2. Le premesse
• La fine della Seconda
Guerra mondiale ed il crollo
del comunismo
determinarono la
disgregazione della
Jugoslavia ed il
riaccendersi di conflitti
etnici e religiosi.
Prof.ssa Lucia Gangale
3. Le premesse
• Fino a quel momento le varie repubbliche
che formavano la Jugoslavia avevano
convissuto per circa 40 anni grazie al
carisma del maresciallo Tito (foto) e il rigido
controllo del Partito Comunista.
• Le sei repubbliche erano:
- Croazia
- Slovenia
- Serbia
- Bosnia-Erzegovina
- Montenegro
- Macedonia
Prof.ssa Lucia Gangale
Il maresciallo Tito
4. Alcune differenze
• Slovenia Industrializzata e moderna
• Montenegro Rurale e arretrato
• Croazia Cattolica
• Serbia Greco-ortodossa
• Inoltre vi sono le province autonome di Kosovo e della
Voivodina
Prof.ssa Lucia Gangale
5. Morte di Tito e inizio del conflitto
• Nel 1980 muore Tito
• La Serbia, guidata dal
socialista Slobodan Milosevic
(1941-200) aspira all’egemonia
sulle altre repubbliche, che
intanto una dopo l’altra si
dichiarano indipendenti dalla
ex Jugoslavia.
• Il mito della «grande Serbia»
si fa strada e la Serbia rifiuta
di accettare l’indipendenza
delle Repubbliche
secessioniste.
• Pertanto:
• Serbia e Montenegro continuano
a chiamarsi Iugoslavia
• Le altre repubbliche si
proclamano indipendenti:
1991 Macedonia
1992 Slovenia e Croazia vengono
riconosciute Stati sovrani
1992 indipendenza della Bosnia-
Erzegovina. Nello stesso anno
Serbia e Montenegro costituiscono
la nuova Repubblica Federale di
Jugoslavia
Prof.ssa Lucia Gangale
6. La guerra civile in Bosnia
La Serbia attacca la repubblica croata, che nei suoi confini ospitava
minoranze serbe.
Nel 1992 la Bosnia viene attaccata dalla Serbia. Ne scaturisce una delle
più orrende carneficine dalla fine della seconda guerra mondiale. La
Bosnia è composta da una popolazione mista, con la componente
musulmana che è la più numerosa, poi da croati cattolici e da serbi
ortodossi.
La guerra è costellata di carneficine, deportazioni, stupri ed altri orrori,
all’insegna della «pulizia etnica». La capitale Sarajevo fu pesantemente
bombardata dalle milizie serbe, mentre risultavano vani gli sforzi
pacificatori compiuti dalla Comunità Europea.
L’episodio più sanguinoso del conflitto fu l’eccidio di Sbrerenica, 18 aprile
1995. I serbo-bosniaci massacrarono 8000 musulmani. Trentamila
persone furono sfollate e deportate.
Così nel 1995 la Nato attua dei raid aerei nella zona, visto che a niente
erano servite le azioni umanitarie e di pace.
7. Quando ci fu il massacro di Sbrerenica la città era sotto il
controllo delle truppe olandesi Onu.
Per questa e altre stragi Milosevic e Mladic, leader serbo-
bosniaci, furono deferiti al Tribunale dell’Aja, ma catturati solo
nel 2008 e 2011, dopo la guerra nel Kosovo, ennesima tappa
di questa tormentata storia.
Mladic è stato condannato a 46 anni di carcere nel 2011.
Milosevic è morto in carcere nel 2006.
Gli accordi di pace - Il 21 novembre 1995 gli Stati Uniti
imponevano a Bosnia, Erzegovina e Croazia l’accettazione
dell’accordo di Dayton (sottoscritto a Parigi), che prevedeva
l’esistenza della Repubblica di Bosnia con capitale Sarajevo,
composta da una federazione croato-musulmana (51%) e da
una Repubblica serba (49%).
La guerra civile in Bosnia
Prof.ssa Lucia Gangale
8. La guerra nel Kosovo
• Nel 1998 si riaccese in Kosovo,
regione a sud della Serbia,
composta da albanesi (90%) e
serbi (10%). La convinvenza
garantita dal regime di Tito fu
spazzata via dalle pretese
egemoniche di Miloevic e la
componente albanese cominciò
una resistenza non violenta. I
serbi soffocarono nel sangue le
aspirazioni indipendentistiche
albanesi e la Nato si vide
costretta ad intervenire di nuovo,
per costringere Milosevic a ridare
al Kosovo l’autonomia di cui
godeva prima del 1989.
• Il piano di pace accordava al
Kosovo una autonomia triennale
ed il ritiro delle truppe serbe. Il
piano fu accettato dagli albanesi
ma non dai serbi. Nel 1999 gli
Stati Uniti attaccarono le basi
militari in Serbia. Sotto l’incalzare
delle bombe della Nato, Milosevic
si decise a firmare il piano di
pace (giugno 1999) ed ordinò il
ritiro delle truppe serbe dal
Kosovo. Nel 2000 Milosevic
perdeva le elezioni presidenziali e
veniva contestato con una grande
manifestazione e occupazione
del Parlamento.Prof.ssa Lucia Gangale
9.
10. La Bosnia- Erzegovina è è uno Stato
situato nei Balcani occidentali. Confina
con la Serbia ad est, il Montenegro a
sud-est e con la Croazia a nord e ad
ovest. La sua capitale è Sarajevo. Fino
all'aprile del 1992 faceva parte della
Jugoslavia. Dal 1995 è una repubblica
parlamentare federale.
Il nome Bosnia deriva dal nome del
fiume Bosna; mentre il nome di
Erzegovina deriva dal titolo di
«herceg» (herzeg, dal tedesco: Herzog,
duca), e il nome della regione significa
letteralmente «la terra di herzeg»
(Hercegova zemlja, Hercegovina; nome
della regione che si riscontra per la
prima volta nei documenti storici del
1448).