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PASSAGGI
PROGRAMMI RESIDENZIALI
TERAPEUTICO RIABILITATIVI
• COMUNITA’ TERAPEUTICA
• PROGRAMMA FASE AVANZATA
ACCREDITAMENTO AUDIT
Forum Nazionale Visitingdi Milano 2016
ACCREDITAMENTOAUDITBASEFINALE
VISITING COMUNITA’ TERAPEUTCHE PER ADULTI
CONSENSO alla comunità terapeutica:
Passaggi (CTR) Oricola ( AQ)
LA COMMISSIONE
Angelita Volpe Marta Vigorelli Rex Haigh
CHI SIAMO
 La Comunità Passaggi è un’Istituzione autorizzata ed
accreditata per otto posti letto, con la Regione Abruzzo e
svolge la sua attività su tutto il territorio nazionale.
 La nostra Struttura, nata nel 1999 dopo anni di riflessioni,
progettazione, e formazione della sua equipe, è finalizzata
allo studio ed alla terapia residenziale dei disturbi di
personalità, psicosi, schizofrenia lieve.
 L’equipe curante è composta da 15 professionisti formati e
specializzati nelle diverse discipline della cura in psichiatria
che opera nel territorio della provincia dell’Aquila.
I NOSTRI PROGRAMMI
 La nostra equipe nel corso degli anni ha sviluppato un modello di intervento
integrato basato su differenti programmi e contesti terapeutici la cui finalità
andare incontro ai diversi bisogni delle persone sofferenti di disagi e disturbi
psichici per intraprendere percorsi di cura.
 I disturbi psichiatrici necessitano nei diversi momenti della cura, di interventi
differenziati che rispondano a bisogni di ordine psicologico, riabilitativo, sociale
attraverso risposte di ordine psicoterapeutico, gruppoanalitico, psico-
farmacologico, socio-riabilitativo.
 A questo fine, il progetto Passaggi si avvale della collaborazione di professionisti
nei diversi campi di intervento che formano una Equipe multidisciplinare in
formazione continua, costantemente supervisionata nella sua operatività.
 I programmi a disposizione dell’utenza sono:
- Comunità Terapeutica sulle 24 h;
- Programma di Fase avanzata sulle 8 h
- Gruppo Appartamento a fasce orarie giornaliere.
LE STRUTTURE
 La Comunità terapeutica e l’unità di Fase Avanzata sono due strutture
attigue, entrambe porzioni di un unico casale immerso in un grande parco.
 La Comunità terapeutica è accreditata per otto posti letto, ma è
predisposta strutturalmente per 12 posti.Le strutture, con tutti i confort di
una civile abitazione e organizzate per l’ordinario svolgimento della vita
autonoma di un gruppo residente, sono entrambe suddivise in due piani: -
nella parte superiore ci sono le stanze degli ospiti, suddivise in uomini e
donne con i relativi servizi igienici; - al piano inferiore vi è la zona giorno
dove troviamo la cucina, la sala da pranzo, l’ufficio degli operatori, ed un
grande salone per il tempo libero e per le riunioni.

individualizzato, flessibile e a termine. Viene co-costruito insieme all’ospite,
 Per gli ospiti è prevista la presenza sulle 24 ore di personale specializzato
(Psicologi, Educatori, Tecnici della riabilitazione, infermieri, assistente
sociale) ed opportunamente formato al lavoro della Comunità Terapeutica
attraverso corsi e tirocini.

psicologica e sociale dell’ospite e degli obiettivi concordati che nel corso
della terapia si definiscono con maggiore chiarezza. In ogni caso prevede, di
norma, una durata minima di 18 mesi e una durata massima di 36 mesi.
A CHI CI RIVOLGIAMO
 Il programma della Comunità Terapeutica è rivolto
a pazienti con diagnosi di disturbo di personalità,
psicosi, schizofrenia lieve, il cui quadro generale non
appaia particolarmente cronicizzato e nel quale le
capacità cognitive si rilevino sufficienti all’utilizzo
delle terapie preposte.
LE CONDIZIONI PER
L’INGRESSO
I principali criteri minimi di compatibilità per l'ingresso di un ospite
nella Comunità Passaggi sono:
 Il consenso del paziente: la "conditio sine qua non" per l'inizio di
un rapporto terapeutico;
 La possibilità di creare nel tempo col futuro ospite una sufficiente
alleanza terapeutica ovvero la disponibilità ad impegnarsi in un
lavoro condiviso partecipando alle attività della Comunità;
 La collaborazione della famiglia e il suo consenso a partecipare alle
iniziative della Comunità che la riguardano;
 La collaborazione dei Dipartimenti di Salute Mentale invianti.
 L'assenza o insufficienza di uno o più di questi requisiti può minare
seriamente il lavoro della Comunità Terapeutica nel breve e nel
lungo termine peggiorando o rendendo impossibile il progetto
terapeutico.
LA FASE DI INGRESSO
E’ predisposta una modalità di ingresso graduale, utile all’elaborazione
del processo di separazione dal contesto famigliare e all’avvicinamento
alla struttura che prevede:
 una visita psichiatrica di valutazione psicopatologica e un colloquio
famigliare,
 successive visite domiciliari da parte dell’“operatore referente”
 incontri periodici presso la comunità.
LA CURA DI COMUNITA’
 La quotidianità è considerata un elemento specifico della
cura, caratterizzata, sia dal “fare insieme” (prendersi cura di
sé, del proprio spazio, delle mansioni quotidiane, ecc.) che
“dall’abitare insieme”, permettendo di dare senso alle
relazioni ed ai piccoli segni della vita quotidiana. Questi
elementi sono al tempo stesso testo e pretesto, svolgono sia
funzione di intrattenimento, di socializzazione, ma
soprattutto sono occasioni per osservare e collegare gli
accadimenti con lo stato e la situazione emotiva del
paziente.La quotidianità in comunità, infine, diventa
occasione per far parte di un gruppo di persone che si
orienta sperimentandosi nelle regole, nella condivisione, nel
rispetto dei diritti e dei doveri, proprio come una micro-
società.
LA CLINICA
 Per ciascun ospite sarà concordato un progetto terapeutico-
riabilitativo personalizzato che sia centrato sui bisogni e
attitudini individuali, per cui obiettivi e tempi saranno
costantemente monitorati nei diversi momenti del percorso
del paziente.
SPAZI TERAPEUTICI
1. I colloqui psichiatrici e la gestione della terapia
farmacologia
 Ogni ospite viene seguito con colloqui individuali
che garantiscono un monitoraggio continuo delle sue
condizioni cliniche e gli eventuali aggiustamenti
farmacologici secondo il modello della dose minima
efficace.
2. Psicoterapia individuale
 Questo spazio individuale, a cadenza settimanale,
non si connota come psicoterapia a se stante e
sganciata dal contesto, ma si integra con tutti gli altri
spazi terapeutici e riabilitativi della Comunità e lo
psicoterapeuta si coordina con il resto dell’equipe,
durante le riunioni, confrontando continuamente le
osservazioni che emergono.
3. Gruppo Terapeutico
 Il gruppo terapeutico si svolge settimanalmente ed
ha una conduzione orientata gruppo-analiticamente.
E’ uno spazio riservato agli ospiti della Comunità nel
quale ognuno può esprimere se stesso, le proprie
gioie e dolori. Connotandosi come momento di
sospensione e di non decisionalità, nonché di libera
espressione, ognuno ha libera facoltà di parola, di
racconto di sé, della propria storia, della propria
attuale condizione.
4. Colloquio familiare
 L'incontro mensile, che è condotto da un esperto in dinamiche familiari e
dall'operatore di riferimento, richiede la presenza di tutti i famigliari
disponibili.
 Il fine di questi incontri è quello di consentire una maggiore
comprensione della fenomenologia dei disturbi psichiatrici che consenta
ai famigliari di raggiungere un atteggiamento più consapevole e
responsabile nei confronti della dimensione esistenziale della sofferenza
dell'ospite, ma anche dei cambiamenti e miglioramenti intervenuti nel
percorso comunitario per fare in modo che le risposte dei famigliari siano
sempre più adeguate e coerenti a tali cambiamenti.
 Il colloquio familiare è anche luogo per la negoziazione del Progetto
Riabilitativo Individualizzato.
5. Gruppo multifamiliare
 Questo metodo promuove la costruzione di uno scenario
nuovo, all'interno del quale i vari nuclei familiari, compresi i
pazienti, hanno la possibilità di mettere a confronto le proprie
esperienze e di lavorare, davanti ad un grande gruppo e con il
suo aiuto:, “sull’articolazione tra una famiglia un’altra,
facendo scaturire la ricchezza delle somiglianze, delle
differenze e delle contraddizioni, per generare nuove
organizzazioni individuali e familiari allo stesso tempo” (J.G.
Badaracco 2000).
 Nel gruppo multifamiliare possono essere coinvolti, in accordo
con l’equipe e l’ospite, anche parenti e volontari come
momento di socializzazione.
ATTIVITA’ DI AUTOGESTIONE
 La comunità mira ad essere un contesto autogestito nel quale
gli ospiti, affiancati se necessario dagli operatori, portano
avanti in maniera autonoma e coordinata le diverse attività
necessarie al buon andamento domestico.
 Prendersi cura del proprio spazio di vita, curando la pulizia,
la preparazione dei pasti, la spesa e la manutenzione del
luogo di vita sono attività fondamentali in un percorso di
progressiva autonomia.
ATTIVITÀ ORGANIZZATIVO-
ASSEMBLEARI
 Ogni mattina gli ospiti e gli operatori in turno tengono una
riunione organizzativa per programmare le diverse attività
della giornata e coordinare i bisogni individuali e quelli della
comunità nel suo insieme. Settimanalmente ci si incontra poi
nell'assemblea, momento centrale della vita di comunità,
dove si discute in maniera democratica circa la vita di
comunità: è in questa sede che ci si confronta sulle proposte,
le regole e gli orari della comunità, con la possibilità di un
continuo scambio con gli altri.
ATTIVITÀ RIABILITATIVE
 In ogni giornata sono previste attività riabilitative:
dallo sport (calcetto), ai laboratori espressivi (teatro,
pittura, gruppo lettura, ecc.), ad attività formative
(informatica, restauro, ecc.). Oltre alle attività
comuni offerte dal contesto comunitario, per ciascun
ospite è possibile prevedere la realizzazione di un
progetto individuale con attività di interesse
personale in relazione alle risorse e ai desideri della
persona (conclusione studi, esperienze di tirocinio
lavorativo, ecc.).
ATTIVITÀ LUDICO
RICREATIVE
 La comunità non è una struttura chiusa, ma si
propone di promuovere attività sociali che
coinvolgano il territorio, al fine di consentire ai
propri ospiti di attivare/riattivare competenze
relazionali e sociali. Sono dunque favoriti gli scambi
con il territorio prevedendo attività in esterno alla
comunità; nei week-end sono inoltre previste delle
gite.
DIMISSIONI
 Le dimissioni costituiscono parte integrante del progetto
terapeutico e momento di verifica determinante dell'iter
comunitario.
 La dimissione non costituisce solo il termine del percorso, ma
deve essere realizzata nel tempo con i diversi attori del
progetto terapeutico, ( paziente, famiglia, Servizio inviante)
al fine di organizzare passaggi evolutivi che tengono conto
delle reali condizioni cliniche dell'ospite, modulando
realisticamente le aspettative in funzione delle risorse
disponibili.
 Analogamente alla fase di ingresso, è prevista una gradualità
che garantisca il consolidamento dei risultati ottenuti e una
sufficiente elaborazione dei processi di separazione a tutela
della continuità terapeutica.
 A questo fine, prima della dimissione vera e propria, sono
previsti incontri con le famiglie ed il servizio di riferimento
per valutare le opportunità concrete necessarie a dare
continuità al percorso di cura anche dopo la comunità.
 Nella nostra visione della cura delle patologie psichiatriche
l'intervento in comunità viene, infatti, considerato solo come
uno dei momenti di un iter più complesso che ha come
obiettivo principale un possibile, ma realistico reinserimento
dell'ospite nel contesto sociale.
 La nostra struttura si avvale, inoltre del programma di fase
avanzata, alla quale l'ospite può accedere quando ha maturato
una sufficiente funzionalità nel campo dell'autonomia e delle
capacità relazionali.
PROGRAMMA DI FASE
AVANZATA
 Il Programma di Fase Avanzata si colloca come struttura
intermedia successiva al percorso terapeutico in comunità e
come spazio istituzionale meno assistito che garantisce la
sperimentazione di gradi ulteriori di autonomia rispetto a
quelli raggiunti.
 A chi è rivolto: questo programma è rivolto a persone che
provengono dalla comunità Passaggi, ma anche da altre realtà
terapeutico- riabilitative laddove si è già intrapreso un
percorso di cura.
FINALITÀ
Le finalità del programma sono:
 possibilità di aumentare la propria capacità di
relazione in un contesto meno mediato dai curanti;
 Permettere ai residenti di individuare con maggior
chiarezza il proprio progetto personalizzato e
sperimentarsi sempre più in un contesto sociale
attraverso tirocini, corsi di formazione, borse
lavoro
 La finalità principale vuole essere la possibilità reale per ogni
persona di confrontarsi maggiormente con il contesto sociale -
territoriale.
 Se precedentemente l’obiettivo, da parte dell’operatore, del servizio,
del paziente e della sua famiglia è il ripristino della socializzazione
all’interno di un micro-sistema quale è la comunità, adesso, dove le
autonomie sono più sviluppate, l’impegno di tutti è di creare
situazioni di incontro con il sociale. Un “Sociale” che per ogni
persona potrà essere differente: dalla polisportiva, alle associazioni di
volontariato, ai corsi di formazione, ai tirocini di formazione lavoro,
dalle borse lavoro ad assunzioni regolari.
 Un istituzione attenta, quindi, ai vincoli di reciprocità con il
territorio di appartenenza, prendendosi cura dell'interfaccia sociale e
consentendo agli ospiti, quegli scambi continuativi, necessari ai
fenomeni di identificazione e partecipazione democratica alla
ordinaria vita sociale.
LA COMUNITA’ SCIENTIFICA
La formazione è da sempre un aspetto fondante della nostra cultura che ha
bisogno di confrontarsi con altri saperi e con altre istituzioni curanti.
Facciamo parte e siamo in un continuo scambio scientifico e culturale con
diversi partner istituzionali con la finalità, tra le altre cose, della
valutazione del processo e degli esiti del trattamento terapeutico:
 FENASCOP (Federazione Nazionale Strutture Comunitarie
psicosocioterapeutiche),
 Laboratorio di Gruppoanalisi della Scuola di Specializzazione in
Psicoterapia della COIRAG (Confederazione delle Organizzazioni Italiane
per la Ricerca Analitica sui gruppi)
 Università Cattolica di Roma
 Associazione Mito e Realtà.
L’EQUIPE
 L’equipe terapeutica, la sua cultura e la sua formazione rappresentano i
principali fattori di efficacia terapeutica della Comunità. Per questo la
formazione degli operatori di comunità è necessariamente permanente e
richiede, oltre alle necessarie competenze tecniche, anche un lavoro
psicologico su se stessi.
I principi di base che ispirano il lavoro della nostra equipe riguardano:
 la capacità di accoglienza e di ascolto dei problemi e dei bisogni della
persona,
 la capacità di comunicazione,
 la fiducia nelle possibilità di cambiamento dei pazienti,
 la capacità di coordinamento ed integrazione all’interno dell’equipe,
 la capacità di realizzare una ponte con il territorio.
 L’equipe terapeutica svolge settimanalmente una riunione
clinica e di programmazione-valutazione dei progetti
terapeutico-riabilitativi individuali; svolge inoltre assemblee
di programmazione
 organizzativa e seminari interni di studio.
 E’ prevista inoltre, dalla nostra fondazione, la garanzia di una
supervisione esterna svolta da professionisti istituzionalmente
riconosciuti e qualificati. La supervisione si occupa della cura del
gruppo sul piano motivazionale e lo porta a sentirsi più qualificato
sul proprio operato, stimolando una maggiore vitalità e rendendo
più consapevoli gli operatori degli strumenti terapeutici utilizzati.
 Supervisioni: Corrado Pontalti (Prichiatra), Past President (L.D.G.)
dal 1998 al 2006 (Università Cattolica), Aldo Cono Barnà dal 2006
al 2008(S.P.I.),Ugo Amati dal 2009 al 2011 (Psichiatra,
PsicoTerapeuta), Mario Perini dal 2011 al 2016 (Direttore
scientifico dell'Associazione IL NODO Group, psichiatra,
psicoanalista)
 Supervisione in corso: Mario Rossi Monti medico, specialista in
psichiatra, (SPI) Presidente del Centro Psicoanalitico di Firenze
(CPF).
 Covisione: Francesco Pieroni (IGARS).
 La comunità Passaggi si è avvalsa di questi collaboratori esterni per la
formazione degli operatori: Fabio Fiorelli (S.P.I), Adriana D'arezzo (S.P.I)
Enrico Pedriali (ATC), Massimo Marà (Università Cattolica Roma), Franca
Avvisati (Spazio Psicoanalitico), Andreina Cerletti (S.P.I), Andrea Narracci
(A.I.P.S.I), Josuè Mannu ( c.t. Urbania), Aldo Lombardo (c.t. Gledhill), Sergio
Benvenuto (C.N.R), Cristiana Cimino (S.P.I), Antonio Maone (ASL RM A),
Manilio Bordi (Università La Sapienza).
 Per consentire che l’acquisizione di informazioni costituisca un bagaglio, la
comunità effettua una seria programmazione annuale delle proposte formative
in modo che l’operatore acquisisca il quadro generale sui saperi con i quali
dovrà confrontarsi e aggiornarsi nel corso degli anni.
Direttore dott. Antonello Angelini
Direttore Sanitario dott. Alessandro
Bellotta
Comunità terapeutica:
Coordinatrice dott.ssa Elisa Chiti
via Tiburtina Valeria Km 68,200 Oricola (AQ)
tel./fax 0863/995299
Programma di Fase Avanzata:
Responsabile dott.ssa Marianna Granaroli
via Tiburtina Valeria Km 68,200 Oricola (AQ)
tel./fax 0863/909052
Segreteria/Amministrazione:
via Roma 111, 67061 Carsoli (AQ)
tel/fax 0863/992483
Valutazione ingressi:
Marino De Crescente 3479523441
e-mail: ctpassaggi@libero.it
sito: www.comunitapassaggi.it
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CTA Passaggi | Comunità Terapeutica

  • 1. PASSAGGI PROGRAMMI RESIDENZIALI TERAPEUTICO RIABILITATIVI • COMUNITA’ TERAPEUTICA • PROGRAMMA FASE AVANZATA
  • 2. ACCREDITAMENTO AUDIT Forum Nazionale Visitingdi Milano 2016 ACCREDITAMENTOAUDITBASEFINALE VISITING COMUNITA’ TERAPEUTCHE PER ADULTI CONSENSO alla comunità terapeutica: Passaggi (CTR) Oricola ( AQ) LA COMMISSIONE Angelita Volpe Marta Vigorelli Rex Haigh
  • 3. CHI SIAMO  La Comunità Passaggi è un’Istituzione autorizzata ed accreditata per otto posti letto, con la Regione Abruzzo e svolge la sua attività su tutto il territorio nazionale.  La nostra Struttura, nata nel 1999 dopo anni di riflessioni, progettazione, e formazione della sua equipe, è finalizzata allo studio ed alla terapia residenziale dei disturbi di personalità, psicosi, schizofrenia lieve.  L’equipe curante è composta da 15 professionisti formati e specializzati nelle diverse discipline della cura in psichiatria che opera nel territorio della provincia dell’Aquila.
  • 4. I NOSTRI PROGRAMMI  La nostra equipe nel corso degli anni ha sviluppato un modello di intervento integrato basato su differenti programmi e contesti terapeutici la cui finalità andare incontro ai diversi bisogni delle persone sofferenti di disagi e disturbi psichici per intraprendere percorsi di cura.  I disturbi psichiatrici necessitano nei diversi momenti della cura, di interventi differenziati che rispondano a bisogni di ordine psicologico, riabilitativo, sociale attraverso risposte di ordine psicoterapeutico, gruppoanalitico, psico- farmacologico, socio-riabilitativo.  A questo fine, il progetto Passaggi si avvale della collaborazione di professionisti nei diversi campi di intervento che formano una Equipe multidisciplinare in formazione continua, costantemente supervisionata nella sua operatività.  I programmi a disposizione dell’utenza sono: - Comunità Terapeutica sulle 24 h; - Programma di Fase avanzata sulle 8 h - Gruppo Appartamento a fasce orarie giornaliere.
  • 5. LE STRUTTURE  La Comunità terapeutica e l’unità di Fase Avanzata sono due strutture attigue, entrambe porzioni di un unico casale immerso in un grande parco.  La Comunità terapeutica è accreditata per otto posti letto, ma è predisposta strutturalmente per 12 posti.Le strutture, con tutti i confort di una civile abitazione e organizzate per l’ordinario svolgimento della vita autonoma di un gruppo residente, sono entrambe suddivise in due piani: - nella parte superiore ci sono le stanze degli ospiti, suddivise in uomini e donne con i relativi servizi igienici; - al piano inferiore vi è la zona giorno dove troviamo la cucina, la sala da pranzo, l’ufficio degli operatori, ed un grande salone per il tempo libero e per le riunioni.
  • 6.  individualizzato, flessibile e a termine. Viene co-costruito insieme all’ospite,  Per gli ospiti è prevista la presenza sulle 24 ore di personale specializzato (Psicologi, Educatori, Tecnici della riabilitazione, infermieri, assistente sociale) ed opportunamente formato al lavoro della Comunità Terapeutica attraverso corsi e tirocini.  psicologica e sociale dell’ospite e degli obiettivi concordati che nel corso della terapia si definiscono con maggiore chiarezza. In ogni caso prevede, di norma, una durata minima di 18 mesi e una durata massima di 36 mesi.
  • 7. A CHI CI RIVOLGIAMO  Il programma della Comunità Terapeutica è rivolto a pazienti con diagnosi di disturbo di personalità, psicosi, schizofrenia lieve, il cui quadro generale non appaia particolarmente cronicizzato e nel quale le capacità cognitive si rilevino sufficienti all’utilizzo delle terapie preposte.
  • 8. LE CONDIZIONI PER L’INGRESSO I principali criteri minimi di compatibilità per l'ingresso di un ospite nella Comunità Passaggi sono:  Il consenso del paziente: la "conditio sine qua non" per l'inizio di un rapporto terapeutico;  La possibilità di creare nel tempo col futuro ospite una sufficiente alleanza terapeutica ovvero la disponibilità ad impegnarsi in un lavoro condiviso partecipando alle attività della Comunità;  La collaborazione della famiglia e il suo consenso a partecipare alle iniziative della Comunità che la riguardano;  La collaborazione dei Dipartimenti di Salute Mentale invianti.  L'assenza o insufficienza di uno o più di questi requisiti può minare seriamente il lavoro della Comunità Terapeutica nel breve e nel lungo termine peggiorando o rendendo impossibile il progetto terapeutico.
  • 9. LA FASE DI INGRESSO E’ predisposta una modalità di ingresso graduale, utile all’elaborazione del processo di separazione dal contesto famigliare e all’avvicinamento alla struttura che prevede:  una visita psichiatrica di valutazione psicopatologica e un colloquio famigliare,  successive visite domiciliari da parte dell’“operatore referente”  incontri periodici presso la comunità.
  • 10. LA CURA DI COMUNITA’  La quotidianità è considerata un elemento specifico della cura, caratterizzata, sia dal “fare insieme” (prendersi cura di sé, del proprio spazio, delle mansioni quotidiane, ecc.) che “dall’abitare insieme”, permettendo di dare senso alle relazioni ed ai piccoli segni della vita quotidiana. Questi elementi sono al tempo stesso testo e pretesto, svolgono sia funzione di intrattenimento, di socializzazione, ma soprattutto sono occasioni per osservare e collegare gli accadimenti con lo stato e la situazione emotiva del paziente.La quotidianità in comunità, infine, diventa occasione per far parte di un gruppo di persone che si orienta sperimentandosi nelle regole, nella condivisione, nel rispetto dei diritti e dei doveri, proprio come una micro- società.
  • 11. LA CLINICA  Per ciascun ospite sarà concordato un progetto terapeutico- riabilitativo personalizzato che sia centrato sui bisogni e attitudini individuali, per cui obiettivi e tempi saranno costantemente monitorati nei diversi momenti del percorso del paziente.
  • 12. SPAZI TERAPEUTICI 1. I colloqui psichiatrici e la gestione della terapia farmacologia  Ogni ospite viene seguito con colloqui individuali che garantiscono un monitoraggio continuo delle sue condizioni cliniche e gli eventuali aggiustamenti farmacologici secondo il modello della dose minima efficace.
  • 13. 2. Psicoterapia individuale  Questo spazio individuale, a cadenza settimanale, non si connota come psicoterapia a se stante e sganciata dal contesto, ma si integra con tutti gli altri spazi terapeutici e riabilitativi della Comunità e lo psicoterapeuta si coordina con il resto dell’equipe, durante le riunioni, confrontando continuamente le osservazioni che emergono.
  • 14. 3. Gruppo Terapeutico  Il gruppo terapeutico si svolge settimanalmente ed ha una conduzione orientata gruppo-analiticamente. E’ uno spazio riservato agli ospiti della Comunità nel quale ognuno può esprimere se stesso, le proprie gioie e dolori. Connotandosi come momento di sospensione e di non decisionalità, nonché di libera espressione, ognuno ha libera facoltà di parola, di racconto di sé, della propria storia, della propria attuale condizione.
  • 15. 4. Colloquio familiare  L'incontro mensile, che è condotto da un esperto in dinamiche familiari e dall'operatore di riferimento, richiede la presenza di tutti i famigliari disponibili.  Il fine di questi incontri è quello di consentire una maggiore comprensione della fenomenologia dei disturbi psichiatrici che consenta ai famigliari di raggiungere un atteggiamento più consapevole e responsabile nei confronti della dimensione esistenziale della sofferenza dell'ospite, ma anche dei cambiamenti e miglioramenti intervenuti nel percorso comunitario per fare in modo che le risposte dei famigliari siano sempre più adeguate e coerenti a tali cambiamenti.  Il colloquio familiare è anche luogo per la negoziazione del Progetto Riabilitativo Individualizzato.
  • 16. 5. Gruppo multifamiliare  Questo metodo promuove la costruzione di uno scenario nuovo, all'interno del quale i vari nuclei familiari, compresi i pazienti, hanno la possibilità di mettere a confronto le proprie esperienze e di lavorare, davanti ad un grande gruppo e con il suo aiuto:, “sull’articolazione tra una famiglia un’altra, facendo scaturire la ricchezza delle somiglianze, delle differenze e delle contraddizioni, per generare nuove organizzazioni individuali e familiari allo stesso tempo” (J.G. Badaracco 2000).  Nel gruppo multifamiliare possono essere coinvolti, in accordo con l’equipe e l’ospite, anche parenti e volontari come momento di socializzazione.
  • 17. ATTIVITA’ DI AUTOGESTIONE  La comunità mira ad essere un contesto autogestito nel quale gli ospiti, affiancati se necessario dagli operatori, portano avanti in maniera autonoma e coordinata le diverse attività necessarie al buon andamento domestico.  Prendersi cura del proprio spazio di vita, curando la pulizia, la preparazione dei pasti, la spesa e la manutenzione del luogo di vita sono attività fondamentali in un percorso di progressiva autonomia.
  • 18. ATTIVITÀ ORGANIZZATIVO- ASSEMBLEARI  Ogni mattina gli ospiti e gli operatori in turno tengono una riunione organizzativa per programmare le diverse attività della giornata e coordinare i bisogni individuali e quelli della comunità nel suo insieme. Settimanalmente ci si incontra poi nell'assemblea, momento centrale della vita di comunità, dove si discute in maniera democratica circa la vita di comunità: è in questa sede che ci si confronta sulle proposte, le regole e gli orari della comunità, con la possibilità di un continuo scambio con gli altri.
  • 19. ATTIVITÀ RIABILITATIVE  In ogni giornata sono previste attività riabilitative: dallo sport (calcetto), ai laboratori espressivi (teatro, pittura, gruppo lettura, ecc.), ad attività formative (informatica, restauro, ecc.). Oltre alle attività comuni offerte dal contesto comunitario, per ciascun ospite è possibile prevedere la realizzazione di un progetto individuale con attività di interesse personale in relazione alle risorse e ai desideri della persona (conclusione studi, esperienze di tirocinio lavorativo, ecc.).
  • 20. ATTIVITÀ LUDICO RICREATIVE  La comunità non è una struttura chiusa, ma si propone di promuovere attività sociali che coinvolgano il territorio, al fine di consentire ai propri ospiti di attivare/riattivare competenze relazionali e sociali. Sono dunque favoriti gli scambi con il territorio prevedendo attività in esterno alla comunità; nei week-end sono inoltre previste delle gite.
  • 21. DIMISSIONI  Le dimissioni costituiscono parte integrante del progetto terapeutico e momento di verifica determinante dell'iter comunitario.  La dimissione non costituisce solo il termine del percorso, ma deve essere realizzata nel tempo con i diversi attori del progetto terapeutico, ( paziente, famiglia, Servizio inviante) al fine di organizzare passaggi evolutivi che tengono conto delle reali condizioni cliniche dell'ospite, modulando realisticamente le aspettative in funzione delle risorse disponibili.  Analogamente alla fase di ingresso, è prevista una gradualità che garantisca il consolidamento dei risultati ottenuti e una sufficiente elaborazione dei processi di separazione a tutela della continuità terapeutica.
  • 22.  A questo fine, prima della dimissione vera e propria, sono previsti incontri con le famiglie ed il servizio di riferimento per valutare le opportunità concrete necessarie a dare continuità al percorso di cura anche dopo la comunità.  Nella nostra visione della cura delle patologie psichiatriche l'intervento in comunità viene, infatti, considerato solo come uno dei momenti di un iter più complesso che ha come obiettivo principale un possibile, ma realistico reinserimento dell'ospite nel contesto sociale.  La nostra struttura si avvale, inoltre del programma di fase avanzata, alla quale l'ospite può accedere quando ha maturato una sufficiente funzionalità nel campo dell'autonomia e delle capacità relazionali.
  • 23. PROGRAMMA DI FASE AVANZATA  Il Programma di Fase Avanzata si colloca come struttura intermedia successiva al percorso terapeutico in comunità e come spazio istituzionale meno assistito che garantisce la sperimentazione di gradi ulteriori di autonomia rispetto a quelli raggiunti.  A chi è rivolto: questo programma è rivolto a persone che provengono dalla comunità Passaggi, ma anche da altre realtà terapeutico- riabilitative laddove si è già intrapreso un percorso di cura.
  • 24. FINALITÀ Le finalità del programma sono:  possibilità di aumentare la propria capacità di relazione in un contesto meno mediato dai curanti;  Permettere ai residenti di individuare con maggior chiarezza il proprio progetto personalizzato e sperimentarsi sempre più in un contesto sociale attraverso tirocini, corsi di formazione, borse lavoro
  • 25.  La finalità principale vuole essere la possibilità reale per ogni persona di confrontarsi maggiormente con il contesto sociale - territoriale.  Se precedentemente l’obiettivo, da parte dell’operatore, del servizio, del paziente e della sua famiglia è il ripristino della socializzazione all’interno di un micro-sistema quale è la comunità, adesso, dove le autonomie sono più sviluppate, l’impegno di tutti è di creare situazioni di incontro con il sociale. Un “Sociale” che per ogni persona potrà essere differente: dalla polisportiva, alle associazioni di volontariato, ai corsi di formazione, ai tirocini di formazione lavoro, dalle borse lavoro ad assunzioni regolari.  Un istituzione attenta, quindi, ai vincoli di reciprocità con il territorio di appartenenza, prendendosi cura dell'interfaccia sociale e consentendo agli ospiti, quegli scambi continuativi, necessari ai fenomeni di identificazione e partecipazione democratica alla ordinaria vita sociale.
  • 26. LA COMUNITA’ SCIENTIFICA La formazione è da sempre un aspetto fondante della nostra cultura che ha bisogno di confrontarsi con altri saperi e con altre istituzioni curanti. Facciamo parte e siamo in un continuo scambio scientifico e culturale con diversi partner istituzionali con la finalità, tra le altre cose, della valutazione del processo e degli esiti del trattamento terapeutico:  FENASCOP (Federazione Nazionale Strutture Comunitarie psicosocioterapeutiche),  Laboratorio di Gruppoanalisi della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della COIRAG (Confederazione delle Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui gruppi)  Università Cattolica di Roma  Associazione Mito e Realtà.
  • 27. L’EQUIPE  L’equipe terapeutica, la sua cultura e la sua formazione rappresentano i principali fattori di efficacia terapeutica della Comunità. Per questo la formazione degli operatori di comunità è necessariamente permanente e richiede, oltre alle necessarie competenze tecniche, anche un lavoro psicologico su se stessi. I principi di base che ispirano il lavoro della nostra equipe riguardano:  la capacità di accoglienza e di ascolto dei problemi e dei bisogni della persona,  la capacità di comunicazione,  la fiducia nelle possibilità di cambiamento dei pazienti,  la capacità di coordinamento ed integrazione all’interno dell’equipe,  la capacità di realizzare una ponte con il territorio.
  • 28.  L’equipe terapeutica svolge settimanalmente una riunione clinica e di programmazione-valutazione dei progetti terapeutico-riabilitativi individuali; svolge inoltre assemblee di programmazione  organizzativa e seminari interni di studio.
  • 29.  E’ prevista inoltre, dalla nostra fondazione, la garanzia di una supervisione esterna svolta da professionisti istituzionalmente riconosciuti e qualificati. La supervisione si occupa della cura del gruppo sul piano motivazionale e lo porta a sentirsi più qualificato sul proprio operato, stimolando una maggiore vitalità e rendendo più consapevoli gli operatori degli strumenti terapeutici utilizzati.  Supervisioni: Corrado Pontalti (Prichiatra), Past President (L.D.G.) dal 1998 al 2006 (Università Cattolica), Aldo Cono Barnà dal 2006 al 2008(S.P.I.),Ugo Amati dal 2009 al 2011 (Psichiatra, PsicoTerapeuta), Mario Perini dal 2011 al 2016 (Direttore scientifico dell'Associazione IL NODO Group, psichiatra, psicoanalista)  Supervisione in corso: Mario Rossi Monti medico, specialista in psichiatra, (SPI) Presidente del Centro Psicoanalitico di Firenze (CPF).  Covisione: Francesco Pieroni (IGARS).
  • 30.  La comunità Passaggi si è avvalsa di questi collaboratori esterni per la formazione degli operatori: Fabio Fiorelli (S.P.I), Adriana D'arezzo (S.P.I) Enrico Pedriali (ATC), Massimo Marà (Università Cattolica Roma), Franca Avvisati (Spazio Psicoanalitico), Andreina Cerletti (S.P.I), Andrea Narracci (A.I.P.S.I), Josuè Mannu ( c.t. Urbania), Aldo Lombardo (c.t. Gledhill), Sergio Benvenuto (C.N.R), Cristiana Cimino (S.P.I), Antonio Maone (ASL RM A), Manilio Bordi (Università La Sapienza).  Per consentire che l’acquisizione di informazioni costituisca un bagaglio, la comunità effettua una seria programmazione annuale delle proposte formative in modo che l’operatore acquisisca il quadro generale sui saperi con i quali dovrà confrontarsi e aggiornarsi nel corso degli anni.
  • 31. Direttore dott. Antonello Angelini Direttore Sanitario dott. Alessandro Bellotta Comunità terapeutica: Coordinatrice dott.ssa Elisa Chiti via Tiburtina Valeria Km 68,200 Oricola (AQ) tel./fax 0863/995299 Programma di Fase Avanzata: Responsabile dott.ssa Marianna Granaroli via Tiburtina Valeria Km 68,200 Oricola (AQ) tel./fax 0863/909052 Segreteria/Amministrazione: via Roma 111, 67061 Carsoli (AQ) tel/fax 0863/992483 Valutazione ingressi: Marino De Crescente 3479523441 e-mail: ctpassaggi@libero.it sito: www.comunitapassaggi.it Contatti