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III FORUM REGIONALE
PROGETTO VISITING SICILIA 2015
Democratic Therapeutic Communities (DTC)
COMUNITÀ PER LA SALUTE
MENTALE
Caltagirone, 4 – 5 Marzo 2016
FORUM CONCLUSIVO DEL CICLO ANNUALE 2015 DEL PROGRAMMA DI
ACCREDITAMENTO DI QUALITA’ GRUPPALE-COMUNITARIA PER I SERVIZI
RESIDENZIALI E ABITATIVI DI SALUTE MENTALE DELLA REGIONE SICILIA
L’esperienza di visita nei Gruppi
Appartamento ed il setting emergente
Dott.ssa Amelia Frasca
Psicologo-Psicoterapeuta, Socio LdG CT
Coordinamento del progetto Visiting Sicilia area Gruppi Appartamento
ameliafrasca@gmail.com
Partecipare all’esperienza: le
potenzialità del progetto…..
 Duplice valenza dell’osservazione partecipante al Progetto
Visiting:
• Il tema del “Doppio” (L’uomo duplicato. J. Saramago, 2002);
• Il valore della “Testimonianza”;
 Gli elementi che costituiscono l’esperienza di partecipazione sono
allo stesso tempo di natura cognitiva, emotiva e corporea;
 Tenere a mente il rischio più o meno evidente che sembra ancora
riguardare i meccanismi istituzionali, economici, amministrativi e
politici dei Servizi di Salute Mentale. Rischio che vorrei
evidenziare usando le potenti ed amare parole che Tomasi di
Lampedusa fa pronunciare al Principe di Salina nel celeberrimo
romanzo ‟Il Gattopardo” (1957): «tutto cambia affinché nulla
cambi».
Partecipare all’esperienza: le
potenzialità del progetto…..
 Il Progetto Visiting coincide con un processo di accreditamento dal
basso, nel senso che da voce a coloro che vivono sulla loro pelle la
malattia e i sistemi di cura, ai loro familiari e a chi ogni giorno se ne
occupa professionalmente. Il meccanismo di confronto tra pari e tra
dispari punta così alla costruzione di standard di qualità che nascono da
ciò che alcuni già fanno e che altri possono puntare a raggiungere.
 Lo scambio, la sana competizione, l’invito a ripensare la valenza
procedurale e simbolica dei dispositivi terapeutici e/o socio-riabilitativi
che altrimenti rischiano di essere agiti in maniera automatica,
combattono quel meccanismo di sclerotizzazione, ovvero di
irrigidimento, perdita di elasticità e di funzionalità che sono sempre uno
dei destini possibili delle pratiche di cura (nel senso ampio del termine).
Uno dei modi affinché anche i G.A. non vadano incontro alla
sclerotizzazione è mettersi nelle condizioni, come utente, familiare ed
operatori, di pensare al dopo G.A..
Partecipare all’esperienza: le
potenzialità del progetto…..
 Il dispositivo di sostegno all’abitare di cui discutiamo pone una
questione identitaria perché ancora poco definito da un punto di vista
normativo. Ciò da un lato consente di dare spazio alla creatività dei
singoli e dei territori, dall’altro porta in sé il problema della
sostenibilità economica di risposte di cura e di riabilitazione basate
sulla ‟residenzialità leggera” e troppo spesso poco valorizzate, se non
proprio trascurate, dalle reti istituzionali che devono sostanziare gli
iter di recovery.
 Poiché si basa su ciò che in letteratura viene denominato ‟ambiente
abilitante” e sviluppa una prossimità fruttuosa tra utenti e tra utenti ed
operatori, occorre preservarlo nella sua purezza (il G.A. non è una
piccola Comunità Terapeutica!).
Glossario
 Per “Delegazione” si intende il gruppo di persone proveniente da ogni
Comunità che da un lato svolge la maggior parte del lavoro di
compilazione di questionari e di redazione di documenti nella fase di
Pre-Visiting; e dall’altro visita e valuta qualitativamente e
quantitativamente gli altri due G.A. che afferiscono alla terna. Essa è
composta da 3 unità: n.1 facilitatore interno, n.1 utente, n.1 familiare.
 Per “Coordinatore esterno” si intende un membro dello staff di
Coordinamento del Progetto Visiting che si occupa dell’iter di
accreditamento e segue il lavoro della terna, nei contenuti e nel
processo.
 Per “Gruppo Operativo”, secondo l’accezione di Foulkes (1975b), si
intende un gruppo di persone direttamente implicate nel percorso
terapeutico del “paziente centrale” e quindi centrato sul nexus
comunitario all’interno del quale il disturbo mentale si “localizza”.
Calendario Visite
 20/07/2015 Fondazione della terna a Caltagirone
(1 Coordinatore esterno + 4 persone);
 24/10/2015 Prima visita presso il G.A. “Insieme”
Caltagirone (CT)
(durante il C.M.M., erano presenti n.17 pp);
 14/11/2015 Seconda visita presso il G.A. “Ohana”
San Cataldo-CL
(durante il C.M.M., erano presenti n.16 pp);
 28/11/2015 Terza visita presso il G.A. “Terranostra”
Caltagirone (CT)
(durante il C.M.M., erano presenti n. 15 pp);
Le variabili organizzativo-strutturali del
Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)
 Spazi e luoghi:
I G.A. si trovano in zone semiresidenziali o al centro del Paese, due
presso un appartamento in condominio ed una in una villetta autonoma
su più piani. I vani a disposizione variano da 3 a 7, più servizi e
cucina, per i potenziali 3/4 ospiti e presentano un arredamento
funzionale, sobrio e abbastanza personalizzato. In media, ogni utente
divide la camera da letto con un altro utente.
 Numerosità dell’utenza presa in carico:
n.3/4 utenti per G.A. per un n. totale di 11 utenti, dei quali 10M e 1F
con un’età media di 46aa. A fronte di 11 utenti sono impegnati
complessivamente n.10 operatori con ruoli, mansioni e monte ore
lavorativo diversificati.
Le variabili organizzativo-strutturali del
Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)
 Caratteristiche degli Operatori di Sostegno all’Abitare
(training, appartenenze professionali, ecc.):
Per ogni G.A. sono impegnati 3/4 operatori con diverse qualifiche
professionali (prevalentemente Educatori professionali, Assistenti
Sociali e OSA, in un caso vi è uno Psicologo). In 2 casi su tre
sono presenti anche 1 o 2 volontari che affiancano gli operatori
domiciliari di cui sopra. L’età media degli operatori è di 38,36 aa.
con un rapporto M/F di 3/7. Quasi tutte le unità in oggetto prima
di lavorare in G.A. hanno maturato esperienze lavorative nei
Servizi della Salute Mentale per l’adulto e per l’età evolutiva, in
alcuni casi anche in servizi socio-assistenziali per anziani o per
minori a rischio.
 Contesto lavorativo degli operatori di sostegno all’abitare:
Nella maggior parte dei casi, gli operatori afferiscono alla Coop.
Soc. o Coop. Soc. Agricola che gestisce il G.A..
Le variabili organizzativo-strutturali del
Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)
 Tempi degli interventi di sostegno all’abitare:
Gli operatori sono presenti presso i G.A. 6/7 gg la settimana, a fasce
orarie (di solito in corrispondenza delle ore pasti o nella prima/seconda
parte del pomeriggio), ovvero da 2 a 4 ore al giorno, per un monte ore
che oscilla a seconda dei casi da 26 a 33 ore settimanali.
 Area dell’intervento (su cosa lavorano gli operatori di sostegno
all’abitare):
Gli operatori svolgono un ruolo di sostegno agli utenti per quanto
riguarda la gestione degli ambienti domestici (spazi personali e spazi
comuni), la pianificazione e la preparazione dei pasti, la cura del sé
corporeo se necessario. Laddove possibile, i medesimi operatori
promuovono la partecipazione a occasioni e spazi di socializzazione
fuori dalle mura domestiche, così come supportano gli interessi socio-
culturali di ciascuno. In 2 casi su 3 moltissime energie vengono
impiegate per sostenere percorsi di inclusione lavorativa avviati da
tempo in maniera fruttuosa e funzionale ai più ampi percorsi socio-
riabilitativi degli utenti coinvolti.
Le variabili organizzativo-strutturali del
Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)
 Assetto e disposizione di lavoro (attività, cosa si fa e come si fa):
Oltre a ricevere l’affiancamento nelle attività domestiche o, al bisogno,
l’accompagnamento in luoghi extradomestici, gli utenti partecipano
settimanalmente a incontri di gruppo con gli altri ospiti e gli operatori
del G.A., più rari sono i colloqui individuali (con l’assistente sociale del
G.A. o, se presente nell’organico, con lo psicologo). L’assunzione dei
farmaci avviene con un affiancamento ‟soft” da parte degli operatori (in
regime di autonomia o semi-autonomia da parte degli utenti).
 Regole di comportamento (regole di coinvolgimento dei familiari
degli utenti, per comunicare con gli operatori, di programmazione delle
attività):
Nonostante i familiari degli utenti non abbiano potuto partecipare al
progetto Visiting (tenuto conto che tutti gli utenti sono adulti), si
evidenzia che laddove possibile e opportuno, ospiti, familiari e
operatori sono regolarmente in contatto. Al bisogno, sia nelle ore diurne
che in quelle notturne, gli utenti possono chiamare al telefono gli
operatori. In quasi tutti i casi, le svariate attività da svolgere vengono
decise dagli utenti e concordate con gli operatori (spesso durante le
suddette riunioni di gruppo).
Le variabili organizzativo-strutturali del
Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)
 Contratto (durata dell’intervento, obiettivi concordati, interruzioni, vacanze,
modalità di pagamento degli operatori):
Sostenere autonomie personali e l’inclusione sociale degli ospiti, così come
promuoverne il benessere psico-fisico attraverso un percorso di riabilitazione
sono gli obiettivi generali del contratto terapeutico. La presenza degli
operatori è garantita costantemente. Gli operatori vengono pagati sulla base
del contratto collettivo nazionale per le Coop. Sociali o di un contratto di
consulenza con la Coop. Soc. che gestisce il Servizio in oggetto. La
compartecipazione dell’utente alle spese di soggiorno presso il G.A. è prevista
in 2 casi su 3, è pari a circa il 10% della retta, viene concordata con i Servizi
invianti.
 Richieste e obiettivi espliciti della committenza/referenti esterni:
Per ciascun utente viene redatto un PSRP cui partecipano i gruppi di lavoro
istituzionalmente competenti e gli operatori. In genere, il costo della
permanenza in G.A. viene coperto dal Comune di residenza dell’utente e/o
dall’utente. Il coordinamento e la valutazione del lavoro degli operatori spetta
prevalentemente alla figura del Responsabile del G.A. interno alla cooperativa,
ma anche al Comune coinvolto e al DSM di pertinenza. In 2 casi su 3, il
personale è coinvolto in gruppi di supervisione e/o di covisione condotti da un
Supervisore clinico esterno (psichiatra o psicologo/psicoterapeuta).
Le variabili organizzativo-strutturali del
Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)
 “Presenze” familiari o istituzionali coinvolte:
I nodi della rete clinico-sociale e/o istituzionale di cui fa parte
l’utente coincidono generalmente con la sua famiglia d’origine,
l’Ente Locale inviante (Comune), l’Asp di competenza, la Coop.
Sociale che gestisce il G.A.. Solo in 1 caso su 3 è presente uno degli
altri possibili nodi della rete, ovvero un Amministratore di
Sostegno (mancano eventuali Tutori, Terapeuti in regime di studio
privato, Associazioni culturali e/o di volontariato, ecc.).
Il Contenitore del processo di lavoro:
scansione di ogni giornata di visita
 h.09.00-10.00 PRIMA RIUNIONE DELLE DUE DELEGAZIONI
IN VISITA
 h.10.00-11.00 PRIMO COMMUNITY MEETING
MULTIFAMILIARE con le due Delegazioni
 h.11.00-11.30 VISITA DEI LOCALI e PAUSA
 h.11.30-13.00 SECONDA RIUNIONE DEL GRUPPO DELLE
DUE DELEGAZIONI
 h.13.00-14.00 SECONDO ed ultimo COMMUNITY MEETING
MULTIFAMILIARE con le due Delegazioni
Il Contenuto del processo di lavoro: inconscio
del gruppo ed input trasversali
Il Contenuto del processo di lavoro: alcuni
spunti sulla dinamica inconscia del gruppo
 Durante la prima visita si è discusso molto di come avviene
l’inserimento in G.A. di un nuovo utente. L’occasione era offerta dal
fatto che presso il G.A. in cui ci trovavamo era venuto ad abitare un
nuovo utente con il quale gli altri tre inquilini avevano una
conoscenza pregressa perché provenienti tutti dalla medesima C.A.. Il
tema è stato affrontato con una notevole carica emotiva e pareri
diversi sono stati espressi con forza e chiarezza: c’era chi (da utente o
da operatore) riteneva corretto che fossero gli utenti stessi a scegliere,
con la possibilità di declinare il nuovo inserimento, e chi sosteneva
l’importanza di fare uno sforzo di generosità, andando oltre gli
eventuali attriti per concentrarsi sull’accoglienza.
Ad un livello più profondo e sotterraneo, i presenti si stavano
interrogando su come accogliere dentro il gruppo il nuovo G.A. ,
ovvero ‟Ohana” alla sua prima annualità, laddove ‟Insieme” e
‟Terranostra” partecipavano già per il secondo anno al Progetto
Visiting .
Il Contenuto del processo di lavoro: alcuni
spunti sulla dinamica inconscia del gruppo
 Giunti alla seconda giornata di visita, ancora una volta in assetto di
Community Meeting e prendendo spunto da commenti e domande di vario
tipo, si è a lungo dibattuto sia sulla gestione dei conflitti tra utenti che
coabitano, sia sull’opportunità che tra gli utenti ed una parte del personale che
presta opera professionale presso il G.A. ci si dia del ‟tu” o del ‟lei” (c’era chi
sottolineava che dare del ‟tu” sia una questione di ‟praticità” della relazione,
rimandando con una valenza positiva al concetto di ‟famiglia”, e chi
sottolineava che darsi del ‟lei” consente di lavorare con l’utente su temi ed in
un assetto di presa in carico diversi da ciò che attiene alla vicinanza emotiva
tipica dell’amicizia o dei rapporti che possiamo sperimentare in famiglia).
Attraverso il suddetto dibattito, il gruppo si è chiesto come gestire al suo
interno le differenze, le specificità di cui ognuno era portatore e che
potevano esitare in meccanismi di frammentazione; nonché qual è la giusta
distanza che bisogna coltivare e mantenere tra le parti (in questo caso tra
G.A. con pratiche cliniche per certi versi opposte) per continuare la
convivenza dentro la terna e dentro il progetto Visiting più in generale.
Il Contenuto del processo di lavoro: alcuni
spunti sulla dinamica inconscia del gruppo
 Infine, nel corso dell’ultima visita ed in particolare dell’ultimo
Community Meeting, la maggior parte del tempo a disposizione è stata
dedicata al racconto delle esperienze di lavoro di alcuni utenti, talvolta
in contesti davvero ostili. È come se lo stigma verso chi ha una
fragilità psichica ed esistenziale, il pericolo della discriminazione, la
violenza che caratterizza le dinamiche di potere (tra chi porta una
divisa o un camice e chi no), la paura del ‟diverso” e del ‟contagio”
siano sempre in agguato e meritino il costante impegno di tutti per il
loro superamento…tenendo conto della difficoltà dell’impresa!
È in siffatta maniera che il gruppo, prima di sciogliersi, si è
ricompattato, superando le scissioni e tenendo a bada l’aggressività
generata dalle differenze, riconnettendosi ai temi sui quali
continuare ad allearsi e confrontarsi, nonché su quel DIRITTO
delle persone che lo necessitano ad essere sostenute
terapeuticamente che è alla base del Progetto Visiting.
Il Contenuto del processo di lavoro:
input trasversali
 Attengono alla valutazione soprattutto qualitativa del Coordinatore
esterno della terna;
 Sono i punti sui quali si esortano tutti i G.A. che hanno partecipato
ad istituire ciò che manca o a perfezionare ciò che già c’è;
 Mirano a innescare il miglioramento progressivo dell’offerta
socio-riabilitativa proposta agli utenti ed alle loro famiglie;
 Contribuiscono a mantenere la circolarità della riflessione critica
sulla qualità scientifico-professionale delle pratiche di cura.
Il Contenuto: Input trasversali
 Verso e dentro i ‟gruppi”:
• Le riunioni di staff devono essere a distanza ravvicinata,
preferibilmente una volta a settimana e coinvolgere tutte le persone
che lavorano dentro il G.A.;
• Dedicarsi ai ‟gruppi operativi ” di progettazione e monitoraggio del
PSRP;
• Gli spazi di Supervisione devono riguardare tutto il gruppo di lavoro
ed essere preferibilmente condotte da un supervisore esterno;
• Lavorare in maniera più assidua con i familiari degli utenti, la cui
presenza a fianco degli utenti e del G.A. è un risultato da conquistare.
 Non trascurare la dimensione individuale di chi vive in G.A.
Il Contenuto: Input trasversali
 Le fasi dell’iter socio-riabilitativo:
I punti del PSRP accompagnano il percorso dell’utente, con
particolare riguardo al momento dell’inserimento e delle
dimissioni;
 Favorire l’attivismo degli utenti: accompagnare la loro creatività
e il loro bisogno di confronto con altri utenti o ex-utenti del G.A.
e/o del Servizio territoriale di riferimento per proiettarsi nel futuro
che desiderano (auto-mutuo-aiuto);
 Sistematizzare le competenze socio-riabilitative e/o di
inclusione sociale dei G.A.: stilare apposite procedure capaci di
operazionalizzare, rendere ripetibili, trasmettere le prassi di
intervento terapeutico e di inclusione socio-lavorativa che
vengono applicate con saggezza e coscienza.
A bordo delle parole dei pazienti
 «La mia vita è basata sul male che ho e vorrei essere d’aiuto a chi è
accanto a me»;
 «Sto qui, abito, lavoro, ho amici, i parenti alcuni vicini e alcuni
lontani…provo a stare bene anche se ho una patologia un po’ strana
e difficile da spiegare…cerco di essere puntuale, sono qui, sono
qui…»;
 «Quando ci si vuole bene è un bellissimo punto di forza…perché
questo è tutto…c’è solo un utente che non ci vuole bene…poi
vedrete quando verrete da noi!»;
 «Noi non stiamo solo a lamentarci tra noi, ci sopportiamo quando
stiamo male!»;
A bordo delle parole dei pazienti
 «Ci esprimiamo con un lavoro..»;
 «La pensione» (di invalidità) «è limitativa umanamente, mentre il
lavoro vuol dire incontrare persone…»;
 «Sono momenti difficili quando hai una crisi»;
 «La mia malattia mi fa scappare la pazienza»;
 «Sentirmi dare del lei mi fa sentire rispettato come utente»;
 «Qui abbiamo trovato una seconda famiglia»;
 «Questo è il Paradiso!»
I Dati emergenti
 Coincidono con ciò che è emerso dal processo di lavoro;
 Attengono a quattro livelli di riflessione:
1. Quanto il coordinatore esterno della terna intende
sottolineare in questa sede;
2. Analisi statistica dei dati raccolti;
3. Rilevazioni delle delegazioni in visita;
4. Considerazioni di coloro che di volta in volta ospitavano
(utenti, operatori e familiari ove presenti).
Gli Strumenti
Glossario
 I VALORI BENCHMARK:
Si ottengono confrontando i tre Questionari delle Delegazioni (V-Del)
delle tre Comunità della terna. Per ogni area, il più alto tra i 3 punteggi
assegnati dalle delegazioni costituisce il valore benchmark (concetto di
Standard).
 PUNTI DI FORZA:
Sono le sottoscale in cui la maggior parte degli operatori, utenti e
familiari attribuiscono punteggi alti. Rappresentano le risorse.
 PUNTI DI DEBOLEZZA:
Sono le sottoscale in cui la maggior parte degli operatori, utenti e
familiari attribuiscono punteggi bassi. Rappresentano i limiti su cui è
necessario migliorare il lavoro della comunità
Glossario
 AREE DI EFFICACIA e AREE DI CRITICITÀ:
Sono rilevate attraverso il confronto tra la media di tutti i
Questionari Individuali raccolti nelle comunità (Operatori, Utenti e
familiari) (V-Media) e quelle espresse dai Questionari delle
Delegazioni (V-Del).
 AREE DI ECCELLENZA:
Sono le aree convergenti nella valutazione delle Aree di Efficacia
Quantitative e Qualitative da un lato e coincidenti con i Valori
Benchmark della Terna dall’altro.
Valori Benchmark Terna G.A.:
RECOVERY
 OHANA:
5 ASSIMILARE LA MALATTIA
6 GESTIRE I SINTOMI
8 COMBATTERE LO STIGMA
9 MATURARE EMPOWERMENT
 TERRANOSTRA:
1 RINNOVARE LA SPERANZA E L’IMPEGNO
2 ESSERE SOSTENUTO DAGLI ALTRI
3 TROVARE IL PROPRIO POSTO NELLA
COMUNITA’ LOCALE
 INSIEME:
6 GESTIRE I SINTOMI
7 ASSUMERE IL CONTROLLO
Il G.A. “Ohana”:
Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza
Recovery
 AREE EFFICACIA: 4 (D.Del -0,45) , 5, 6, 7 (D.Del -0,50), 8, 9
 AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 3, 1
 AREE CRITICITÀ: 2
 Le aree 5, 6, 8, 9 sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark
 V. Del. >3 area 5 ASSIMILARE LA MALATTIA
8 COMBATTERE LO STIGMA
 AREE DI ECCELLENZA: 8 COMBATTERE LO STIGMA
Il G.A. “Terranostra”:
Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza
Recovery
 AREE EFFICACIA: 1, 2, 3, 4 (D. Del.-0,66), 7
 AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 5 (D.Del.-0,08),
 AREE CRITICITÀ: 6, 8, 9
 Le aree 1,2,3 sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark
 V. Del. >3 area 1 RINNOVARE LA SPERANZA E L’IMPEGNO
2 ESSERE SOSTENUTO DAGLI ALTRI
3TROVARE IL PROPRIO POSTO NELLA
COMUNITÀ LOCALE
 AREE DI ECCELLENZA: 3, 1, 2
Valori Benchmark Terna G.A.:
Vivagrap
 INSIEME: 4 DIMENSIONE INDIVIDUALE E GRUPPALE
7 GESTIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE
9 DOCUMENTAZIONE CLINICA E SISTEMA
INFORMATIVO
 OHANA: 1 ORGANIZZAZ. GENERALE
2 PERSONALIZZAZIONE E DIRITTI
3 CLIMA TERAP. E CONFORT AMBIENTALE
5 ATTIV. RIVOLTA ALLE FAMIGLIE
3 SICUREZZA DEI RESIDENTI
7 GESTIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE
10 VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ E RICERCA
 TERRANOSTRA: 5 ATTIV. RIVOLTA ALLE FAMIGLIE
8 COLLABORAZIONI
Il G.A. “Insieme”:
Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza
Vivagrap
 AREE EFFICACIA: 4, 7 (D.Del -0,90), 6 (D.Del -1,36), 9
 AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 5 (D.Del -0,95)
 AREE CRITICITÀ: 1, 2, 3, 8, 10
 Le aree 4, 7 (D.Del -0,90), 9 sono sia aree di efficacia sia valori
Benchmark
 V. Del. >3 area 4, 7
 AREE DI ECCELLENZA:
4 DIMENSIONE INDIVIDUALE E GRUPPALE
7 GESTIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE
Il G.A. “Ohana”:
Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza
Vivagrap
 AREE EFFICACIA: 1 (D.Del -0,44), 2, 3, 5 (D.Del -1,30),
6 (D.Del - 0,72), 7 (D.Del -0,80), 10
 AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 4
 AREE CRITICITÀ: 8 (D.Del -0,78), 9 (D.Del -1,78)
 Le aree 1, 2, 3, 5, 6, 7, 10 sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark
 V. Del. >3 area 1 (D.Del -0,44), 2, 3, 7(D.Del -0,80)
 AREE DI ECCELLENZA:
2 PERSONALIZZAZIONE E DIRITTI
3 CLIMA TERAP. E CONFORT AMBIENTALE
1 ORGANIZZAZ. GENERALE
Il G.A. “Terranostra”:
Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza
Vivagrap
 AREE EFFICACIA: 3, 4, 5, 8
 AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 6
 AREE CRITICITÀ: 1(D.Del -0,70), 2, 7, 3(D.Del -2), 1(D.Del -1,4)
 Le aree sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark
 V. Del. >3 aree 5, 8
 AREE DI ECCELLENZA: 8 COLLABORAZIONI
Punti di forza e Punti di Debolezza
 INSIEME: PUNTI DI FORZA 9
PUNTI DI DEBOLEZZA 1, 2, 3, 5
 OHANA: PUNTI DI FORZA 2, 5
PUNTI DI DEBOLEZZA 6
 TERRANOSTRA: PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA 4, 5, 7
INSIEME AREE ECCELL. VIVAGRAP 4, 7
AREE DI CRIT. VIVAGRAP 1, 2, 3, 8, 10
PUNTI DI FORZA 9
PUNTI DI DEBOLEZZA 1, 2, 3, 5
OHANA AREE ECCELL. VIVAGRAP 2, 3, 10
AREE DI CRIT. VIVAGRAP 8, 9
PUNTI DI FORZA 2, 5
PUNTI DI DEBOLEZZA 6
AREE ECCELL. RECOVERY 8
AREE DI CRIT. RECOVERY 2
TERRANOSTRA AREE ECCELL. VIVAGRAP 8
AREE DI CRIT. VIVAGRAP 1, 2, 7, 3, 1
PUNTI DI FORZA /
PUNTI DI DEBOLEZZA 4, 5, 7
AREE ECCELL. RECOVERY 3, 1, 2
AREE DI CRIT. RECOVERY 6, 8, 9
Per la scelta consensuale delle aree sulle quali
identificare le Buone Pratiche da formalizzare e
trasmettere nel 2016
“OHANA” “INSIEME”
Area 2 VIVAGRAP
PERSONALIZZAZIONE E DIRITTI
“INSIEME” “TERRANOSTRA”
Area 7 VIVAGRAP
GESTIONE DEL PERSONALE
E FORMAZIONE
“TERRANOSTRA” “OHANA”
Area 2 OR. RECOVERY
ESSERE SOSTENUTO DAGLI ALTRI

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Presentazione visiting ga forum 4 5 marzo

  • 1. III FORUM REGIONALE PROGETTO VISITING SICILIA 2015 Democratic Therapeutic Communities (DTC) COMUNITÀ PER LA SALUTE MENTALE Caltagirone, 4 – 5 Marzo 2016 FORUM CONCLUSIVO DEL CICLO ANNUALE 2015 DEL PROGRAMMA DI ACCREDITAMENTO DI QUALITA’ GRUPPALE-COMUNITARIA PER I SERVIZI RESIDENZIALI E ABITATIVI DI SALUTE MENTALE DELLA REGIONE SICILIA
  • 2. L’esperienza di visita nei Gruppi Appartamento ed il setting emergente Dott.ssa Amelia Frasca Psicologo-Psicoterapeuta, Socio LdG CT Coordinamento del progetto Visiting Sicilia area Gruppi Appartamento ameliafrasca@gmail.com
  • 3. Partecipare all’esperienza: le potenzialità del progetto…..  Duplice valenza dell’osservazione partecipante al Progetto Visiting: • Il tema del “Doppio” (L’uomo duplicato. J. Saramago, 2002); • Il valore della “Testimonianza”;  Gli elementi che costituiscono l’esperienza di partecipazione sono allo stesso tempo di natura cognitiva, emotiva e corporea;  Tenere a mente il rischio più o meno evidente che sembra ancora riguardare i meccanismi istituzionali, economici, amministrativi e politici dei Servizi di Salute Mentale. Rischio che vorrei evidenziare usando le potenti ed amare parole che Tomasi di Lampedusa fa pronunciare al Principe di Salina nel celeberrimo romanzo ‟Il Gattopardo” (1957): «tutto cambia affinché nulla cambi».
  • 4. Partecipare all’esperienza: le potenzialità del progetto…..  Il Progetto Visiting coincide con un processo di accreditamento dal basso, nel senso che da voce a coloro che vivono sulla loro pelle la malattia e i sistemi di cura, ai loro familiari e a chi ogni giorno se ne occupa professionalmente. Il meccanismo di confronto tra pari e tra dispari punta così alla costruzione di standard di qualità che nascono da ciò che alcuni già fanno e che altri possono puntare a raggiungere.  Lo scambio, la sana competizione, l’invito a ripensare la valenza procedurale e simbolica dei dispositivi terapeutici e/o socio-riabilitativi che altrimenti rischiano di essere agiti in maniera automatica, combattono quel meccanismo di sclerotizzazione, ovvero di irrigidimento, perdita di elasticità e di funzionalità che sono sempre uno dei destini possibili delle pratiche di cura (nel senso ampio del termine). Uno dei modi affinché anche i G.A. non vadano incontro alla sclerotizzazione è mettersi nelle condizioni, come utente, familiare ed operatori, di pensare al dopo G.A..
  • 5. Partecipare all’esperienza: le potenzialità del progetto…..  Il dispositivo di sostegno all’abitare di cui discutiamo pone una questione identitaria perché ancora poco definito da un punto di vista normativo. Ciò da un lato consente di dare spazio alla creatività dei singoli e dei territori, dall’altro porta in sé il problema della sostenibilità economica di risposte di cura e di riabilitazione basate sulla ‟residenzialità leggera” e troppo spesso poco valorizzate, se non proprio trascurate, dalle reti istituzionali che devono sostanziare gli iter di recovery.  Poiché si basa su ciò che in letteratura viene denominato ‟ambiente abilitante” e sviluppa una prossimità fruttuosa tra utenti e tra utenti ed operatori, occorre preservarlo nella sua purezza (il G.A. non è una piccola Comunità Terapeutica!).
  • 6. Glossario  Per “Delegazione” si intende il gruppo di persone proveniente da ogni Comunità che da un lato svolge la maggior parte del lavoro di compilazione di questionari e di redazione di documenti nella fase di Pre-Visiting; e dall’altro visita e valuta qualitativamente e quantitativamente gli altri due G.A. che afferiscono alla terna. Essa è composta da 3 unità: n.1 facilitatore interno, n.1 utente, n.1 familiare.  Per “Coordinatore esterno” si intende un membro dello staff di Coordinamento del Progetto Visiting che si occupa dell’iter di accreditamento e segue il lavoro della terna, nei contenuti e nel processo.  Per “Gruppo Operativo”, secondo l’accezione di Foulkes (1975b), si intende un gruppo di persone direttamente implicate nel percorso terapeutico del “paziente centrale” e quindi centrato sul nexus comunitario all’interno del quale il disturbo mentale si “localizza”.
  • 7. Calendario Visite  20/07/2015 Fondazione della terna a Caltagirone (1 Coordinatore esterno + 4 persone);  24/10/2015 Prima visita presso il G.A. “Insieme” Caltagirone (CT) (durante il C.M.M., erano presenti n.17 pp);  14/11/2015 Seconda visita presso il G.A. “Ohana” San Cataldo-CL (durante il C.M.M., erano presenti n.16 pp);  28/11/2015 Terza visita presso il G.A. “Terranostra” Caltagirone (CT) (durante il C.M.M., erano presenti n. 15 pp);
  • 8. Le variabili organizzativo-strutturali del Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)  Spazi e luoghi: I G.A. si trovano in zone semiresidenziali o al centro del Paese, due presso un appartamento in condominio ed una in una villetta autonoma su più piani. I vani a disposizione variano da 3 a 7, più servizi e cucina, per i potenziali 3/4 ospiti e presentano un arredamento funzionale, sobrio e abbastanza personalizzato. In media, ogni utente divide la camera da letto con un altro utente.  Numerosità dell’utenza presa in carico: n.3/4 utenti per G.A. per un n. totale di 11 utenti, dei quali 10M e 1F con un’età media di 46aa. A fronte di 11 utenti sono impegnati complessivamente n.10 operatori con ruoli, mansioni e monte ore lavorativo diversificati.
  • 9. Le variabili organizzativo-strutturali del Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)  Caratteristiche degli Operatori di Sostegno all’Abitare (training, appartenenze professionali, ecc.): Per ogni G.A. sono impegnati 3/4 operatori con diverse qualifiche professionali (prevalentemente Educatori professionali, Assistenti Sociali e OSA, in un caso vi è uno Psicologo). In 2 casi su tre sono presenti anche 1 o 2 volontari che affiancano gli operatori domiciliari di cui sopra. L’età media degli operatori è di 38,36 aa. con un rapporto M/F di 3/7. Quasi tutte le unità in oggetto prima di lavorare in G.A. hanno maturato esperienze lavorative nei Servizi della Salute Mentale per l’adulto e per l’età evolutiva, in alcuni casi anche in servizi socio-assistenziali per anziani o per minori a rischio.  Contesto lavorativo degli operatori di sostegno all’abitare: Nella maggior parte dei casi, gli operatori afferiscono alla Coop. Soc. o Coop. Soc. Agricola che gestisce il G.A..
  • 10. Le variabili organizzativo-strutturali del Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)  Tempi degli interventi di sostegno all’abitare: Gli operatori sono presenti presso i G.A. 6/7 gg la settimana, a fasce orarie (di solito in corrispondenza delle ore pasti o nella prima/seconda parte del pomeriggio), ovvero da 2 a 4 ore al giorno, per un monte ore che oscilla a seconda dei casi da 26 a 33 ore settimanali.  Area dell’intervento (su cosa lavorano gli operatori di sostegno all’abitare): Gli operatori svolgono un ruolo di sostegno agli utenti per quanto riguarda la gestione degli ambienti domestici (spazi personali e spazi comuni), la pianificazione e la preparazione dei pasti, la cura del sé corporeo se necessario. Laddove possibile, i medesimi operatori promuovono la partecipazione a occasioni e spazi di socializzazione fuori dalle mura domestiche, così come supportano gli interessi socio- culturali di ciascuno. In 2 casi su 3 moltissime energie vengono impiegate per sostenere percorsi di inclusione lavorativa avviati da tempo in maniera fruttuosa e funzionale ai più ampi percorsi socio- riabilitativi degli utenti coinvolti.
  • 11. Le variabili organizzativo-strutturali del Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)  Assetto e disposizione di lavoro (attività, cosa si fa e come si fa): Oltre a ricevere l’affiancamento nelle attività domestiche o, al bisogno, l’accompagnamento in luoghi extradomestici, gli utenti partecipano settimanalmente a incontri di gruppo con gli altri ospiti e gli operatori del G.A., più rari sono i colloqui individuali (con l’assistente sociale del G.A. o, se presente nell’organico, con lo psicologo). L’assunzione dei farmaci avviene con un affiancamento ‟soft” da parte degli operatori (in regime di autonomia o semi-autonomia da parte degli utenti).  Regole di comportamento (regole di coinvolgimento dei familiari degli utenti, per comunicare con gli operatori, di programmazione delle attività): Nonostante i familiari degli utenti non abbiano potuto partecipare al progetto Visiting (tenuto conto che tutti gli utenti sono adulti), si evidenzia che laddove possibile e opportuno, ospiti, familiari e operatori sono regolarmente in contatto. Al bisogno, sia nelle ore diurne che in quelle notturne, gli utenti possono chiamare al telefono gli operatori. In quasi tutti i casi, le svariate attività da svolgere vengono decise dagli utenti e concordate con gli operatori (spesso durante le suddette riunioni di gruppo).
  • 12. Le variabili organizzativo-strutturali del Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)  Contratto (durata dell’intervento, obiettivi concordati, interruzioni, vacanze, modalità di pagamento degli operatori): Sostenere autonomie personali e l’inclusione sociale degli ospiti, così come promuoverne il benessere psico-fisico attraverso un percorso di riabilitazione sono gli obiettivi generali del contratto terapeutico. La presenza degli operatori è garantita costantemente. Gli operatori vengono pagati sulla base del contratto collettivo nazionale per le Coop. Sociali o di un contratto di consulenza con la Coop. Soc. che gestisce il Servizio in oggetto. La compartecipazione dell’utente alle spese di soggiorno presso il G.A. è prevista in 2 casi su 3, è pari a circa il 10% della retta, viene concordata con i Servizi invianti.  Richieste e obiettivi espliciti della committenza/referenti esterni: Per ciascun utente viene redatto un PSRP cui partecipano i gruppi di lavoro istituzionalmente competenti e gli operatori. In genere, il costo della permanenza in G.A. viene coperto dal Comune di residenza dell’utente e/o dall’utente. Il coordinamento e la valutazione del lavoro degli operatori spetta prevalentemente alla figura del Responsabile del G.A. interno alla cooperativa, ma anche al Comune coinvolto e al DSM di pertinenza. In 2 casi su 3, il personale è coinvolto in gruppi di supervisione e/o di covisione condotti da un Supervisore clinico esterno (psichiatra o psicologo/psicoterapeuta).
  • 13. Le variabili organizzativo-strutturali del Gruppo Appartamento tra pari (Gas-Set)  “Presenze” familiari o istituzionali coinvolte: I nodi della rete clinico-sociale e/o istituzionale di cui fa parte l’utente coincidono generalmente con la sua famiglia d’origine, l’Ente Locale inviante (Comune), l’Asp di competenza, la Coop. Sociale che gestisce il G.A.. Solo in 1 caso su 3 è presente uno degli altri possibili nodi della rete, ovvero un Amministratore di Sostegno (mancano eventuali Tutori, Terapeuti in regime di studio privato, Associazioni culturali e/o di volontariato, ecc.).
  • 14. Il Contenitore del processo di lavoro: scansione di ogni giornata di visita  h.09.00-10.00 PRIMA RIUNIONE DELLE DUE DELEGAZIONI IN VISITA  h.10.00-11.00 PRIMO COMMUNITY MEETING MULTIFAMILIARE con le due Delegazioni  h.11.00-11.30 VISITA DEI LOCALI e PAUSA  h.11.30-13.00 SECONDA RIUNIONE DEL GRUPPO DELLE DUE DELEGAZIONI  h.13.00-14.00 SECONDO ed ultimo COMMUNITY MEETING MULTIFAMILIARE con le due Delegazioni
  • 15. Il Contenuto del processo di lavoro: inconscio del gruppo ed input trasversali
  • 16. Il Contenuto del processo di lavoro: alcuni spunti sulla dinamica inconscia del gruppo  Durante la prima visita si è discusso molto di come avviene l’inserimento in G.A. di un nuovo utente. L’occasione era offerta dal fatto che presso il G.A. in cui ci trovavamo era venuto ad abitare un nuovo utente con il quale gli altri tre inquilini avevano una conoscenza pregressa perché provenienti tutti dalla medesima C.A.. Il tema è stato affrontato con una notevole carica emotiva e pareri diversi sono stati espressi con forza e chiarezza: c’era chi (da utente o da operatore) riteneva corretto che fossero gli utenti stessi a scegliere, con la possibilità di declinare il nuovo inserimento, e chi sosteneva l’importanza di fare uno sforzo di generosità, andando oltre gli eventuali attriti per concentrarsi sull’accoglienza. Ad un livello più profondo e sotterraneo, i presenti si stavano interrogando su come accogliere dentro il gruppo il nuovo G.A. , ovvero ‟Ohana” alla sua prima annualità, laddove ‟Insieme” e ‟Terranostra” partecipavano già per il secondo anno al Progetto Visiting .
  • 17. Il Contenuto del processo di lavoro: alcuni spunti sulla dinamica inconscia del gruppo  Giunti alla seconda giornata di visita, ancora una volta in assetto di Community Meeting e prendendo spunto da commenti e domande di vario tipo, si è a lungo dibattuto sia sulla gestione dei conflitti tra utenti che coabitano, sia sull’opportunità che tra gli utenti ed una parte del personale che presta opera professionale presso il G.A. ci si dia del ‟tu” o del ‟lei” (c’era chi sottolineava che dare del ‟tu” sia una questione di ‟praticità” della relazione, rimandando con una valenza positiva al concetto di ‟famiglia”, e chi sottolineava che darsi del ‟lei” consente di lavorare con l’utente su temi ed in un assetto di presa in carico diversi da ciò che attiene alla vicinanza emotiva tipica dell’amicizia o dei rapporti che possiamo sperimentare in famiglia). Attraverso il suddetto dibattito, il gruppo si è chiesto come gestire al suo interno le differenze, le specificità di cui ognuno era portatore e che potevano esitare in meccanismi di frammentazione; nonché qual è la giusta distanza che bisogna coltivare e mantenere tra le parti (in questo caso tra G.A. con pratiche cliniche per certi versi opposte) per continuare la convivenza dentro la terna e dentro il progetto Visiting più in generale.
  • 18. Il Contenuto del processo di lavoro: alcuni spunti sulla dinamica inconscia del gruppo  Infine, nel corso dell’ultima visita ed in particolare dell’ultimo Community Meeting, la maggior parte del tempo a disposizione è stata dedicata al racconto delle esperienze di lavoro di alcuni utenti, talvolta in contesti davvero ostili. È come se lo stigma verso chi ha una fragilità psichica ed esistenziale, il pericolo della discriminazione, la violenza che caratterizza le dinamiche di potere (tra chi porta una divisa o un camice e chi no), la paura del ‟diverso” e del ‟contagio” siano sempre in agguato e meritino il costante impegno di tutti per il loro superamento…tenendo conto della difficoltà dell’impresa! È in siffatta maniera che il gruppo, prima di sciogliersi, si è ricompattato, superando le scissioni e tenendo a bada l’aggressività generata dalle differenze, riconnettendosi ai temi sui quali continuare ad allearsi e confrontarsi, nonché su quel DIRITTO delle persone che lo necessitano ad essere sostenute terapeuticamente che è alla base del Progetto Visiting.
  • 19. Il Contenuto del processo di lavoro: input trasversali  Attengono alla valutazione soprattutto qualitativa del Coordinatore esterno della terna;  Sono i punti sui quali si esortano tutti i G.A. che hanno partecipato ad istituire ciò che manca o a perfezionare ciò che già c’è;  Mirano a innescare il miglioramento progressivo dell’offerta socio-riabilitativa proposta agli utenti ed alle loro famiglie;  Contribuiscono a mantenere la circolarità della riflessione critica sulla qualità scientifico-professionale delle pratiche di cura.
  • 20. Il Contenuto: Input trasversali  Verso e dentro i ‟gruppi”: • Le riunioni di staff devono essere a distanza ravvicinata, preferibilmente una volta a settimana e coinvolgere tutte le persone che lavorano dentro il G.A.; • Dedicarsi ai ‟gruppi operativi ” di progettazione e monitoraggio del PSRP; • Gli spazi di Supervisione devono riguardare tutto il gruppo di lavoro ed essere preferibilmente condotte da un supervisore esterno; • Lavorare in maniera più assidua con i familiari degli utenti, la cui presenza a fianco degli utenti e del G.A. è un risultato da conquistare.  Non trascurare la dimensione individuale di chi vive in G.A.
  • 21. Il Contenuto: Input trasversali  Le fasi dell’iter socio-riabilitativo: I punti del PSRP accompagnano il percorso dell’utente, con particolare riguardo al momento dell’inserimento e delle dimissioni;  Favorire l’attivismo degli utenti: accompagnare la loro creatività e il loro bisogno di confronto con altri utenti o ex-utenti del G.A. e/o del Servizio territoriale di riferimento per proiettarsi nel futuro che desiderano (auto-mutuo-aiuto);  Sistematizzare le competenze socio-riabilitative e/o di inclusione sociale dei G.A.: stilare apposite procedure capaci di operazionalizzare, rendere ripetibili, trasmettere le prassi di intervento terapeutico e di inclusione socio-lavorativa che vengono applicate con saggezza e coscienza.
  • 22. A bordo delle parole dei pazienti  «La mia vita è basata sul male che ho e vorrei essere d’aiuto a chi è accanto a me»;  «Sto qui, abito, lavoro, ho amici, i parenti alcuni vicini e alcuni lontani…provo a stare bene anche se ho una patologia un po’ strana e difficile da spiegare…cerco di essere puntuale, sono qui, sono qui…»;  «Quando ci si vuole bene è un bellissimo punto di forza…perché questo è tutto…c’è solo un utente che non ci vuole bene…poi vedrete quando verrete da noi!»;  «Noi non stiamo solo a lamentarci tra noi, ci sopportiamo quando stiamo male!»;
  • 23. A bordo delle parole dei pazienti  «Ci esprimiamo con un lavoro..»;  «La pensione» (di invalidità) «è limitativa umanamente, mentre il lavoro vuol dire incontrare persone…»;  «Sono momenti difficili quando hai una crisi»;  «La mia malattia mi fa scappare la pazienza»;  «Sentirmi dare del lei mi fa sentire rispettato come utente»;  «Qui abbiamo trovato una seconda famiglia»;  «Questo è il Paradiso!»
  • 24. I Dati emergenti  Coincidono con ciò che è emerso dal processo di lavoro;  Attengono a quattro livelli di riflessione: 1. Quanto il coordinatore esterno della terna intende sottolineare in questa sede; 2. Analisi statistica dei dati raccolti; 3. Rilevazioni delle delegazioni in visita; 4. Considerazioni di coloro che di volta in volta ospitavano (utenti, operatori e familiari ove presenti).
  • 26. Glossario  I VALORI BENCHMARK: Si ottengono confrontando i tre Questionari delle Delegazioni (V-Del) delle tre Comunità della terna. Per ogni area, il più alto tra i 3 punteggi assegnati dalle delegazioni costituisce il valore benchmark (concetto di Standard).  PUNTI DI FORZA: Sono le sottoscale in cui la maggior parte degli operatori, utenti e familiari attribuiscono punteggi alti. Rappresentano le risorse.  PUNTI DI DEBOLEZZA: Sono le sottoscale in cui la maggior parte degli operatori, utenti e familiari attribuiscono punteggi bassi. Rappresentano i limiti su cui è necessario migliorare il lavoro della comunità
  • 27. Glossario  AREE DI EFFICACIA e AREE DI CRITICITÀ: Sono rilevate attraverso il confronto tra la media di tutti i Questionari Individuali raccolti nelle comunità (Operatori, Utenti e familiari) (V-Media) e quelle espresse dai Questionari delle Delegazioni (V-Del).  AREE DI ECCELLENZA: Sono le aree convergenti nella valutazione delle Aree di Efficacia Quantitative e Qualitative da un lato e coincidenti con i Valori Benchmark della Terna dall’altro.
  • 28. Valori Benchmark Terna G.A.: RECOVERY  OHANA: 5 ASSIMILARE LA MALATTIA 6 GESTIRE I SINTOMI 8 COMBATTERE LO STIGMA 9 MATURARE EMPOWERMENT  TERRANOSTRA: 1 RINNOVARE LA SPERANZA E L’IMPEGNO 2 ESSERE SOSTENUTO DAGLI ALTRI 3 TROVARE IL PROPRIO POSTO NELLA COMUNITA’ LOCALE  INSIEME: 6 GESTIRE I SINTOMI 7 ASSUMERE IL CONTROLLO
  • 29. Il G.A. “Ohana”: Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza Recovery  AREE EFFICACIA: 4 (D.Del -0,45) , 5, 6, 7 (D.Del -0,50), 8, 9  AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 3, 1  AREE CRITICITÀ: 2  Le aree 5, 6, 8, 9 sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark  V. Del. >3 area 5 ASSIMILARE LA MALATTIA 8 COMBATTERE LO STIGMA  AREE DI ECCELLENZA: 8 COMBATTERE LO STIGMA
  • 30. Il G.A. “Terranostra”: Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza Recovery  AREE EFFICACIA: 1, 2, 3, 4 (D. Del.-0,66), 7  AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 5 (D.Del.-0,08),  AREE CRITICITÀ: 6, 8, 9  Le aree 1,2,3 sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark  V. Del. >3 area 1 RINNOVARE LA SPERANZA E L’IMPEGNO 2 ESSERE SOSTENUTO DAGLI ALTRI 3TROVARE IL PROPRIO POSTO NELLA COMUNITÀ LOCALE  AREE DI ECCELLENZA: 3, 1, 2
  • 31. Valori Benchmark Terna G.A.: Vivagrap  INSIEME: 4 DIMENSIONE INDIVIDUALE E GRUPPALE 7 GESTIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE 9 DOCUMENTAZIONE CLINICA E SISTEMA INFORMATIVO  OHANA: 1 ORGANIZZAZ. GENERALE 2 PERSONALIZZAZIONE E DIRITTI 3 CLIMA TERAP. E CONFORT AMBIENTALE 5 ATTIV. RIVOLTA ALLE FAMIGLIE 3 SICUREZZA DEI RESIDENTI 7 GESTIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE 10 VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ E RICERCA  TERRANOSTRA: 5 ATTIV. RIVOLTA ALLE FAMIGLIE 8 COLLABORAZIONI
  • 32. Il G.A. “Insieme”: Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza Vivagrap  AREE EFFICACIA: 4, 7 (D.Del -0,90), 6 (D.Del -1,36), 9  AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 5 (D.Del -0,95)  AREE CRITICITÀ: 1, 2, 3, 8, 10  Le aree 4, 7 (D.Del -0,90), 9 sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark  V. Del. >3 area 4, 7  AREE DI ECCELLENZA: 4 DIMENSIONE INDIVIDUALE E GRUPPALE 7 GESTIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE
  • 33. Il G.A. “Ohana”: Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza Vivagrap  AREE EFFICACIA: 1 (D.Del -0,44), 2, 3, 5 (D.Del -1,30), 6 (D.Del - 0,72), 7 (D.Del -0,80), 10  AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 4  AREE CRITICITÀ: 8 (D.Del -0,78), 9 (D.Del -1,78)  Le aree 1, 2, 3, 5, 6, 7, 10 sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark  V. Del. >3 area 1 (D.Del -0,44), 2, 3, 7(D.Del -0,80)  AREE DI ECCELLENZA: 2 PERSONALIZZAZIONE E DIRITTI 3 CLIMA TERAP. E CONFORT AMBIENTALE 1 ORGANIZZAZ. GENERALE
  • 34. Il G.A. “Terranostra”: Aree di efficacia, Aree di criticità, Aree di Eccellenza Vivagrap  AREE EFFICACIA: 3, 4, 5, 8  AREE SUSCETTIBILI DI MIGLIORAMENTO: 6  AREE CRITICITÀ: 1(D.Del -0,70), 2, 7, 3(D.Del -2), 1(D.Del -1,4)  Le aree sono sia aree di efficacia sia valori Benchmark  V. Del. >3 aree 5, 8  AREE DI ECCELLENZA: 8 COLLABORAZIONI
  • 35. Punti di forza e Punti di Debolezza  INSIEME: PUNTI DI FORZA 9 PUNTI DI DEBOLEZZA 1, 2, 3, 5  OHANA: PUNTI DI FORZA 2, 5 PUNTI DI DEBOLEZZA 6  TERRANOSTRA: PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA 4, 5, 7
  • 36. INSIEME AREE ECCELL. VIVAGRAP 4, 7 AREE DI CRIT. VIVAGRAP 1, 2, 3, 8, 10 PUNTI DI FORZA 9 PUNTI DI DEBOLEZZA 1, 2, 3, 5 OHANA AREE ECCELL. VIVAGRAP 2, 3, 10 AREE DI CRIT. VIVAGRAP 8, 9 PUNTI DI FORZA 2, 5 PUNTI DI DEBOLEZZA 6 AREE ECCELL. RECOVERY 8 AREE DI CRIT. RECOVERY 2 TERRANOSTRA AREE ECCELL. VIVAGRAP 8 AREE DI CRIT. VIVAGRAP 1, 2, 7, 3, 1 PUNTI DI FORZA / PUNTI DI DEBOLEZZA 4, 5, 7 AREE ECCELL. RECOVERY 3, 1, 2 AREE DI CRIT. RECOVERY 6, 8, 9
  • 37. Per la scelta consensuale delle aree sulle quali identificare le Buone Pratiche da formalizzare e trasmettere nel 2016 “OHANA” “INSIEME” Area 2 VIVAGRAP PERSONALIZZAZIONE E DIRITTI “INSIEME” “TERRANOSTRA” Area 7 VIVAGRAP GESTIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE “TERRANOSTRA” “OHANA” Area 2 OR. RECOVERY ESSERE SOSTENUTO DAGLI ALTRI

Editor's Notes

  1. Il sosia…ricerca spasmodica ed angosciante allo stesso tempo di ciò che ci somiglia, la difficoltà di incontrare il doppio è metafora della difficoltà di incontrare sé stessi e di riconoscersi nelle storie di vita e di cura, nelle modalità di lavoro, nello sconforto o nella passione di chi si incontra lungo il viaggio del visiting Senso di responsabilità ed innesca la possibilità del cambiamento Tramonto borbonico e nuovo Regno dell’Italia Unita (Visiting Sicilia che approda in Toscana).
  2. Movimento a «fisarmonica» del gruppo che in alcuni momenti è composto soltanto dal coordinatore esterno e dalle delegazioni, sia che ospitano sia che sono ospitate, in altri invece si allarga sino a comprendere il resto degli utenti, degli operatori e dei familiari (più eventuali osservatori ed altri membri del gruppo staff) del GA che ospita (community meeting multifamiliare con le delegazioni).
  3. Perché ho preferito usare la parola pazienti
  4. Perché ho preferito usare la parola pazienti