Il livello di servizio. Ciclo di vita del prodotto. La scorta, indice di rotazione, analisi ABC, costi delle scorte, lotto economico di acquisto, livello di riordino, scorta di sicurezza.
Gestione magazzino - parte III. Analisi delle scorte
1. GESTIONE MAGAZZINO
Parte III: Analisi delle scorte
Il livello di servizio. Ciclo di vita del prodotto. La
scorta, indice di rotazione, analisi ABC, costi delle
scorte, lotto economico di acquisto, livello di
riordino, scorta di sicurezza.
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3. GESTIONE MAGAZZINO
• Il livello di servizio
• Ciclo di vita del prodotto
• Definizione della scorta
• Indice rotazione e copertura scorte
• Analisi delle scorte. Analisi ABC
• I costi della scorta
• Lotto economico di acquisto
• Livello di riordino
• La scorta di sicurezza
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Di cosa parliamo
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Il livello di servizio
• Il livello di servizio rappresenta il livello di rottura
dello stock desiderato
• Esprime la percentuale degli ordini evasi
regolarmente
• E’ utilizzato per il calcolo della scorta di sicurezza
• Rappresenta la qualità dell’azienda a servire il
bisogno del cliente
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Il livello di servizio
• Un livello di servizio elevato comporta alzare le
scorte di magazzino
• Una adeguata politica delle scorte non garantisce un
buon livello di servizio (inefficienze logistiche ecc..)
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Ciclo di vita del prodotto
• Ogni prodotto ha un ciclo di vita. L’introduzione è il
punto critico dove una nicchia di consumatori
approvano o bocciano i prodotto. Le scorte del
magazzino devono essere attente
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Ciclo di vita del prodotto
• Crescita: il prodotto è conforme ai bisogni e nasce il
passa parola. I b2b e b2c devono iniziare a fare
scorte on in livello di servizio discreto
• Maturità: il magazzino deve avere un tasso di servizio
elevato
• Declino: il prodotto sta uscendo dal mercato e il
livello di servizio deve pian piano scendere
8. Risponderemo alle domande
• Cosa tenere a magazzino?
• Come acquistare?
• Quando acquistare?
• Quanto approvvigionare?
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La gestione delle scorte
9. La Scorta
• Per scorta si intende qualsiasi prodotto che
un’impresa conservi in magazzino per
utilizzarlo in futuro
• I diversi tipi di scorta sono:
– Scorta normale: valore che permette di effettuare
con regolarità la propria attività
– Scorta speciale: relativa a promozioni
– Scorta di sicurezza: valore di sicurezza per evitare
forti oscillazioni della domanda
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10. La Scorta
• Ragioni per mantenere la scorta
– Per la produzione: garantire costante il livello di
produzione
– Per la vendita: per far fronte alla vendita
– Fluttuazione di carattere stagionali
– Serve per fare da ponte in situazioni imprevedibili
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11. La Scorta
• Articoli deperibili
– Deperibilità
• Frequenti rifornimenti
• Bassi livelli di scorta da tenere
– Basso margine di guadagni
– Frequenti variazione di prezzo
– Consumi abbastanza regolari
• Articoli a consumo regolare
– Bassa deperibilità
• Rifornimento in base a politiche di acquisto
• Livelli di scorta non bassi
– Margine guadagno elevati
– Consumi regolari
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12. La Scorta
• Articoli stagionali o di “moda”
– Elevata obsolescenza
– Domanda variabile nel tempo, difficili previsioni
– Ordinazioni fatte con largo anticipo
– Elevati profitti
– Importanza dell’immagine
• Articoli costosi
– Elevato valore
– Bassi volumi di vendita
– Elevato profitto
– Non eccessiva obsolescenza
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Articoli deperibili: margine
medio. La scorta deve essere
ben calcolata in base alla
scadenza del prodotto
Prodotti di consumo. Prodotti
con basso margine. La scorta
deve essere studiata in base al
ciclo di vita del prodotto,
scorta
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Articoli di moda: alto consumo stagionale se
il prodotto è ben progettato. Margine
elevato. La scorta deve essere ben studiata
Articoli alta moda. Altissimo margine. Bassa
scorta
15. La Scorta
• Tenere in azienda merce in stock comporta:
– Deterioramento
– Obsoleta
– Trafugata
– Danneggiata
• Alla merce stoccata si deve attribuire un costo di possesso (fattore costo
K)
• Just in Time
– magazzino con zero scorte
– acquisti solo nel momento in cui c’è bisogno
– Elevata frequenza degli acquisti nella fase produttivaù
– Valutazione costi degli approvvigionamenti (fattore R)
– Maggiore è il numero degli acquisti maggior tempo per preparare gli ordini
– Minore sconto sulla quantità ordinata
• Obbiettivo: trovare un compromesso tale da lavorare con i fattori R e K
minimi
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16. Analisi delle scorte
• Gli strumenti per analisi delle scorte
– Rotazione delle scorte
– Analisi articoli lenta movimentazione / obsoleti
– Analisi ABC
• Questa analisi permette
– Controllo logistico, controllo economico
finanziario ….
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17. Analisi delle scorte
Rotazione delle scorte
– Rappresenta il numero di volte in cui il magazzino si è
rinnovato in un determinato intervallo di tempo
– Ha il significato che i prodotti devono stare immobilizzati
in magazzino il minor tempo possibile
• Una permanenza lunga è una disfunzione nel processo
di approvvigionamento vendita
• Una permanenza corta è efficienza del capitale
immobilizzato nel ciclo investimento/disinvestimento
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18. Analisi delle scorte
Indice di rotazione
• È il rapporto tra le quantità uscite e quelle
presenti in magazzino
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periododelmediaGiacenza
periodoundiUscite
periododirotazionediIndice =
19. Analisi delle scorte
• Importanza indice rotazione per
– Singolo codice
– Classe di famiglia prodotto
– Categoria merceologica
– Fornitore
• L’indice di rotazione può essere calcolato sia a
valore costo che valore pezzi venduti
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20. Analisi delle scorte
Indice di copertura delle scorte
• Rappresenta il numero di giorni di
permanenza in magazzino della giacenza
media
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365*
Uscite
periododelmediaGiacenza
coperturadiIndice =
21. • La classificazione ABC – La curva di Pareto
– Permette di estrapolare gruppi di prodotti con più alta
influenza e meno importanti in gruppi A B C
– Gruppo A: da tenere sempre in considerazioni per analisi
sulla vendita e giacenza. Rappresentano il 20% dei prodotti
– Gruppo B: elementi di importanza minore. Controllo
periodico. Rappresentano circa il 30% dei prodotti
– Gruppo C: elementi di scarsa importanza. Controllo
minimo. Rappresentano circa il 50% dei prodotti
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Analisi delle scorte
22. • La curva di Pareto 20-80
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Analisi delle scorte
23. Analisi delle scorte
• La classificazione ABC permette:
– Di verificare se ad ogni prodotto di classe A è
attribuito la giusta performance di servizio
– Di analizzare gli elementi del gruppo A e analizzare
il riassortimento
– Escludere gli elementi di poca importanza
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Analisi delle scorte
24. • La matrice ABC incrociata
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Analisi delle scorte
25. I costi della scorta
• La quantità di materiali che devo tenere in
magazzino dipende dai costi che per
l’approvvigionamento delle scorte e dai costi
per il mantenimento dei materiali in
magazzino
Costo scorte = costo ordine + costo mantenimento
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26. • Costi di gestione degli ordini: oneri che l’impresa sostiene al
momento dell’emissione dell’ordine
– spese postali e telefoniche
– Personale addetto alla definizione ordini e trattative
• Costi mantenimento scorte: oneri finanziari generati dai
capitali investiti
– Costi personale a magazzino
– Costi assicurazioni, ammortamento, locazioni,
manutenzioni
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I costi della scorta
27. Costi di mantenimento
V = vendite
i = costo di conservazione = i’+i’’
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I costi della scorta
2
Q
xixVtomantenimencosto =
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Costi di mantenimento
i = costo di conservazione = i’+i’’
i’= interessi sul capitale + spese assicurazione +
ammortamento attrezzatura di magazzino +
costo personale magazzino + affitto
i’’ = costi di invecchiamento
I costi della scorta
29. Costi di mantenimento – esempio
Giacenza media annua = 250.000,00
i costi di mantenimento incidono del 30%
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I costi della scorta
Giacenza media annua € 200.000,00
Interessi sul capitale 5% 10.000,00
Personale addetto 45.000,00
Affitto locali 5.000,00
Assicurazione 3.000,00
Stock morto – incidenza 5% 12.500,00
Totale 75.500,00
30. • Costo gestione degli ordini
– Costi ricevimento
– Costi emissioni ordini
– Costo trasporto
• Calcolo approssimato: costo personale
annuo/numero righe anno
– Costo personale € 30.000,00
– Numero righe anno € 30.000,00
– Costo gestione una riga ordine: € 1,00
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I costi della scorta
31. • Costo gestione degli ordini
Costo ordinazione =
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I costi della scorta
(Q)ordinequantità
(D)domanda
xordine(Co)costoeordinazioncosto =
32. • Il costo totale della scorta
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I costi della scorta
+
=
Q
D
COx
2
Q
xixVtotalecosto
33. Osservazioni
– la quantità minima da ordinare
corrisponde al minimo della curva
dei costi totali del prodotto
– Per un valore elevato del tasso di
mantenimento e/o del prezzo del
materiale la quantità da ordinare
diminuisce
– Per un valore basso del tasso di
mantenimento e/o del prezzo del
materiale la quantità da ordinare
aumenta
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I costi della scorta
34. • Il lotto economico di acquisto
q=lotto economico di acquisto
z= costo dell’ordinazione
m= costo per tenere la merce in magazzino
S=quantità acquistata nell’anno
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Il lotto economico di acquisto
m
Sz
2q
∗
=
35. • Un esempio
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Il lotto economico di acquisto
Consumo anno rossetto xxx 1.000
Prezzo unitario € 10,00
Costo riordino (z) € 5,00
Costo magazzinaggio totale 30%
Costo magazzinaggio unitario (m) 10,00*30%=3
58
3
5*000.1
*2q ==
36. Gestione della Scorta
• La programmazione e il controllo della
gestione delle scorte ha l’obbiettivo di
minimizzare i rischi ed i costi e dare un servizio
ottimale al cliente
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37. Livello di riordino
• Domanda indipendente: la domanda del bene che si trova in
magazzino non è prevedibile, ma dipende da fattori esterni su
cui l’azienda non ha il controllo
• Domanda dipendente: la richiesta del bene dipende dalla
produzione di un bene finito
• Lead Time di approvvigionamento: tempo che intercorre tra
l’invio dell’ordine e l’arrivo della merce (nel senso disponibile)
• Rottura dello stock: esaurimento dello stock, il materiale non
è disponibile né per la vendita e né per la produzione
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38. Livello di riordino
• Suggerimento Operativo sui fornitori
– Per ogni fornitore registrare i tempi di
approvvigionamento, dal momento in cui viene
spedito al momento in cui la merce arriva in
azienda
– Registrare i tempi in una tabella e valutare se
coincidono con quelli concordati
– Rivalutazione dei fornitori “non fedeli”
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39. Livello di riordino
• Politica delle scorte: analisi del giusto equilibrio del
valore delle scorte da tenere in magazzino per
– Ridurre il livello delle scorte
– Miglioramento dell’efficienza
– Miglioramento rapporto cliente/fornitore
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40. Livello di riordino
• Nella gestione delle scorte si deve evitare la
rottura dello stock. Esempio 1
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41. Livello di riordino
• Nella gestione delle scorte si deve evitare la
rottura dello stock. Esempio 2
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42. Livello di riordino
• Modelli a domanda indipendente
Sono metodi per gestire merci la cui domanda è
influenzata dai clienti o da altri soggetti
esterni dall’azienda
• Riordino a ciclo fisso
• Riordino a quantità fissa
• Riordino con stock di sicurezza
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43. Livello di riordino
• Riordino a ciclo fisso
L’ordine viene fatto a precise scadenze
temporali
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44. Livello di riordino
• Riordino a quantità fissa
L’ordine viene fatto quando la scorte raggiunge
un determinato valore
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45. Livello di riordino
• Riordino a quantità fissa con scorta di
sicurezza
L’ordine viene fatto quando la scorte raggiunge
un determianato valore e prima che la scorta
sia zero
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46. • Nel sistema deterministico il valore della
scorta di sicurezza è determinato da
LR=TaxCm
LR=livello di riordino
Ta=tempo di approvvigionamento
Cm=consumo medio nel tempo di
approvvigionamento
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Livello di riordino
47. Livello di riordino
• Esempio
Ta=5 giorni
Cm=50 pezzi medi venduti al giorno
LT= 5*50= 250
Quando sono arrivato ad una giacenza di 250
ordino in base al lotto economico d’acquisto
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Livello di riordino
48. • Nella realtà la puntualità nell’ordinare e della
consegna non sono mai sicuri
• Non esiste un modello matematico di previsione
della domanda
z= coefficiente legato alla % di livello di servizio
σ= deviazione standard della domanda
LT= tempo di approvvigionamento
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Gestione dell’incertezza
LTzSS ⋅σ⋅=
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Livello di riordino
• A questo punto, il livello di riordino
CmTazCmTaL
SSLTL
×⋅σ⋅+⋅=
+=
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Livello di riordino
• Relazione tra il coefficiente z e il livello di servizio (LS)
Ls z
0,8 0,842
0,85 1,036
0,88 1,175
0,9 1,282
0,91 1,341
0,92 1,405
0,93 1,476
0,94 1,555
0,95 1,645
0,96 1,751
0,97 1,881
0,98 2,054