1. Periodico della comunità parrocchiale di Villa d’Adda (Bg) - N. 242 - Luglio/Agosto 2012
dial gare
Luglio - Agosto 2012
n. 242
2. SANTE MESSE
Festive 18.00 prefestiva 1° Venerdì del mese
7.30 - 10.30 - 18.00 (9.15 all’Istituto) 15.00 - 17.00 Adorazione in parrocchia
Feriali (fino al 31 agosto) Ogni domenica
Lunedì: ore 20.30 a San Bernardino 16.00 Adorazione Eucaristica presso
Martedì ore 20.30 a San Martirio l’Istituto Sacro Cuore - Villa Peschiera
Mercoledì: ore 8.30 in parrocchia
ore 17.00 a San Zenone
Per la richiesta di celebrazione di Sante Messe rivol-
Giovedì: ore 20.30 al Cimitero gersi in sacrestia, dopo la liturgia; oppure passare
Venerdì: ore 17.00 a San Giovanni presso la segreteria parrocchiale (lunedì - venerdì,
Feriali (all’Istituto) ore 9.30 - 12.00).
Lun.-Mar.-Ven.-Sab.: ore 7; Gio.: ore 17 Per questioni organizzative di calendario si consiglia
Giovedì: ore 16.00 Adorazione di non prenotare telefonicamente.
BATTESIMI VISITE AGLI AMMALATI E UNZIONE SANTA
15 luglio, ore 10.30 La famiglia che desidera la visita per l’Eucarestia e
16 settembre, ore 10.30 per l’Unzione santa è pregata di avvisare il parroco
La celebrazione chiede un incontro con i genitori, il o la segreteria parrocchiale.
padrino e la madrina concordato con il parroco. VISITE NEGLI OSPEDALI
Chi ha piacere di ricevere la visita dei sacerdoti del-
MATRIMONI
la parrocchia è pregato di far conoscere agli stessi
I fidanzati sono invitati a presentarsi in parrocchia
il nominativo dell’ammalato e il luogo di degenza.
per i documenti almeno tre mesi prima del matrimo-
nio, possibilmente nella giornata di sabato. FUNERALI
I parenti del defunto sono invitati a comunicare alla
CONFESSIONI parrocchia l’avvenuto decesso. Si eviti che l’avviso
Sabato, ore 17.00 - 18.00 giunga in parrocchia da parte dell’agenzia funebre.
Prima o dopo la Messa feriale. La data del funerale deve essere concordata con la
Per i ragazzi una volta al mese. parrocchia: per esigenze pastorali, può essere scel-
Per gli ammalati e gli anziani, al primo venerdì del to qualsiasi giorno, in mattinata e nel pomeriggio,
mese (e delle feste) e a richiesta. esclusi il sabato pomeriggio e i giorni festivi.
Don Diego Nodari: Via del Borgo, 2 - Tel. e Fax 035 792115 - e-mail: d.diegonodari@virgilio.it
Don Gian Maria Berta: Via del Borgo, 2 - Tel. 335 6840832
Segreteria parrocchiale: da lunedì a venerdì (9.30 - 12.30) - Tel. e Fax 035 792115
Segreteria Oratorio: Via San Carlo, 3 - Tel. 035 4380113 - e-mail: oratorio.villadadda@alice.it
Scuola materna “T. Frigerio”: Tel. 035 792014 - e-mail: maternatf.villadadda@alice.it
Istituto San Giuseppe: Tel. 035 791057
Istituto Sacro Cuore - Villa Peschiera: Tel. 035 791228
dial gare Pubblicità: Tel. 035 792115
(segreteria parrocchiale)
Direttore editoriale: don Diego Nodari
Distribuzione:
Redazione: don Gian Maria Berta, Lucia Baroncelli, Maria Milani - Tel. 035 784608
Davide Chiari, Luisa Dinale, Stefania Fetti, Mara Fuoco, Ritiro fotografie:
Sara Marchetti, Giovanni Nervi, Gabriele Sala, Giusi Spreafico Liliana Chiappa - Tel. 035 791625
Hanno collaborato: Marilena Clapis, Gabriele Gambirasio, Stampa: Tipografia dell'Isola s.n.c.
Elisa Locatelli, Emanuele Mangili, Sara Perico, Chiara Pressiani, Tel. 035 4940845 -Terno d'Isola (Bg)
Elena Ravasio, Marilena Regazzoni, Davide Turani e-mail: tipografia@bisnet.it
Direttore responsabile: Maria Luisa Giovanzana Iscrizione al Registro stampa
Periodico della comunità parrocchiale di Villa d'Adda (Bg) del Tribunale di Bergamo n. 26 del 22 luglio 1985
Via del Borgo, 2 - n. 242 - Luglio/Agosto 2012 - Anno XXIX Abbonamento annuo € 20,00 - Una copia € 3,50
In copertina: La cappellina dell’Oratorio
3. 3 Luglio/Agosto 2012
Estate: un tempo per…
C ome gli altri anni, e ancor più per l’ordinazione di don Andrea, il mese di maggio è stato il mo-
mento in cui abbiamo raccolto i frutti di tanti cammini e abbiamo vissuto momenti forti per la
nostra comunità.
Poi il 2 giugno, in un centinaio di persone tra bambini e genitori, abbiamo chiuso l’anno catechistico
con una bella passeggiata al Monte Canto, mentre un altro bel gruppetto di ragazzi dell’A.C.R. con le
loro famiglie partecipava all’incontro col Papa a Milano.
E poi arriva l’estate, momento in cui le attività dell’anno pastorale finiscono o, sarebbe meglio dire,
cambiano… Momento allora per guardarsi indietro, pensando a quanto fatto e a quanto resta da fare.
Estate tempo di “campi” e di Cre, tempo di Oratorio aperto la sera e di feste: occasioni per dare
spessore a quelle relazioni che a volte, anche dentro l’Oratorio, si limitano al dovuto di un cammino
di catechismo, ma che rischiano per molti di non andare mai in profondità. Tempo “libero” da impe-
gni che restituisce energie nuove per adolescenti e ragazzi, e che rivela qualcosa di più di quello che
appare a volte dall’esterno.
Tempo però anche con qualche rischio: quello di un sogno che allontana dalla realtà, che crea mondi
virtuali, dove si spende più di quanto si guadagna, dove si fugge da quelle situazioni che ritroveremo
solo un attimo dopo, ma che non sempre abbiamo il coraggio di affrontare. Tempo in cui tristemente
si rivela che per molti di noi la domenica e la Messa sono solo un dovere, e non quella relazione con
Gesù Cristo che rimane orizzonte della propria vita, estate o inverno che sia… Tempo in cui, anche a
motivo di una crisi economica che sembra ormai non volerci più lasciare così facilmente, ci sentiamo
giustificati nelle nostre trasgressioni, nell’andare oltre le nostre possibilità e oltre ogni regola, così…
per divertirci un po’!
E non c’è differenza generazionale in questo: in un mondo dove le fatiche spaventano gli adulti, che
vorrebbero sempre restare eternamente dei giovani senza responsabilità (almeno ogni tanto) e i
ragazzi che fanno fatica a voler diventare adulti…
Ce n’è abbastanza per preoccuparsi un po’? Ma forse sarebbe sufficiente imparare a fermarsi e guar-
dare e gustare le cose più semplici, almeno quando siamo un po’ meno di corsa… E accorgersi che
forse quando i ritmi cambiano, alcune fatiche e alcune relazioni, ci
sembrano un po’ più normali e più facili da affrontare.
E soprattutto ricordarci che ciò che ci fa “riposare” davvero sono le
cose che ci fanno sentire più uomini e non quelle che ci fanno solo
“dormire” o avere qualche emozione supplementare…
e
ment
uita ,
Grat cevuto e
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avet uitame te.
grat da Gratuitamente
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10,8 uto,
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nte
Che l’estate sia tempo di incontro con gli altri, tempo per ascoltarci
gratuitame
date.
(Mt 10,8)
Gratuita
mente
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vuto,
gratuita
mente
e aiutarci; tempo non solo di divertimento e di musica, ma di pre-
date.
(Mt 10,8)
ugno 2012
2012
2
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- Maggio/Giugno
- N. 241 - Maggio/Gi
gio/Giug
ghiera e di silenzio, magari valorizzando un po’ le occasioni che la
- Mag
(Bg) - N. 241
- N. 241
Villa d’Adda (Bg)
(Bg)
liturgia ci offrirà: San Giacomo, il Perdono di Assisi, San Gaetano,
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Un grazie ai ragazzi di 2a media che hanno deciso di destinare
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l’offerta che hanno fatto nel giorno della loro Cresima alla Caritas
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parrocchiale (€ 1.630), a sostegno di un fondo che vorremmo co-
stituire a favore di situazioni di bisogno che si manifestano anche A����� ���� ��������
nelle nostre famiglie.
Chi non avesse ricevuto il
Un ricordo infine a padre Carlo Viscardi: gli abbiamo dedicato un po’ numero speciale, stampa-
di spazio in questo numero. Abbiamo celebrato qui a Villa d’Adda to per l’Ordinazione pre-
il 20 giugno il suo funerale, presente molta gente dalla diocesi di sbiterale di don Andrea
Novara col Vicario episcopale della sua zona, sacerdoti nativi della Pressiani, lo può ritirare
nostra parrocchia, il superiore e altri confratelli del suo Istituto. gratuitamente in chiesa,
Riposa nella cappella dei sacerdoti del nostro Cimitero. in segreteria parrocchiale,
BUONA ESTATE A TUTTI, o richiederlo alle incaricate
della distribuzione.
don Diego
4. dial gare 4
«Siete preti per il popolo di Dio»
Le Ordinazioni presbiterali di Sabato 26 maggio 2012 nella Cattedrale di Bergamo
«I l Santo Padre si è rivolto a noi Ve-
scovi, l’altro giorno, con queste
parole che mi sembra diano ragione di
quanto stiamo ricordando: “In un tem-
po nel quale Dio è diventato per molti
il grande sconosciuto e Gesù sempli-
cemente un grande personaggio del
passato, non ci sarà rilancio dell’azione
missionaria senza il rinnovamento della
qualità della nostra fede e della nostra
preghiera. Non saremo in grado di offri-
re risposte adeguate senza una nuova
accoglienza del dono della grazia. Non
sapremo conquistare gli uomini al Van-
gelo se non tornando noi stessi per pri-
mi ad una profonda esperienza di Dio”.
Questa esperienza, carissimi, noi la fac-
ciamo nella persona di Gesù, entrando
nel grembo di Gesù, vale a dire in una re-
lazione profonda, personale, intima con
lui e accogliendo il dono del suo Spirito.
Carissimi, tra qualche istante diventere-
te presbiteri. Ebbene, il popolo di Dio ha
bisogno della fede dei presbiteri, spesso
esposta alla prova più di altri, perché il
prete deve credere anche per gli altri.
(dall’omelia del Vescovo)
»
don Andrea Pressiani e i 12 sacerdoti novelli ordinati da mons. Francesco Beschi
5. 5 Luglio/Agosto 2012
L’accoglienza a Villa d’Adda e il
saluto della Comunità cristiana
Carissimo don Andrea,
la tua Comunità ti accoglie, come novello sacerdote, con im-
mensa gioia, felici di vero cuore: giorno bellissimo per te e
per tutti noi!
In questa parrocchia sei nato, sei cresciuto, per te i tuoi ge-
nitori hanno chiesto i sacramenti del Battesimo, della Prima
Comunione e della Cresima; e da questa comunità, come
L’arrivo a Villa d’Adda, in località Volpino ciascuno di noi, anche tu sei stato accolto e accompagnato
a imparare ad amare il Signore e i fratelli, a servirlo appieno,
sorretto dalla Grazia divina e dal suo Santo Spirito.
In questa comunità hai tessuto relazioni, stretto amicizie:
in Oratorio hai incontrato sacerdoti, catechisti, educatori,
adulti; hai vissuto esperienze vivaci, momenti di preghiera,
incontri formativi… Hai sperimentato la bellezza di spender-
ti per gli altri: hai raccontato l’amore e la tenerezza di Dio
ai più giovani; hai dato testimonianza di amore, donando
mani, cuore, passione.
Attraverso gli studi universitari e l’esperienza lavorativa hai
maturato la vocazione al sacerdozio.
Negli anni del Seminario sei stato nel cuore di tutti noi, e
nelle nostre preghiere, perché questo giorno potesse arri-
Il corteo in processione vare…
Come ognuno di noi, nella prossimità della scelta, avrai tre-
pidato, assalito da mille interrogativi e mille paure, ma fi-
dandoti di Dio, hai detto il tuo “sì” per sempre.
Oggi con te siamo in festa: grande è la gioia per le vocazioni
che il Signore dona alla sua Chiesa, ma ancora più grande
la gioia di accogliere in questa chiesa dopo ventun anni un
sacerdote, figlio di questa nostra terra.
Ogni sacerdote porta con sé una benedizione speciale, non
solo per la propria vita, ma per ogni persona che incontra.
Non dimenticare mai il dono e la responsabilità di portare
Gesù nella tua vita. Il Signore doni anche a te di vivere, con
tanta gioia e gratitudine a Lui, questi giorni e il loro ricordo
rinnovi sempre in te l’ardore e la generosità per il servizio al
Nella chiesina di San Zenone quale sei stato chiamato.
Con profonda umiltà celebra l’Eucaristia e domanda ogni
giorno allo Spirito Santo di rendere salda la tua scelta. Se
potrai, ti chiediamo un posto speciale nelle tue preghiere…
La comunità tutta, animata da sentimenti di affetto e di ri-
conoscenza si stringe a te, don Andrea. Con te rende lode
al Signore che ti ha chiamato al ministero presbiterale, ti ha
accompagnato con i suoi doni e ti ha posto al suo servizio:
siamo immensamente felici di averti tra noi.
Ti affidiamo a Sant’Andrea apostolo e a tutti i Santi nostri
patroni, perché il tuo cuore di novello ministro della Chiesa
sia colmo dell’amore di Dio.
Ti poniamo nelle mani di Maria Immacolata Signora di Lou-
rdes, che la nostra comunità venera in modo particolare.
La preghiera per don Andrea Don Andrea, tanti auguri di ogni bene.
6. dial gare 6
Domenica 27 maggio:
il corteo festoso
parte dalla chiesina
di San Bernardino
verso la chiesa
parrocchiale
All’Istituto San
Giuseppe: saluto e
benedizione a tutti
gli ospiti
Sul sagrato della
chiesa: l’accoglienza
dei bambini della
Scuola dell’Infanzia
Fino alla fine di luglio nella Biblioteca comunale, per chi lo desidera, sono disponibili i provini di tutte le fotografie.
Per prenotare il dvd che raccoglie i momenti più belli delle due giornate, rivolgersi alla segreteria parrocchiale.
7. 7 Luglio/Agosto 2012
«Le tue mani incontreranno l’attesa di tante mani aperte»
Prima Santa Messa di don Andrea Pressiani, Domenica 27 maggio 2012
«P rendo in prestito un’immagine legata a un
episodio accaduto a un caro amico sacerdo-
te francese, che, in viaggio, si è trovato per caso a
sostare e celebrare la Messa in una piccola chiesa di
uno sperduto paesino in Portogallo. Egli mi raccontò
che alla fine della Messa, le persone di quel villaggio
attesero fuori dalla porta della chiesa il sacerdote e
nel salutarlo gli baciarono affettuosamente le mani
che avevano reso presente per loro il Signore Gesù.
Baciare le mani del prete, pensate che bello!
Le tue mani don Andrea! Consacrate dallo Spirito,
mediante l’unzione con il Sacro Crisma, le tue mani
di argilla da oggi, fanno scendere l’Amore sulla
punta delle loro dita. In un cuore a cuore con Dio
che sarà sempre il centro del tuo sacerdozio.
E poi, scendendo i gradini dell’altare, le tue mani
incontreranno l’attesa di tante mani aperte e pro-
tese: quelle della Chiesa, dell’umanità, le mani di
tutti gli uomini. Le nostre mani: quelle un po’ an-
nerite e screpolate dei più poveri e soli; quelle con i
solchi del tempo e un po’ tremanti degli anziani; le
mani strette a un fazzoletto di chi soffre o combatte
con coraggio la lotta con la malattia, le mani dei
fidanzati che attendono benedizione al loro amore,
le mani degli sposi e dei genitori con tutta l’offer-
ta dei loro sacrifici e della loro dedizione, le mani
aperte dei bambini e dei giovani, spalancate come
tale è il loro desiderio di andare incontro alla vita.
In quelle mani aperte, affamate e desiderose (come
quelle degli uomini e delle donne di cui ci racconta-
I doni
no i vangeli) le tue mani di prete consegneranno un
all’offertorio:
pane profumato, fragrante che è la Parola di Gesù.
le stole e
»
Ancora, in quelle mani in attesa, deporrai un pezzo
il calice
di pane spezzato: il corpo di Gesù offerto per molti.
(dall’omelia di don Fabrizio)
8. I sacerdoti che hanno
concelebrato e l’affetto
dei seminaristi
Sabato 26 maggio: arrivo a Villa d’Adda e
momento di preghiera in chiesa
Domenica 27 maggio: Prima Santa Messa di
Don Andrea Pressiani nella chiesa parrocchiale
Concelebrazione della
Messa vespertina e
benedizione eucaristica
La famiglia di don Andrea ringrazia tutta la comunità per l’impegno profuso nell’organizza-
zione, preparazione e gestione della festa.
È stato un momento di grande fratellanza e condivisione che ha reso ancora più grande la gioia della consacrazione.
Un grazie a tutti coloro che con il lavoro, il tempo, le risorse hanno fatto sì che tutto sia andato per il meglio.
Un grazie a tutti coloro che col sorriso, la vicinanza, la presenza e la preghiera hanno partecipato alla grandezza del momento.
Un grazie di cuore a tutti!
Famiglia Pressiani
9. La festa in
Oratorio
I consigli di
Terza media
per essere
un buon prete...
... e un genio in oratorio
Le catechiste e don Andrea in “Born to be Abramo!”
10. dial gare 10
Ma quanto manca?… Siamo arrivati? Sì!
2 giugno: in cammino al Monte Canto per la chiusura dell’anno catechistico
N on so proprio cosa mi abbia
tanto rallegrato, quando ho
saputo che la chiusura dell’anno
catechistico si sarebbe svolta
con una camminata al Monte
Canto. Di certo, non ero felice
all’idea di dover camminare (a
differenza di molti amici del-
la montagna!), né di salutare i
bambini che non avrei più rivi-
sto settimanalmente al catechi-
Tassodine… Ah, non siamo arrivati smo.
Quella felicità, però, ha trovato
giustificazione fin dai primi mo-
menti della mattinata.
Appena arrivata in località Mal-
metida, mi sono ritrovata in
mezzo a bambini impazienti di
salire, genitori agguerriti con
zaini e scarponi da montagna,
fratellini e sorelline felici di con-
dividere la salita impegnativa
e qualche cagnolino pronto ad
accompagnare tutta la famiglia.
Partiamo!
Ci siamo dimenticati qualcuno?
Beh, ovviamente ci sono anche
i don e le catechiste!
La salita è ancora lunga... Finalmente al Monte Canto! Oggi però non ci sono schede da
consegnare, non ci si siede intor-
no a un tavolo a parlare di Gesù,
oggi si gioca e si sta insieme pen-
Rotolare sul prato: sando all’anno trascorso e, chis-
se lo fa don Diego… sà, l’occasione può essere buona
per mettere in pratica proprio gli
insegnamenti ascoltati.
Dopo aver ripreso il fiato e le
forze a Tassodine, siamo final-
mente riusciti ad arrivare in
cima al Monte Canto: lì abbia-
mo trovato già un clima di festa
… allora lo possono e tutto era pronto per la tradi-
fare tutti! zionale festa del 2 giugno.
Non poteva andare meglio di
così: arrivare puntuali per l’ora
di pranzo e saziare subito le boc-
che affamate di piccoli e grandi!
Giusto per favorire meglio la di-
gestione, don Diego (sì, proprio
11. 11 Luglio/Agosto 2012
lui), un paio di catechiste e molti
bambini si sono divertiti a roto-
lare sul prato.
In questa giornata abbiamo an-
che avuto un ospite speciale,
don Andrea, che oltre a portare
la chitarra per fare qualche can-
to insieme, ci ha fatto giocare
Qualche canzone con la chitarra... alla famosa bandierina ruuu…
spa!
Mentre don Diego ha raccolto
con i genitori un po’ di rifles-
sioni sull’anno trascorso e sulle
aspettative per l’anno prossimo,
le catechiste e i bambini si sono
divertiti a giocare ancora a molti
giochi come il salto della corda e
le tartarughe.
Non poteva mancare, in una
... e poi tutti a giocare a bandierina ruuu... spa! giornata così serena, la Santa
Messa, un momento di grande
ringraziamento al Signore per
averci accompagnato in questa
ultima giornata e in tutto l’anno
appena trascorso.
Il cammino di catechismo è sta-
to proprio come questa giorna-
ta in montagna: siamo partiti
con tutto il necessario e al pieno
delle nostre forze, per arrivare
sempre più in alto.
Don Diego, la bandierina la prende don Andrea! Si sono incontrati degli ostaco-
li lungo il percorso: la fatica, la
sete, la fame, un albero cadu-
to sul sentiero che impediva il
cammino, ma niente ci ha fer-
mato e insieme siamo arrivati
alla cima, più vicini al cielo, pro-
prio come a catechismo ci siamo
avvicinati un po’ di più al nostro
amico Gesù.
Il salto della corda... ... e le tartarughe Elisa
12. dial gare 12
La famiglia, il lavoro, la festa
Con il Papa a Milano per l’incontro mondiale delle famiglie
“S abato 2 giugno:
festa delle testi-
monianze con la presen-
guerra e della dittatura,
il clima era sereno, c’e-
ra unità e tanta musica.
za del Papa Benedetto Si alternano sul grande
XVI”: così era scritto sul palco musica e doman-
volantino arrivato via de, danze e colori. Sono
e-mail. Il Papa vuole in- rappresentate le fami-
contrare le famiglie, così glie di tutti i continenti
come ormai avviene, e dai loro interventi non
dal 1994, ogni tre anni; possono non emergere
e questa volta questo tanti timori: per il lavoro
grande appuntamento che non c’è, per i ritmi
si terrà vicinissimo a noi, di vita, e poi la paura
a Milano. Ma ci sono già di non saper educare i
tanti impegni in comuni- figli, la preoccupazio-
tà per il mese di maggio, ne per chi non ha più
come si fa a prepararsi una casa, il voler essere
anche per questo? vicini nel modo giusto
Poi inizi a parlarne con ai separati, la paura di
qualcuno qua e là e vedi due fidanzati della pa-
Alcune famiglie di Villa d’Adda presenti all’incontro
i loro occhi illuminarsi rola per sempre... Non
davanti alla possibilità di mancano mai, tuttavia,
vivere questo momento. Ci sono anche perplessità: ma anche la speranza e la gioia nelle testimonianze. Il Papa
quanti saremo? Chissà che caos, ma forse è meglio se ce con sguardo paterno risponde agli interrogativi, incorag-
lo vediamo a casa seduti comodi sul divano! Alla fine il gia le comunità e le parrocchie a sostenere le persone in
gruppo è composto, siamo in 20, due famiglie al comple- difficoltà. Afferma che la Chiesa è vicina e ama coloro che
to, 7 ragazzi, troviamo anche il tempo per prepararci un soffrono per la separazione. Chiede alla politica di non
po’ con alcune schede inviate dal Centro diocesano su al- promettere ciò che non può mantenere.
cuni temi importanti: la famiglia genera la vita, il lavoro Viene ringraziato il Papa per essere lì a dire che la Chiesa
risorsa della famiglia, la festa tempo per la famiglia… ama la famiglia, anzi Dio ama la famiglia. Il pensiero si
Ed eccoci qui, nel grande parco di Bresso, con i nostri zai- ferma per un attimo all’Incarnazione: Dio per venire nel
ni, le coperte da stendere per terra, con il sole che va e mondo ha scelto una famiglia che lo accogliesse, che lo
viene e il vento che sventola le centinaia di bandiere che amasse, che lo crescesse.
rappresentano tutte le famiglie del mondo. Per un attimo Ormai la notte è arrivata, c’è una splendida luna che, cu-
ci fermiamo stupiti a guardare tutti questi colori, a sentire riosa, da lassù osserva e sorride mentre nell’aria solenni
tutti questi profumi! si levano le voci con la recita del Pater. Il Papa ci benedi-
Il tempo vola mentre sul grande palco si susseguono ce, ci saluta e ci ringrazia…
canti, testimonianze, animazione, immagini... Sul prato È tempo anche per noi di tornare a casa. Quattro kilome-
qualcuno riposa, alcuni mangiano, i ragazzi giocano, i pic- tri ci separano dal pullman e un po’ di stanchezza ci pren-
coli tranquilli nei loro passeggini osservano curiosi. Ore de, ma la gioia di esserci stati ci avvolge e ci fa cantare,
20.30, si fa un grande silenzio e poi il grido: «È arrivato!». mentre attaccati alla corda usciamo dal grande parco di
Eccolo lì davanti a noi, il Santo Padre, lo vediamo picco- Bresso. Qualcuno del nostro paese sarà qui domani per la
lissimo ma possiamo seguire tutto sui maxi schermi. Il Santa Messa e sarà bello scambiarci le opinioni su quanto
mondo è una grande famiglia, ma è anche vero che la vissuto. Alla fine a chi ti chiede riesci solo a dire: « È stato
famiglia è un piccolo mondo! proprio bello» perché certe cose non riesci a spiegarle,
C’è una piccola bimba che presenta al Papa la sua fami- puoi solo viverle!!!
glia e chiede: «Ma com’era la tua famiglia?» e il Papa con
molta semplicità ricorda le domeniche nella sua famiglia
d’origine dove, nonostante il tempo fosse quello della Marilena Regazzoni
13. 13 Luglio/Agosto 2012
3 giugno, anniversari di matrimonio
5 e 10 15
20 25
30 35
14. dial gare 14
40 45
50 oltre 50
Nella stessa
Messa per gli
anniversari,
è stato
celebrato il
matrimonio di
Daniele Caccia
con Monica
Almachi Toala
Auguri!
15. 15 Luglio/Agosto 2012
In Ascolto della Parola
Conversazione verosimile tra un’animatrice di un Centro di Ascolto e
le sue amiche che ai centri non vanno per mille (validi) motivi
- Signore buongiorno. anche su alcune domande che vengono offerte per ca-
- Sei di buon umore, stamattina. È successo qualcosa di pire se e come quello che leggiamo c’entra con la nostra
speciale? vita. Per finire, una preghiera insieme e il canto. Anche
quando cominciamo cantiamo insieme, rigorosamente
- Speciale non so, bello sì. Sono contenta per ieri sera.
con la base musicale; che anche con quella, gli stonati
- Cosa hai fatto? come me, riescono a far disastri sonori.
- Sono stata in chiesa per la serata conclusiva dei Centri - Mi pare una complicazione: non basta leggere un Salmo
d’Ascolto. da soli e usarlo per pregare? A me sembra che star lì a
- Ma i Centri non sono finiti il mese scorso? Mia suocera sapere che una parola noi la leggiamo in un modo, ma
questo mese non mi ha dato buca al giovedì pomeriggio quando è stata scritta aveva anche altri significati eccete-
per tenermi Rachele. Non è andata ai Centri. ra, sia una complicazione.
- Il mese scorso sono finiti gli incontri nelle case. Il percor- - Prova a vederla così: il Salmo è una preghiera. Tu trovi
so sui Salmi, in realtà è finito ieri sera. Più che finito direi una preghiera e può più o meno piacerti, puoi farla di-
che è stato raccolto. Abbiamo celebrato la serata conclu- ventare tua e usarla nel tuo dialogo
siva, tutti insieme in chiesa. con Dio. Ma la preghiera che trovi
- Sei contenta perché è andata bene? è la sintesi di una storia di relazio- Aiutaci Signore
- Sono contenta anche perché è andata bene. Senza falsa ne tra chi la scrive e Dio. Dietro alla
ad aprire
modestia, mi pare che il lavoro di preparazione del grup- preghiera c’è la vita della persona
il nostro cuore alla
po delle animatrici dei Centri abbia prodotto una cosa ca- o del popolo, della Chiesa che l’ha
preghiera dei salmi
rina, gradevole. Ma più che per la para-liturgia in sé, sono scritta. Nella preghiera ci sono le
per avere
contenta perché la serata era lo specchio veritiero di un emozioni spirituali, le certezze di
fede, le domande, le riflessioni teo- più fiducia in Te,
anno di incontri. per imparare
logiche della persona o del popolo
- Cosa vuoi dire? a confidare
che l’ha scritta e usata, magari per
- Voglio dire che celebri veramente una cosa, una perso- secoli. Ecco, nel momento in cui, sempre più in Te…
na, un evento solo se quella cosa l’hai vissuta, l’hai fatta nella casa che ospita il Centro di
tua, ci hai riflettuto, ne hai colto almeno uno dei signifi- Ascolto, il Salmo, o qualsiasi altra
cati. Una celebrazione è partecipata, è sentita se ciò che parte della Parola di Dio, viene spiegato non succede solo
celebri riguarda la tua vita. Sono contenta perché i Cen- una cosa che riguarda l’intelletto… Che comunque per
tri d’Ascolto sono un momento che riguarda la vita delle noi cristiani è un dono che lo Spirito Santo ha fatto anche
persone. a te, per capire in profondità la Sua Parola e gustare la
- Io, a dir la verità, non ho mai capito molto bene cosa bellezza delle realtà che Dio ci rivela.
sono questi Centri. So che dei gruppetti di persone si tro- - Dai non fare la polemica, torna alla questione di cosa
vano in alcune case a leggere insieme alcuni brani della succede secondo te quando spiegate il Salmo.
Bibbia o dei Vangeli.
- Succede che alcune pieghe che nel tempo ha preso
- Che come sappiamo bene sono due libri diversi… Scusa
quella preghiera, quella Parola, vengono un po’ distese. È
l’ironia saccente. Sono lo stesso libro, in realtà. I Vangeli
come se a forza di passare di mano in mano, di cultura in
sono una parte della Bibbia, del grande e unico racconto di
cultura, di Storia in Storia, quel foglio su cui la preghiera
come Dio interviene nella Storia degli uomini. Quest’anno
era stata scritta si sia un po’ “accartocciato”, perché tutti
abbiamo letto insieme alcuni Salmi di supplica.
hanno giustamente cercato di farla propria, di farla vivere
- Ma cosa succede realmente, come funziona? nel loro mondo.
- Faccio l’esempio su quest’anno. Un’animatrice, che si La spiegazione serve a poter rivedere, o meglio a intuire
è preparata con le altre e con don Diego, propone una quel foglio quasi come era. Questo da un lato rende più
rilettura del Salmo su più livelli: quello linguistico, quel- facile coglierne l’essenzialità, il nocciolo duro, il messag-
lo dei contenuti, quello della possibile riflessione. Poi le gio originario; dall’altro lato rende più facile che la mia
persone esprimono quello che hanno sentito, pensato, vita personale, la mia storia si confronti col foglio e lo
16. dial gare 16
“ri-accartocci”, evitando però che io possa troppo
facilmente “piegarlo” al mio personale modo di
Domenica 10 giugno,
vedere, ai miei bisogni, alle mie convinzioni.
- Sei sicura?
Solennità del Corpus Domini
- Sono sicura. Ed è il motivo della mia gioia. Ieri
sera ho rivisto, perché un po’ lo sapevo già, che la
Parola di Dio, spiegata in quel modo, ha lavorato
«È l’Eucarestia che ci fa Chiesa»
nel cuore delle persone. Nel momento di condivi-
sione le persone rimettono in circolo le loro do-
mande, le loro resistenze, le loro comprensioni. E
ogni volta ci si accorge che alcune delle “pieghe”
che ci fanno inciampare nel nostro percorso verso
il Paradiso, che ci impediscono di vivere già qui e
ora una anticipazione del Regno di Dio, si stanno
distendendo del tutto o in parte. Certo, per vederlo
ci vuole pazienza. A volte sembra che si parli d’al-
tro; a volte le domande sembrerebbero più adatte
a un momento catechistico e magari non trovano
immediatamente una
risposta certa e auto-
Ti ringrazio Signore revole. Ma l’esperienza
perché attraverso che le persone, tutte
il salmo 51 sono riuscita senza eccezioni, por-
ad accostarmi con tano al gruppo diventa
più serenità al il materiale su ciascun
sacramento della altro, nel confronto con
confessione, la Parola, può ri-vedere,
re-visionare se stesso. Durante la celebrazione della
questo mi ha dato la
E se hai pazienza vedi Messa delle 10.30, sono stati ricordati
possibilità di sentirmi
più vicina a Te e
succedere una delle gli anniversari di Ordinazione sacerdotale
cose che Dio ha pro- di don Diego e don Gian Maria,
in pace con me stessa…
messo:
«Come infatti la pioggia
rispettivamente 20 e 35 anni.
e la neve scendono dal Assieme al ricordo nella preghiera,
cielo… così sarà della mia parola uscita dalla mia la comunità ha offerto un piccolo dono.
bocca: non ritornerà a me senza effetto». La let- Auguri!
tura di un libro della Bibbia che dura un anno o
due, da ottobre a maggio, anche se non è proprio
lettura continua, permette alle persone di lasciar-
si addomesticare dalla Parola, di riconoscerne la
potenza creatrice, di gustare più a fondo la sua
bellezza, di usarla di più come criterio per inter-
pretare le cose che accadono intorno a noi.
Ma soprattutto ci rende più capaci di ascoltare e
quindi, secondo il senso che questa parola ha nel-
la Bibbia, di obbedire, di mettere in pratica ciò che
abbiamo udito.
a cura di Marilena Clapis
P.S.: Mi piacerebbe aprire un confronto sul bollet-
tino sui mille motivi per partecipare o non parteci-
pare a un Centro e ancor di più su quanto ai Centri
ascoltiamo.
17. 17 Luglio/Agosto 2012
Punta in alto
A.C.R., il racconto di un anno di cammino
“S ento la fatica del cammino in salita e ho paura di
perdermi. Cerca con saggezza il sentiero miglio-
re…”. Così è iniziato a settembre il cammino dei ragazzi
dell’A.C.R., con un po’ di trepidazione, un po’ di curiosità,
ma anche con tanta voglia di stare insieme e vivere dei
momenti belli! Due domeniche al mese, stabilite insie-
me, ci siamo incontrati in oratorio dalle 14 alle 15. Il tema
guida di quest’anno “Punta in alto” ci ha entusiasmati
subito. Passo dopo passo, abbiamo provato insieme ad ar-
rivare alla vetta; nel cammino ci siamo lasciati aiutare da
alcuni testimoni, veramente in gamba, che nella loro vita
bambina dell’Azione Cattolica che hanno fatto della loro
esistenza un inno al Dio della vita. Pier Giorgio, di famiglia
nobile, amante della montagna, si prende cura dei poveri
fino ad ammalarsi e a morire giovanissimo; Nennolina a
7 anni muore e diventa la beata più giovane perché, nella
sua sofferenza per una grave malattia, arriva a donare a
Gesù il suo dolore per la conversione dei peccatori. In-
contriamo anche la storia di Giulia, la ragazza di Bergamo
morta l’estate scorsa, che ci regala con la sua testimo-
nianza sprazzi di luce nel nostro cammino a volte scuro.
La festa diocesana ci fa conoscere tanti ragazzi che in tut-
non hanno avuto paura di guardare lontano. Nella pre- ta la diocesi vivono momenti come il nostro.
ghiera che facevamo in cappellina ci ha guidato la storia di È stato bello vedere durante il cammino che qualcuno si
un incontro particolare, quello tra il cieco nato e Gesù. Un affacciava timidamente alla porta e poi entrava... Il ram-
incontro straordinario che ha cambiato la vita del cieco. marico: qualcuno dei grandi che non è più venuto... Una
Abbiamo così provato a metterci nella stessa situazione, cosa in sospeso: sfida a palla prigioniera con i chierichetti!
per capire se anche per noi qualcosa poteva cambiare. Grazie a tutti per aver avuto il coraggio di mettersi in
Nel nostro stare insieme si sono alternati momenti di gio- gioco.
co, riflessioni, cartelloni, interviste nel cortile e uscite. “Fai un passo dopo l’altro / e prendiamoci per mano /
Una domenica ci siamo recati a Sotto il Monte e abbiamo che la vetta è più vicina / perché tu sei con me. / Segui
visitato i luoghi cari al beato Papa Giovanni XXIII, il quale sempre la sua strada / che avanti si va... / Coraggio
con la sua vita ci ha fatto capire come stare dentro alla punta in alto / è la tua libertà”.
volontà del Signore con umiltà. Abbiamo poi “conosciu-
to” Pier Giorgio Frassati e Nennolina: un giovane e una Marilena Regazzoni
18. dial gare 18
Una festa... da sogno!
L’8 giugno i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno festeggiato la chiusura dell’anno
scolastico che li ha visti protagonisti di avventure fantastiche sognate insieme all’amica
Tartaruga Ughetta...
i lupetti - indiani,
al centro della terra,
salutano con tutta
la tribù: augh!!
i leprotti danno la
caccia al bruco...
tra polente, gelati,
insalata… dove si
sarà cacciato???
agli orsetti piace un
mondo a colori con
il cielo blu…
quando viene il grigio...
non gli piace più!!!
i cerbiatti prendono
sotto braccio la
felicità con il ballo
del qua qua!!
19. 19 Luglio/Agosto 2012
la bella tarataruga che
cosa mangerà???
lo sanno gli scoiattoli
che cantano in onore
della nostra amica
ughetta!
questo è il ballo del
cow boy, balla e canta
insieme a noi...
gridano i castori
alzando
al cielo le pistole e
lustrandosi le scarpe!!
che emozione… che allegria, con i nostri cappelli vi salutiamo, siamo i grandi,
fieri di diventare alunni di prima elementare!!!
Buone vacanze a tutti!! Ci rivediamo a settembre!
20. dial gare 20
Parliamo di… CRE!
Dal 25 giugno al 21 luglio, il Centro Ricreativo Estivo proposto dall’Oratorio
L a prima cosa da dire è che il
cre è il modo più bello di sta-
re con gli amici durante l’estate!
È pieno di divertimento, euforia,
sogni e colpi di scena… Parliamo
proprio di questo: quando si dice
“colpi di scena” si pensa subito a
tutte le battaglie che le quattro
squadre affrontano per guada-
gnarsi il primo posto in classifica, Arrivo e accoglienza in oratorio
ma invece non è solo quello…
parlo degli amori che sbocciano
o si allontanano, delle amicizie
che fioriscono e di tutte quelle
piccole cose che permettono di
conoscerci…
A proposito di conoscere le per-
sone, quest’anno il tema princi-
pale del cre è “Passpartù”.
All’oratorio stiamo riflettendo sul
fatto che ogni parola ha la sua im- La musica e le danze
portanza e il suo significato, quel-
lo di “Passpartù” è “chiave che
apre tutte le porte”. Durante tut-
to l’arco del CRE il nostro compito
è di cercare di schiudere la por-
ta del cuore di ciascuna persona
che incontriamo (incluso Gesù,
ovviamente), lasciando aperta la
nostra, per riuscire ad intenderci
a fondo.
Anche gli animatori fanno parte
di tutto questo e credo che alla
fine ogni bambino avrà aperto al-
meno un po’ la porta di ciascun
animatore.
Loro per noi si fanno in quattro… ci
preparano i giochi, ci aiutano sem-
pre, ci seguono per proteggerci,
ma soprattutto ci sopportano!
Per “rallegrarci” durante la gior-
nata, oltre i giochi, i balletti e gli
ateliers, non mancano i ragazzi
che esagerano un po’ nel cercare
di mettersi al centro dell’attenzio- La preghiera
ne per far ridere gli altri. All’ini-
21. 21 Luglio/Agosto 2012
zio sono anche simpatici, ma poi
diventa noioso e tutti vorrebbe-
ro che smettessero. Per fortuna
però don Diego e gli animatori
hanno parecchia pazienza.
Non manca poi la presenza di
Gesù, è come se Lui fosse pre-
sente con noi a divertirsi in ogni Gli ateliers
istante… come se seguisse i nostri
passi… uno ad uno…
Durante la preghiera che facciamo
all’inizio di ogni giornata in ora-
torio, cala un’atmosfera in cui la
spiritualità è tangibile… In questi
giorni stiamo imparando una can-
zone bella e coinvolgente che par-
la di Dio e di noi uomini; in gita poi, I giochi
molte volte, celebriamo la messa.
Le gite proposte per ogni giovedì Le gite
delle quattro settimane sembra-
no interessanti: alla Presolana
(è stata stancante, ma ricca di
scoperte); al Parco acquatico “Le
Vele”; allo “Sport Giovane” e al
“Sentiero del viandante”.
Sperando che siano tutte molto
belle, vi saluto e… alla prossima!
Elena
22. dial gare 22
De agóst a s’merénda ’n dèl bósch
(Nel mese di agosto si fa merenda nel bosco)
C ome si trascorrevano, 50-60 anni fa, le giornate estive
qua da noi? Si andava a prendere il sole? Le famiglie
andavano in vacanza al mare, in montagna, all’estero o
sempre a nome di don Angelo s’intende, presso il singolo
o il bottegaio, frutta, verdura, companatico, legna per la
cucina o... quello che c’era! Quando poi in quel di Lecco
in crociera? don Angelo riuscì a trovare una barca di occasione, allo-
Incominciamo col dire che in questo lasso di tempo sono ra la... “crociera” sull’Adda divenne d’obbligo, tanto a re-
avvenute nella società italiana in genere e anche in quella mare ci pensava lui! Ma quanti ragazzi stavano su quella
bergamasca rapide e radicali trasformazioni, cui non si è barca? E i compiti delle vacanze? Erano in numero più
sottratto nemmeno il nostro piccolo paese. Procediamo ridotto di adesso e non impegnavano più di tanto.
per gradi. Le mamme al mattino si dedicavano alle faccende di
I bambini, non tutti per la verità, per un mese di tempo casa, alla spesa quotidiana e stendevano sulle lobbie la
potevano andare in colonia, marina o montana, perché biancheria del letto. I pomeriggi di solito li trascorrevano
l’azienda presso la quale lavorava il papà le metteva loro rammendando, sferruzzando, a piccoli gruppi, non certo
a disposizione. L’Italcementi o la “Rossi” di Calusco d’Ad- prendendo il sole ma nell’angolo più fresco di un portica-
da, ma anche la Breda, la Falk, la Pirelli permettevano ai to o all’ombra di un grande albero, che di solito era sem-
loro dipendenti di mandare ad Alassio, a Finale Ligure, pre presente nel cortile e accompagnava la sua preziosa
a Cesenatico o in montagna, Piazzatorre, Rota Imagna, i ombra al frinire delle cicale. Erano pochissime le famiglie
loro bambini: una divisa, un cappellino e via in colonia, che potevano andare, anche solo per pochi giorni, in vil-
dove c’erano una certa disciplina, un certo tipo di vitto, leggiatura, non c’era questa mentalità e forse neppure la
uguale per tutti, un’atmosfera un po’ spartana che, tutto possibilità economica. In paese venivano, questo sì, alcu-
sommato, erano una buona esperienza! Chi non aveva ni villeggianti, di solito milanesi, o come li chiamavamo
questa possibilità, si organizzava in paese in diversi modi. noi “bagià” (veramente tutti quelli che abitavano aldilà
Si aiutava il papà nel lavoro dei campi o nell’allevamen- dell’Adda per noi erano “bagià”).
to degli animali. Chi accompagnava la mamma all’Adda Per gli uomini l’unico diversivo era la domenica: andava-
per il bucato, poteva anche farsi un bagno: al “Fupù”, al- no a “Messa prima”, che allora si celebrava normalmente
l’“Alberù”, ai “Mülì”. In queste località c’erano rudimenta- alle 5.30; poi la visita al tabaccaio per il rifornimento set-
li lavatoi; i prati circostanti servivano per stendervi i panni timanale; seguiva il grappino magari corretto con menta.
ad asciugare, per cui a casa si dovevano soltanto stira- Il pomeriggio all’osteria, o meglio, fuori dell’osteria sotto
re con la “suprèsa” (ferro da stiro che era caldo perché una pergola di “uva sant’Anna” o di “uva ’Merica”, per
conteneva la brace). Alla fine degli anni ’50 arrivò don la partita a carte: briscola, scopa, tresette erano i giochi
Angelo Bosio: per i ragazzi del paese il problema di come più presenti e, dove c’era anche un campo di bocce, non
riempire le giornate estive non esisteva più. La colonia mancava mai il vino in quelle caraffe bianco-azzurre con
elioterapica, iniziata e portata avanti in condizioni eco- scritto “Viva noi!” o “Bevi”. Alla sera, con la giacca sul
nomiche precarie, prima presso l’Oratorio stesso, poi giù braccio e la cravatta allentata, si tornava a casa, magari
all’Adda, teneva impegnati, anche con picconi e badili, un per alcuni con le gambe un po’ incerte, pronti il giorno
centinaio di ragazzi, molto più vivaci sicuramente di quelli dopo a riprendere il proprio lavoro, pensando al tempo,
del giorno d’oggi. Dopo la fatica, il divertimento: un muc- al grano, alla vigna o al pullman.
chio di sabbia, una canna dell’acqua terminante con uno A San Gaetano, la sagra del paese, non mancava l’angu-
scolapasta appeso a un albero, e la doccia quotidiana era ria: l’acquisto era tutto una cerimonia. Dapprima si valu-
fatta. La fiducia nella Provvidenza era immensa: con una tavano a occhio il colore, la grossezza; battendo con le
cassetta i ragazzi, i più sfrontati, andavano a questuare, nocche della mano sulla scorza si ascoltava il rumore che
ne derivava; era d’obbligo il “tassello” e da ultimo, final-
9 luglio 1960, estate in oratorio mente, dopo la pesatura si contrattava il prezzo. E così
con l’anguria sotto il braccio si andava a casa tutti con-
tenti. Alcune volte ci si accontentava di una sola fetta: 10
lire! E, sempre a quel prezzo, chi non ricorda il “Clapis”,
che ti offriva un piccolo cono di gelato?
Il sole, il caldo, d’estate si cercava di evitarli; non così per
quanto riguardava le case. Infatti il proverbio dice: «Dòe
al va mia dét ol sul, al va dét ol dutùr» (Dove non entra il
sole, entra il dottore).
Giovanni Nervi
23. 23 Luglio/Agosto 2012
Sportivi villadaddesi:
Sabrina Panzeri Gandolfi,
campionessa di tiro al piattello
Attraverso una chiacchierata con un personaggio
sportivo e “famoso” del nostro paese, cerchiamo
di mettere in luce la vita e i segreti del campione,
ma anche il suo lato umano
COGNOME: Panzeri Gandolfi
NOME: Sabrina
PRATICA SPORTIVA: tiro al piattello, specialità fossa uni- vittoria diversa dalle altre perché non gareggi da sola e
versale sai che devi sparare bene anche per le altre; è stata una
PALMARES: - singola: 10 titoli italiani, 1 europeo e 1 vittoria di gruppo.
mondiale; - a squadre: campionesse europee e campio- Nella presentazione ci hai detto che la tua specialità è
nesse mondiali la fossa universale: che cosa significa e come si differen-
ziano le altre specialità? Ci sono anche delle categorie?
Un palmares da far venire i brividi... Com’è iniziato il
Esistono cinque diverse specialità: fossa universale, fossa
tutto?
olimpica (la più conosciuta), lo skeet, il double e il per-
È iniziato tutto 15 anni fa quando un amico mi ha convin-
corso caccia. Nelle due fosse non sai mai quale direzio-
to a provare a sparare al piattello; ricordo che la prima
ne o angolazione prenderanno i piattelli; si differenziano
gara l’ho fatta al Quagliodromo di Carvico e ho battuto
perché in quella olimpica i piattelli partono da cinque
tutti. Ho mantenuto la licenza di caccia, ma attualmente
postazioni differenti mentre in quella universale partono
la uso solo per accompagnare mio marito. Sparo perché
solamente dalla postazione centrale.
mi piace, mi piace soprattutto il profumo della polvere
Lo skeet prevede sei - sette postazioni di lancio sia laterali
da sparo. Prima ho gareggiato solo a livello privato, poi
sia centrali e sai già la direzione che prenderà il piattello.
sei anni fa sono entrata nei professionisti tesserandomi
Nel double vengono lanciati due piattelli quasi in simulta-
con una società di Bonate Sopra e sono stata scelta come
nea e sempre dritti. Nel percorso caccia i piattelli simula-
membro della Nazionale. Attualmente sparo per una so-
no la corsa di alcuni animali; nel caso si voglia simulare la
cietà di Verona e sempre per la Nazionale.
lepre il piattello viene sparato a filo d’erba.
Parlaci delle prime vittorie, di quelle più importanti e Per quanto riguarda le categorie, i maschi vengono divisi
della coppa del mondo… per età mentre le donne hanno una categoria unica.
Le prime vittorie sono state a livello nazionale: in queste
Quali e quanti gli allenamenti?
manifestazioni ogni concorrente ha a disposizione 200
Quando si prepara una gara, gli allenamenti sono 3-4 a
piattelli, divisi in pedane da 25, e la competizione dura
settimana e consistono soprattutto nello sparare facen-
due giorni; poi sono entrata nel giro della Nazionale e ho
do diverse pedane da 25 piattelli in modo da “provare i
potuto gareggiare anche all’estero, sia a livello europeo
campi”. Bisogna anche tenersi allenati dal punto di vista
(qui i piattelli diventano 400 in due prove) sia mondiale
fisico andando a correre (sono un po’ latitante in questo);
(600 piattelli in tre prove). In Spagna, nel 2004, sono di-
qualcuno fa pesi mentre io per la concentrazione e la re-
ventata campionessa del mondo e in quell’ultima prova
spirazione pratico yoga. Bisognerebbe anche seguire una
avevo totalizzato 192/200. La vittoria più toccante è ar-
determinata alimentazione… Dico “bisognerebbe” perché
rivata nel 2007, in Marocco, quando mi sono classificata
non sono proprio ligia al mio dovere in questo. Sincera-
prima a livello femminile (680 tiratori). È stata particolare
mente durante l’inverno non mi alleno perché patisco il
come vittoria perché extraeuropea; a livello europeo ci
freddo, ma ho ripreso a fine gennaio quando sono stata a
conosciamo un po’ tutti mentre lì, in Marocco, c’erano
San Marino a fare un ritiro con la squadra italiana; ne fatto
tiratori da tutto il mondo e non conoscevo bene i miei
un altro a febbraio e da marzo ho ripreso a pieno ritmo la
avversari.
mia stagione tiravolistica. Come negli altri sport l’allena-
Per una donna, poi, salire sul podio in un paese musul-
mento e la costanza sono indispensabili per far bene.
mano è un’esperienza ancora più particolare. Quando il
re del Marocco mi ha premiato ed è partito l’inno italia- Com’è il piattello?
no mi sono commossa. Molto bella anche la vittoria del- Il piattello è fatto per la maggior parte di carbonato di cal-
la coppa del mondo a squadre in Francia nel 2011. Una cio, una piccola parte di pece greca che funge da collante
24. dial gare 24
e il colorante arancione o verde fosforescente; ha
un diametro di 11 cm, 25 mm di spessore e pesa
105 gr. Parte con un comando vocale del tiratore,
a una distanza di 15 metri; viaggia a una velocità di
70/80 km/h e percorre una distanza di 70/80 me-
tri. Hai circa 2-3 secondi per colpirlo... Ovviamente
più aspetti più quello si allontana e di conseguenza
la rosa dei pallini che hai sparato sarà maggiore ma
di minor potenza; il rischio è che il piattello passi
attraverso i pallini senza rompersi. Hai due colpi a
disposizione e se lo rompi al primo eviti di sparare
il secondo.
Come mai non hai mai partecipato alle Olimpiadi?
Sono vecchia… Per partecipare alle Olimpiadi biso-
gna far parte di un “Corpo”, ma se sparo bene per
soli due anni? C’è poi il serio rischio che mi mandi-
no chissà dove a lavorare... E di lasciare la mia casa,
la mia vita quotidiana e vivere lontano dalla mia
famiglia proprio non mi va. Ho avuto la proposta
del Corpo Forestale, ma ho rifiutato. Sinceramente
le Olimpiadi non mi ispirano particolarmente, non Campioni!!!
le vedo come un traguardo; a me basta sparare.
Domenica 17 giugno, alle 9 del mattino, presso il centro
Curiosità sulla tua attività di tiro al piattello?
sportivo di Gorle, si sono svolte le finali provinciali della pal-
Allora, fammi pensare:
lavolo e noi c’eravamo.
- quelli che portiamo non sono occhiali da sole, Per la prima volta nella nostra storia eravamo in finale con
ma sono specifici per vedere meglio il piattello in una nostra squadra: quella del misto.
volo; I nostri avversari erano gli atleti della Polisportiva Oratorio
- una volta, tornando da una gara, in aeroporto Concesa, finalista pure lo scorso anno.
hanno fermato me e tutta la squadra perché al La nostra squadra è partita un po’ contratta e tesa e il primo
passaggio nel metal detector risultavamo con ad- set è andato agli avversari con il punteggio di 25-22.
dosso polvere da sparo. Abbiamo dovuto spiega- Nel secondo set abbiamo avuto subito una pronta reazione
re chi eravamo per poter passare; e abbiamo pareggiato i set vincendo per 25-19.
- il mio fucile si chiama Carletto e sono abituata a Il terzo set è stato la chiave di tutto l’incontro; infatti, la no-
colorarlo; l’ultimo disegno erano delle margheri- stra partenza fulminante ha permesso poi di gestire il set
te disegnate sulla canna; con 6/7 punti di vantaggio e di vincerlo 25-13.
- un fucile pesa minimo 3,4 kg e il contraccolpo Nel quarto set il Concesa ha cercato di rientrare nella par-
equivale a 50/70 kg; tita, ma noi siamo stati bravi a lottare punto a punto e nel
- a livello europeo ci conosciamo quasi tutti e in finale a fare lo sforzo decisivo: 25-21 e... vittoria!
una gara in Portogallo, prima di sparare, un col- La società si complimenta con tutta la squadra: il capitano
lega mi ha offerto un bicchiere di Porto fatto in Angelone, che guida questo bel gruppo con tanta passione
casa. È un gesto che mi ha fatto molto piacere e per la pallavolo; tutte le ragazze che lottano e che, cosa non
lo considero uno dei ricordi più belli; da poco, si mettono in competizione senza paura con gli uo-
mini (degli stangoni di 2 metri che schiacciano senza troppo
- per poter praticare il tiro al piattello, ovvero per
guardare al di là della rete); tutti i ragazzi che hanno sulle
ottenere il porto d’armi, devi avere la fedina pe-
spalle il peso di mettere a terra tanti palloni; Piero, che nella
nale immacolata.
stagione regolare ha fatto il segnapunti, ma che nei play-
Per finire? off si è travestito da stratega della panchina portando la
Vi ringrazio per questa intervista e ringrazio la mia squadra alla vittoria; i tifosi, che hanno seguito numerosi la
famiglia che mi sostiene: mia figlia che manda finale; gli avversari del Concesa: forti, leali e amici (avendoli
avanti le faccende di casa quando io non ci sono avuti nel girone lo scorso anno); William, che da lassù è pure
e mio marito che mi pulisce il fucile ogni volta che lui campione provinciale del misto.
ritorno da una gara.
Davide Chiari
Davide Turani
e la dirigenza dell’A.S.D. Oratorio San Carlo