I Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) costituiscono un'area di interesse clinico nella quale si è realizzato negli ultimi trent'anni un importante avanzamento delle conoscenze, grazie ai numerosi contributi derivati dalla ricerca scientifica e dall'affinamento delle tecniche di indagine diagnostica.
Questo ha comportato per gli specialisti che se ne occupano (psicologo, neuropsicologo, logopedista) oltre alla necessità di avere orientamenti chiari sulla diagnosi, anche un processo di comprensione delle caratteristiche del bambino, che guidi alla costruzione di un progetto per la crescita delle sue competenze pensato sulle sue specifiche attitudini.
Progetto nel quale deve essere inclusa anche la famiglia che vive, con il bambino, un profondo senso di inadeguatezza e di ansia.
2. PROGRAMMA DEL WEBINAR
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PRIMA PARTE
• Aspetti diagnostici dei DSA
• Aspetti riabilitativi dei DSA
SECONDA PARTE
• Aspetti emotivi e psicologici
del bambino e della famiglia
• Obiettivi e fasi della
consulenza familiare
TERZA PARTE
• Esempio del lavoro integrato
su un caso clinico
3. ASPETTI DIAGNOSTICI :
DISLESSIA EVOLUTIVA
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La richiesta di consulenza
Errori ortografici come scambio grafemi, omissioni e aggiunta lettere o sillabe,
separazione illegale o fusione di parole
↓
Colloquio clinico anamnestico
Sviluppo linguaggio: prime parole oltre i 15/16 mesi? Difficoltà nell’identificazione
dei fonemi corretti e difficoltà nelle corrispondenza fonografiche?
Osservazione diretta quaderni e capacità scolastiche
Ipotesi diagnostica
Verifica strumentale/Osservazione/Colloquio clinico di approfondimento
Le prove specifiche indicano una caduta significativa con tutti i criteri diagnostici
↓
Conferma disturbo specifico della lettura
4. ASPETTI DIAGNOSTICI :
DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA
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La fase del colloquio clinico è essenziale per formulare le ipotesi diagnostiche.
Quando si prevede la presenza di un disturbo della scrittura si deve sempre
tener presente il modello delle componenti del processo di scrittura.
È presente spesso una forte comorbidità con il disturbo di lettura
Stesso iter del colloquio clinico/anamnestico della dislessia, verificando in
aggiunta la presenza di problematiche sia nell’osservazione diretta dei
quaderni che nella velocità nello svolgimento dei compiti a casa
Verifica strumentale
↓
forte caduta in almeno due prove tra dettato di brano,
dettato di parole, non parole, dettato di frasi omofone non omografe
5. ASPETTI DIAGNOSTICI :
DISCALCULIA EVOLUTIVA
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La richiesta di consulenza
Forte lentezza dei calcoli, presenza di molti errori con spesso un
atteggiamento negativo nei confronti della matematica
↓
Colloquio clinico anamnestico
Carente riconoscimento dei numeri, scarso senso del numero, errori nel calcolo
delle somme e dell’ordinamento, bassa motivazione nei confronti della
matematica e scarso atteggiamento metacognitivo
Ipotesi diagnostica
Verifica strumentale/Osservazione/Colloquio clinico di approfondimento
Le prove specifiche indicano una caduta significativa con tutti i criteri diagnostici
↓
Conferma disturbo specifico abilità aritmetiche
6. ASPETTI RIABILITATIVI :
DISLESSIA EVOLUTIVA
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Per quel che riguarda il trattamento della dislessia è emerso che:
“i trattamenti più efficaci sembrano essere quelli mirati al recupero
della correttezza e della automatizzazione del riconoscimento delle parole”
[Consensus Conference, 2007]
Il trattamento consiste nel riabilitare la funzione cognitiva deficitaria,
quindi nell’insegnare a leggere nella maniera più efficiente possibile.
Gli interventi variano a seconda delle caratteristiche individuali,
in quanto lo sviluppo e l’evoluzione dei disturbi o difficoltà di apprendimento
variano da bambino a bambino.
Nel percorso riabilitativo andranno poi inseriti gli strumenti compensativi
7. ASPETTI RIABILITATIVI :
DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA
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E’ necessario un intervento di recupero specialistico che miri a
un miglioramento della produzione scritta e che tenga conto
anche degli aspetti emotivi connessi.
Il riabilitatore programma un intervento individualizzato,il cui
obiettivo consiste nel potenziamento dei processi cognitivi
implicati nella scrittura.
8. ASPETTI RIABILITATIVI :
DISCALCULIA EVOLUTIVA
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Il trattamento del disturbo del calcolo presuppone un
approccio specializzato che si ponga come obiettivo il
miglioramento di quelle componenti interne all'abilità di calcolo
che risultano deficitarie.
Esso si basa su:
• esperienze per un recupero specifico
• programmi di potenziamento delle abilità di cognizione
numerica
9. ASPETTI EMOTIVI DEL BAMBINO CON DSA
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• Si percepisce come incapace e incompetente rispetto ai coetanei
• Inizia a maturare un forte senso di colpa
• Ritiene che nessuno sia soddisfatto di lui
• Ritiene di non essere all’ altezza dei compagni
• Può mettere in atto comportamenti particolari (esempio quello di fare il
buffone di classe)
• Mette in atto meccanismi di difesa come il forte disimpegno o l’ attacco
• Forte inibizione e chiusura
10. … E LA FAMIGLIA ??
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• Importanza che riveste la scuola
• Aspettative deluse
• Si cercano soluzioni spesso dannose
• Sensazione di incompetenza
• Confronto con gli altri figli
Sia il bambino che la famiglia vivono esperienze frustranti,
generatrici di ansia
e di un clima affettivo non certamente favorevole
11. GLI OBIETTIVI DELLA CONSULENZA
FAMILIARE
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• Ridurre, nei genitori, la sensazione di essere incompetenti e colpevoli
• Ridurre, nel bambino, la sensazione di essere incapace e colpevole
• Promuovere la capacità di porsi nei panni del figlio,
di condividere stati d’animo importanti
• Aiutare la famiglia a comunicare su contenuti complessi
• Favorire l’ interiorizzazione di esperienze soddisfacenti
• Aiutare a comprendere che il figlio non è solo uno “scolaro” e permettere la
valorizzazione di tutte le componenti non scolastiche
12. GLI OBIETTIVI DELLA CONSULENZA
FAMILIARE
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• Aiutare il bambino a riconoscere le proprie capacità
• Favorire lo sviluppo dell’ autonomia personale
• Favorire il coinvolgimento dei fratelli
• Sostenere la famiglia verso un graduale processo
di riorganizzazione dello spazio e del tempo
13. LE FASI DI LAVORO CON LA FAMIGLIA
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• La condivisione di contenuti, emozioni, esperienze
• La ricerca delle proprie capacità
• La riduzione dei sensi di colpa
• Lo spazio e il tempo della famiglia
• La ricerca di soluzioni attraverso l’ aiuto della famiglia
• Riattivare le competenze genitoriali
14. FASE DIAGNOSTICA INTERDISCIPLINARE
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Nelle situazioni di disturbo specifico è in ogni caso importante
che l’intervento con la famiglia affianchi,
ma non sostituisca,
il lavoro individuale e personalizzato con il bambino,
che deve essere portato avanti da personale preparato
e in grado di stabilire adeguati raccordi con la scuola.
15. CASO CLINICO
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Invio
↓
L. viene inviato al nostro centro dal pediatra dopo che le insegnanti lamentano
a scuola problemi comportamentali e difficoltà di concentrazione
Metodologia del percorso diagnostico
↓
• Anamnesi integrata (Neuropsicologo e Psicoterapeuta) con i genitori
• Valutazione neuropsicologica di L.
• Osservazione delle dinamiche familiari
•Restituzione integrata ai genitori con proposta di percorso di trattamento
16. VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
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• Colloquio con L.
• Osservazione dei quaderni
• Ipotesi diagnostica
• Verifica strumentale → BVN 5-11; BIA; Prove di lettura MT;
DDE-2; AC-MT 6-11
↓
Le prove specifiche non indicano una caduta significativa
Si evidenziano solo lievi difficoltà attentive e bassa
motivazione scolastica e scarso atteggiamento
metacognitivo
17. OSSERVAZIONE FAMILIARE
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• Colloquio con tutta la famiglia
• Gioco L.-pd; L.-md; L.-genitori
• Disegno libero
• Disegno congiunto
• Gioco libero
• Famiglia di animali
18. RESTITUZIONE
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• Risultati della verifica strumentale con consegna della
relazione scritta
• Restituzione delle dinamiche familiari osservate
• Proposte di percorso sia per L. che per i genitori
19. BIBLIOGRAFIA
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• Andolfi M. 2003, Manuale di psicologia relazionale,
Accademia di Psicoterapia della Famiglia, Roma.
• Malagoli Togliatti M., Telfener U. (1991), Dall’ individuo al
sistema. Manuale di psicopatologia relazionale, Bollati
Boringhieri.
• Pratelli M. (2012), Lo vedo dagli occhi. I bambini e la terapia
familiare, Franco Angeli.
• Pratelli M., Lombardi G., Lorimer C., Parrini B. (2011),
Immagini per raccontare. Raccontare per immagini.
20. BIBLIOGRAFIA
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• Bisiacchi et al. (2005), BVN 5-11, Batteria di Valutazione Neuropsicologica per
l’età evolutiva.
• Cornoldi C. (2009), Difficoltà e disturbi dell’apprendimento, Il Mulino.
• Cornoldi C., Marzocchi G. M., Rea A. M., BIA, Batteria Italiana per l’ADHD,
Erickson.
• Cornoldi C., Colpo (1998), Prova di Lettura MT per la scuola elementare-2.
• Cornoldi C., Lucangeli, Bellina (2003), AC-MT 6-11, Batteria per la valutazione
delle abilità di calcolo, dai 6 agli 11 anni.
• Sartori G. et al. (2007), DDE-2, Batteria per la valutazione della dislessia e
della disortografia evolutiva-2.
• Tressoldi P. E., Vio C. (2012), Il trattamento dei disturbi specifici
dell’apprendimento, Erickson.
•Vio C., Tressoldi P. E., Lo Presti G. (2012), Diagnosi dei disturbi specifici
dell’apprendimento scolastico, Erickson.
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“Ognuno è un genio. Ma se si
giudica un pesce dalla sua
abilità di arrampicarsi sugli
alberi, lui passerà l’intera
vita a credersi stupido”
Albert Einstein
GRAZIE PER L’ATTENZIONE