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Project Management e
Project Cycle Management




                           Mauro Frongia
UN PROGETTO, PER ESSERE REALIZZATO,
                     HA NECESSITA’ DI UN COMMITTENTE, DI UN
                         PROJECT MANAGER E DI UN GdL

                                  RESPONSABILITA’ DEL COMMITTENTE

     ORIENTAMENTO STRATEGICO                            FORNISCE RISORSE                   ASSICURA IL SISTEMA DELLE
     E GUIDA ALLA SUPERVISIONE                             ADEGUATE                         NORMATIVE E DEI VINCOLI

• Giustifica l’esigenza dei risultati          • Procura con tempestività i               • Procura l’adeguamento
                                                 finanziamenti, le persone e le altre       sollecito alle disposizioni
• Sviluppa ed implementa i piani
                                                 risorse secondo il Piano approvato         legislative e normative
  strategici generali ed i piani di progetto
                                               • Effettua la supervisione continua
• Approva obiettivi tecnici, budget e
                                                 dell’impiego delle risorse, al fine di
  scadenze
                                                 tenere il Progetto entro i costi, se
• Elabora e applica politiche e procedure        necessario pianificando,
  che favoriscono la conduzione efficace         riallocando e riprogrammando
                                                 secondo le esigenze contingenti
• Definisce la strategia di esecuzione
  (chi partecipa al Progetto, con quali
  autorità e responsabilità, in quali fasi,
  etc…)
• Fornisce adeguati sistemi informativi
• Valuta la performance
• Prende decisioni e dà approvazioni
  tempestive
RESPONSABILITA’ DEL PROJECT MANAGER


                                               •   Pianificare
                                               •   Organizzare
                                               •   Reperire il Personale
                                               •   Dirigere e Controllare il
1. CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO           Progetto
                                                                       • Definire con chiarezza
                                                                         responsabilità di tutti i
                                                                         partecipanti
2. ORGANIZZARE E DEFINIRE LE RESPONSABILITA’                           • Individuare il
                                                                         Committente

                                                                       • Sistemi di prevent. e
3. PIANIFICARE E CONTROLLARE IL PROGETTO                                 controllo costi
                                                                       • Sviluppare S.I.M.
                                                                       • Approvare decisioni
                                       • Programmare garanzia
                                         della qualità indipend.
4. ADEMPIERE ALLE PROCEDURE FORMALI    • Istituire programma che
                                         rispetti impegni con le
                                         autorità
                                                                    • Identificare scostam.
                                                                      con cadenza regolare
5. VALUTARE E DIRIGERE L’ESECUZIONE DEL PROGETTO                    • Avviare azioni
                                                                      correttive o aggiornare
                                                                      obiettivi
SINTOMI E CAUSE PROBABILI DI SCARSA
               PERFORMANCE NEI PROGETTI


     SINTOMI                               CAUSE

• RITARDI NEI                • I PROCESSI DA GESTIRE SONO
  COMPLETAMENTI                FRAMMENTATI (es: sviluppo e lancio del
                              prodotto)
• COSTI TROPPO
  ELEVATI                    • SONO IN CORSO TROPPI
                               PROGETTI
• TURNOVER ELEVATO
  NELLO STAFF DI             • PIANIFICAZIONE “STARATA”
  PROGETTO
                             • NON C’E’ UN RESPONSABILE
• DUPLICAZIONE DEGLI           OPPURE C’E’, MA E’
  SFORZI                       IRRESPONSABILE
• ECCESSIVO                  • PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
  COINVOLGIMENTO               NON INTEGRATI
  DELL’ALTA DIREZIONE
                             • ETC….
PER OTTENERE IL SUCCESSO, UN PROGETTO
          DEVE ESSERE RIFERITO AL SUO CONTESTO


 NESSI SUL PIANO ORGANIZZATIVO      NESSI SUL PIANO OPERATIVO
• COMITATI GUIDA                  soggetti esterni
• PRINCIPALI SOGGETTI ESTERNI    • INVITO A PARTECIPARE A RIUNIONI
  NEL CONSIGLIO DIRETTIVO          DI VALUTAZIONE STATO AVANZAM.
• COMITATI AD HOC PER IL     • INVITO A VISITARE SEDI E
  COORDINAMENTO O LA GESTIONE CANTIERI DEL PROGETTO
• RESPONSABILI PER IL            • FORNIRE DOCUMENTAZIONE
  COLLEGAMENTO CON
                                  aspetti esterni
  STAKEHOLDERS
                                 • CURARE TUTTI I PRINCIPALI
                                   ASPETTI FORMALI
                                 • PREDISPORRE SISTEMI DI
                                   REPORTING
                                 • PREDISPORRE SISTEMI PER IL
                                   MONITORAGGIO
CARATTERISTICHE PERSONALI DEL BUON
                 PROJECT MANAGER

• FLESSIBILITA’ E SPIRITO DI ADATTAMENTO
• PREDISPOSIZIONE ALL’INIZIATIVA ED ALLA LEADERSHIP
• AGGRESSIVITA’, FIDUCIA IN SE STESSO, CAPACITA’ DI PERSUADERE E
  FACILITA’ DI PAROLA
• AMBIZIONE, CAPACITA’ DI COMUNICARE E COORDINARE
• VASTITA’ DI INTERESSE PERSONALE
• PRESENZA, ENTUSIASMO, IMMAGINAZIONE E SPONTANEITA’
• CAPACITA’ DI EQUILIBRARE SOLUZIONI TECNICHE CON CONSIDERAZIONI
  DI COSTI, TEMPI E FATTORI UMANI
• CAPACITA’ DI DISCIPLINARE ED ORGANIZZARE IL PROPRIO LAVORO
• DOTI DI GENERALISTA PIUTTOSTO CHE DI SPECIALISTA
• ATTITUDINE ALLA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
• CAPACITA’ DI INDIVIDUARE PROBLEMI
• PROPENSIONE A PRENDERE DECISIONI
• CAPACITA’ DI ORGANIZZARE IN MODO EQUILIBRATO IL PROPRIO TEMPO
PERCHE’ NASCE IL PCM?


• PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DEI PROGETTI
• PER FACILITARE LA PARTECIPAZIONE DEI DIVERSI
  ATTORI
• PER SOSTENERE IL PRINCIPIO E LA PRATICA DI UNA
  PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI DERIVANTI DA
  PROBLEMI REALI


        NON SI DOVREBBE, INFATTI, PARTIRE
      DA CIO’ CHE SI VUOLE FARE (=ATTIVITA’)
         MA DAI PROBLEMI DA RISOLVERE
            E, QUINDI, DAGLI OBIETTIVI
PROJECT CYCLE MANAGEMENT (PCM)

Il PCM E’ L’INSIEME DELLE ATTIVITA’ DEDICATE ALLA GESTIONE ED ALLE
PROCEDURE DECISIONALI UTILIZZATE DURANTE IL CICLO DI VITA DI UN
PROGETTO
CICLO DI PROGETTO


• LA SEQUENZA DELLE FASI DELLA SUA           VITA:
  DALL’IDEA INIZIALE AL SUO COMPLETAMENTO


GRAZIE ALLA SUA LOGICA FACILITA:
• LA CONSULTAZIONE DEI PORTATORI DI INTERESSI
  (STAKEHOLDERS)
• L’INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI LEGATI AL PROGETTO
• LA CONDIVISIONE   DELLE   DECISIONI   CHIAVE   IN
  CIASCUNA FASE
PROJECT CYCLE MANAGEMENT (PCM)


• E’ UNA METODOLOGIA UTILIZZATA PER GESTIRE LE
  FASI DEL CICLO DI VITA DI UN PROGETTO
• BASATA SU PRINCIPI, TECNICHE E STRUMENTI DEL
  LOGICAL FRAMEWORK APPROACH (LFA)



       LOGICAL FRAMEWORK APPROACH (LFA)



• UN SET DI STRUMENTI CONCETTUALI ED OPERATIVI
  PER LA PROGETTAZIONE E LA VALUTAZIONE DI UN
  PROGETTO
• UN PROCESSO ANALITICO PER FACILITARE      LA
  PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER OBIETTIVI
• UN PRODOTTO, UNA MATRICE: IL QUADRO LOGICO O
  LOGFRAME (LOGICAL FRAMEWORK)
LFA: DALL’IDEA AL PROGETTO


    IDEA                LOGFRAME              DISEGNO TECNICO
 PROGETTUALE
                      DESCRIZIONE             DESCRIZIONE
DESCRIZIONE            SINTETICA DI:           ANALITICA:
 SINTETICA DI:

                      • OBIETTIVO             • ARTICOLAZIONE
• COSA FARE             GENERALE                DI ATTIVITA’
                                                FINALIZZATE
• PERCHE’             • OBIETTIVO
                        SPECIFICO             • ARCO
• DOVE
                                                TEMPORALE
                      • RISULTATI
• QUANDO
                        ATTESI                • BUDGET
• CON CHI
                      • ATTIVITA’             • BANDO IN CUI SI
                        NECESSARIE              COLLOCA
QUADRO LOGICO O LOGFRAME


• UNA MATRICE   CHE RIASSUME LA LOGICA DEL
  PROGETTO E    LE SCELTE FONDAMENTALI DA
  EFFETTUARE
• PERMETTE DI VERIFICARE COME DALLE ATTIVITÀ SI
  RAGGIUNGONO I RISULTATI ATTESI E L’OBIETTIVO
  SPECIFICO
• PERMETTE DI VERIFICARE COME L’OBIETTIVO
  SPECIFICO CONTRIBUISCE AL PERSEGUIMENTO
  DELL’OBIETTIVO GENERALE CHE LO HA GENERATO
L’APPROCCIO LOGICAL FRAMEWORK
                                                 (QUADRO LOGICO)

                LA FASE DI ANALISI                               LA FASE DI PROGETTAZIONE
Identifica/




                                                           Definisci la logica
                Analisi delle Problematiche –                                    Il Quadro Logico – definire la
Analizza




                identificare gli attori, i loro problemi                         struttura del progetto, verificare la
                chiave, i condizionamenti ambientali                             logica interna, formulare obiettivi in




                                                           del progetto
                e le opportunità; determinare le                                 termini misurabili, stabilire risorse e
                relazioni di causa ed effetto                                    spese


                Analisi degli Obiettivi –
  Deduci




                sviluppare gli obiettivi come
                soluzioni dei problemi individuati,
                identificare i “mezzi per ottenere lo                            Tabelle di Attività – determinare
                scopo”                                     Specifica e rendi     la sequenza e l’interdipendenza
                                                                                 delle attività; fare una stima della
                                                                                 durata delle attività, fissare dei
l’opzione più




                Analisi delle Strategie –
appropriata




                                                                                 punti di arrivo ed assegnare
Seleziona




                                                           operativo

                identificare le possibili strategie per                          responsabilità (GANTT – PERT –
                raggiungere gli scopi; determinare                               WBS – WORK PACKAGES)
                gli obiettivi principali (obiettivi
                generali e obiettivo specifico)                                  Schede di Spesa – sviluppare, a
                                                                                 partire dalle Tabelle di Attività,
                                                                                 schede delle risorse e del budget

                                                                                                                     Fonte: EuropeAid
LA FASE DI ANALISI


DATI, IL PIU’ POSSIBILE OGGETTIVI, RELATIVI A:


• QUADRO PROGRAMMATICO           E   LEGISLATIVO   DI
  RIFERIMENTO
• SISTEMA SOCIO-ECONOMICO E TERRITORIALE, SUA
  EVOLUZIONE
                          E
• VALUTAZIONE DELLE CRITICITÀ, DEI RISCHI E DELLE
  OPPORTUNITÀ CHE POTRANNO INFLUENZARE IL
  PROGETTO


                     ESEMPI:
        ANALISI SWOT: ANALISI DI CONTESTO
           ANALISI DEGLI SKAKEHOLDER
     PROBLEM TREE (RELAZIONI CAUSA-EFFETTO)
L’ANALISI SWOT



Strenghts           Weaknesses
(Punti di Forza:    (Punti di
fattori interni)    Debolezza:
                    fattori interni)


Opportunities       Threats
(Opportunità:       (Minacce: fattori
fattori esterni)    esterni)
ESEMPIO DI ANALISI SWOT:
                               SETTORE TURISMO

Punti di Forza:                                Punti di Debolezza:
• Presenza di collegamenti ferroviari e        • Debolezza della “rete” (operatori, enti
  stradali adeguati                              preposti al coordinamento)
• Ambiente naturale preservato e               • Assenza di politiche di marketing
  valorizzabile                                  integrato
• Infrastrutture adeguate per la ricettività   • Assenza di attività volte al
• Cultura aperta all’ospitalità                  posizionamento, alla distintività
• Presenza di tradizioni culturali forti,      • Assenza di strutture ricettive adeguate
  attrattive                                     (soprattutto extra-alberghiere)
• Tradizioni eno-gastronomiche                 • Assenza di circuiti turistici organizzati


Opportunità:                                   Minacce:
• Tendenziale aumento della domanda di         • Concorrenza del prodotto turistico
  turismo rurale ed alternativo                  “globalizzato”
• Politiche di sostegno allo sviluppo del      • Effetto di cannibalizzazione causato da
  settore                                        vicini poli turistici “forti” (rapporti di forza
• Intensi flussi turistici in aree vicine        centro-periferia)
PROBLEM TREE
ALBERO DEI PROBLEMI

                      EFFETTI




                      CAUSE
ESEMPIO DI PROBLEM TREE

Esempio tratto da un Progetto di cooperazione allo sviluppo in
America latina (area rurale), volto ad affrontare il problema
dell’alto tasso di mortalità infantile e delle madri
TRASFORMARE I PROBLEMI
                  IN OBIETTIVI



L’ALBERO DEGLI OBIETTIVI PUO’ ESSERE CONSIDERATO LA
     FACCIA POSITIVA DELL’ALBERO DEI PROBLEMI




  ELENCO DEI               ELENCO DEGLI OBIETTIVI
   PROBLEMI                (PER OGNI PROBLEMA)




     RISPECCHIA LO SCENARIO DESIDERATO DOPO
           L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO
ESEMPIO DI TRASFORMAZIONE
 DEI PROBLEMI IN OBIETTIVI
ALBERO DEGLI OBIETTIVI


                         FINI




                         MEZZI
ESEMPIO DI ALBERO DEGLI OBIETTIVI
SELEZIONE DELLA STRATEGIA

                      IN
            OUT
STRATEGIA     STRATEGIA                 STRATEGIA
    A             B                         C
LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO

Logica di intervento        Indicatori                           Condizioni/
     per livelli          oggettivamente   Fonti di verifica
                            verificabili                         Presupposti

    OBIETTIVI
    GENERALI


    OBIETTIVO
    SPECIFICO



    RISULTATI
      ATTESI



    ATTIVITA’               RISORSE             SPESE




                                                                PRE-CONDIZIONI
                                                               PER LO SVILUPPO
                                                                DEL PROGETTO
LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO

SI BASA SULL’ANALISI DI:
• CONTESTO
• STAKEHOLDER
• PROBLEMI
• OBIETTIVI
• STRATEGIA


SI RAPPRESENTA CON UNA MATRICE, CHE LEGA LE RELAZIONI
CAUSALI
LA MATRICE E’ ARTICOLATA IN 4 LIVELLI, LEGATI DAL RAPPORTO
CAUSA-EFFETTO IN SENSO VERTICALE, DAL BASSO VERSO
L’ALTO
LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO


• OBIETTIVI GENERALI: sono gli interessi di portata più generale,
  rispetto agli obiettivi del Progetto. Quest’ultimo fornisce un
  contributo al loro raggiungimento
• OBIETTIVO SPECIFICO: sono gli obiettivi che caratterizzano in via
  esclusiva il Progetto
• RISULTATI: ciò che si ottiene, di materiale e non, attraverso lo
  svolgimento delle attività del Progetto
• ATTIVITA’: sono le attività e gli step necessari per la produzione
  dei risultati attesi ed il raggiungimento degli obiettivi del Progetto
• INDICATORI VERIFICABILI: le relative specificazioni quali/
  quantitative di obiettivi generali, obiettivi specifici e risultati (prime
  3 righe). Nella quarta riga le risorse fisiche e non, necessarie per
  svolgere le attività
LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO


• FONTI DI VERIFICA: le fonti e la forma delle informazioni relative
  agli indicatori della colonna precedente (sempre in relazione a
  obiettivi generali, obiettivi specifici e risultati. Nella quarta riga i
  costi previsti per mobilizzare le risorse identificate nella colonna
  precedente. Nella quarta colonna è utile riportare le fonti di
  finanziamento
• PRE-CONDIZIONI: sono i fattori che sono fuori dal controllo del
  Progetto, i quali determinano la realizzazione degli obiettivi
  generali, degli obiettivi specifici, dei risultati e delle attività
ESEMPIO DI MATRICE DEL QUADRO LOGICO
FASI PRINCIPALI DI UN PROGETTO (Archibald)

• IMPOSTAZIONE DEL PROGETTO
• ORGANIZZAZIONE E FORMAZIONE DEL TEAM
• PIANIFICAZIONE DEI LAVORI, CON TEMPI E COSTI
• AUTORIZZAZIONE ED AVVIO
• CHIUSURA
• FOLLOW-UP/VALUTAZIONE


              FASI TRASVERSALI

• COORDINAMENTO
• CONTROLLO/MONITORAGGIO
• REPORTING
• COMUNICAZIONE/ASCOLTO
• IMPLEMENTAZIONE IN ITINERE (BPR)
ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI GANTT
                                       Progetto per la creazione di un marchio di Distretto



FASI (WP) /                                                                   TIMING (mesi)
ATTIVITA’ (TASKS)                  1     2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24



1. Definizione obiettivi
strategici (WP1)
2. Scelta target di riferimento
(WP2)
3. Delimitazione spazio
fenomenico (WP3)
4. Posizionamento
concorrenza (WP4)
5. Posizionamento nuovo
Marchio (WP5)
6. Verifica di coerenza (WP6)
7. Realizzazione operativa
Marchio (WP7)
Monitoraggio (trasversale)
                                             1                                                                   2                   3         4
Milestones
ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI PERT
                     (Program Evaluation and Review Technique)

                                                  2
          Durata dell’attività
              (Arco temporale)       2            c
                                                                    y
                                     a            3                       Evento finale
                                     2      4                   2
             x
                                            d
Evento iniziale                                                 f
                                            1
                                                       3        2
                                 3
                                 b                     e            Percorso critico
                                                                    (tempo più lungo)
                                                       1
                                 1
       Giornate-uomo
       richieste
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE




                   VOLTI A VERIFICARE


- EFFICIENZA DEL PROGETTO RISPETTO AI TEMPI ED ALLE
  RISORSE ASSEGNATE

- EFFICACIA    RISPETTO  AGLI   OBIETTIVI   DIRETTAMENTE
  RIFERIBILI AL “PROCESSO” ED AGLI OBIETTIVI DI RISULTATO
  FINALE
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE


    RISPETTO AL CRITERIO DI EFFICIENZA DEL PROGETTO, IL
           MONITORAGGIO VERIFICHERÀ “IN ITINERE”:


-   RISPETTO DEI TEMPI PREVISTI
-   RISPETTO DEL BUDGET E DELLE RISORSE ASSEGNATE ALLE
    FASI E RELATIVE ATTIVITA’, CON PARTICOLARE ATTENZIONE
    ALLA ECONOMICITÀ
-   LIVELLO DI PARTECIPAZIONE DI TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI
    LUNGO IL PROGETTO
-   FLESSIBILITÀ DEL PROGETTO, CAPACITÀ DI MIGLIORAMENTO
    E DI COERENZA, RIDISEGNANDOLO IN ITINERE A PARTIRE DAI
    RISULTATI E DALLE ESIGENZE RILEVATE (ATTRAVERSO
    L’ASCOLTO)
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

       L’EFFICACIA SARÀ MISURATA ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE,
                  AD ESEMPIO, DEI SEGUENTI ASPETTI:

-   RAGGIUNGIMENTO DELLE FINALITÀ GENERALI CHE IL PROGETTO SI È
    PROPOSTO

-   CONGRUENZA TRA FINALITÀ GENERALI DEL PROGETTO E SPECIFICI
    OBIETTIVI DELLE SINGOLE FASI E SOTTOFASI CHE IL PROGETTO
    PERSEGUE

-   APPREZZAMENTO DELLA QUALITÀ DEL PROGETTO DA PARTE DEI
    SOGGETTI COINVOLTI

-   MISURAZIONE SISTEMATICA DEI RISULTATI OTTENUTI DURANTE LE FASI,
    IN TERMINI DI APPRENDIMENTO DEI SINGOLI OPERATORI PARTECIPANTI
    (SVILUPPO DI COMPETENZE SPECIFICHE, CAMBIAMENTO DI
    ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI, CAPACITÀ DI GESTIONE DEL
    RUOLO)

-   PARTECIPAZIONE E MOTIVAZIONE, MISURATE DAL CLIMA TRA I
    PARTECIPANTI AI GRUPPI DI LAVORO
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE


                           …. E ANCORA


-   MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI DI LAVORO E DEI
    COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI DEGLI OPERATORI COINVOLTI

-   USABILITÀ DEL MODELLO E DEI DISPOSITIVI PROGETTATI, MISURATA
    DURANTE L'AVVIO SPERIMENTALE DEL SERVIZIO

-   PARTECIPAZIONE DEL TERRITORIO E DEGLI STAKEHOLDER AL
    PROGETTO, DATA DALL’INCREMENTO DELLA PARTECIPAZIONE AI
    FORUM VIA VIA CHE IL PROGETTO SI SVILUPPA

-   COMUNICAZIONE INTORNO AL PROGETTO, MISURATA
    DALL’ATTENZIONE DEDICATA DALLA STAMPA

-   SODDISFAZIONE DEI DECISORI DEL GRUPPO DI PILOTAGGIO,
    MISURATA PRIMA E DOPO LE PRESENTAZIONI DEI GRUPPI DI LAVORO

-   SCELTE AVVALLATE DAL GRUPPO DI PILOTAGGIO IN SEDE DI
    PRESENTAZIONE-NEGOZIAZIONE CON I GRUPPI DI LAVORO
UN FORMULARIO IN SINTESI
 INFORMAZIONI SUL SOGGETTO CHE PRESENTA IL PROGETTO

• Presentazione dell’Ente Proponente (Promotore, Attuatore, Contraente….), Sedi, professionalità impiegate
• Risultati raggiunti e precedenti esperienze nella gestione di Progetti
• Il Partenarariato e la sua aggregazione funzionale
INFORMAZIONI SPECIFICHE SUL PROGETTO
• Scenario e motivazione dell’intervento: descrivere sinteticamente le situazioni o la problematica su cui si vuole
  intervenire e come sono state rilevate le esigenze dei beneficiari finali
• Obiettivo del progetto (finalità generali) e descrizione delle “aree di intervento” (spiegare perché e come il
  progetto risponde alle problematiche evidenziate)
• Risultati attesi dal progetto, Prodotti (sia tangibili, sia di processo)
• Metodologia utilizzata (impianto metodologico e riferimenti scientifici)
• “Cantierabilità” del progetto
• Fasi del progetto (fasi ed attività, tempi) secondo un approccio WBS (Work Breakdown Structure). Incrociare fasi
  con gli input e gli output, secondo un diagramma di flusso o una matrice “ad hoc”
• “Sostenibilità” del Progetto (è un progetto per creare un nuovo servizio che poi si deve poter sostenere?)
• Trasferibilità nel territorio o nel sistema
• Impatto sulle politiche
• Aspetti economico-finanziari, coerenti con obiettivi e risultati (business plan)
• Criteri adottati per il monitoraggio e la valutazione dei risultati (oggetto del controllo, modalità, strumenti, tempi)
• GANTT

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Mauro Frongia Pcm

  • 1. Project Management e Project Cycle Management Mauro Frongia
  • 2. UN PROGETTO, PER ESSERE REALIZZATO, HA NECESSITA’ DI UN COMMITTENTE, DI UN PROJECT MANAGER E DI UN GdL RESPONSABILITA’ DEL COMMITTENTE ORIENTAMENTO STRATEGICO FORNISCE RISORSE ASSICURA IL SISTEMA DELLE E GUIDA ALLA SUPERVISIONE ADEGUATE NORMATIVE E DEI VINCOLI • Giustifica l’esigenza dei risultati • Procura con tempestività i • Procura l’adeguamento finanziamenti, le persone e le altre sollecito alle disposizioni • Sviluppa ed implementa i piani risorse secondo il Piano approvato legislative e normative strategici generali ed i piani di progetto • Effettua la supervisione continua • Approva obiettivi tecnici, budget e dell’impiego delle risorse, al fine di scadenze tenere il Progetto entro i costi, se • Elabora e applica politiche e procedure necessario pianificando, che favoriscono la conduzione efficace riallocando e riprogrammando secondo le esigenze contingenti • Definisce la strategia di esecuzione (chi partecipa al Progetto, con quali autorità e responsabilità, in quali fasi, etc…) • Fornisce adeguati sistemi informativi • Valuta la performance • Prende decisioni e dà approvazioni tempestive
  • 3. RESPONSABILITA’ DEL PROJECT MANAGER • Pianificare • Organizzare • Reperire il Personale • Dirigere e Controllare il 1. CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO Progetto • Definire con chiarezza responsabilità di tutti i partecipanti 2. ORGANIZZARE E DEFINIRE LE RESPONSABILITA’ • Individuare il Committente • Sistemi di prevent. e 3. PIANIFICARE E CONTROLLARE IL PROGETTO controllo costi • Sviluppare S.I.M. • Approvare decisioni • Programmare garanzia della qualità indipend. 4. ADEMPIERE ALLE PROCEDURE FORMALI • Istituire programma che rispetti impegni con le autorità • Identificare scostam. con cadenza regolare 5. VALUTARE E DIRIGERE L’ESECUZIONE DEL PROGETTO • Avviare azioni correttive o aggiornare obiettivi
  • 4. SINTOMI E CAUSE PROBABILI DI SCARSA PERFORMANCE NEI PROGETTI SINTOMI CAUSE • RITARDI NEI • I PROCESSI DA GESTIRE SONO COMPLETAMENTI FRAMMENTATI (es: sviluppo e lancio del prodotto) • COSTI TROPPO ELEVATI • SONO IN CORSO TROPPI PROGETTI • TURNOVER ELEVATO NELLO STAFF DI • PIANIFICAZIONE “STARATA” PROGETTO • NON C’E’ UN RESPONSABILE • DUPLICAZIONE DEGLI OPPURE C’E’, MA E’ SFORZI IRRESPONSABILE • ECCESSIVO • PIANIFICAZIONE E CONTROLLO COINVOLGIMENTO NON INTEGRATI DELL’ALTA DIREZIONE • ETC….
  • 5. PER OTTENERE IL SUCCESSO, UN PROGETTO DEVE ESSERE RIFERITO AL SUO CONTESTO NESSI SUL PIANO ORGANIZZATIVO NESSI SUL PIANO OPERATIVO • COMITATI GUIDA soggetti esterni • PRINCIPALI SOGGETTI ESTERNI • INVITO A PARTECIPARE A RIUNIONI NEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI VALUTAZIONE STATO AVANZAM. • COMITATI AD HOC PER IL • INVITO A VISITARE SEDI E COORDINAMENTO O LA GESTIONE CANTIERI DEL PROGETTO • RESPONSABILI PER IL • FORNIRE DOCUMENTAZIONE COLLEGAMENTO CON aspetti esterni STAKEHOLDERS • CURARE TUTTI I PRINCIPALI ASPETTI FORMALI • PREDISPORRE SISTEMI DI REPORTING • PREDISPORRE SISTEMI PER IL MONITORAGGIO
  • 6. CARATTERISTICHE PERSONALI DEL BUON PROJECT MANAGER • FLESSIBILITA’ E SPIRITO DI ADATTAMENTO • PREDISPOSIZIONE ALL’INIZIATIVA ED ALLA LEADERSHIP • AGGRESSIVITA’, FIDUCIA IN SE STESSO, CAPACITA’ DI PERSUADERE E FACILITA’ DI PAROLA • AMBIZIONE, CAPACITA’ DI COMUNICARE E COORDINARE • VASTITA’ DI INTERESSE PERSONALE • PRESENZA, ENTUSIASMO, IMMAGINAZIONE E SPONTANEITA’ • CAPACITA’ DI EQUILIBRARE SOLUZIONI TECNICHE CON CONSIDERAZIONI DI COSTI, TEMPI E FATTORI UMANI • CAPACITA’ DI DISCIPLINARE ED ORGANIZZARE IL PROPRIO LAVORO • DOTI DI GENERALISTA PIUTTOSTO CHE DI SPECIALISTA • ATTITUDINE ALLA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO • CAPACITA’ DI INDIVIDUARE PROBLEMI • PROPENSIONE A PRENDERE DECISIONI • CAPACITA’ DI ORGANIZZARE IN MODO EQUILIBRATO IL PROPRIO TEMPO
  • 7. PERCHE’ NASCE IL PCM? • PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DEI PROGETTI • PER FACILITARE LA PARTECIPAZIONE DEI DIVERSI ATTORI • PER SOSTENERE IL PRINCIPIO E LA PRATICA DI UNA PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI DERIVANTI DA PROBLEMI REALI NON SI DOVREBBE, INFATTI, PARTIRE DA CIO’ CHE SI VUOLE FARE (=ATTIVITA’) MA DAI PROBLEMI DA RISOLVERE E, QUINDI, DAGLI OBIETTIVI
  • 8. PROJECT CYCLE MANAGEMENT (PCM) Il PCM E’ L’INSIEME DELLE ATTIVITA’ DEDICATE ALLA GESTIONE ED ALLE PROCEDURE DECISIONALI UTILIZZATE DURANTE IL CICLO DI VITA DI UN PROGETTO
  • 9. CICLO DI PROGETTO • LA SEQUENZA DELLE FASI DELLA SUA VITA: DALL’IDEA INIZIALE AL SUO COMPLETAMENTO GRAZIE ALLA SUA LOGICA FACILITA: • LA CONSULTAZIONE DEI PORTATORI DI INTERESSI (STAKEHOLDERS) • L’INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI LEGATI AL PROGETTO • LA CONDIVISIONE DELLE DECISIONI CHIAVE IN CIASCUNA FASE
  • 10. PROJECT CYCLE MANAGEMENT (PCM) • E’ UNA METODOLOGIA UTILIZZATA PER GESTIRE LE FASI DEL CICLO DI VITA DI UN PROGETTO • BASATA SU PRINCIPI, TECNICHE E STRUMENTI DEL LOGICAL FRAMEWORK APPROACH (LFA) LOGICAL FRAMEWORK APPROACH (LFA) • UN SET DI STRUMENTI CONCETTUALI ED OPERATIVI PER LA PROGETTAZIONE E LA VALUTAZIONE DI UN PROGETTO • UN PROCESSO ANALITICO PER FACILITARE LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER OBIETTIVI • UN PRODOTTO, UNA MATRICE: IL QUADRO LOGICO O LOGFRAME (LOGICAL FRAMEWORK)
  • 11. LFA: DALL’IDEA AL PROGETTO IDEA LOGFRAME DISEGNO TECNICO PROGETTUALE DESCRIZIONE DESCRIZIONE DESCRIZIONE SINTETICA DI: ANALITICA: SINTETICA DI: • OBIETTIVO • ARTICOLAZIONE • COSA FARE GENERALE DI ATTIVITA’ FINALIZZATE • PERCHE’ • OBIETTIVO SPECIFICO • ARCO • DOVE TEMPORALE • RISULTATI • QUANDO ATTESI • BUDGET • CON CHI • ATTIVITA’ • BANDO IN CUI SI NECESSARIE COLLOCA
  • 12. QUADRO LOGICO O LOGFRAME • UNA MATRICE CHE RIASSUME LA LOGICA DEL PROGETTO E LE SCELTE FONDAMENTALI DA EFFETTUARE • PERMETTE DI VERIFICARE COME DALLE ATTIVITÀ SI RAGGIUNGONO I RISULTATI ATTESI E L’OBIETTIVO SPECIFICO • PERMETTE DI VERIFICARE COME L’OBIETTIVO SPECIFICO CONTRIBUISCE AL PERSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO GENERALE CHE LO HA GENERATO
  • 13. L’APPROCCIO LOGICAL FRAMEWORK (QUADRO LOGICO) LA FASE DI ANALISI LA FASE DI PROGETTAZIONE Identifica/ Definisci la logica Analisi delle Problematiche – Il Quadro Logico – definire la Analizza identificare gli attori, i loro problemi struttura del progetto, verificare la chiave, i condizionamenti ambientali logica interna, formulare obiettivi in del progetto e le opportunità; determinare le termini misurabili, stabilire risorse e relazioni di causa ed effetto spese Analisi degli Obiettivi – Deduci sviluppare gli obiettivi come soluzioni dei problemi individuati, identificare i “mezzi per ottenere lo Tabelle di Attività – determinare scopo” Specifica e rendi la sequenza e l’interdipendenza delle attività; fare una stima della durata delle attività, fissare dei l’opzione più Analisi delle Strategie – appropriata punti di arrivo ed assegnare Seleziona operativo identificare le possibili strategie per responsabilità (GANTT – PERT – raggiungere gli scopi; determinare WBS – WORK PACKAGES) gli obiettivi principali (obiettivi generali e obiettivo specifico) Schede di Spesa – sviluppare, a partire dalle Tabelle di Attività, schede delle risorse e del budget Fonte: EuropeAid
  • 14. LA FASE DI ANALISI DATI, IL PIU’ POSSIBILE OGGETTIVI, RELATIVI A: • QUADRO PROGRAMMATICO E LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO • SISTEMA SOCIO-ECONOMICO E TERRITORIALE, SUA EVOLUZIONE E • VALUTAZIONE DELLE CRITICITÀ, DEI RISCHI E DELLE OPPORTUNITÀ CHE POTRANNO INFLUENZARE IL PROGETTO ESEMPI: ANALISI SWOT: ANALISI DI CONTESTO ANALISI DEGLI SKAKEHOLDER PROBLEM TREE (RELAZIONI CAUSA-EFFETTO)
  • 15. L’ANALISI SWOT Strenghts Weaknesses (Punti di Forza: (Punti di fattori interni) Debolezza: fattori interni) Opportunities Threats (Opportunità: (Minacce: fattori fattori esterni) esterni)
  • 16. ESEMPIO DI ANALISI SWOT: SETTORE TURISMO Punti di Forza: Punti di Debolezza: • Presenza di collegamenti ferroviari e • Debolezza della “rete” (operatori, enti stradali adeguati preposti al coordinamento) • Ambiente naturale preservato e • Assenza di politiche di marketing valorizzabile integrato • Infrastrutture adeguate per la ricettività • Assenza di attività volte al • Cultura aperta all’ospitalità posizionamento, alla distintività • Presenza di tradizioni culturali forti, • Assenza di strutture ricettive adeguate attrattive (soprattutto extra-alberghiere) • Tradizioni eno-gastronomiche • Assenza di circuiti turistici organizzati Opportunità: Minacce: • Tendenziale aumento della domanda di • Concorrenza del prodotto turistico turismo rurale ed alternativo “globalizzato” • Politiche di sostegno allo sviluppo del • Effetto di cannibalizzazione causato da settore vicini poli turistici “forti” (rapporti di forza • Intensi flussi turistici in aree vicine centro-periferia)
  • 17. PROBLEM TREE ALBERO DEI PROBLEMI EFFETTI CAUSE
  • 18. ESEMPIO DI PROBLEM TREE Esempio tratto da un Progetto di cooperazione allo sviluppo in America latina (area rurale), volto ad affrontare il problema dell’alto tasso di mortalità infantile e delle madri
  • 19. TRASFORMARE I PROBLEMI IN OBIETTIVI L’ALBERO DEGLI OBIETTIVI PUO’ ESSERE CONSIDERATO LA FACCIA POSITIVA DELL’ALBERO DEI PROBLEMI ELENCO DEI ELENCO DEGLI OBIETTIVI PROBLEMI (PER OGNI PROBLEMA) RISPECCHIA LO SCENARIO DESIDERATO DOPO L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO
  • 20. ESEMPIO DI TRASFORMAZIONE DEI PROBLEMI IN OBIETTIVI
  • 22. ESEMPIO DI ALBERO DEGLI OBIETTIVI
  • 23. SELEZIONE DELLA STRATEGIA IN OUT STRATEGIA STRATEGIA STRATEGIA A B C
  • 24. LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO Logica di intervento Indicatori Condizioni/ per livelli oggettivamente Fonti di verifica verificabili Presupposti OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVO SPECIFICO RISULTATI ATTESI ATTIVITA’ RISORSE SPESE PRE-CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DEL PROGETTO
  • 25. LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO SI BASA SULL’ANALISI DI: • CONTESTO • STAKEHOLDER • PROBLEMI • OBIETTIVI • STRATEGIA SI RAPPRESENTA CON UNA MATRICE, CHE LEGA LE RELAZIONI CAUSALI LA MATRICE E’ ARTICOLATA IN 4 LIVELLI, LEGATI DAL RAPPORTO CAUSA-EFFETTO IN SENSO VERTICALE, DAL BASSO VERSO L’ALTO
  • 26. LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO • OBIETTIVI GENERALI: sono gli interessi di portata più generale, rispetto agli obiettivi del Progetto. Quest’ultimo fornisce un contributo al loro raggiungimento • OBIETTIVO SPECIFICO: sono gli obiettivi che caratterizzano in via esclusiva il Progetto • RISULTATI: ciò che si ottiene, di materiale e non, attraverso lo svolgimento delle attività del Progetto • ATTIVITA’: sono le attività e gli step necessari per la produzione dei risultati attesi ed il raggiungimento degli obiettivi del Progetto • INDICATORI VERIFICABILI: le relative specificazioni quali/ quantitative di obiettivi generali, obiettivi specifici e risultati (prime 3 righe). Nella quarta riga le risorse fisiche e non, necessarie per svolgere le attività
  • 27. LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO • FONTI DI VERIFICA: le fonti e la forma delle informazioni relative agli indicatori della colonna precedente (sempre in relazione a obiettivi generali, obiettivi specifici e risultati. Nella quarta riga i costi previsti per mobilizzare le risorse identificate nella colonna precedente. Nella quarta colonna è utile riportare le fonti di finanziamento • PRE-CONDIZIONI: sono i fattori che sono fuori dal controllo del Progetto, i quali determinano la realizzazione degli obiettivi generali, degli obiettivi specifici, dei risultati e delle attività
  • 28. ESEMPIO DI MATRICE DEL QUADRO LOGICO
  • 29. FASI PRINCIPALI DI UN PROGETTO (Archibald) • IMPOSTAZIONE DEL PROGETTO • ORGANIZZAZIONE E FORMAZIONE DEL TEAM • PIANIFICAZIONE DEI LAVORI, CON TEMPI E COSTI • AUTORIZZAZIONE ED AVVIO • CHIUSURA • FOLLOW-UP/VALUTAZIONE FASI TRASVERSALI • COORDINAMENTO • CONTROLLO/MONITORAGGIO • REPORTING • COMUNICAZIONE/ASCOLTO • IMPLEMENTAZIONE IN ITINERE (BPR)
  • 30. ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI GANTT Progetto per la creazione di un marchio di Distretto FASI (WP) / TIMING (mesi) ATTIVITA’ (TASKS) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 1. Definizione obiettivi strategici (WP1) 2. Scelta target di riferimento (WP2) 3. Delimitazione spazio fenomenico (WP3) 4. Posizionamento concorrenza (WP4) 5. Posizionamento nuovo Marchio (WP5) 6. Verifica di coerenza (WP6) 7. Realizzazione operativa Marchio (WP7) Monitoraggio (trasversale) 1 2 3 4 Milestones
  • 31. ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI PERT (Program Evaluation and Review Technique) 2 Durata dell’attività (Arco temporale) 2 c y a 3 Evento finale 2 4 2 x d Evento iniziale f 1 3 2 3 b e Percorso critico (tempo più lungo) 1 1 Giornate-uomo richieste
  • 32. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE VOLTI A VERIFICARE - EFFICIENZA DEL PROGETTO RISPETTO AI TEMPI ED ALLE RISORSE ASSEGNATE - EFFICACIA RISPETTO AGLI OBIETTIVI DIRETTAMENTE RIFERIBILI AL “PROCESSO” ED AGLI OBIETTIVI DI RISULTATO FINALE
  • 33. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE RISPETTO AL CRITERIO DI EFFICIENZA DEL PROGETTO, IL MONITORAGGIO VERIFICHERÀ “IN ITINERE”: - RISPETTO DEI TEMPI PREVISTI - RISPETTO DEL BUDGET E DELLE RISORSE ASSEGNATE ALLE FASI E RELATIVE ATTIVITA’, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA ECONOMICITÀ - LIVELLO DI PARTECIPAZIONE DI TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI LUNGO IL PROGETTO - FLESSIBILITÀ DEL PROGETTO, CAPACITÀ DI MIGLIORAMENTO E DI COERENZA, RIDISEGNANDOLO IN ITINERE A PARTIRE DAI RISULTATI E DALLE ESIGENZE RILEVATE (ATTRAVERSO L’ASCOLTO)
  • 34. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE L’EFFICACIA SARÀ MISURATA ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE, AD ESEMPIO, DEI SEGUENTI ASPETTI: - RAGGIUNGIMENTO DELLE FINALITÀ GENERALI CHE IL PROGETTO SI È PROPOSTO - CONGRUENZA TRA FINALITÀ GENERALI DEL PROGETTO E SPECIFICI OBIETTIVI DELLE SINGOLE FASI E SOTTOFASI CHE IL PROGETTO PERSEGUE - APPREZZAMENTO DELLA QUALITÀ DEL PROGETTO DA PARTE DEI SOGGETTI COINVOLTI - MISURAZIONE SISTEMATICA DEI RISULTATI OTTENUTI DURANTE LE FASI, IN TERMINI DI APPRENDIMENTO DEI SINGOLI OPERATORI PARTECIPANTI (SVILUPPO DI COMPETENZE SPECIFICHE, CAMBIAMENTO DI ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI, CAPACITÀ DI GESTIONE DEL RUOLO) - PARTECIPAZIONE E MOTIVAZIONE, MISURATE DAL CLIMA TRA I PARTECIPANTI AI GRUPPI DI LAVORO
  • 35. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE …. E ANCORA - MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI DI LAVORO E DEI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI DEGLI OPERATORI COINVOLTI - USABILITÀ DEL MODELLO E DEI DISPOSITIVI PROGETTATI, MISURATA DURANTE L'AVVIO SPERIMENTALE DEL SERVIZIO - PARTECIPAZIONE DEL TERRITORIO E DEGLI STAKEHOLDER AL PROGETTO, DATA DALL’INCREMENTO DELLA PARTECIPAZIONE AI FORUM VIA VIA CHE IL PROGETTO SI SVILUPPA - COMUNICAZIONE INTORNO AL PROGETTO, MISURATA DALL’ATTENZIONE DEDICATA DALLA STAMPA - SODDISFAZIONE DEI DECISORI DEL GRUPPO DI PILOTAGGIO, MISURATA PRIMA E DOPO LE PRESENTAZIONI DEI GRUPPI DI LAVORO - SCELTE AVVALLATE DAL GRUPPO DI PILOTAGGIO IN SEDE DI PRESENTAZIONE-NEGOZIAZIONE CON I GRUPPI DI LAVORO
  • 36. UN FORMULARIO IN SINTESI INFORMAZIONI SUL SOGGETTO CHE PRESENTA IL PROGETTO • Presentazione dell’Ente Proponente (Promotore, Attuatore, Contraente….), Sedi, professionalità impiegate • Risultati raggiunti e precedenti esperienze nella gestione di Progetti • Il Partenarariato e la sua aggregazione funzionale INFORMAZIONI SPECIFICHE SUL PROGETTO • Scenario e motivazione dell’intervento: descrivere sinteticamente le situazioni o la problematica su cui si vuole intervenire e come sono state rilevate le esigenze dei beneficiari finali • Obiettivo del progetto (finalità generali) e descrizione delle “aree di intervento” (spiegare perché e come il progetto risponde alle problematiche evidenziate) • Risultati attesi dal progetto, Prodotti (sia tangibili, sia di processo) • Metodologia utilizzata (impianto metodologico e riferimenti scientifici) • “Cantierabilità” del progetto • Fasi del progetto (fasi ed attività, tempi) secondo un approccio WBS (Work Breakdown Structure). Incrociare fasi con gli input e gli output, secondo un diagramma di flusso o una matrice “ad hoc” • “Sostenibilità” del Progetto (è un progetto per creare un nuovo servizio che poi si deve poter sostenere?) • Trasferibilità nel territorio o nel sistema • Impatto sulle politiche • Aspetti economico-finanziari, coerenti con obiettivi e risultati (business plan) • Criteri adottati per il monitoraggio e la valutazione dei risultati (oggetto del controllo, modalità, strumenti, tempi) • GANTT