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L'età della borsa delle donne
1. Carlotta Ulmer cambierebbe borsa se fosse attratta da una tra le tante a fiorellini.
58 grandi&piccoli
Carlotta Ulmer
L’abbonamento
e il borsello
Carlotta Ulmer, 16 anni e mezzo,
velocista di punta del club di ateltica
leggera Frecce Gialle Malcantone, si
allena sul tartan a Lugano, in attesa
della costruzione dell’anello di 400
metri a Caslano. «Nella borsetta
ci sono l’abbonamento arcobaleno, il
telefono e il borsello. Non potrei
uscire senza perché mi mancherebbe
qualcosa. E non dimentico di chiuderla.
Una volta con la borsa aperta mi sono
cadute le scarpe chiodate».
2. Accessori
L’età della borsa
delle donne
Grande, piccola, classica, moderna,
in pelle o ecologica: la borsetta fa
impazzire le donne, che la scelgono
sempre con spirito critico.
TESTO: ELISABETH ALLI
FOTO: SANDRO MAHLER
P
iccola, sobria,
variopinta a tra-
colla o a mano,
la borsetta è
quell’accessorio dell’ab-
bigliamento che accom-
pagna quotidianamente
ogni donna. Dai posti più
intimi e poco affollati a
quelli pubblici e rumoro-
si, si fa in quattro per es-
sere capiente senza per
questo voler essere in-
gombrante.
Ma che dire della borset-
ta in chiave metafisica?
«La sua forma è simboli-
ca! Ricorda gli organi ge-
nitali femminili racchiu-
si all’interno del corpo.
E siccome tutto ciò che
sta dentro è per forza di
cose nascosto e segreto,
rappresenta un segreto
nel segreto», spiega Ales-
sandra Ferlini, psicote-
rapeuta milanese che
utilizza l’abito e i suoi ac-
cessori quali strumenti
per approfondire il di-
scorso legato alla pro-
Petra Peter vive la sua borsa con intima complicità.
Cooperazione
N. 34 del 20 agosto 2013 59
Petra Peter
Telefono e portachiavi
pria identità. Petra Peter
non esita a definire la
borsetta come il suo alter
ego: «per me è una com-
plice che deve reagire in
tutte le situazioni. La ve-
do flessibile e pronta a
seguirmi dall’ufficio alla
scuderia (dai miei caval-
li) senza traumi; con
all’interno armi e assi
nella manica quali il
materiale per scrivere,
comunicare, ma anche
quegli elementi che dan-
no un tocco di femmini-
lità come il lucida lab-
bra».
«La mia borsetta non è né
leggera, né ordinata –
racconta Carlotta Ulmer
–; ho sempre paura di di-
menticare qualcosa e
dunque ci metto più del
necessario». «Forse con
l’esperienza si riesce a
capire cosa serve vera-
mente, rassicurandosi
che se qualcosa manca lo
si compera quasi ovun-
que. Comunque conside-
ro una bella sfida quella
di vivere con poco – ̈̈
Petra Peter è imprenditrice,
attiva nel settore della co-
municazione e specializzata
nell’organizzazione di even-
ti. Per lei, la borsetta è
un’alleata pronta a tirarla
d’impiccio in ogni situazio-
ne. «Nella mia borsa ci de-
vono sempre essere queste
tre cose: telefono e porta
chiavi attaccato al borselli-
no. Ciò che manca sempre
nella mia borsetta sono i
fazzoletti, benché mio
padre mi ricorda di conti-
nuo che “una vera donna li
ha sempre nella borsa”; non
ho ancora questo riflesso».
3. Cooperazione: Cosa rappresen-
ta la borsetta per una donna?
Michela Ornati: La borsetta di
ogni donna racchiude la personale
«magia» di colei che la possiede.
Lo ha scritto un grande storico
della moda: Farid Chenoune.
Come si spiega che questo ac-
cessorio sia sempre di moda?
Perché ad ogni donna si accom-
pagna un incantesimo. Potreste
immaginare Mary Poppins senza
il suo misterioso e meraviglioso
borsone?
La borsetta è lo specchio della
fascia d’età di ogni donna?
Certamente. Così come con l’età
cambiano aspirazioni ed esigenze,
così cambia la borsetta. Dopotut-
to, la «pozione» per trasformare il
rospo in principe (beata illusione)
e quella per l’eterna giovinezza
richiedono ingredienti e un
ingombro molto più impegnativo.
Quale caratteristica accomuna
le donne e la borsetta?
L’alchimia degli elementi che la
compongono e il suo costo.
Per quali ragioni la borsetta
è prettamente un accessorio
femminile?
Perché l’uomo, con assai poca
fantasia, racchiude il suo potere
in un noiosissimo e piatto
portafoglio.
Magia e specchio di un mondo interiore
Michela Ornati
è docente presso la
Supsi e specialista
del settore della
moda e del lusso.
̈̈ sottolinea Gardi Hut-
ter e aggiunge – ho im-
parato che la borsa non
può essere pesante quan-
do sei in tournée. A se-
conda di dove vado,
prendo tutte e tre le bor-
se, solo due o una sola».
In quanto estensione del
sé la borsetta, non solo
dà sicurezza, ma ha a che
fare con la propria perso-
nalità e dunque con l’i-
dentità di chi l’accompa-
gna, fa notare Alessandra
Ferlini: «la borsetta pe-
sante e disordinata di
Carlotta, portabandiera
dell’adolescenza, deve
essere colma e caotica
perché è carica di proget-
tualità, dell’energia che
la proietterà verso le pro-
prie ambizioni sportive,
di studentessa». La borsa
di Petra, invece, è quella
della donna che ormai è
capace di sintesi senza
dover rinunciare all’es-
senziale. «La borsetta è in
costante dialogo con se
stessi, in una sorta di
discussione segreta. Di
fatto, quella di Gardi Hut-
ter è sfaccettatissima e,
giocoforza, rispecchia le
moltiplicazioni del sé di
cui dà prova nel suo lavo-
ro di clown», conclude la
psicoterapeuta. Per Gardi Hutter la borsa rimpiazza le tasche di un abito maschile.
Gardi Hutter
Una borsetta
matrioska
Gardi Hutter, clown pluripre-
miata, nelle sue tournée
porta con sé una borsetta
nella borsa della borsa. «La
borsetta piccola contiene
sempre: carta d’identità, ab-
bonamento del treno, paten-
te, penna, carte da visita,
chiavi e soldi. In quella di
mezzo c’è il portatile, i con-
tratti o documenti di lavoro,
un giornale, il libro elettroni-
co per leggere dappertutto,
un libro per annotare e delle
cartoline per gli autografi,
matite, post-it. In quella
grande, che è più zaino che
borsa, ci sono il necessaire,
un cambio di vestiti, occor-
rente per cucire, pinzetta,
stuzzicadenti, trucchi».
Forum online
E voi? Cosa mettete
nella vostra borsa?
www.cooperazione.ch/borsa
60 grandi&piccoli Cooperazione
N. 34 del 20 agosto 2013