiungere, delle abitudini di acquisto e della percezione della
clientela servita e/o potenziale.
LA COMUNICAZIONE INTERNA
      ALL’ALBERGO
L’albergo come il corpo umano

Gestire, dunque, la comunicazione interna serve ad affermare e
coltivare l’orgoglio di appartenere ad un’azienda/gruppo, saper
veicolare quest’orgoglio in ogni mansione quotidiana, sviluppare la
professionalità del proprio personale.
La comunicazione tra i reparti
Tutto il personale deve essere sensibilizzato ad assicurarsi che i messaggi, i
dati e le informazioni trasmessi sino chiari altrimenti si determinano
inefficienze nel lavoro e disservizi alla clientela.

Esempi:
Il portiere di notte erroneamente imposta la sveglia al cliente un’ora dopo poiché la
scrittura del collega precedente non è di facile comprensione. Il cliente non si sveglia
per tempo e perde l’aereo…
Comunicare in albergo
La comunicazione in albergo, come abbiamo visto, può essere sia scritta che orale. Ciò
dipende dal tipo e dalla quantità di informazioni che si devono trasmettere.
COMUNICARE COL CLIENTE
Il Cliente ci parla
Hi-Matic, Paris
MODULO 3
 NUOVI STRUMENTI DI
  COMUNICAZIONE E
COMMERCIALIZZAZIONE
Web 2.0
Realtà tangibile VS Realtà Virtuale
Web e Turismo
eRevolution
Internet, e in particolar modo i social media, oggi hanno un ruolo determinante sia
per quanto riguarda il canale promozionale e quello distributivo del prodotto turistico
ma, più in generale, sull’intero scenario competitivo del settore.
Tutto questo è stato possibile…
…grazie a:
• attrezzature informatiche sempre più accessibili
• L'accesso immediato a Internet attraverso una connessione “perenne”
• Facilità di utilizzo (touchscreen, apps, ecc…)
• digitalizzazione e miniaturizzazione di hardware e altri strumenti
• Autonomia dei dispositivi mobili (durata delle batterie)
• I dati disponibili per la consultazioni (        )
eTourism

PRIMA              DOPO
eDestinations: Toscana
Disintermediazione: Booking Engines
Re-intermediazione: OLTAs
Re-intermediazione: Gruppi d’acquisto
Siti Comparativi
Review-sites: TripAdvisor
Social Media: Facebook, Twitter, ecc..




                                        Evan Williams,
                       Presidente e fondatore di Twitter
United breaks guitars
Domino’s: Special Ingredients
Mobile & Tourism
Geo-Localizzazione: Social Media Marketing
Geo-Localizzazione: Augmented Reality
MODULO 4
I RECLAMI E IL PROBLEM SOLVING
Il disservizio
Si parla quasi sempre di qualità del servizio e di come dovrebbe essere

                            un servizio di qualità…

Purtroppo, però, si parla poco di come gestire il disservizio!
Il disservizio
Il disservizio può mirabilmente trasformarsi da evento negativo ad una
ghiotta opportunità!
Da reclamo ad opportunità




Un reclamo mal gestito danneggia
     l’immagine dell’albergo!
Ma come fare a sapere se ai nostri
clienti forniamo dei disservizi se i
 clienti non presentano reclami?
Il Questionario Qualità
I questionari sono
“strumenti di raccolta delle informazioni, definiti come un insieme
strutturato di domande e relative categorie di risposta definite a priori da
chi lo costruisce, ovvero di domande cosiddette “chiuse” dove
all’intervistato (inteso come colui che risponde alle domande scritte del
questionario) viene richiesto di individuare tra le risposte presentate
quella che più si avvicina alla propria posizione, e/o di domande “aperte”,
che non prevedono cioè delle risposte predeterminate.”
                                                         (Zammuner, 1996).
Mistery Clients
Uno dei sistemi di misurazione e valutazione della qualità alberghiera è quello di
inviare un cliente misterioso: una persona in incognito che all’insaputa della direzione
e dei dipendenti valuti la quotidiana qualità e offerta di una struttura, proprio come
farebbe ogni singolo cliente.

Questa figura è molto utilizzata dalle istituzioni cardini del turismo nazionale ed
internazionale come il Touring Club Italiano (Affiliazione e Programma Bandiere
Arancioni), la Michelin (attibuzione delle stelle, ecc…).
“Viaggiare è come sognare:
La differenza è che non tutti, al risveglio,
ricordano qualcosa, mentre ognuno
conserva calda la memoria della meta da cui
è tornato”.
MODULO 5
   ESERCITAZIONE FINALE:
     PREDISPOSIZIONE DI
UN PIANO DI COMUNICAZIONE
Bibliografia
M. Zavani, Il valore della comunicazione aziendale, Giappichelli, Torino, 2000
V. Coda, Comunicazione e immagine nella strategia d'impresa, Giappichelli, Torino, 1991
P. Kotler, J.T. Bowen, J.C. Makens, Marketing for Hospitality & Tourism-5 °ed, Upper Saddle River, NJ:Prentice-Hall,2010
CESAD, La comunicazione nella strategia d'impresa: Dal mercato nazionale al mercato unico, EGEA, Milano, 1990
M. della Volpe, Gestione della Comunicazione aziendale, ESI, Napoli, 1999
G. Castoldi, Marketing per il turismo - 2 ed., Hoepli, Milano, 2009
C. Nobbio, Manuale delle attività alberghiere, Tecniche Nuove, Milano, 2007
C. Alyfanti, M. de Santis, L. Illuminati, C. Maltese - A Cura di, Tecniche di accoglienza dei clienti con esigenze specifiche
e customer care, EU.FOR.ME., Roma, 2007
Mini-Master Alberghiero 2013
Corso di Comunicazione Alberghiera
                    “Cometa Formazione”
                        Via Madruzza, 36
                           22100 – Como
                   www.puntocometa.org


                  Docente – Dr. Mirko Chianesi
                          info@mirkochianesi

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MMA - Corso di Comunicazione Alberghiera (short version, 2013)

  • 1. Mini-Master Alberghiero 2013 Corso di Comunicazione Alberghiera Docente – Dr. Mirko Chianesi Como, 28 Gennaio – 07 Febbraio 2013
  • 2. Il Corso MODULO 1 – ORGANIZZAZIONE E COMUNICAZIONE AZIENDALE  Il Turismo: Istituzioni e organizzazioni  Strategie d'impresa e comunicazione  La comunicazione come fattore strategico  La comunicazione fuori dall'impresa  Strutture organizzative e comunicazione  Case Study MODULO 2 - COMUNICAZIONE D’IMPRESA NEL SETTORE TURISTICO ALBERGHIERO  L’offerta turistico-alberghiera in Italia  Forme di gestione alberghiera  Il marketing alberghiero  Il marketing strategico  Il piano di marketing  Posizionamento e riposizionamento  Principali canali di promozione e commercializzazione  Comunicazione “Alberghiera”: Esterna, Interna, i Clienti.  Case Study
  • 3. Il Corso MODULO 3 – NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE e COMMERCIALIZZAZIONE  Web e Turismo  Il Web 2.0 e i social network  Case Study MODULO 4 - RECLAMI E PROBLEM SOLVING  Il disservizio  Customer Care e Customer Satisfaction  La gestione dei reclami e del conflitto  Il Questionario di gradimento e il Mistery Client  Case Study MODULO 5 - ESERCITAZIONE  Predisposizione di un Piano di Comunicazione
  • 4. Il Turismo UNWTO - Tourism Vision 2020
  • 5. Il Turismo in previsione UNWTO - Tourism Vision 2020
  • 6. I numeri del Turismo UNWTO - Tourism Vision 2020
  • 7. Gli “attori” del Turismo (Stakeholders)
  • 9. STRATEGIA D’IMPRESA E COMUNICAZIONE
  • 10. Immagine Aziendale e Comunicazione Un imprenditore è una persona che istituisce e/o gestisce, in toto o in parte assieme ad altri soci imprenditori, un'attività economica d'impresa assumendosi il cosiddetto rischio d'impresa. (CC – art 2082). L'impresa è un'attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. (per come desunto dalla definizione di imprenditore). L'azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa. (CC – art 2555).
  • 11. Immagine Aziendale e Comunicazione Quindi, allo scopo di esistere, un’impresa deve necessariamente, produrre e commercializzare i propri prodotti! Una commercializzazione di successo implica una efficace interazione con il proprio “pubblico”, cioè l’attività di trasmettere e/o ricevere informazioni sia verso l’interno, sia all’esterno dell’impresa: COMUNICARE
  • 12. Immagine Aziendale e Comunicazione Assodato, dunque, che un’azienda comunica per esistere, ora il problema da risolvere è: Individuare i diversi modi per gestire tutte le attività di comunicazione , discernendo quelli funzionali al successo duraturo da quelli invece che non lo sono.
  • 13. Immagine Aziendale e Comunicazione Figura 1: Sistema dinamico di impresa “ben funzionante” V. Coda: “Comunicazione e immagine nella strategia d’impresa”
  • 14. Immagine Aziendale e Comunicazione Figura 2: La centralità dell’immagine nel processo di sviluppo dell’impresa V. Coda: “Comunicazione e immagine nella strategia d’impresa”
  • 15. Immagine Aziendale e Comunicazione Il trascorrere del tempo dà origine ad un’immagine la cui forza, persistenza e attrattività dipendono: 1. Dall’età dell’azienda; 2. Dalla coerenza di comportamenti; e 3. Dalla continuità di soddisfazione prodotta nei pubblici.
  • 16. LA COMUNICAZIONE COME FATTORE STRATEGICO
  • 17. Strategia d’impresa Una strategia d’impresa segue tre linee guida fondamentali:  Fissazione degli obiettivi di fondo di breve, medio e lungo termine;  Scelta dei modi d’azione;  Predisposizione delle risorse necessarie per conseguire gli obiettivi prefissati.
  • 18. Struttura d’impresa 1. Schema di organizzazione o organigramma aziendale; 2. Linee di autorità e comunicazione intercorrenti tra le diverse unità organizzative ed i loro responsabili; 3. Informazioni e dati che fluiscono attraverso tali linee.
  • 20. La Comunicazione Interna Quali sono, in un’impresa, le persone coinvolte nei processi di comunicazione? T U T T E www.hotel-sonne.at
  • 21. La Comunicazione Interna Infatti… Sia che si tratti di comunicare per trasmettere o contestare ordini di servizio, prendere decisioni, stabilire alleanze, prendere le distanze o per semplice scambio di informazioni, ufficiali e/o ufficiose, tutti, manager e dipendenti di un’azienda, prendono parte in qualche modo ai processi di comunicazione che vivono al suo interno.
  • 23. I Flussi Comunicativi La Comunicazione Interna prende direzioni differenti a seconda della condizione gerarchica e dei ruoli lavorativi dei soggetti che la esercitano: MOVIMENTO SUPPORTI FUNZIONI DISCENDENTE Ordini di servizio, riunioni, Informare e dirigere Capo-dipendenti bollettini, telefono ASCENDENTE Chiacchiere, voci, Omogeneizzare (evitata Dipendenti-capo volantini dai capi) Di routine nelle piccole ORIZZONTALE strutture, in altre Costruire uno spirito di Tra pari occorrono incontri ad hoc gruppo trasversali
  • 24. LA COMUNICAZIONE FUORI DALL’IMPRESA
  • 25. La Comunicazione Esterna Ogni azienda “parla” con i suoi pubblici attraverso diverse modalità prestabilite. Pubblicità, promozioni e sponsorizzazioni sono le più conosciute di queste forme, ma costituiscono solo una piccola parte delle reali potenzialità. Infatti l’azienda, oltre a mettere a punto efficaci strategia di vendita, deve necessariamente tenere relazioni con le istituzioni, l’estero, la finanza e persone legate agli aspetti puramente commerciali. L’insieme di tutte queste relazioni costituisce la Comunicazione Esterna.
  • 26. Il Mercato Si definisce MERCATO l’insieme di tutti i soggetti interessati all’acquisto o alla fruizione di un prodotto/servizio e che dispongono del reddito necessario per farlo. Mercato Potenziale Mercato Disponibile Mercato Disponibile Qualificato Mercato Servito Mercato Reale o Penetrato
  • 27. Il Marketing Il marketing (abbreviato in mktg) è un ramo dell'economia che si occupa dello studio descrittivo del mercato e dell'analisi dell'interazione del mercato e degli utilizzatori con l'impresa. Significa letteralmente "piazzare sul mercato“ e comprende quindi tutte le azioni aziendali riferibili al mercato e destinate al piazzamento dei prodotti, avendo come finalità principale il maggiore profitto.
  • 28. Il Marketing Mix Il marketing mix (le 4P del Marketing) è la combinazione di più fattori, quali:  Prodotto;  Prezzo;  Promozione;  Posizionamento (o placement). Dopo aver scelto il tipo di prodotto da realizzare, se ne determina il prezzo di vendita. Alcuni prodotti risultano essere particolari, per questo hanno utili maggiori; altri sono simili, si sceglierà quindi la strategia di promozione e il posizionamento del prodotto nel mercato tenendo, ovviamente, conto della concorrenza.
  • 29. STRUTTURE ORGANIZZATIVE E COMUNICAZIONE
  • 30. L’importanza della comunicazione Progressiva diminuzione dei costi di distribuzione Progressivo aumento degli investimenti nella comunicazione (esterna)
  • 31. L’importanza della comunicazione I rapporti tra azienda e lavoratori sono di tipo esclusivamente di tipo normativo-disciplinare, con esiti di tipo conflittuale/paternalistico. Maggiore importanza alle risorse umane, funzionalità ed esigenze produttive più complesse. Il posto di lavoro divine un mezzo di costruzione dell’identità personale del lavoratore.
  • 32. MODULO 2 COMUNICAZIONE D’IMPRESA NEL SETTORE TURISTICO-ALBERGHIERO
  • 34. Le strutture ricettive Le componenti primarie del prodotto turistico sono il viaggio, l’alloggio e i servizi. Concentriamoci sull’alloggio, cioè su quelle strutture che permettono a chi viaggia di pernottare in una determinata località. La struttura turistica tipo è certamente l’albergo, oltre alla quale esistono anche i residence, i campeggi, gli ostelli, gli alloggi privati, ecc. Queste strutture, compreso l’albergo, vengono denominate strutture ricettive e si suddividono in:  strutture ricettive alberghiere;  strutture ricettive extralberghiere.
  • 35. Le strutture ricettive Le strutture ricettive alberghiere sono:  gli alberghi  i motel  i villaggi albergo  i residence turistico-alberghieri www. blueswallowmotel.com www.vabbelmonte.it www.marriott.it
  • 36. Le strutture ricettive Le strutture ricettive extralberghiere invece si suddividono in:  campeggi  villaggi turistici www.bormio3.it/rifugi-di-montagna/5-V-quinto-aplini.php  case per ferie  ostelli per la gioventù  rifugi alpini  rifugi escursionistici www.scilio.it/agriturismo-etna  alloggi agrituristici www.hostelvenice.org/it/  esercizi di affittacamere  case per vacanze  appartamenti per vacanza
  • 37. La Classificazione delle Strutture Nel 2008, con il DCPM del 21 ottobre del 2008, anche l'Italia adotta, finalmente, un unico standard per la classificazione alberghiera su tutto il territorio nazionale, accompagnandolo ad un sistema di valutazione (rating) su base volontaria, per misurare il comfort e la qualità dei servizi secondo criteri internazionali. Con tale provvedimento, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per espressa volontà del Ministro Michela V. Brambilla, voleva rendere possibile offrire ai turisti, soprattutto stranieri, la sicurezza di un sistema di offerta omogeneo e coerente, e quindi la garanzia che il livello qualitativo delle strutture sia sempre al pari delle loro aspettative.
  • 38. La Situazione Precedente Prima del 2008, ma c’è ancora oggi chi afferma che non sia cambiato poi molto, era possibile viaggiare da una regione all’altra e trovare alberghi classificati con categorie differenti, ma sostanzialmente equivalenti dal punto di vista della qualità offerta, oppure servizi differenti in alberghi della stessa categoria. Ma da cosa è stata generata questa assurda disomogeneità? In passato, vi erano, fondamentalmente, due tipologie di procedimento in uso: alcune regioni (Abruzzo, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Valle d’Aosta) l’assegnazione della categoria veniva effettuata mediante un punteggio, misurato su una serie di parametri. Il procedimento utilizzato nelle altre regioni si basava, invece, sul riconoscimento del possesso di alcuni requisiti minimi obbligatori, inerenti a differenti aree di valutazione.
  • 39. Italy Stars & Rating Il DCPM del 21 ottobre del 2008 individua le seguenti caratteristiche minime:  1 stella: ricevimento 12 ore su 24, pulizia delle camere una volta al giorno, dimensioni minime della camera doppia di 14 metri quadri, cambio della biancheria da camera una volta alla settimana;  2 stelle: stesse caratteristiche ma con ascensore e cambio della biancheria da camera due volte a settimana;  3 stelle: in aggiunta rispetto al 2 stelle il servizio bar, conoscenza di una lingua straniera da parte della reception (aperta almeno per 16 ore), divise per il personale, servizio internet e tutte le camere dotate di bagno privato;  4 stelle: oltre al servizio di pulizia giornaliero della camera anche un riassetto pomeridiano e il cambio della biancheria ogni giorno, salvo diverse scelte del cliente a tutela dell’ambiente; servizio di lavaggio e stiratura della biancheria dei clienti, parcheggio per almeno il 50% delle camere, camere doppie di almeno 15 metri quadrati e bagno di 4;  5 stelle: servizio di ricevimento aperto 24 ore su 24, tre lingue straniere da parte degli addetti, camere singole di almeno 9 metri quadrati e camere doppie di 16.
  • 41. Un settore estremamente vario Quando si osserva il settore alberghiero ciò che si coglie immediatamente è la sua estrema varietà. Innanzitutto la varietà delle imprese in esso operanti, che presentano caratteristiche istituzionali e strutturali eterogenee, seguono diversi percorsi strategici e adottano differenti formule e tecniche gestionali. La varietà dell’offerta alberghiera è strettamente connessa alla considerazione che si ha del ruolo dell’ospitalità alberghiera nelle società moderna, il settore alberghiero tende così a rispecchiare la varietà della società.
  • 42. La Gestione Familiare Degli oltre 33.000 alberghi italiani, circa il 90% è a gestione indipendente, solitamente familiare, dove l’albergatore si occupa di tutto in prima persona, con il solo supporto dei parenti o di pochi stretti collaboratori. Spesso ci si trova davanti ad aziende che appartengono alla medesima famiglia da generazioni e l’albergo diventa perciò il simbolo del lavoro di tutta una vita. Tuttavia, la gestione familiare, a causa delle risorse limitate, non riesce ad essere competitiva, ottimizzare i costi, accedere ai canali di prenotazione e distribuzione privilegiati, beneficiare di tecnologie avanzate e aggiornate, garantire elevati standard qualitativi del servizio.
  • 43. Il concetto di “Catena Alberghiera” Con il termine di catena alberghiera si intende sia un insieme di alberghi afferenti la medesima impresa e quindi con capitale di rischio comune, sia alberghi indipendenti ma fra loro collegati da ben definiti vincoli contrattuali. Di seguito, schematicamente, riepilogate le differenti modalità operative che afferiscono al concetto di catena alberghiera. TIPO “EQUITY” TIPO CONTRATTUALE  Gruppo alberghiero (o “NON EQUITY”)  Azienda multi-divisionale  In franchising  Joint venture  Associazione  Consorzio  Di “marchio”  Di “management contract” e affitto d’albergo
  • 44. Equity o Non Equity La differenza sta in tre elementi:  il legame patrimoniale;  il soggetto economico;  la contrattualistica. Di fatti, ciò che si intende per legame patrimoniale (possesso di azioni o quote), è assente o molto limitato, fra le imprese che aderiscono ad accordi “NON EQUITY”. In merito al soggetto economico, unico (o tendenzialmente unitario) nelle aggregazioni “EQUITY”, risulta plurimo negli accordi “NON EQUITY“ poiché le singole imprese partecipanti sono solite mantenere il proprio soggetto economico. In ultimo, la contrattualistica, rappresenta la risposta degli accordi ”NON EQUITY” al fine di mantenere una certa stabilità degli aggregati stessi.
  • 45. In conclusione Come abbiamo visto, le forme di collaborazione alberghiera possono assumere aspetti e casistiche diverse, possiamo riassumere, dicendo che, gli albergatori:  Devono approvare un apposito documento (contratto, statuto associativo, disciplinare, ecc…) nel quale vengono esplicitati i termini e gli obiettivi dell’accordo;  Le strutture, per entrare a far parte delle varie forme di collaborazione devono possedere dei requisiti qualitativi (nr camere, location, stelle, ecc…);  I Marchi e i loghi devono essere inseriti nel materiale ufficiale e comunicativo della struttura;  Gli aderenti devono versare una fee d’ingresso e/o dei canoni specifici ad intervalli di tempo regolari; Queste varie forme di collaborazione e aggregazione possono dare vita alle Catene Alberghiere: cioè quegli insieme di alberghi, omogenei rispetto a una o più caratteristiche che si presentano sotto un marchi (brand) comune .
  • 47. Dal prodotto al cliente Fare Marketing Alberghiero, oggi, significa partire dal cliente…  Pianificare le proprie strategie tenendo conto delle sue esigenze e aspettative;  Sviluppare prodotti in funzione della sua soddisfazione;  Gestire le risorse, anche quelle umane, al fine di fidelizzarlo. Purtroppo, o per fortuna, ogni cliente è unico nel suo genere, con le proprie esigenze e necessità specifiche… QUINDI?
  • 48. Verso il Marketing relazionale (one-to-one) Anche il marketing alberghiero si sta lentamente personalizzando! Oggi, si parla di marketing one-to-one o relazionale, dove è la gestione della relazione personalizzata con ogni singolo cliente a definire i termini e il successo del contratto tra azienda e cliente, la sua stessa durata. “Il marketing è l’arte di individuare, sviluppare e ricavare un profitto dalle opportunità.” - [P. Kotler]
  • 50. Il Marketing Strategico Una grande strategia consiste in una configurazione unitaria di molteplici attività fra loro collegate, che non è affatto facile imitare. Dal Marketing strategico dipendono quindi la direzione che l’azienda deve seguire, il modo in cui seguirla, i tempi, i risultati attesi. Tuttavia avere una strategia non implica che questa venga applicata, né che sia vincente. Questo è valido soprattutto nel mondo alberghiero, in cui spesso viene lasciato al personale, che sta a diretto contatto con il cliente, il compito di tradurre in azioni quello che il management decide.
  • 51. IL PIANO DI MARKETING
  • 52. Compiti e Ruoli del Marketing Il marketing lavora su tutti i momenti di contatto tra cliente e azienda, tra i suoi compiti c’è quello di capire e gestire ogni momento del processo d’acquisto.
  • 53. Il piano di Marketing Un albergatore utilizza le pratiche del marketing, da sole o combinate, per cercare di comprendere il mercato e la sua concorrenza definendo di conseguenza la sua strategia. Creando, in parole povere , un piano di marketing.
  • 54. Il piano di Marketing La progettazione e l’erogazione dei servizi, deve gioco-forza seguire delle fasi logiche (Heibing-Cooper): 1. Analisi di settore; 2. Problemi e opportunità; 3. Obiettivi di vendita; 4. Mercati-obiettivo e obiettivi di marketing; 5. Strategie del piano; 6. Obiettivi di comunicazione; 7. Strumenti tattici del marketing mix; 8. Budget e tempisitica del piani di marketing; 9. Esecuzione; 10. Valutazione.
  • 55. PRINCIPALI CANALI DI PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE
  • 56. Supply chain & the Value Delivery Network La catena di fornitura è composta da partner “a monte” e “a valle” dell’azienda. Partner a monte: Imprese che forniscono “materie prime”: componenti, parti, informazioni, finanziamenti e competenze necessari per creare un prodotto/servizio Partner a valle: Canali di marketing (o distributivi): distributori, grossisti, dettaglianti ecc.
  • 57. Supply chain & the Value Delivery Network Produrre un prodotto o un servizio e renderlo disponibile agli acquirenti richiede la costruzione di relazioni non solo con i clienti, ma anche con i principali fornitori e i rivenditori nella rete distributiva. Rispetto a “catena di fornitura” (supply chain), una definizione migliore fa riferimento alla “rete del valore” (value delivery network):  Impresa  Fornitori  Distributori  Clienti finali Gli attori della rete del valore “collaborano” fra loro per migliorare le prestazioni dell’intero sistema.
  • 58. Livelli di intermediazione e lunghezza dei canali di distribuzione Il numero di livelli di intermediazione determina la lunghezza di un canale I canali distributivi possono essere descritti in termini di numero di stadi del canale, ossia di intermediari che intervengono nel processo di trasferimento del prodotto all’acquirente finale. Figura 4: Kotler, Bowen, Makens - “Marketing for Hospitality and Tourism”
  • 59. Gli intermediari dei canali distributivi B2C In un canale di distribuzione al consumatore finale (B2C) si possono avere un massimo di tre intermediari, identificati come:  Grossista  Jobber  Dettagliante
  • 60. Gli intermediari nel settore turistico I principali componenti di un sistema distributivo del settore dell’ospitalità o dei viaggi:  Agenzie di viaggio  Tour operator  Rappresentanti degli alberghi  Enti del turismo nazionali, regionali e locali  Sistemi di prenotazione  Consorzi  Global Distribution Systems  Internet  Conciergie
  • 65. Enti del turismo nazionali regionali e locali
  • 66. Consortia e Sistemi di prenotazione Gruppi di imprese appartenenti al settore turistico che si alleano per trarre beneficio dallo svolgimento in comune delle attività di marketing.
  • 67. Global Distribution System (GDS) Sistemi di prenotazione computerizzati utilizzati dai distributori di prodotti turistici.
  • 68. Internet Sistemi di prenotazione computerizzati utilizzati dai distributori di prodotti turistici.
  • 69. Concierge Il Concierge e gli addetti al Front-Office possono essere delle ottime fonti di guadagno e commercializzazione per il settore turistico-alberghiero locale (ristoranti, escursioni, visite guidate, musei, ecc...). La massimizzazione dei profitti dipende anche dalla capacità e dalla prontezza degli addetti a comprendere e a volgere a loro favore una situazione. Figura 5: Hotel Principe di Savoia, Milano
  • 70. POSIZIONARE UN ALBERGO SUL MERCATO
  • 71. Quando si deve “posizionare”? Si posiziona sul mercato un nuovo prodotto, o quando si sceglie di ri- posizionare un prodotto pre-esistente che è stato riqualificato. Ogni prodotto (turistico o meno) ha un ciclo di vita di 4 fasi: 1. Introduzione (o Start up); 2. Sviluppo (crescita dei volumi di vendita) 3. Maturità (apice, maggiori volumi di vendita) 4. Declino (calo dei volumi di vendita) Posizionamento e Riposizionamento, sono due elementi del permanenti marketing.
  • 72. Personale e Posizionamento? Condivisione di valori – ACCOR “L’ésprit ACCOR è l’arte di proposti con disponibilità e cortesia, di abbinare tradizione e modernità all’insegna della generosità e del rigore, della fantasia e del calore, per puntare a traguardi di eccellenza: è una visione vincente dell’imprenditorialità. Gli uomini e le donne di ACCOR sono depositari di un patrimonio culturale esclusivo, fatto di sensibilità e attenzione, intuito e immaginazione, competenza e precisione e si riconoscono nei modi e nelle cadenze che fanno della vita un’arte di vivere e trasformano anche il servizio più essenziale in un’esperienza esclusiva. È un mestiere, un’arte: l’espressione del loro talento. Eccellere a beneficio della collettività, soddisfare le aspettative, ritrovare l’essenzialità delle cose, il senso della convivialità, il piacere di un’esperienza condivisa: ACCOR, l’essenza della Francia, ovunque nel mondo!” Gerard Pélisson, Paul Dubrule
  • 73. LA COMUNICAZIONE ESTERNA ALL’ALBERGO
  • 74. Comunicazione e informazione Comunicare e informare non sono la stessa cosa. Il management di un’azienda che si limita a dare una notizia, informa, mentre se cerca di comprendere come in realtà questa notizia viene percepita dalla clientela e quali sono di conseguenza le reazioni a questa, allora, comunica.
  • 75. Identità e immagine L’identità di un’azienda è cioè che essa è nei fatti, cioè l’immagine percepita dai propri clienti. Compito fondamentale della comunicazione esterna all’albergo è quello di rendere coerente l’immagine riflessa con l’immagine reale al fine di determinare l’identità dell’azienda.
  • 76. Promozione Promozione, pubblicità e relazioni pubbliche sono strumenti della comunicazione aziendale.
  • 77. Pubblicità: Il messaggio La scelta del messaggio pubblicitario e dello strumento più adatto per comunicarlo, deve obbligatoriamente tener conto del tipo di mercato che si vuole raggiungere, delle abitudini di acquisto e della percezione della clientela servita e/o potenziale.
  • 78. LA COMUNICAZIONE INTERNA ALL’ALBERGO
  • 79. L’albergo come il corpo umano Gestire, dunque, la comunicazione interna serve ad affermare e coltivare l’orgoglio di appartenere ad un’azienda/gruppo, saper veicolare quest’orgoglio in ogni mansione quotidiana, sviluppare la professionalità del proprio personale.
  • 80. La comunicazione tra i reparti Tutto il personale deve essere sensibilizzato ad assicurarsi che i messaggi, i dati e le informazioni trasmessi sino chiari altrimenti si determinano inefficienze nel lavoro e disservizi alla clientela. Esempi: Il portiere di notte erroneamente imposta la sveglia al cliente un’ora dopo poiché la scrittura del collega precedente non è di facile comprensione. Il cliente non si sveglia per tempo e perde l’aereo…
  • 81. Comunicare in albergo La comunicazione in albergo, come abbiamo visto, può essere sia scritta che orale. Ciò dipende dal tipo e dalla quantità di informazioni che si devono trasmettere.
  • 83. Il Cliente ci parla
  • 85. MODULO 3 NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE
  • 87. Realtà tangibile VS Realtà Virtuale
  • 89. eRevolution Internet, e in particolar modo i social media, oggi hanno un ruolo determinante sia per quanto riguarda il canale promozionale e quello distributivo del prodotto turistico ma, più in generale, sull’intero scenario competitivo del settore.
  • 90. Tutto questo è stato possibile… …grazie a: • attrezzature informatiche sempre più accessibili • L'accesso immediato a Internet attraverso una connessione “perenne” • Facilità di utilizzo (touchscreen, apps, ecc…) • digitalizzazione e miniaturizzazione di hardware e altri strumenti • Autonomia dei dispositivi mobili (durata delle batterie) • I dati disponibili per la consultazioni ( )
  • 98. Social Media: Facebook, Twitter, ecc.. Evan Williams, Presidente e fondatore di Twitter
  • 104. MODULO 4 I RECLAMI E IL PROBLEM SOLVING
  • 105. Il disservizio Si parla quasi sempre di qualità del servizio e di come dovrebbe essere un servizio di qualità… Purtroppo, però, si parla poco di come gestire il disservizio!
  • 106. Il disservizio Il disservizio può mirabilmente trasformarsi da evento negativo ad una ghiotta opportunità!
  • 107. Da reclamo ad opportunità Un reclamo mal gestito danneggia l’immagine dell’albergo!
  • 108. Ma come fare a sapere se ai nostri clienti forniamo dei disservizi se i clienti non presentano reclami?
  • 109. Il Questionario Qualità I questionari sono “strumenti di raccolta delle informazioni, definiti come un insieme strutturato di domande e relative categorie di risposta definite a priori da chi lo costruisce, ovvero di domande cosiddette “chiuse” dove all’intervistato (inteso come colui che risponde alle domande scritte del questionario) viene richiesto di individuare tra le risposte presentate quella che più si avvicina alla propria posizione, e/o di domande “aperte”, che non prevedono cioè delle risposte predeterminate.” (Zammuner, 1996).
  • 110. Mistery Clients Uno dei sistemi di misurazione e valutazione della qualità alberghiera è quello di inviare un cliente misterioso: una persona in incognito che all’insaputa della direzione e dei dipendenti valuti la quotidiana qualità e offerta di una struttura, proprio come farebbe ogni singolo cliente. Questa figura è molto utilizzata dalle istituzioni cardini del turismo nazionale ed internazionale come il Touring Club Italiano (Affiliazione e Programma Bandiere Arancioni), la Michelin (attibuzione delle stelle, ecc…).
  • 111. “Viaggiare è come sognare: La differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”.
  • 112. MODULO 5 ESERCITAZIONE FINALE: PREDISPOSIZIONE DI UN PIANO DI COMUNICAZIONE
  • 113. Bibliografia M. Zavani, Il valore della comunicazione aziendale, Giappichelli, Torino, 2000 V. Coda, Comunicazione e immagine nella strategia d'impresa, Giappichelli, Torino, 1991 P. Kotler, J.T. Bowen, J.C. Makens, Marketing for Hospitality & Tourism-5 °ed, Upper Saddle River, NJ:Prentice-Hall,2010 CESAD, La comunicazione nella strategia d'impresa: Dal mercato nazionale al mercato unico, EGEA, Milano, 1990 M. della Volpe, Gestione della Comunicazione aziendale, ESI, Napoli, 1999 G. Castoldi, Marketing per il turismo - 2 ed., Hoepli, Milano, 2009 C. Nobbio, Manuale delle attività alberghiere, Tecniche Nuove, Milano, 2007 C. Alyfanti, M. de Santis, L. Illuminati, C. Maltese - A Cura di, Tecniche di accoglienza dei clienti con esigenze specifiche e customer care, EU.FOR.ME., Roma, 2007
  • 114. Mini-Master Alberghiero 2013 Corso di Comunicazione Alberghiera “Cometa Formazione” Via Madruzza, 36 22100 – Como www.puntocometa.org Docente – Dr. Mirko Chianesi info@mirkochianesi