Un documento di richiesta danni ad H3G Italia (Tre) utilizzato per ottenere il rimborso di importi erroneamente addebitati oltre che come allegato alla denuncia al garante AGCOM.
1. Plan Art di Monti Stefano H3G S.p.A.
Via Briolini 15 Casella Postale 150
47921 Rimini (RN) 20090 Trezzano Sul Naviglio (MI)
Tel. 348.9202.099 Casella Postale 150
Codice Fiscale MNTSFN70P18H294D Codice Fiscale 02517580920
Partita I.V.A. 02622320402 Partita I.V.A. 13378520152
Oggetto: Disservizi connettività
Vostri riferimenti;
- Codice cliente 7452788
- Telefono numero 392.90.56.742
- Telefono numero 393.94.85.438
Tralasciando tutte le problematiche incontrate nei mesi passati, di cui già ho prodotto
sufficiente documentazione, sono a segnalare ulteriori disservizi.
Da parecchio tempo il servizio dati per i riferimenti di cui sopra non funzionava. Le telefonate
effettuate al servizio 139 confermavano i disservizi, imputando la causa ad alcuni lavori in corso nel
territorio. Purtroppo il sistema non aveva informazioni sufficienti per determinare la fine dei
lavori e relativi disservizi, questo veniva affermato dagli operatori del call center.
Nel frattempo, per i mesi giugno/luglio, ricevevo fatture con importi più alti del dovuto e una
ulteriore telefonata al 139 mi informava che la causa poteva essere addebitata alla connessione in
roaming dati con TIM. Premesso che, come si può vedere dalle immagini allegate, non è possibile
che tale causa sia da addebitare al roaming, visto che il Vostro software, fornito in dotazione con il
Vostro apparato di comunicazione dati, è configurato in modo da non utilizzare altre reti al di fuori
di quella specificata, intendevo chiedere il riconteggio delle fatture per evidenti problematiche
da addebitare al Vostro sistema di calcolo e addebito.
Questo almeno fino a stamattina, dove, stanco dell'ulteriore Vostro mancato servizio, ho
chiamato il 139 e sono stato informato che il sistema ha disconnesso i miei apparati per un insoluto
di ben 11 euro…
In questi giorni ho potuto constatare i reali motivi per cui la connessione dati fosse così
esageratamente lenta. infatti risulta essere tutto spiegato in un articolo di Repubblica che allego
alla presente insieme ad altri 7 allegati e a tutto il mio disgusto per le Vostre usuali pratiche. Oltre
a questo articolo allego anche alcune immagini molto esplicative che documentano le condizioni
lavorative in cui mi ritrovavo a dover subire nonostante pagassi un servizio di ben altra qualità.
Ora; a fronte della valutazione data a Tre, al sistema e al metodo; dopo tutti i disservizi, causa di
ingenti danni, ricevuti dal 2008 sino ad oggi e testimoniati dal gran numero di raccomandate
pervenute a Voi e ad AGCOM dai miei indirizzi; dove la miglior comunicazione ricevuta è stata la
disconnessione affinché io provvedessi a chiamare il 139; dopo il trattamento ricevuto in funzione
di questo ultimo scollegamento voluto dal sistema, come anche dei precedenti H3G Italia in totale
disaccordo con la vostra carta dei servizi; sono mio malgrado a richiedere la risoluzione immediata
dei contratti specificati in oggetto dalla data di disconnessione del servizio, visto anche quanto
profondamente sia stato disatteso lo scopo per cui venivano mantenuti in essere e vista la mancata
comunicazione da parte Vostra in ogni occasione in cui sarebbe stato perlomeno auspicabile.
Chiedo perciò di essere contattato da un operatore H3G per provvedere al saldo delle spettanze
in un'unica soluzione.
Mi riservo comunque il diritto di procedere in giudizio per richiedere conto di tutti i danni subiti.
In attesa di un riscontro, ringrazio per l'attenzione.
cordiali saluti
Stefano Monti per Plan Art
_____________________
Rimini 07.09.2010
2. Test effettuati sulla rete H3G nazionale italiana
Questi che seguono sono 2 estratti tra i tanti test effettuati sulla rete H3G nazionale Italiana.
Le verifiche sono state eseguite in normali condizioni di utilizzo, con il software e l’hardware in dotazione forniti da H3G,
con la massima banda disponibile e senza altri carichi per la rete, in diversi orari e in diversi punti del paese, con computer
diversi e diversi sistemi operativi.
Sono a disposizione centinaia di altri tabulati di test, questo non è tra i peggiori ed è possibile eseguire questa prova in
qualunque momento. In ogni caso la media dei risultati non si discosta mai molto dai dati visibili nell’estratto sottostante.
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+2++37/6/4:/263+137/6/4:/2638++37A/A:5+#<++37A/636+#<++373/42C+#<
+4++37/6/44/232+137/6/44/2328++CC/23C+#<++32A/5CB+#<++327/72C+#<
+6++37/6/44/232+137/6/44/2328++3B7/27C+#<++2CC/276+#<++32A/265+#<
+5++37/6/4:/237+137/6/4:/2378++2:A/4CA+#<++3CA/435+#<++357/765+#<
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+B++D+D+D
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Legenda:
traceroute = funzionalità del computer che consente di tracciare tutti gli apparati coinvolti nel percorso ( rotta ), fino all’apparato di destinazione.
ping = funzione del computer che consente di ‘chiamare’ un qualunque altro apparato della rete e misurarne il tempo di risposta.
ms = millisecondi - tempo di reazione di ogni apparato della rete
Da quello che è possibile vedere già tra i primi hop del traceroute ( salti tra un esecuzione del comando ‘traccia rotta’ ed il
successivo ), sempre all'interno dello stesso network H3G e con destinazione www.tre.it, si passa da 0 ad 110.943 ms a
288.204 ms. Guardando i risultati di chiamata ping si notano risultati decisamente peggiori, da un minimo di 93.442 ms ad
un massimo di 912.881 ms, praticamente fino ad un secondo di latenza. In queste condizioni caricare completamente una
pagina web di H3G ( http://www.tre.it ) può richiedere anche 10 minuti.
Considerato che;
alla velocità della luce Roma Milano sono circa 10 ms; i tempi di resa con gli altri operatori, TIM, Wind e Vodafone, con lo
stesso modem ed un’offerta dati simile, sono nettamente a favore di questi ultimi nonostante l’estraneità della rete H3G a
questi; eseguire questo test con Telecom Italia Mobile ad esempio non richiede più di 50 ms ad ogni hop; non è ipotizzabile
che il problema dipenda dal modem o da altri problemi addebitabili all’uso o all’utente finale perché questi risultati si
ottengono in qualunque condizione, postazione, utente, computer.
Si evince che:
il provider del servizio di connettività, H3G, stia limitando appositamente la velocità di rete, perché l‘enorme differenza di
valore tra un hop e l’altro indica non solo un uso esclusivo e voluto di un limitatore, ma anche un traffico decisamente
variabile, spiegabile solo da un elevata mole di richieste e quindi un sovraffollamento di utilizzatori.
In definitiva si rileva una forte mancanza di investimenti nell’infrastruttura ed un tamponamento della già grave condizione.
3. Impostazioni di rete del software Mobile Partner fornito da H3G Italia
Da come è chiaro e visibile in questa pagina, nelle due immagini soprastanti che rappresentano le limitazioni fornite al
software in dotazione, non è possibile assolutamente che l’apparato di connettività si sia mai spostato dalla rete H3G per
usufruire della rete TIM in roaming, ne tantomeno sia uscito dalla rete, H3G WCDMA/HSPA non preferita ma esclusiva.
Se così fosse, nonostante le impostazioni fornite, la responsabilità sarebbe comunque da addebitare ad un mancato
funzionamento del software fornito, quindi responsabilità esclusiva del fornitore di connettività, apparato e software, cioè
H3G.
4. Impostazioni di rete del software Mobile Partner fornito da H3G Italia
Come è possibile vedere nelle due immagini sottostanti, l’apparato di connettività usa sempre e solo la rete H3G in
modalità WCDMA/HSPA.
5. Impostazioni di rete del software Mobile Partner fornito da H3G Italia
Questi sono i servizi offerti da H3G Italia... le immagini parlano da sole. Per ottenere quell’aggiornamento sicurezza ci sono
voluti 5 giorni, utilizzando in un paio d’ore la rete di un altro operatore al quinto giorno.
6. Messaggi di supporto ricevuti da H3G Italia
Questi visibili nelle immagini, sono gli unici 3 messaggi SMS ricevuti dall’apparato e SIM in dotazione da H3G in 3 anni...
e sono 3 errori.
7. Precedenti di H3G Italia
Articolo del quotidiano Repubblica del 30 maggio 2010:
Telefonini, 16mila denunce per abusi e bollette gonfiate
Quasi 5mila all’anno i lombardi vittime dell’etere selvaggio che ricorrono alla mediazione gratuita
di ILARIA CARRA
I consumatori contestano le super-bollette
La sventura più grossa è capitata al dipendente di una piccola impresa lombarda: per una settimana negli Usa con il
cellulare aziendale, ha telefonato e gestito da Internet dati e documenti fino a ritrovarsi, al ritorno, con 299mila euro di
bolletta. C'è stato poi il caso di una manager che, per qualche giorno in Ucraina col Blackberry settato per scaricare in
automatico e-mail e aggiornamenti software, si è vista addebitare 10mila euro. Un universitario milanese in trasferta a
Gorizia invece ha visto il segnale del suo telefonino "catturato" dal gestore telefonico sloveno: 3mila euro in bolletta.
Duemila ne avrebbe dovuti pagare un uomo d'affari che per due ore a Lugano ha navigato su Internet con le tariffe extraeu-
ropee.
Sono le disavventure con il telefonino capitate ai lombardi, vittime dell'etere selvaggio che sempre di più, per non dover
pagare, si rivolgono al Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) il quale, gratuitamente, fornisce un servizio di
conciliazione delle controversie tra consumatori e operatori telefonici. In quattro anni l'organismo regionale ha affrontato
16mila ricorsi, di cui 4.662 solo l'anno scorso. Un passo possibile prima dell'eventuale denuncia alla magistratura ordinaria o
all'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).
Negli ultimi anni sono cresciute soprattutto le istanze che riguardano la connessione a Internet dal cellulare col sistema
wap, una modalità che spesso specie all'estero può costare una fortuna a un inconsapevole consumatore. E sono i disservizi
con la linea fissa che fanno spesso disperare i lombardi. Alcuni esempi? Un utente trasloca di tre numeri civici e dopo otto
mesi non riesce a ottenere il trasferimento del suo vecchio numero; a una giovane in sedia a rotelle, per cui la cornetta è
l'unico contatto col mondo, per errore viene tagliata la linea. Come lei, sono un migliaio gli utenti, solo l'anno scorso, a cui è
stato interrotto il servizio (per cause diverse dalla morosità) e che hanno richiesto la riattivazione urgente.
Delle 16mila domande di conciliazione depositate al Corecom, 14mila si sono chiuse (80 per cento dei casi), con un accordo
economico favorevole al consumatore. Lo sprovveduto della bolletta da 299mila euro, alla fine della procedura, non ha
sborsato un soldo, la conciliazione è riuscita. Coinvolti nelle istanze del telefono della discordia sono i grandi operatori: da
Telecom, capofila con 1.631 pratiche, alle 740 di Vodafone e 544 di Wind, seguiti da Tele2, Fastweb e H3G con 400 istanze
ciascuno. Una pregiustizia alternativa a cui ricorrono sempre più persone: 930 euro il valore medio, per un importo totale di
contenziosi pari a due milioni nel solo 2009. Preso di mira, inoltre, dalle lamentele dei lombardi, dice il bilancio Corecom,
anche il sistema dei call center delle aziende di telecomunicazione, verso il quale c'è una insoddisfazione generale: risposte
sbagliate, problemi irrisolti, maleducazione, limitatezza delle competenze. Chi ha necessità di risolvere un problema
attraverso di loro deve percorrere un vero e proprio labirinto.
Per chi incappa in una bolletta stratosferica ingiustificata, la trafila verso la conciliazione non è complessa. Basta scaricare il
modulo prestampato (dal sito www. corecomlombardia. it), inviarlo per posta o via mail e attendere che si fissi l'udienza, che
è unica e si svolge davanti a un conciliatore (di solito un funzionario regionale) e all'avvocato del gestore. Il ricorso crescente
alla conciliazione lo spiega così, Maria Luisa San Giorgio, presidente di Corecom Lombardia: "Noi ci abbiamo messo del
nostro ma è cambiato anche l'atteggiamento degli operatori verso lo strumento conciliativo: prima partecipavano meno
alle udienze, mentre oggi hanno spostato la conciliazione dagli uffici legali ai servizi clienti, perché con il codice civile alla
mano non si va da nessuna parte". Da quest'anno, poi, c'è un'arma in più: "L'Agcom - aggiunge San Giorgio - ci ha delegati,
laddove non si raggiunga un esito positivo, a decidere noi i termini della controversia dopo un'istruttoria. E questo è un
passo in avanti".
Il Corecom non è l'unico organismo deputato a fare la pace tra utente e gestore. La Camera arbitrale della Camera di
commercio ne ha gestite circa 400 nel 2009, ed il valore medio di una pratica è raddoppiato in un anno a 76mila euro. In
questo caso, però, il servizio non è gratuito: ci sono 30 euro di diritti di segreteria (non dovuti se una delle parti è un
consumatore), e un tariffario che cresce, in base al valore della lite, dai 40 euro per mille euro di disputa a un massimo di
10mila euro per contenziosi di oltre cinque milioni.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/05/30/news/telefonini_16mila_denunce_per_abusi_e_bollette_gonfiate-4433035/index.html
8. Precedenti di H3G Italia
Articolo del quotidiano Repubblica del 19 luglio 2008:
L'Antitrust blocca l'operatore H3G: "Stop alla riscossione coattiva"
Il piano tariffario è 'Tre.Dati Abbonamento' con l’Adsm Modem. Diversi utenti hanno ricevuto bollette fino a 10.000 euro.
Il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà.
ROMA - H3G dovrà sospendere la riscossione coattiva dei crediti relativi al traffico Internet contestato dagli utenti. Lo ha
disposto l'Antitrust, con una decisione assunta nell'ambito dell'istruttoria avviata per verificare se l'operatore telefonico
abbia messo in atto pratiche commerciali scorrette relativamente ai piani tariffari per la navigazione.
Secondo numerose denunce, informa una nota dell'Autorità per la concorrenza e il mercato, gli utenti che avevano sotto-
scritto il piano tariffario 'Tre.Dati Abbonamento' con l'"Adsm Modem USB", hanno ricevuto conti salatissimi, fino a quasi
10.000 euro, senza che questi costi così ingenti fossero preventivabili in base alle condizioni d'offerta.
La sospensione riguarda i consumi fatturati nel periodo 21 settembre 2007 - 31 maggio 2008 (per i mesi successivi l'azienda
ha adottato correttivi che dovrebbero evitare il ripetersi del fenomeno), purché contestati dagli utenti attraverso reclami
presentati alla stessa azienda o a pubbliche autorità.
L'Autorità intende dunque verificare se H3G abbia informato adeguatamente il consumatore che, superata la soglia di 5
GB/mese, la tariffa a consumo comporta una spesa estremamente elevata, che aumenta ulteriormente quando la connes-
sione avviene attraverso il roaming GPRS; se abbia garantito la possibilità al consumatore di monitorare il superamento di
quella soglia; se abbia consentito di conteggiare e verificare il traffico dati extrasoglia (secondo le prime informazioni
acquisite il software offerto ai consumatori non garantisce che i bytes visualizzati durante la navigazione su Internet
corrispondano ai bytes riportati ai fini della fatturazione); se abbia informato adeguatamente il consumatore sulle zone non
coperte dalla rete di H3G.
Con lo stop ad H3G arrivano a sette le misure cautelari adottate dall'Autorità, in base alle nuove competenze in materia di
pratiche commerciali scorrette, nel settore delle telecomunicazioni.
http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/economia/antitrust-enel/h3g-recuperi-bollette/h3g-recuperi-bollette.html
9. INC
Precedenti di H3G Italia
ON
Articolo del quotidiano Repubblica del 6 settembre 2010:
Così restringono la banda a chi fa troppo traffico
CEP
Ha ceduto anche 3Italia: era rimasto l'unico operatore a non limitare la rete a chi ne fa un uso eccessivo. Le aziende
essivo.
spiegano questa stretta con l'interesse di tutti gli utenti. Ma il problema è lo stato della rete mobile
IBIL
E
di ALESSANDRO LONGO
ORMAI sono onnipresenti i limiti e rallentamenti imposti dagli operatori alle reti cellulari italiane, per l'accesso a internet. Da
nternet.
ternet.
ultimo, ha mosso in questa direzione anche 3 Italia, che era rimasto il solo operatore a non rallentare gli utenti. Da settem-
tem-
tem
bre ha messo un avviso 1 sulle proprie offerte per navigare in mobilità: si legge che l'azienda si riserva di limitare la velocità
tà
di connessione ai clienti che fanno troppo traffico.
Lo scopo è "ottimizzare le proprie risorse di rete a beneficio di tutti i propri clienti". Succedeva infatti che, in alcune zone e
ore, navigare era molto difficile a causa di una minoranza di utenti che spremevano fino in fondo le proprie offerte. Facendo
molto traffico (soprattutto peer to peer), lasciavano poca banda disponibile alla maggioranza.
Questo è un problema tipico della rete mobile, dove le risorse sono contingentate, tanto che si parla già di rischio collasso 2.
"La strutturale limitatezza della capacità di rete disponibile per il singolo cliente nel singolo momento non è oggi risolvibile,
se non temporaneamente, con un incremento delle bande di frequenza assegnate; ciò alla luce della costante crescita delle
esigenza di capacità registrata negli ultimi anni. A tal proposito 3 Italia ha richiesto nuove frequenze che sono in via di
assegnazione", fanno sapere dall'operatore.
Non è chiaro al momento quando e come scattano i rallentamenti con 3 Italia, ma a Repubblica.it risulta che colpirebbero
gli utenti che fanno più di 1 GB di traffico in 24 o 48 ore. Vengono rallentati a 128 Kbps, una velocità sufficiente per navigare
su pagine leggere. Più restrittivi i limiti imposti da Wind 3 e da Vodafone 4: rispettivamente 32 e 64 Kbps, se l'utente supera i
10 GB di traffico nel mese. Nel caso di Wind la riduzione vale fino al rinnovo dell'offerta; Vodafone invece rallenta per tutto il
mese successivo. Si noti che con 32 Kbps la navigazione è quasi impossibile. Vodafone inoltre, allo stesso modo, "potrà
limitare la velocità di connessione per quelle applicazioni che permettono lo scambio di file di grandi dimensioni e che
quindi possono congestionare la rete (ad es. peer to peer e file sharing)". Lo fa "solo in orari di picco (tra le 7 e le 22) e solo
per il tempo necessario".
Tim esclude il peer to peer dagli usi possibili di un'offerta ("3 GB"). Tim, Wind e Vodafone, infine, vietano il VoIP e il peer to
peer da molte offerte per navigare con il cellulare o con l'iPad. Toccherà rassegnarsi: questa politica di gestione della rete è
ormai diventata comune, quindi, e lo resterà almeno finché gli operatori mobili non potranno contare su molte nuove
risorse. All'estero le offerte internet mobile tendono già da tempo a limitare la velocità a chi fa più di una certa quota di
traffico (avviene per esempio in Germania, Spagna, Finlandia). In Italia si distingue 3 perché ha imposto i limiti a posteriori,
agli utenti di offerte già sottoscritte, dopo essersi accorta che erano necessari per dare un buon servizio
http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/09/06/news/limiti_banda_mobile-6809131/
COMMENTO ALLA NOTIZIA
PER INCISO:
QUESTA DI LIMITARE LA VELOCITÁ DI CONTRATTI PREESISTENTI SENZA IL MINIMO PREAVVISO É UNA PRATICA TRUFFALDINA E VIOLENTA,
UN ABUSO ALLA BUONA FEDE DEI VOSTRI CLIENTI, UNA COSA DI CUI SICURAMENTE DOVRETE RENDERE CONTO.
Così risolvete il problema delle vostre reti sotto dimensionate, restringendo la banda a chi fa troppo traffico?
Ma secondo voi, nel mio caso, per quale motivo ho preso un contratto 7,2 Mbps 5GB/mese? per andare a 128Kbps ( 16KB/secondo ) nel
migliore dei casi?
Siete in malafede, inadempienti e truffatori, tutta la documentazione in mio possesso lo prova. Pagherete le vostre scelte di tasca vostra.
A questo punto, prima di addentrarmi in tutto il resto del discorso, è necessaria una premessa: 7.2 Mbps equivarrebbero a 7.372 Kbps.
Secondo quanto riportato dall’articolo, invece, non solo si spiega perfettamente la lentezza a cui è sempre stato assoggettato il servizio di
cui ho usufruito, ma anche che i teorici 7.2 Mbps sbandierati nelle vostre promozioni sono una grande panzana, neanche gli ipotetici 3.6
Mbps che uno spererebbe, neppure uno schifosissimo Mbps che chiunque penserebbe dovuto, non 512 Kbps, che sarebbe il minimo per
dire stiamo navigando in una pagina di testo con meno di un dodicesimo della velocità che mi hanno venduto , insomma noo siamo ad
un sessantesimo della banda offerta e strapagata, 128Kbps, la stessa velocità di un modem degli anni '90.