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R-S Servire - Registrato il 31 luglio 1972 con il numero 14661 presso il Tribunale di Roma.
                                                                                                       3
                                                                                                       Anno LXIV
                                                                                                                        dicembre 2011




                                                                                              Verità
                                                                                                          PUBBLICAZIONE SCOUT PER EDUCATORI
                                                                                                       2011
S   O   M   M   A   R   I    O




                                                  Verità

Editoriale                                                            Giancarlo Lombardi               pag. 1

Perché veritiero                                                      Piero Gavinelli                  pag. 4

Il capo scout esploratore di verità                                   Stefano Blanco                   pag. 7

Essere persone di verità                                              Lullo Losana                     pag. 9

La verità su di me: la vocazione                                      Davide Brasca, Ale Alacevich     pag. 14

Altrimenti si sogna                                                   Davide Magatti                   pag. 17

Verità e carità                                                       Maurizio Millo                   pag. 20

La verità per la Bibbia                                               p. Alessandro Salucci o.p.       pag. 24

La verità e le verità                                                 Giuseppe Grampa                  pag. 27

Contro la cattiva verità                                              Gian Maria Zanoni                pag. 30

L’uomo di scienza e la verità                                         Martino Introna, Andrea Biondi   pag. 33

2 + 2 = 5 (lettera all’Aurora che attendo)                            Roberto Cociancich               pag. 36

“Soprattutto, niente giornalisti”?                                    Mavì Gatti                       pag. 40

Vero/falso, con le pinne, fucile e gli occhiali                       Franco La Ferla                  pag. 43




RECENSIONI

“Passalo a Dag”                                                       Gigi Mariani                     pag. 46
E   D I T O R I A L E



        “La perdita della memoria morale non è forse il motivo dello sfaldarsi di tutti i vincoli,
          dell’amore, del matrimonio, dell’amicizia, della fedeltà? Niente resta, niente si radica.
    Tutto è a breve termine, tutto ha breve respiro. Ma beni come la giustizia, la verità, la bellezza
       e in generale tutte le grandi realizzazioni richiedono tempo, stabilità, ‘memoria’, altrimenti
         degenerano. Chi non è disposto a portare la responsabilità di un passato e a dare forma
     a un futuro, costui è uno ‘smemorato’, e io non so come si possa colpire, affrontare, far riflettere
   una persona simile”. Scritte quasi settant’anni fa da Dietrich Bonhoeffer, queste parole pongono
 il problema della fedeltà e della perseveranza: realtà oggi rare, parole che non sappiamo più declinare,
     dimensioni a volte sentite perfino come sospette o sorpassate e di cui – si pensa – solo qualche
                        nostalgico dei “valori di una volta” potrebbe auspicare un ritorno.




                       uando eravamo bambini il problema              pariva vero a me, non era considerato tale da altri, anzi si
                       della verità non era un problema.              arrivava al caso limite che certe realtà o considerazioni
                       Bisognava dire la verità; non dire bu-         che a qualcuno sembravano inoppugnabili, per altri erano
                       gie. Dì la verità: ed era chiaro ciò che       false e fuorvianti.
                       voleva dire.                                   Alla base di questa situazione c’è la considerazione che tut-
                       Anche l’articolo della Legge “La               ti gli uomini sono fortemente influenzati dalla propria
Q
guida e lo scout sono leali”, cioè dicono la verità, non ha
mai creato difficoltà di comprensione.
Le difficoltà eventualmente erano nel rispettare queste re-
                                                                      educazione, dalla propria cultura, dalle proprie scelte ideo-
                                                                      logiche e tutto questo influenza la percezione della verità.
                                                                      Ne deriva evidentemente la tentazione o la conclusione
gole, nell’evitare l’ambiguità, nell’essere coerenti, ma non          di un assoluto “relativismo” della verità: non esiste una ve-
nella comprensione di ciò che le regole volevano dire.                rità assoluta, ma esistono tante verità e ciascuno assume
Poi siamo cresciuti e il “problema della verità” è invece             come verità quella che a lui sembra tale.
diventato effettivamente un problema. La verità non era               Questa scelta è ulteriormente rafforzata dalla coscienza
così univoca e certa come prima credevamo: ciò che ap-                che la verità in qualche modo cresce con il tempo, è “di-


                                                                  1
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veniente” e muta anche con il tempo stesso a seguito del-             vita, cioè il suo senso, cosa rappresenta per noi la verità e
le conquiste scientifiche e della riflessione filosofica e an-        quindi come e dove ricercarla, se tutto è davvero relativo.
tropologica dell’uomo.                                                La redazione si è trovata d’accordo su alcune considera-
Alcuni articoli di questo quaderno sottolineano partico-              zioni previe, non prive di importanza e di conseguenze,
larmente questo aspetto del problema e mettono in evi-                che non toccano il nodo del problema, ma che sono uti-
denza il valore della ricerca della verità e il rispetto do-          li per la convivenza civile:
vuto a chi la cerca secondo il suo cammino.                           • spesso si è abusato nel far passare come verità assolute,
In questo relativismo si fa solo eccezione, ma non sem-                  affermazioni che non erano verità assolute ma opzio-
pre, per la “verità dei fatti”, quelli che sembrano inoppu-              ni particolari e contingenti, ancorché legittime. Ciò ha
gnabili: io oggi sono a Milano, ho tre figli, ho mangiato il             ovviamente contribuito a far torto alla verità, contri-
risotto, ho i capelli bianchi, sto parlando con te... e per              buendo alla sua relativizzazione;
queste verità dei fatti esiste la menzogna: se tu dici che io         • esistono delle verità, soprattutto nell’ordine dei fatti,
non ero con te mentre invece eravamo insieme dici una                    delle cose accadute, delle cose dette, dei comportamen-
falsità, se dici che non hai mangiato una mela mentre in-                ti, che sono tali e non possono essere negate se non con
vece l’hai mangiata dici una bugia… Se neghi che esiste                  la menzogna. L’articolo della legge “La guida e lo scout
la povertà nel mondo, se non riconosci che la guerra è                   sono leali” è in questa linea, e ogni furbizia, anche se
violenza, se neghi che esiste un problema ambientale, …                  ammantata di sofismo intelligente, per negare o relati-
neghi la verità. Ma appena il discorso passa dai fatti alla              vizzare questa verità è inaccettabile;
loro interpretazione si riapre il dubbio sulla “verità ogget-         • esiste un dovere di ricercare la verità, quella che po-
tiva” e si legittimano interpretazioni diverse e anche op-               tremmo definire “oggettiva”, e di darle testimonianza.
poste: questo vale per l’economia, per l’estetica, per i mi-             Utilizzare il relativismo per giustificare la propria pi-
gliori criteri educativi, e anche, ciò che appare più im-                grizia nella ricerca del vero è un peccato contro l’one-
portante e grave, per l’etica e le scelte morali. Non sem-               stà. Farsi scudo delle difficoltà oggettive di molti pro-
bra, per molti, esistere un’unica Verità cui fare riferimen-             blemi e situazioni per non compromettersi cercando e
to, cui cercare di obbedire, cui confermare la propria vita              affermando ciò che è riconoscibilmente vero è com-
ma piuttosto dei valori soggettivi cui adeguare la propria               portamento disonesto. La verità chiede rispetto. Oc-
coscienza, o anche, in modo meno nobile, delle “conve-                   corre cercarla e testimoniarla;
nienze personali” che possono essere legittimamente per-              • in nome della verità assoluta, o di certe verità assolute,
seguite con l’unico limite del rispetto delle leggi.                     che in molti casi si sono poi dimostrate anche erronee,
La domanda che a questo punto si pone, e che è alla ba-                  sono stati compiuti gesti e misfatti di grande gravità.
se di questo quaderno di Servire, e che ha molto profon-              Questo consiglia di muoversi sul terreno della verità as-
damente coinvolto la redazione, è se esiste una verità as-            soluta con molta precauzione e umiltà.
soluta e come sia riconoscibile e se essa vale per tutti gli          Ritornando però al nodo centrale del problema, prima ri-
uomini, di ogni tempo e luogo, al di là delle differenze di           chiamato, non mi sembra accettabile rinunciare a che esi-
educazione e di cultura, di religione e di politica.                  sta una verità per la vita dell’uomo che dia un senso
Ci siamo interrogati anche riguardo la verità della nostra            profondo al suo esistere e influenzi o determini il suo


                                                                  2
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modo di vivere e di comportarsi. Se così fosse la vita del-         Gesù e il suo Vangelo, sono il riferimento assoluto e certo
l’uomo e la convivenza umana sarebbero in balia di for-             di questa ricerca, sono la risposta all’interrogativo e al
ze e scelte contingenti, determinate in modo rilevante,             cammino. Questa è la Verità che dà un senso vero a tut-
quasi esclusivo, dai rapporti di forza e di prepotenza, di          te le cose, a tutti i comportamenti, a tutte le scelte.
egoismo e di piacere.                                               L’articolo di don Grampa, in questo quaderno affronta in
In alcuni articoli di questo numero di Servire abbiamo              modo più completo e profondo questo aspetto fonda-
approfondito questi temi mettendo tra l’altro in eviden-            mentale del problema “verità”. Affronta anche il tema del
za i rischi della manipolazione del vero da parte del po-           rapporto fra “ricerca della verità”, molto richiamato in
tere e soprattutto dei mass media la cui diffusione oggi co-        vari articoli di questo numero di Servire, e verità assoluta,
stituisce certamente una grande opportunità per cono-               mettendo in evidenza che non esiste contraddizione nel
scere la realtà dei fatti ma un gravissimo rischio per la           sottolineare il valore e l’importanza della ricerca anche
deformazione interessata dai giudizi e dalle informazio-            quando si presenta come un cammino non compiuto, ver-
ni che rischia di allontanare le persone dalla verità e dal-        so la verità assoluta che è Cristo.
la ricerca del vero.                                                La domanda che da bambini non ci ponevamo, come ho
Come affrontare allora il problema di fondo superando i             detto all’inizio, la domanda che è venuta crescendo e
limiti del relativismo e della deformazione dei fatti più o         complicandosi con il crescere della nostra vita e che di-
meno violenta?                                                      venta ancora più importante con l’avvicinarsi della nostra
“Tu solo hai parole di vita eterna” disse san Pietro a Gesù         morte, trova qui la sua risposta ultima.
che lo interrogava sui dubbi della sua fede.                        In Gesù avviene la saldatura fra la Verità e l’Amore, fra la
Noi cerchiamo “parole di vita eterna”, ragioni di vita ve-          Fede e la Carità (come indica san Paolo nel cap. 13 dell’e-
ra che tocchino il nostro cuore nel profondo, e avvertia-           pistola ai Corinzi) e questo apre lo spazio alla Speranza.
mo che in qualche modo la verità deve essere al servizio            La Verità è nell’Amore e questo illumina anche i compor-
dell’uomo, non come una teoria assoluta che si muove so-            tamenti di convivenza fra gli uomini. L’Amore è la Verità
lo nello spazio della intelligenza, ma come una risposta            assoluta e Cristo lo ha testimoniato per sempre.
che coinvolge il cuore dell’uomo e ne determina e ne
può determinare l’azione.                                                                                      Giancarlo Lombardi




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V   E R I T À



                                                                                              vecchio e persino tocca aspetti della vita
                                                                                              italiana che hanno ribaltato il suo signifi-
                                                                                              cato profondo: “uomo d’onore”, “codice
                                                                                              d’onore”,“lavare l’onore” sono espressio-
                                                                                              ni che distorcono un elemento che, ri-
                                                                                              spetto al passato, ha cambiato la prospet-
                                                                                              tiva ma non la sostanza delle cose.
                                                                                              Non è la caduta di popolarità di un vo-
                     Perché veritiero
                                                                                              cabolo che ci allarma, perché questo ca-
Verità, lealtà, onore: parole del vocabolario scout che possono                               pita tutti i giorni, ma la caduta di popo-
                                                                                              larità del suo primo e più profondo si-
      sembrare retoriche, ma che al contrario sono ricche di                                  gnificato legato alla rispettabilità di cui
                                                                                              gode chi si comporta con onestà e ret-
significati profondi per la formazione della persona. È da qui
                                                                                              titudine, con senso della propria dignità
          che partiamo per il percorso di questo quaderno.                                    che impone di comportarsi con coeren-
                                                                                              za morale e che conduce alla stima di sé.
10 aprile 1966,                                  un ragazzo di non ancora 12 anni (io,        Un tempo, quando non esistevano leggi
giorno della Pasqua del Signore                  ma vale per tutti i milioni di ragazzi       scritte per regolare la vita sociale di una
Che cosa chiedi? Di diventare scout.             che le hanno pronunciate prima e do-         comunità, erano taluni uomini che si fa-
Per quanto tempo? Se Dio lo vuole per            po di me in cento anni di scautismo)         cevano portatori dei valori umani di
sempre.                                          prometteva di fare del proprio meglio,       giustizia, di difesa dei deboli, di rispetto
Sai che cosa significa essere ragazzo d’o-       con l’aiuto di Dio, per aiutare gli altri,   dei propri simili, che si proponevano
nore? Si, meritare fiducia perché veri-          servire Dio e la comunità civile e os-       quali difensori di un diritto naturale di
tiero ed onesto.                                 servare una Legge che chiede di essere       coesistenza: la parola onore era a tal
Posso avere dunque fiducia che tu sappia         leali, altruisti, ottimisti e retti.         punto densa di significato e di impegni
mantenere quanto hai affermato?                  In quale altro contesto, ad un giovanis-     da essere tramandata definendo un siste-
Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio             simo adolescente, si chiede di impe-         ma di vita.
onore di fare del mio meglio per compiere        gnare se stesso in azioni improntate su      Ma i cavalieri sono ormai parte delle
il mio dovere verso Dio e la Patria (oggi il     concetti quali onore, verità, onestà, fi-    leggenda e di leggenda pare avvolto an-
mio Paese), per aiutare gli altri in ogni cir-   ducia e non su un impegno, si badi, ge-      che il concetto di onore, quasi che la sti-
costanza e per osservare la Legge scout.         nerico e vago, ma in una Promessa che        ma e il rispetto di sé e degli altri sia pa-
                                                 impegna per la vita, attraverso un agire     trimonio di un’epoca passata e superata.
Con queste parole del cerimoniale del-           coerente agli obblighi presi?                Ma noi crediamo che così non sia e che
la Promessa, per quanto io sappia anco-                                                       a dei ragazzi si possa chiedere l’impegno
ra di larghissimo uso in Agesci, su do-          Ragazzo d’onore                              perché il proprio onore sia parte inte-
mande di un giovane capo diciottenne,            Oggi parlare di onore sa di retorico, di     grante dell’essere della persona.


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V   E R I T À



Meritare fiducia                              cessario richiamarsi continuamente e           invece di attribuirne la causa sempre ad
La nostra è un’epoca di diffidenza: la si     con coerenza ai valori che sostengono le       altri o al fato.
insegna ai giovani (chi non ha sentito al-    prospettive all’interno delle quali ci         Veritiero è forse un termine “vetusto”,
meno una volta la frase “… ricordati di       muoviamo.                                      ma è la potenza del gesto coerente e
non fidarti di nessuno”?) perché non si       Io credo che i ragazzi, oggi, siano aper-      consapevole che lo può rendere attuale
trovino disarmati in un mondo ritenuto        ti più che mai ad ascoltare in questo sen-     e significativo.
ostile.                                       so adulti coerenti che sappiano dar loro       Di questa attualità credo che il mondo
Sovvertire la logica del mondo che ve-        una fiducia reale, non addomesticata,          abbia bisogno e magari possiamo, a que-
de nell’opportunismo, nella furbizia, nel-    mediata o paurosa del rischio: è la scom-      sto proposito, usare una bella metafora
l’ipocrisia le doti da possedere, è il pri-   messa tutta da giocare che ci aspetta.         evangelica: dobbiamo metterci e mette-
mo passo per rinnovare la società e og-                                                      re i ragazzi nelle condizioni di “bussare
gi questo vale più che mai.                   Essere veritiero                               alla porta della verità”.
È il più grande sforzo educativo ed eti-      Ecateo di Mileto 1, introduceva i suoi         I nostri gesti allora acquisteranno una
co: puntare sull’uomo e sulle sue reali       scritti scrivendo “Io narro le cose come       profondità e un respiro per persone dai
capacità per ridare corpo alla speranza.      a me paiono vere”.Ti racconto cioè, con        polmoni capaci, abituate dal sacrificio
Cosa fare in concreto perché le ragazze       tutta l’onestà intellettuale di cui sono ca-   orientato e dallo sforzo possibile ed
e i ragazzi assimilino questo senso della     pace, ciò che ho capito delle cose, non        educativo: “… non si tratta del cappello o
dignità dell’essere “uomini di fiducia”?      pretendendo che siano l’assoluto, perché       dell’uniforme … di chi … ha aderito allo
In altre parole cosa fare per far sì che i    altro è la Verità assoluta.                    scautismo per qualche mese, da dilettante …
nostri ragazzi e ragazze sappiano porre il    In fondo è questo che noi proponiamo           ma d’averne attuato lo spirito con un allena-
loro onore nell’essere persone affidabili?    ai ragazzi che stanno crescendo con noi        mento lungo e fecondo, iniziato sin dalla pri-
È la Legge scout che, nella sua rigorosa      nello scautismo: io capo cercherò di dar-      ma giovinezza, alla pratica delle virtù natu-
chiarezza, ci aiuta a declinare in senso      ti degli strumenti perché tu possa capi-       rali. «Lo scout è franco, si fa un onore di me-
positivo tutte quelle risorse che abitano     re te stesso e le cose che ti circondano       ritare la fiducia»”.
in ciascuno di noi e che aspettano di es-     affinché le possa rendere efficaci attra-
                                                                                                                            Piero Gavinelli
sere sollecitate.                             verso l’impegnarti da persona veritiera,
                                                                                             1
Ho la certezza che lo scautismo, nono-        cioè testimone di una verità che si con-         Ecateo di Mileto, (Mileto, ca 550 a.C. –
stante il presente possa apparire difficile   cretizza attraverso i gesti che compirai e     ca 476 a.C.), è stato un geografo e storico
e confuso, grazie a questi valori e a que-    rapporti che cercherai ed avrai.               greco antico.Visse attorno al 500 a.C. e fu
ste virtù - così come era nell’intenzione     Non la Verità con la maiuscola, ma la          tra i primi autori di scritti di storia e geo-
del suo fondatore - potrà contribuire a       verità feriale, della persona “semplice e      grafia in prosa del mondo greco. I logo-
formare le coscienze dei giovani cittadi-     diritta” che cerca di essere retta, nello      grafi erano uomini che viaggiavano mol-
ni nello spirito di una rinnovata fratel-     spirito di quell’uomo d’onore “cavalle-        to e descrivevano i paesi che visitavano nei
lanza universale. È questo il “grande gio-    resco” che pare superato: dire il vero e       loro vari aspetti: cultura, storia, geografia
co” dell’educare!                             non il falso; dire “non so” invece di far      del luogo in cui vivevano, tradizioni, usi,
Ma per far sì che il gioco riesca, è ne-      finta di sapere; dire “mi sono sbagliato”      costumi, religione.


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Servire1:2012
V   E R I T À



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                                                                                        non si raggiunge mai. Non è (solo) un
                                                                                        gioco ma una proposta di vita che lo
                                                                                        scautismo propone.
                                                                                        In ogni suo scritto già il nostro fonda-
                                                                                        tore Baden-Powell poneva costante-
                Il capo scout                                                           mente l’accento sulla necessità che
                                                                                        non ci si accontenti sia nell’esplora-
                                                                                        zione del mondo come di noi stessi.
            esploratore di verità                                                       Non possiamo definirci scout senza
                                                                                        esser dei veri insaziabili esploratori.
                                                                                        L’esploratore non è certo una persona
        Lo scautismo è una scuola che aiuta nella ricerca                               che si acclimata facilmente alla verità
   della verità? Senza dubbio sì; la verità delle cose umane                            spacciata da tutti per tale, è chi coc-
                                                                                        ciutamente e pazientemente non si
           è in costante divenire e l’arte dell’esplorare è                             stanca di essere sulla via.
                                                                                        Come la cima di una montagna che è
         la necessaria qualità per una ricerca fruttuosa.                               solo il punto da dove si vede la pros-
                                                                                        sima vetta, questa è la vita dell’esplo-
La verità non esiste. O almeno così mi     sta, ha sentito il sole che ti cuoce e al-   ratore, dello scout mai sazio di questo
sembra, se escludo l’amore per mia         la fine, nel tepore della tendina, ha        mondo. Perché è solo ricercando che
moglie e i miei figli che mi pare (di-     sentito la stanchezza nelle gambe co-        si progredisce, restare fermi è solo an-
co pare) essere in qualche modo tan-       glie di quale verità stiamo parlando.        dare indietro.
gibilmente vero...per il resto chissà...   Quella che pare così tangibile e og-         Lo scautismo deve insegnare una con-
Lo scautismo (lo dice la parola stessa:    gettiva in una natura che non può che        tinua ricerca che diviene modalità di
to scout) è di per sé una ricerca, un’e-   essere reale, anzi più reale che mai, più    approcciare tutti i problemi della vita.
splorazione di sé e del mondo che ci       veritiera che mai. Ecco proprio lì non       Si tratta di acquisire un modus ope-
circonda. Campeggiare da scout in un       trovo verità assoluta, ma solo una fan-      randi che fa dello spirito critico di
bosco, come camminare sulla strada è       tastica, meravigliosa verità che è in di-    fronte alla realtà una cifra ineludibile
una continua ricerca di verità, un con-    venire che deve essere ancora ricerca-       per costruire la vita professionale, fa-
tinuo ripensare la verità, un incessan-    ta domani mattina, ripartendo per un         migliare, politica e così via.
te camminare sulla strada, sulle strade    nuovo sentiero.                              È un percorso educativo e metodolo-
del mondo.                                 Non mi pare certo una scelta casuale         gico che insegna a rispettare gli altri e
Chiunque di voi, come me, ha fatica-       quella del metodo scout. Continuare          le verità che ognuno porta dentro di
to sulla salita di una montagna, ha ar-    ad educare alla ricerca, a non essere        sé, attraverso il rispetto per i percorsi
rancato nel fango fradicio di una fore-    mai sazi, non accontentarsi perché la        che ogni persona compie con fatica e


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speranza nella vita. Il lupettismo e         re dell’essere scout si propone come         in qualche modo sempre in cammino
l’ambiente della giungla sono forse          un continuo processo di comprensio-          e in divenire, sono un modo di stare nel
l’esempio meno citato ma tra i più           ne e avvicinamento alla verità che           mondo che va compreso, non per esse-
eclatanti, dove le cacce, la vita di bran-   ogni volta viene in qualche modo di-         re ricompreso in una interpretazione
co, la guida di Akela o Baloo sono una       svelata, compresa, capita per poi ripar-     della verità più o meno presunta, ma
ripetuta scoperta alla vita e alla sua ve-   tire a coglierne una sempre più com-         invece per essere in qualche modo ogni
rità di cui innamorarsi. Sapendone poi       plessa. Lo scautismo è pieno di stru-        volta interrogato ed esplorato.
prendere una coscienza critica duran-        menti che allenano a questa logica;          Educare in un mondo sempre più
te la vita di reparto, dove lo scouting      pensate solo alla meteorologia, alla to-     complesso è anche e soprattutto edu-
e quindi anche la ricerca della verità       pografia, alla botanica e così via. Sem-     care alla capacità di vivere la com-
vengono provate duramente e più              pre vissute con quello spirito di mera-      plessità sopravvivendo ad essa con
spesso messe in crisi. Sino ad arrivare      viglia, comprensione, applicazione.          criticità ed intelligenza, senza nessu-
alla vita di Clan dove si scopre, diven-     È uno stare dentro la nostra realtà che      na pretesa di comprenderla, ma solo
tando adulti, una via alla verità che        consente di non farci trarre in inganno      di saperci convivere senza venire me-
coinvolge tutto l’arco della propria         dalle superficiali modalità di interpre-     no ai propri valori e al rispetto della
esistenza e tutti i fratelli che con noi     tarla ma far sì che ci sia sempre un pro-    diversità che insegna come nessun al-
condividono questa terra.                    cesso per reinterpretarla alla luce di       tra cosa il camminare con i piedi o
Non avere verità in tasca, come non          nuovi passi. Non possedere la verità è       con la testa per le vie del mondo. In
accontentarsi di ciò che viene spesso        un lusso che solo un buon scout può          ricerca della verità.
spacciata per tale è il primo compito        permettersi di avere, solo di chi com-
di uno scout. Lo scouting che è il cuo-      prende che la realtà, noi e gli altri sono                              Stefano Blanco




                                                                   8
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                                                                                                 di fatto che rientrano nella comu-
                                                                                                 ne esperienza, consolidata);
                                                                                              • le regole empiriche di esperienza;
                                                                                              • le regole di giudizio (come ad
                                                                                                 esempio: il fatto che sono più cre-
                                                                                                 dibili le dichiarazioni di testimoni
       Essere persone di verità                                                                  disinteressati, oppure le dichiarazio-
                                                                                                 ni confessorie);
 Testimonianza di Lullo Losana, magistrato, professionista                                    • le leggi scientifiche di più o meno
                                                                                                 alto grado di attendibilità;
  della ricerca della “verità”. Non si tratta di una questione                                • ed infine la correttezza del ragiona-
                                                                                                 mento che “mette insieme” tutti i
    meramente tecnica, ma di un importante confronto con                                         dati acquisiti.
   le regole della convivenza e con la civiltà di un popolo.                                  In Italia vige la regola (a mio parere
                                                                                              molto civile) che ogni decisione del
     E poi la questione della verità si allarga a coinvolgere                                 giudice (e quindi in primo luogo la
                                                                                              decisione riguardante la ricostruzione
              tutti i tipi di rapporti sociali e personali.                                   dei fatti e delle circostanze), deve es-
                                                                                              sere motivata. Una delle mie espe-
Come magistrato ho avuto a che fare           Non esiste una definizione giuridica di         rienze più belle e gratificanti, è stata
moltissimo con la parola “verità”: “mi        “verità”; la legge rinvia, genericamente, al    proprio quella di “motivare” le deci-
dica la verità”; “giuro di dire la verità”;   “libero convincimento del giudice” e al-        sioni; e posso dire che è stato un for-
il giudice ricerca “la verità dei fatti”.     l’accertamento “al di là di ogni ragione-       te esercizio di libertà: perché mai nes-
Ho dovuto sempre ricercare “come sta-         vole dubbio”. Il codice insiste, invece, sul    suno mi ha detto “come era opportu-
vano davvero le cose” e poi applicare il      concetto di “prova” della verità da accer-      no” che un certo processo si decides-
diritto. E mi sono reso conto che esiste      tare; elenca e disciplina i mezzi di prova      se, o “come era opportuno” che una
una “verità” oggettiva, che è doveroso e      (sono tali le testimonianze, i documenti,       certa motivazione venisse scritta.
appassionante ricercarla; ma che non la       le conclusioni delle perizie ecc...) e dà ri-
si può raggiungere mai completamen-           lievo agli indizi (che, se sono gravi, preci-   Cercare la verità
te. Anche perché non esiste soltanto la       si e concordanti, valgono come prova).          La ricerca della verità “oggettiva” è
verità dei fatti (delle condotte e degli      La dimostrazione di un fatto si fonda           un dovere; ma è anche difficile; è un
eventi) ma esiste una altrettanto impor-      su alcuni strumenti che sono:                   percorso pieno di ostacoli
tante verità che è quella delle intenzio-     • i fatti notori (la cui verità si impo-        Ci sono innanzi tutto i limiti dei sen-
ni, delle motivazioni, dei fini dei com-          ne a tutti come “irresistibile” e           si e degli strumenti a nostra disposi-
portamenti umani.                                 “non contestabile”);                        zione.


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È ben noto quanto sia limitata la ca-        l’onesta ricerca di verità, a conclusio-      di chi la enuncia. No; noi dobbiamo
pacità di un soggetto di osservare una       ni diverse, si impone da un lato l’ar-        presupporre una verità oggettiva, cui
scena e poi ricordarla e narrarla per        gomentazione e dall’altro il confronto.       faticosamente dobbiamo tendere an-
quello che essa è “realmente”; e quan-       L’argomentazione, la discussione, il          che se, forse, non riusciremo mai a
to sia difficile evitare interpretazioni e   confronto, sono un servizio per la ve-        raggiungere del tutto. E troppo facil-
inconsapevoli deformazioni della             rità e quindi per la giustizia.               mente ci si dimentica (o si vuole di-
realtà. Ma sono pure limitati gli stru-                                                    menticare, per addossarne la colpa sol-
menti tecnici di accertamento. Soven-        Dire la verità                                tanto ai Giudici “cattivi”) che giudizi
te le conclusioni,”tecniche”, delle pe-      Dire la verità è importantissimo e il         sbagliati si fondano molte volte su te-
rizie sono contrastate da altre conclu-      non dirla è sempre stato considerato          stimonianze false. Secondo me la re-
sioni altrettanto “tecniche” di perizie      un male, una colpa. Il nostro codice          sponsabilità del falso testimone do-
contrarie.                                   penale spesso equipara la menzogna            vrebbe essere maggiormente “sentita”
Inoltre nella ricerca della verità può       addirittura alla violenza o alla minac-       e riprovata, e assai più severamente
giocare un ruolo importante (e sub-          cia. In effetti essa, quale strumento di      sanzionata.
dolo perché nascosto e inconsapevole)        inganno, è una sorta di violenza per-         Ma, anche fuori dai processi, vi sono
la soggettività di chi la deve accertare     ché fa sì che altri si comportino in          dei soggetti che per professione sono
e di chi la deve enunciare. Il “vissuto”     modo diverso da quello che farebbe-           chiamati a comunicare notizie e/o
del soggetto si riflette e “colora” (o       ro se non fossero violentati o ingan-         “saperi” (giornalisti, educatori, o inse-
deforma) l’oggettività dell’accerta-         nati. La menzogna ha le sue vittime; è        gnanti). Vale per costoro un principio
mento. In molti casi la “soggettività        una prepotenza. Purtroppo il falso co-        etico implicito nella loro professiona-
che distorce” è legata ad una idea pre-      me strumento di ingiustizia e sopru-          lità; dovendo comunicare un “sapere”,
concetta, ad un pre-giudizio.                so, oppressione, arroganza è vecchio          essi sono tenuti a trasmetterlo in mo-
Una scena di partita di calcio, pur ri-      come il mondo (vedi la favola di Fe-          do corretto, quale strumento di chia-
prodotta dalla moviola, per i tifosi di      dro). Ma, oggi, si vorrebbe crescere in       rezza e di crescita dell’altrui cono-
una squadra “è rigore!”, ma per quel-        civiltà anche sotto questo aspetto.           scenza; essi quindi tradiscono la loro
li dell’altra squadra “non lo è affatto!”.   Il non dire ciò che si sa o il riferire co-   etica se usano il loro sapere per
In sostanza si vede (anche) ciò che si       se false, assume il massimo rilievo nel       confondere, per servire l’ignoranza, o
desidera vedere. È dunque ben possi-         processo. Davanti ai giudici bisogna          per colpire. Infine tutti noi, nel quoti-
bile che i dati “veri” per me, non sia-      dire la verità; la falsa testimonianza è:     diano, siamo tenuti a comunicare se-
no tali per altri: e non è detto che ci      sul piano religioso un peccato gravis-        condo verità: perché anche noi pos-
sia malafede. Quella che pensiamo es-        simo; sul piano civile un gravissimo          siamo ferire, far del male, con la falsità
sere verità oggettiva, molto spesso non      reato. Oggi purtroppo sta diventando          o con la non verità, o col cattivo uso
lo è; ma abita nella nostra speranza, o      di moda dire che Tizio ha detto la            del nostro sapere.
nel nostro malvolere, o nel nostro ti-       “sua” verità; come se il concetto di ve-       Non dire falsa testimonianza; non di-
more.                                        rità fosse relativo, dipendente dall’in-      re bugie; essere sinceri ed onesti. So-
Ma allora, se si può giungere, pur nel-      teresse, dal volere, o dalla cattiva fede     no imperativi forti di ogni percorso


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educativo. Ma a questo punto sorgo-          d’arte. Se appare come aranciata deve        ogni uomo ad essere considerato come
no alcune domande. Come educare              essere fatta con le arance (altrimenti       fine e non come mezzo. Tutti gli uo-
alla verità? Vi sono dei casi in cui la      non è genuina); se si dice: “di Cara-        mini “nascono” con connotati specifici
menzogna o il falso, o l’inganno, pos-       vaggio”, non deve essere una copia           e irripetibili, ma anche con una unità
sono essere al servizio di una finalità      (altrimenti è un Caravaggio non au-          di umanità profondissima. Mi com-
buona? Può la menzogna essere addi-          tentico). Anche nel linguaggio comu-         muove vedere le immagini dai fuggiti-
rittura doverosa? Può il silenzio sosti-     ne usa dirsi che un prodotto non ge-         vi dall’Africa, che affondano con le lo-
tuire la verità? È giusto “dire sempre       nuino non è “vero”; o che un quadro          ro barche, che stringono i bambini, che
tutto”? Anche ai bambini; anche ai           può essere “un falso”.                       portano con sé qualche fotografia e
malati gravi?                                Ora: trasportiamo il ragionamento a          qualche ricordo, e qualche testo sacro.
La mia risposta è che il dire la verità è    proposito dell’uomo. Esiste una “verità      Mi commuove anche perché fa capire
certamente un valore fondamentale e          dell’uomo”? (cosa si vuol dire quan-         quanto abbiamo in comune con loro:
deve essere la regola. Ciò non toglie        do si dice che taluno è un “vero uo-         speranze, timori, affetti, paure. E mi
però che questo valore possa venire in       mo”?). Quali sono i connotati, le di-        viene in mente un paragone che non
conflitto con altri valori, sicché si ren-   mensioni “fondamentali” della perso-         so più di chi sia, secondo cui la nostra
de necessario un “bilanciamento”. E          na umana, senza i quali essa non è au-       umanità (comune a tutti) è come un
non è escluso che il dire la verità pos-     tentica, non è vera?                         mare ove vi sono migliaia di metri di
sa, in via eccezionale, soccombere, ri-      Per qualcuno la dimensione unica e           profondità d’acqua, su cui ci sono po-
spetto ad altri valori ritenuti, nel con-    fondamentale sarebbe la libertà. Se-         chi metri di onde burrascose, di movi-
creto, preminenti. Non ci sono forse         condo me una antropologia della au-          mento, di uragani.Tutti i nostri conflit-
nella stessa Bibbia esempi di falsità “      tenticità deve dire qualche cosa di più.     ti, diversità, lotte, guerre e problemi so-
approvata”, se non benedetta, come           La verità dell’uomo, quale oggi viene        no pochi metri di onde su migliaia e
quella di Giacobbe, il quale si fece be-     riconosciuta anche a livello “globale”,      migliaia di metri di comune umanità.
nedire da Isacco, con l’inganno, spac-       cioè sovranazionale, comincia dalla          Poi, naturalmente, quale caratteristica
ciandosi per Esaù?                           uguaglianza. Ciò che si dice dell’uomo       fondamentale dell’uomo autentico, vi
                                             deve riferirsi a tutti gli uomini, nessu-    è la libertà; la possibilità di muoversi,
Verità come autenticità                      no escluso Al riguardo non vi sono sol-      di scegliere e di decidere, di pensare e
Ma la verità è (anche) la corrispon-         tanto le dichiarazioni “universali” dei      formulare progetti, di realizzarsi in au-
denza tra ciò che si dice di una cosa (o     diritti dell’uomo (importantissime per-      tonomia. E qui entra in gioco la spe-
di una persona o di un evento), e ciò        ché ci fanno essere, anche in senso giu-     cificità del singolo, la sua irripetibilità.
essi sono nella realtà; tra ciò che appa-    ridico, “cittadini del mondo”) ma esi-       Senonché l’espressione della libertà
re e la realtà sottostante. In questo sen-   ste anche una diffusa e “mondiale”           può portare al suo venir meno. E
so il termine verità può anche indica-       consapevolezza, sempre maggiore, di          quindi la migliore espressione della li-
re la “genuinità” o “il non inquina-         questa uguaglianza e comune umanità.         bertà è quella di saper scegliere ciò
mento”, o l’“autenticità” di un pro-         Kant enunciava il diritto di ogni uomo       che le consente di mantenersi e ma-
dotto o di un oggetto, o di un’opera         ad essere trattato da amico; il diritto di   gari di ampliarsi.


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Infine l’antropologia oggi più condi-          è su questa linea la prevaricazione, la        si persegua la più profonda verità del-
visa individua un terzo aspetto fonda-         strumentalizzazione degli altri, l’arro-       l’uomo. E dunque: verità e giustizia
mentale: la dignità.                           ganza.                                         sono strettamente collegate. Inoltre
La nostra Costituzione afferma con                                                            questo impegno di verità e di giusti-
forza il massimo rispetto e la garanzia        La mia verità è fatta                          zia mentre da un lato tende a garanti-
delle libertà fondamentali, ma al tem-         (anche) dagli altri                            re (e mantenere) l’espressione della li-
po stesso ammonisce che il cittadino           Ma se la mia verità è, anche, relaziona-       bertà del prossimo, d’altro lato dà sen-
deve essere “partecipe” della vita col-        le, essa è, almeno in parte,“fatta dagli al-   so e direzione alla nostra, personale, li-
lettiva e deve contribuire alla crescita       tri”; è, anche, ciò che mi viene chiesto:      bertà.
anche spirituale della società; e impe-        dalla vita e dagli altri, o dalla Provvi-      Mi piace allora mettere assieme i tre
gna tutti, all’art.3, a collaborare con le     denza divina; sempreché, ovviamente,           valori fondamentali: Verità, Giustizia,
istituzione nel “rimuovere gli ostacoli        tale richiesta sia stata da me accettata:      Libertà e pensare che in qualche mo-
di natura sociale o economica che im-          alla quale io abbia detto il mio SI.           do essi si possono unificare; come fac-
pediscono il pieno sviluppo, in dignità,       Verità dunque, come la corretta attua-         ce di una stessa medaglia. Un po’ co-
di tutti i consociati”. L’uomo autentico       zione e l’espressione di un ruolo. E al-       me le tre (o quattro?) forze fonda-
è dunque colui che sa e può esprime-           lora la domanda “di verità” riguarda la        mentali della fisica che gli scienziati
re e realizzare le proprie personali, spe-     mia fedeltà ad un ruolo; come io abbia         cercano di riportare ad unità.
cifiche potenzialità (di lavoro, di fanta-     risposto o stia rispondendo a queste ri-
sia, di esperienze intellettuali, artistiche   chieste cui ho aderito con il mio SI.                                          Lullo Losana
e spirituali) e questo persegue, per sé e
per gli altri; perché in questa espressio-     Verso l’unificazione di
ne sta la sua dignità.                         verità, giustizia e libertà?                   Questo articolo riprende una chiacchierata
Verità dell’uomo quindi è “essere ciò          La falsità e la menzogna sono, di rego-        fatta dall’autore nel maggio scorso a un
che siamo, o che possiamo essere, dav-         la, strumento di oppressione e violen-         gruppo di amici scout. Il testo integrale del-
vero, in eguaglianza, libertà e dignità”.      za; la verità, la sua ricerca e la sua cor-    la chiacchierata, che tratta più compiuta-
Non è su questa linea chi esclude o si         retta comunicazione sono, di regola,           mente i contenuti dell’articolo, è scaricabile
autoesclude; chi distrugge o si autodi-        strumento di giustizia. Ciò vale a             dal sito di R-S Servire. E vi invitiamo a
strugge, chi pensa solo a se stesso; non       maggior ragione, quando si ricerchi e          farlo.




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                                                                                       verbio grammaticalmente è una parte
                                                                                       invariabile del discorso, così l’uso del-
                                                                                       l’avverbio ‘veramente’ a proposito del-
                                                                                       la vita dice di una raggiunta certezza
                                                                                       (invariabilità) di convinzione circa la
              La verità su di me:                                                      qualità ‘vera’ di essa. L’avverbio ‘vera-
                                                                                       mente’ è poi un ‘avverbio di modo’ e
                                                                                       questo lascia intendere che la ‘verità
                 la vocazione                                                          del vivere’ è una modalità, un modo di
                                                                                       essere, una qualità dell’esistenza. Della
                                                                                       vita si può dire che è ‘veramente’ vis-
   L’articolo è scritto a due mani (e due teste) e a distanza.                         suta o perduta non per ciò che si è fat-
                                                                                       to in essa ma per ‘come’ lo si è fatto.
         I caratteri grafici ne segnano la diversa origine.                            E la qualità vera di ciò che si fa è l’es-
                                                                                       sere presenti a se stessi in ciò che si fa.
      Fondamentalmente unitario e condiviso dagli autori                               Si può dire: ‘ho veramente agito ma-
       è il contenuto. La fusione argomentativa ci sembra                              le’; ovvero riconoscere il male fatto e
                                                                                       avere l’intima certezza (verità) che es-
    ben riuscita. L’approfondimento tematico è necessario                              so è stato ‘veramente’ fatto da me e
                                                                                       che ‘veramente’ appartiene alla mia vi-
                            per guardarsi dentro.                                      ta. Dice san Paolo: se anche dessi tut-
                                                                                       te le mie sostanze, ma non avessi la ca-
Ci capita nel corso delle giornate, dei     semplice che il tema della ‘verità su di   rità nulla mi giova; ovvero persino il
mesi, degli anni di vivere esperienze –     me’ fa irruzione nella nostra vita:        bene per il modo in cui è fatto (il mo-
incontri, lavoro, impegni, amori… -         quando posso dire a me stesso con in-      do con cui è ‘veramente’ fatto) può di-
rileggendo le quali abbiamo la sensa-       tima e indubitabile certezza di avere      ventare male per me.
zione di aver ‘perso tempo’ e di aver       vissuto ‘veramente’?
sprecato un tratto della nostra vita. Al-                                              Un secondo aspetto a riguardo della
tre volte raggiungiamo invece l’intima      Un primo pensiero è quasi una nota         ‘verità di me’ è che comprendiamo la
convinzione che quell’esperienza,           grammaticale: la verità su di me si ma-    qualità ‘vera’ dell’agire solo ‘dopo’ aver
quell’incontro, quell’impegno sia stato     nifesta come un avverbio: questa espe-     agito o alla fine dell’azione. Il centu-
veramente meritevole di essere vissu-       rienza mi è stata ‘veramente utile’,       rione del Vangelo di Marco vedendo-
to e che il tempo ad esso dedicato sia      questo incontro è stato ‘veramente si-     lo morire così esclamò: costui è vera-
stato un tempo ‘ben speso’.                 gnificativo’, quell’amore è stato ‘vera-   mente il Figlio di Dio. Solo alla fine,
È tramite questa esperienza familiare e     mente bello’, quell’impegno è stato        in quel modo di morire, si può scio-


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gliere il segreto circa la persona di Ge-     percorso che nella vita ci tocca percor-         Ma non basta: occorre anche imparare a
sù e si può conoscere la verità della sua     rere molte volte, forse non ogni giorno          “guardarsi con gli occhi degli altri”, a rap-
vita. Accade così anche per ogni vita:        ma molto spesso, e certamente sempre             portarsi con loro per scoprire che cosa si
l’intima personale convinzione che la         in occasione di ogni passaggio, di ogni          aspettano da me, da noi, che cosa si aspet-
vita che stiamo vivendo, nel ‘modo’ in        cambiamento importante.                          tano che io faccia per loro: la nostra voca-
cui la stiamo vivendo, meriti di essere       Come ogni percorso, e soprattutto co-            zione è, probabilmente, il combinato di-
vissuta ci apparirà chiaro ‘avvicinan-        me ogni percorso educativo, ci piace             sposto delle nostre doti e di quello che ci
dosi alla fine’ e in ultima istanza pro-      pensare che si sviluppi in tre fasi: il ve-      viene chiesto (o che ci rendiamo conto di
prio ‘alla fine’. Come se la verità del-      dere (che ribattezzeremmo “il corag-             potere e sapere fare per gli altri).
la vita, intuita, presagita e promessa al-    gio della verità”, su sé stessi), il giudi-
l’inizio, si chiarisse solo piano piano       care (ovvero “il coraggio dell’umiltà”)          Giudicare = il coraggio dell’umiltà
nel vivere stesso. In fondo l’invariabi-      e l’agire (ossia“il coraggio della scelta”).     “Bisogna saper perdere, non sempre si
le avverbio ‘veramente’ si può dire di                                                         può vincere…”: il refrain di un vec-
un uomo solo al passato. Finché si vi-        Vedere = il coraggio della verità                chio motivo ricorda che spesso occor-
ve la verità della vita non è mai così        Nella mia vita, quando ho cercato di capi-       re anche, e freddamente, riconoscere i
solida e certa.                               re la mia vocazione, ho sempre cercato di        propri errori, riconoscere i propri li-
Detto questo bisogna a che dire che il        partire da alcuni “indizi”: ciò che mi pia-      miti, le proprie difficoltà, i propri fal-
dinamismo attraverso cui l’uomo si            ceva fare, le cose che mi riuscivano bene, in    limenti e che è onesto – con sé stessi
interroga sulla verità della propria vi-      una parola le mie doti. Sono indizi forti,       - chiamarli per nome, cioè ricono-
ta cresce e si sviluppa (o si atrofizza)      positivi, sono il bagaglio che il buon Dio, i    scerli davvero, come unico modo per
durante tutta la vita. All’inizio – fan-      nostri genitori, i nostri educatori, la nostra   iniziare a correggerli, per ripartire.
ciullezza – il carattere vero delle espe-     stessa vita hanno saputo mettere nel nostro
rienze che si vivono è garantito e pro-       zaino, e sono abbastanza facili da ricono-       Un buon metodo da seguire - siccome è
messo da altri; poi si impara a valuta-       scere, perché sono gli aspetti, di noi, che ci   sempre un po’ scomodo riconoscere i propri
re di persona il carattere di vera utilità,   piacciono.                                       difetti - è ancora una volta quello di farsi
bellezza, significatività delle esperien-     Partire dai propri talenti, per imparare a co-   aiutare dagli altri, che spesso ci sanno giu-
ze; poi si passa il tempo della tentazio-     noscere sé stessi, mi è sempre sembrato più      dicare meglio di noi stessi: la vecchia tradi-
ne di separare una parte di vita – pic-       importante e più divertente che non parti-       zione della “correzione fraterna” – cioè tro-
cola – che ‘veramente’ merita di esse-        re dai (nel mio caso molti) propri difetti: è    vare il modo, creare le condizioni e le occa-
re vissuta, da un altra – molto grande        il modo migliore per dirci che la vita è un      sioni per farci dire da dei veri amici, frater-
– che bisogna vivere …’purtroppo’;            grande gioco, e – come diceva la canzone di      namente appunto, i nostri errori - resta un
alla fine – assai più per Grazia che per      una Route Nazionale R/S di molti anni            esempio da imitare.
merito – si è capaci di gettare uno           fa - per invogliarci a ”entrare nel gioco e      Ma non è tutto qui: anche le situazioni
sguardo di verità su tutta la vita.           giocare la nostra parte”, anziché rischiare      “oggettive” che viviamo nel mondo del la-
Mantenersi nell’atteggiamento della           di restare a “guardare la vita dal buco del-     voro, e prima ancora nella scuola, e perché
scoperta della verità su se stessi è un       la serratura”.                                   no anche in famiglia, ci chiamano, spesso,


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a valutare, con umiltà, il nostro successo         volta in volta, sia la “fine” di un percorso    vivere. Altri dividono la vita in due
e/o insuccesso, le nostre vittorie e le nostre     (che magari ci è costato fatica) sia, contem-   parti: un tempo in cui non si capiva,
sconfitte, le cose che vanno e quelle che non      poraneamente, l’”inizio” di un nuovo per-       non si sapeva, si era nel peccato, si era
vanno. Credo che, sempre, quanto prima             corso, da sviluppare per le prossime pagine     troppo inesperti, poco avvertiti, poco
riusciamo a giudicare come stanno le cose,         del libro della nostra vita.                    prudenti,... E un tempo in cui final-
tanto prima riusciamo a intervenire e mi-                                                          mente e ‘veramente’ si è potuto vive-
gliorarle.                                         Un terzo aspetto che si muove at-               re. Altri ancora – ma forse meno nu-
                                                   torno alla questione della ‘verità della        merosi – sono riusciti a gettare uno
Agire = il coraggio della scelta                   vita’ riguarda la possibilità di estende-       sguardo di verità su tutta la loro vita.
Però il vedere, cioè il capire un po’ meglio la    re l’avverbio ‘veramente’ a tutta la vi-        Per fare questo a nostro avviso non si
propria vocazione, ed il giudicare, cioè il va-    ta e poter dire: tutta la mia vita è (o è       può che avere un senso vocazionale e
lutare concretamente anche i propri errori e       stata) ‘veramente’ meritevole di essere         teologico della vita. Si tratta di pensa-
limiti, hanno senso solo se sfociano nell’agi-     vissuta. Se l’esperienza attesta senza          re e, prima di tutto, sperimentare la vi-
re, cioè se finalmente – e sto pensando par-       difficoltà l’esistenza di momenti ‘vera-        ta come risposta ad una chiamata: al-
ticolarmente ad ogni situazione di passaggio       mente’ belli per i quali valeva la pena         l’inizio una chiamata che ci raggiun-
- ne traiamo le conseguenze pratiche e ci          vivere, assai più difficile è l’estensione      ge attraverso le nostre doti, le situa-
mettiamo a orientare concretamente le nostre       all’intera vita della qualifica di ‘vera-       zioni, le persone; poi piano piano si
scelte alla nostra chiamata.                       mente’ bella. Dolori, sofferenza, ango-         scopre che dentro la trama delle mol-
                                                   scia, morte, senso di vuoto, peccato,           te chiamate si nasconde e si rivela
La verità su stessi, la verità sulla propria       errori, noia sono esperienze non me-            un’unica chiamata, quella di Dio. Nul-
chiamata, un po’ come i doni dello Spirito         no familiari della bellezza e della gioia       la è fuori da essa e tutto ciò che è ac-
Santo, esigono che, nel concreto, i nostri ta-     e affermare che anche in essi si è              caduto nella nostra vita altro non è
lenti siano messi al servizio degli altri, sia-    espressa la nostra vita ‘in verità’ appa-       stato che lo sforzo di capire e di ri-
no sviluppati a favore degli altri, del loro be-   re assai difficile.                             spondere a questa chiamata. Gli stessi
ne, dal piccolo circondario, del nostro prossi-                                                    errori, le stesse resistenze, lo stesso
mo più vicino al più grande palcoscenico del-      Ognuno fa come può. Qualcuno pro-               peccato appartengono anch’essi alla
la nostra vita professionale, di relazioni, di     cede a macchia di leopardo: ci sono             dialettica della risposta e della chiama-
cittadini, di membri della Chiesa.                 parti della vita che è stato ‘veramen-          ta. A ragione, l’antico inno pasquale
La nostra vita va orientata e continuamen-         te’ bello e degno vivere e altre che si         integra la colpa in una Grazia più
te ri-orientata, proprio come un bravo             è dovuto vivere ‘purtroppo’: nelle pri-         grande dicendo: ‘felice colpa che
esploratore si orienta, e spesso si ri-orienta,    me è contenuta la verità della nostra           portò a così grande redentore’.
durante un hyke. Questo esercizio, che in          esistenza, le seconde appartengono a
realtà si chiama “conversione”, è sempre, di       quella parte oscura e ineliminabile del                        Davide Brasca, Ale Alacevich




                                                                        16
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                                                                                               sistenza orienta la mia vita e traccia
                                                                                               progressivamente quel disegno che si
                                                                                               compierà pienamente solo al termine
                                                                                               dei miei giorni.
                                                                                               Non è facile puntare ad una meta tan-
                                                                                               to nascosta, accettando di procedere
                                                                                               con poche consapevolezze, resistendo
               Altrimenti si sogna                                                             alla tentazione di abbandonarsi ad un
                                                                                               pensiero definitivo, assiomatico o me-
                                                                                               todicamente scettico e nichilista. De-
  Appunti sulla ricerca quotidiana di verità                                                   cidere di fare un passo per volta non
                                                                                               significa non approdare mai, ma rico-
       La ricerca della verità è un puro esercizio filosofico                                  noscere che da ogni approdo occorre
                                                                                               ripartire.
  o ha importanti ricadute nella mia vita quotidiana? Farsi
                                                                                               Il pensiero e l’ascolto
 interrogare dalle realtà, accettare il dubbio, cercare la verità.                             Costa poco assecondare il pregiudizio,
                                                                                               il luogo comune, il qualunquismo. È
  Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.   l’importanza di un pensiero vivo ed au-          facile ed immediato appoggiarsi per
      Il tempo è un fiume che mi trascina,    tonomo, il tempo come maestro di ve-             opportunismo, o molto più spesso per
                      ma io sono il fiume;    rità, la necessità di accettare il proprio li-   inerzia, ad opinioni esterne, collezio-
                 è una tigre che mi divora,   mite nel comprendere la vita, il valore          nare frammenti di pensiero senza pra-
                       ma io sono la tigre;   della testimonianza.                             ticare in modo autonomo il proprio.
              è un fuoco che mi consuma,                                                       Lo scout è carpentiere e timoniere, sa
                       ma io sono il fuoco.   Approdi e partenze                               costruire e poi guidare la canoa. Os-
                                              Lo scout è un viandante ed un esplo-             serva e deduce, impara facendo, ma
                               J.L. Borges    ratore, una persona capace di salutare           soprattutto, si spera, agisce pensando.
                                              all’inizio di ogni giorno la radura che          Ci sono molti modi per mantenere vi-
Provo a raccogliere qualche appunto           lo ha accolto per la notte ed imbocca-           vo il pensiero ed avvicinare la verità:
sulla ricerca di verità, intesa come ri-      re il sentiero di buon passo, accettan-          osservare il mondo con occhi attenti,
cerca di senso, che ogni persona com-         do le sfide ed affrontando la fatica.            assimilare la saggezza di chi fa sintesi
pie per dare un significato ed una dire-      Questa partenza quotidiana, intesa co-           di un lungo cammino, rielaborare il
zione al proprio tempo e ad ogni gior-        me stile di vita, chiede, per avere valo-        percorso delle proprie idee affinate o
no che inizia. Sono semplici accenni ad       re, di interrogarsi con profonda lealtà          modificate dagli anni, rintracciare l’o-
alcuni temi che ritengo preziosi: la pro-     sul senso del cammino. L’impegno                 rigine delle proprie opinioni sulle co-
gressione quotidiana di questa ricerca,       quotidiano nella comprensione dell’e-            se, riconoscere a se stessi il giorno di


                                                                    17
V   E R I T À



fatica e quello di felicità, dialogare      Il silenzio                               che cos’è la vita non è compito esclu-
lealmente con le persone, riscoprire i      Confrontarsi con la verità significa      sivo di filosofi e sapienti, poiché a
propri maestri, rileggere i testi miglio-   anche misurarsi con il proprio limite     questa domanda ne segue immediata-
ri, non sottovalutare l’importanza del-     nel comprendere la vita. Saper con-       mente un’altra, fondamentale per
la poesia.                                  templare il deserto, dentro e fuori di    chiunque: come vivere?
Fermarsi spesso davanti alla sera.          sé, non è soltanto una forma di puri-     La rotta verso la verità ci chiede una na-
                                            ficazione e meditazione ma è una          vigazione che incontra continue corre-
Vivere nel tempo                            presa di coscienza delle proprie im-      zioni di vento, si compie lungo tutta una
Un atto essenziale di verità è credere      possibilità.                              vita e per lunghi tratti necessita di un
davvero nell’irreversibilità del pro-       Il silenzio ed il vuoto che ci accom-     completo affidamento: ci è chiesto di vi-
prio tempo, radicarsi nella realtà più      pagnano nei momenti più duri, quan-       vere, conoscendo molto poco la vita.
che nel sogno, accettare che i giorni       do sfugge la capacità di mettere in fi-   Dunque, l’uomo prima che essere sa-
di una vita sono contati e, da questo,      la le parole e di portare il peso degli   piente è chiamato ad essere giusto, co-
trarre il mandato per un’esistenza si-      avvenimenti è un silenzio significan-     lui che, mentre si interroga sul cam-
gnificativa e senza finzioni. Se l’oggi     te: ci racconta la nostra incompiutez-    mino delle stelle, sceglie comunque di
è ciò di cui dispongo, il presente è al-    za, ci racconta che viviamo in appros-    affidarsi e di vivere rendendo testimo-
lora il tempo delle scelte, del corag-      simazione di verità.                      nianza a quanto di più nobile c’è in
gio e dell’impegno.                         Accogliere la verità è accettare l’in-    lui: la bontà gratuita ed autentica, il
Se ci si impegna ad attribuire grande       comprensibile e tollerare la fatica che   gesto d’amore che sfugge alla conve-
valore alla quotidianità, intendendo        questo comporta. Riconoscere il mi-       nienza.
ogni momento, non solo quello               stero senza la pretesa di dominarlo è     Dal vivere e dal tempo egli trarrà in-
straordinario, come l’essenza della vi-     un gesto di fede, è riconoscersi piena-   segnamento: l’interrogativo sulla vita
ta intera, si può sperare di seguire una    mente uomini di fronte a Dio.             trova risposte nella vita stessa, mentre
pista che sia una progressiva costru-       Per accogliere la verità occorre la-      la ricerca alimenta il valore dato ai
zione di senso e di consapevolezza.         sciarle spazio.                           propri giorni.
L’esortazione di S. Paolo pregate inces-                                              Aspettare di comprendere ogni cosa pri-
santemente ci invita a chiedere un ac-      L’uomo sapiente e l’uomo giusto           ma di scegliere significa non partire mai.
compagnamento costante affinché             Il libro del Siracide si apre con un      Agire senza lasciarsi interrogare dalla vi-
ogni istante sia un istante di grazia e     versetto molto chiaro: la Sapienza        ta è partire senza desiderare una meta.
di conversione, di veglia e di attesa.      viene dal Signore, all’uomo sta dun-
Siate pronti.                               que riceverne il dono. Interrogarsi su                                Davide Magatti




                                                               18
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                                                                                         per lui molto penoso, o lo è invece ri-
                                                                                         sparmiargli una vita di sofferenze e
                                                                                         difficoltà? È amore vero lottare per ot-
                                                                                         tenere un figlio a tutti i costi, con tut-
                                                                                         ti i mezzi ed a tutte le età, perché ci
                                                                                         sentiamo chiamati ad occuparci di lui
                                                                                         e donargli tante cose buone, oppure
                                                                                         accettare serenamente che la Natura
                                                                                         sembri negarcelo e dedicarci ad altri
                     Verità e carità
                                                                                         impegni? È amore vero lasciarsi tra-
                                                                                         sportare dall’impulso verso rapporti
L’intervento di Maurizio Millo affronta il tema dello stretto                            sessuali con il fidanzato/a cui ci sen-
 legame della vita quotidiana e concreta con la Vocazione                                tiamo tanto legati e che magari ce lo
                                                                                         chiede con insistenza, o è meglio at-
personale e con l’Amore, che ne è il fine ed il motore, purché                           tendere che un legame definitivo si
                                                                                         stabilisca fra noi? È amore vero utiliz-
      si sappia rimanere nella Verità. Se così non fosse, si                             zare per la ricerca cellule staminali di
                                                                                         embrioni, che vengono così distrutti,
         falserebbe l’Amore e si tradirebbe la Vocazione.
                                                                                         per riuscire a curare malattie altri-
                                                                                         menti forse impossibili da affrontare,
Tutti sappiamo che è l’amore il moto-       abbiamo anche sperimentato e provia-         che portano tante sofferenze a chi ne
re più potente della vita e della vita-     mo spesso l’incertezza nel capire e sa-      è affetto? È amore vero rimanere con
lità umana. Lo sappiamo perché l’ab-        per scegliere cosa è veramente amore         un coniuge con cui sembra non ci si
biamo sperimentato quando abbiamo           in molte situazioni della vita quotidia-     capisca proprio più e con cui sembra
vissuto un forte sentimento verso           na e abbiamo sofferto la tristezza per       si cerchino solo le occasioni per ferir-
qualcuno e per questo abbiamo fatto         aver sbagliato la scelta in occasioni im-    si reciprocamente o lo è invece segui-
cose straordinarie, ma l’abbiamo capi-      portanti.                                    re il cuore che ci batte forte quando
to anche quando abbiamo provato una         Come capire, per esempio, se in un           incontriamo un lui o una lei con cui
vera passione per qualche impegno o         certo momento è vero amore impe-             ci sentiamo felici e capaci di appassio-
qualcosa che sentivamo come una             gnarsi nel lavoro o nell’attività creati-    narci di nuovo alla vita? È amore vero
missione da compiere. Lo sappiamo           va che ci appassiona e ci fa sentire uti-    impegnarsi e lottare per i deboli e gli
poi anche perché ci ha convinto e ci        li agli altri, oppure essere vicini al co-   emarginati senza nessun compromes-
scalda il cuore in petto, come ai disce-    niuge o ai figli o ai genitori che han-      so, magari fino alla violenza, oppure lo
poli di Emmaus, quanto Gesù ci ha ri-       no bisogno di noi? E poi, è amore ve-        è riuscire ad amare anche gli oppres-
velato sulla natura di Dio e dell’uomo      ro accettare un figlio che sembra stia       sori e preferire comunque un clima ed
e sul senso della nostra vita. Tutti però   per nascere con un handicap, che sarà        una situazione di pace sociale, pur sa-


                                                                 20
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pendo che molti ne approfitteranno           senso della gioia è semplice da trova-        Imparare ad ascoltare è la regola fon-
per sfruttare gli altri? È amore vero        re. Scoprire almeno alcune delle ri-          damentale per ricercare la verità. Riu-
sopportare un tiranno, oppure, consta-       sposte significa riuscire a collegare l’a-    scire a farlo davvero e con profondità
tato che a causa sua non si può neppu-       more con la verità. Non possiamo spe-         è la risposta. Non solo udire perciò,
re sperare di realizzare la pace sociale,    rare di vivere un amore vero e poter es-      ma ascoltare. A partire dalla vita reale.
liberare tutti dalla sua presenza cercan-    sere felici se non riuscendo a com-           Ciò significa imparare a comprendere
do di ucciderlo? È amore migliore as-        prendere qual è in verità il senso più        davvero tutta la drammaticità delle si-
sistere un malato terminale che soffre       profondo delle cose che ci danno do-          tuazioni che qualcuno sta vivendo. Si-
senza apparente speranza o lo è aiutar-      lore o gioia e come si collegano al si-       gnifica imparare a pregare sulla Parola
lo a porre termine alle sue fatiche e sof-   gnificato della nostra vita tutta intera ed   e con la Parola per comprendere co-
ferenze con serenità, come magari ci         alla nostra persona nella sua comple-         me mai di fronte al grido di dolore del
chiede insistentemente di fare?              tezza. C’è perciò un legame forte ed          suo popolo Dio ha scelto la via miste-
                                             inscindibile tra amore e verità. San Pao-     riosa di una salvezza così lunga, così
Il legame inscindibile                       lo lo ha illuminato quando, nel suo fa-       diversa da quella che gli uomini com-
fra amore e verità                           moso inno all’amore, ha detto che “la         prenderebbero facilmente e così colle-
Si può continuare a lungo elencando          carità si rallegra (o anche si compiace)      gata alla vita ed interpretazione di una
i nostri dubbi più profondi e ci si può      della verità” (1ª Cor 13, 6).                 istituzione così imperfetta come la
confrontare con altri su questi inter-       Certo fatichiamo a trovare la risposta        Chiesa. Soprattutto significa riuscire
rogativi fino a rimanere stremati e          di amore nella verità a tante delle do-       ad innestare ed impiantare nel nostro
confusi. Si scoprirà intanto che nella       mande che si affollano nella nostra vi-       animo quello che Gesù ci vuole dire,
vita di ciascuno le risposte profonde a      ta, ma una regola c’è per imboccare la        perché solo così potremo scoprire il
problemi come quelli accennati non           strada giusta ed arrivare a collegare l’a-    senso profondo delle situazioni con-
nascono tanto dalla conoscenza intel-        more alla verità in modo efficace. Ce         crete che viviamo e incontriamo. Alla
lettuale dei problemi, ma dalla loro         la indica Marco nel suo Vangelo con           fine credo che arriveremo a compren-
conoscenza esistenziale. Dal fatto di        un piccolo passaggio che viene pur-           dere perché Gesù parlando del Regno
aver dovuto incontrare ed attraversare       troppo normalmente trascurato (Mc             di Dio e della sua predicazione fa spes-
quei problemi e le sofferenze noi per-       12, 29). Quando gli viene chiesto qual        so esempi collegati all’agricoltura ed
sonalmente o una persona a noi mol-          è il primo comandamento ed il più             alla crescita delle piante. In realtà l’a-
to cara e vicina. E le soluzioni non si      importante, Gesù risponde non solo            scolto profondo è un’attività che fa
possano trovare sul terreno tecnico.         rinviando alla famosa prescrizione del        sviluppare dentro di noi la Verità co-
Tutte queste domande e tante altre           Deuteronomio (“amerai il Signore              me fosse una pianta. In un modo che
delle più gravi che durante la vita ci si    Dio tuo…”) e poi collegandola all’a-          non avremmo saputo programmare e
pongono, trovano la loro radice nella        more per il prossimo, ma lo fa citando        neppure prevedere prima e di cui non
ricerca della verità sulla vita umana. La    quella prescrizione a cominciare dalla        sappiamo i tempi e gli esiti finali. E dà
ricerca del senso di ogni impegno e          sua premessa fondamentale: “Ascolta           risposte che non sono frutto di gran-
soprattutto della sofferenza, perché il      Israele!”.                                    di e sapienti costruzioni intellettuali,


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anche se l’intelletto può essere molto        anche che sono chiamate ad uscire             l’albero della conoscenza del bene e
coinvolto. Sono frutto dello sviluppo         dalla propria terra e andare per vie che      del male e sentirsi come Dio. Da allo-
della nostra persona tutta intera se-         il singolo non aveva prima di allora          ra questa è la tentazione radicale, che
condo la Parola ascoltata e nella dire-       previsto, per riuscire a crescere e rea-      ci spinge a voler decidere da soli qual
zione che questa indica. E sono frutto        lizzarsi nella propria umanità integra-       è il bene e come si realizza l’amore,
dello sviluppo della capacità di sentir-      le insieme agli altri.                        escludendo l’ascolto di Dio. Gesù ha
si in comunione con gli altri, a co-          Gli scout possono comprendere e rea-          spiegato che anche chi vuole studiare
minciare da Dio e dalla comunità del-         lizzare al meglio un progetto del ge-         e capire la Parola di Dio, senza un
la Chiesa. Così si impara a potenziare        nere. Perché saper ascoltare bene è una       ascolto vero e profondo, come i fari-
e far crescere la nostra persona com-         componente essenziale dell’osserva-           sei e gli scribi, finisce per produrre
prendendo come l’io cresce collegan-          zione e deduzione, uno dei fonda-             idee e leggi che sono solo frutto di
dosi con il noi. Certo tutto ciò è dav-       menti dello scauting, e nello stesso          costruzioni umane sbagliate e portano
vero andare contro corrente in un             tempo perché si sono impegnati a vi-          ad esiti contrari all’amore vero. Chi
mondo in cui l’io ed il noi sembrano          vere secondo una legge che in tutti i         invece avrà imboccato la strada dell’a-
opporsi in modo irriducibile tra loro.        suoi articoli parla continuamente del         micizia e del cammino con Gesù e la
                                              rapporto tra la persona singola e gli al-     Comunità che Egli ha voluto fondare
La propria vocazione                          tri proponendo una visione di uomo            per aiutarci, imparerà ad ascoltarlo
e l’apertura totale agli altri                che si realizza nel vivere al meglio i        lungo il cammino ed a giudicare con
Stiamo vivendo una fase di reazione al        suoi impegni con gli altri.                   Lui delle situazioni e delle scelte da fa-
lungo periodo durante il quale il noi                                                       re. Troverà la sintesi tra Amore e Verità
nella società e l’aiuto della Chiesa so-      Ecco ciò che nasce da un ascolto              nella sua vita concreta e riuscirà a
no stati presentati e vissuti in modo         profondo del Dio dei cristiani: frutti        comprendere cosa significa “miseri-
opprimente rispetto alla singolarità          imprevedibili di Amore integrale, fe-         cordia io voglio e non sacrifici” (Mt
della persona e del suo destino indivi-       dele alla Verità, diverso perciò da un        12, 7). Non verità astratte e disumane,
duale, ma questa reazione rischia di          amore solo umano, così facilmente di-         perciò, ma neppure amore vissuto co-
amputare in modo brutale e davvero            storcibile ed oscurabile. Questa è la         me passione disordinata ed egoistica,
triste la persona del suo destino più         sintesi tra la realizzazione di sé e il sa-   invece che indirizzato dalla verità e ri-
profondo e del suo sentimento comu-           piente riconoscimento che siamo               volto verso la verità. Carità nella verità
nitario. Una delle cose che appaiono          creature e perciò siamo inseriti in un        dunque. Proprio come il titolo della
più chiare nel vangelo di Gesù ed in          progetto più grande di noi, nel quale         più recente enciclica di Benedetto
tutte le situazioni dei racconti biblici      gli obiettivi migliori per noi si rag-        XVI, pensata perché evidentemente
è che, mentre tutte le vocazioni sono         giungono seguendo strade che spesso           c’è davvero tanto bisogno in questo
strettamente individuali e nascono nel        sfuggono alla nostra comprensione             momento storico di riuscire ad inne-
rapporto personale con Dio, rappre-           immediata, lasciata a se stessa. Adamo        stare la carità nella verità.
sentano però sempre chiamate ad oc-           ed Eva, per sentirsi realizzati, hanno
cuparsi del popolo, di tutti i fratelli. Ed   pensato fosse necessario mangiare del-                                   Maurizio Millo


                                                                   22
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                                                                                         era il: «problema teologico, derivante
                                                                                         dall’applicazione dei metodi storici e
                                                                                         critici per l’interpretazione della Scrit-
                                                                                         tura».4
                                                                                         Uso da tempo a maneggiare con cri-
                                                                                         teri scientifici un qualsiasi testo sim-
                                                                                         bolico o letterario, il credente di oggi
            La verità per Bibbia                                                         si chiede con maggior frequenza di ie-
      La verità rivelata e l’interpretazione delle scritture:                            ri, come debba intendere il dogma
                                                                                         sull’“ispirazione” della Bibbia. In ef-
          la riflessione di padre Alessandro, domenicano,                                fetti: «Sin dagli inizi la Chiesa trattò e
                                                                                         onorò con particolare rispetto le
                    Assistente nazionale dell’Agesci                                     Scritture che vennero riunite sotto un
                                                                                         unico titolo “la Bibbia”, [e] da allora
Alla richiesta di Don Chisciotte di         sorgere delle Università, la Sacra Scrit-    ha considerato questi libri sacri, che
confessare che non ci fosse donzella        tura divenne oggetto oltre che di con-       formano la Sacra Scrittura, come ope-
più avvenente di Dulcinea del Tobo-         templazione monastica anche di stu-          re che contengono la Parola di Dio».
so, uno dei mercanti rispose che non        dio. Per porre rimedio alle tante e non      Conseguentemente «le ritiene e le
poteva pronunciarsi se prima non            sempre conformi interpretazioni che          utilizza nel loro complesso quale re-
avesse potuto verificare di tale bellez-    ne uscirono, il Concilio di Trento sancì     gola normativa per la fede e la vita».5
za. Al ché, Don Chisciotte pronta-          che per indagare il messaggio del te-        Conoscerne il valore di verità è per-
mente rispose: «Se io ve la mostrassi       sto biblico ci si attenesse al “senso let-   ciò essenziale.
qual merito sarebbe allora farsi con-       terale”, e a nessun altro.2 Infrangere la    Prima di tentare una sortita chiarifica-
fessare una verità così evidente? L’im-     regola poteva costare caro, come si ac-      trice su questo argomento è conve-
portante è questo, che senza, vederla,      corse Galileo.3 Il problema delle verità     niente descrivere gli aspetti relativi al
lo dovete credere, confessare, afferma-     della Parola di Dio si è reso nuova-         tema dell’ispirazione della Sacra Scrit-
re, giurare e sostenere».1 Un dialogo       mente problematico nel Novecento, a          tura. Si tratta in pratica di capire se la
che, con i dovuti adattamenti, avrebbe      motivo dell’applicazione ai testi bibli-     Bibbia è parola dell’uomo o parola di
potuto svolgersi in epoche passate an-      ci dei metodi interpretativi impiegati       Dio. Diciamo subito che professare la
che riguardo la verità della Bibbia,        per i testi profani. Joseph Ratzinger,       dottrina dell’ispirazione della Bibbia è
quando sui libri dell’Antico e del          allora professore di Dogmatica a Tu-         anzitutto credere nell’origine divina
Nuovo Testamento aleggiava una luce         binga, affermava a tal proposito che tra     della Sacra Scrittura. Questo significa
di santità intoccabile, che li rendeva      le motivazioni che avevano portato i         che «per noi cristiani, i testi della Bib-
inaccessibili all’interpretazione comu-     padri conciliari a pubblicare la Dei Ver-    bia sono insieme parole di autori
ne. Fu a partire dal XIII secolo che, col   bum (DV), il grande documento del            umani e lo strumento della Parola di


                                                                24
V   E R I T À



Dio. […]. Di conseguenza, se qualcu-         un’epoca mettendo in sordina il pre-        «che l’interpretazione autentica della
no vuole veramente “comprendere” la          cedentemente metodo “dogmatico”,            Bibbia è affidata al Magistero della
Sacra Scrittura conformemente a ciò          che si sforzava di provare del tutto a-     Chiesa, il quale non è sopra la Parola
che essa è realmente, deve fare un dop-      criticamente la verità dell’assunto ini-    di Dio, ma serve ad essa, come custo-
pio sforzo di comprensione: quello           ziale. Come si nota entrambi proce-         de e interprete della verità rivelata
che si impone per qualsiasi testo di         dono alla ricerca della verità rivelata,    contenuta nella Scrittura».10 C’è poi
letteratura o di storia, e inoltre quello    ma, e la differenza non è di poco con-      da ricordare che la Scrittura va inter-
che cerca di comprendere la Scrittura        to, il primo secondo metodi “scienti-       pretata tenendo conto della tradizione
in quanto trasmette la Parola di Dio, la     fici”, il secondo “dogmatici”.              viva di tutta la Chiesa, e dell’ “analo-
Rivelazione».6 Per inciso è bene qui                                                     gia della fede”, vale a dire del rappor-
ricordare che la Parola di Dio è mol-        La chiesa e l’esegesi biblica               to che intercorre tra un’affermazione
to di più della Sacra Scrittura.             Ora, accettando il principio che: «si       della Scrittura e le altre verità della
Il 1943 portò con sé l’enciclica Divi-       deve fare debita attenzione agli abi-       Rivelazione divina (DV 12).
no afflante Spiritu, che fu il primo do-     tuali e agli originali modi di intende-     Su queste basi è ora utile citare un
cumento con cui la Chiesa accettò            re, di esprimersi e di raccontare vi-       passo essenziale della Dei verbum: «Poi-
senza remore l’applicazione del meto-        genti ai tempi dell’agiografo», il Con-     ché dunque tutto ciò che gli autori
do storico-critico nello studio della        cilio Vaticano II precisa che «la Sacra     ispirati o agiografi asseriscono, è da ri-
Bibbia, e impose agli esegeti il compi-      Scrittura deve essere letta nello stesso    tenersi asserito dallo Spirito Santo, è
to «di giungere a discernere e precisa-      Spirito nel quale è stata scritta» (DV,     da professare, di conseguenza, che i li-
re quale sia il senso letterale, […] delle   12). Lo Spirito a cui ci si riferisce è     bri della Sacra Scrittura insegnano con
parole bibliche».7 L’enciclica invitava,     ovviamente lo Spirito Santo. In so-         certezza, fedelmente e senza errore la
insomma, a ricercare quello che lo           stanza, il Concilio afferma che: «se è      verità che Dio, per la nostra salvezza,
scrittore sacro ha voluto dire, conside-     vero che per interpretare la Bibbia bi-     volle fosse consegnato nelle Sacre Let-
rato che questa «è la legge suprema          sogna tener conto della letteratura         tere» (DV, 11). La Bibbia, dice il Con-
dell’interpretazione».8 Il metodo stori-     profana, non si può assolutamente di-       cilio, non si pronuncia sulla verità sto-
co-critico si è reso utile a raggiunge-      menticare [che] anche quando si ser-        ricità o scientificità di ciò che narra,
re una conoscenza obbiettiva del pas-        ve dei modi di espressione correnti ai      ma pronuncia la verità che è essenzia-
sato, ricercando quante più testimo-         suoi tempi, lo scrittore sacro li utiliz-   le per la nostra salvezza. La verità del-
nianze utili a definire una realtà uma-      za secondo una prospettiva nuova».9         la Scrittura non è altro che la rivela-
na vissuta in un contesto storico e          Ossia, una volta che il testo dell’auto-    zione del disegno salvifico di Dio nel-
geografico preciso. Tuttavia il metodo       re è assunto nel contesto nuovo della       la storia (DV, 24). Un grande teologo
storico da solo non è sufficiente e ad       Sacra Scrittura, esso assume un senso       come Henri De Lubac riassumeva col
esso va aggiunto il metodo critico che       nuovo. La Bibbia, che è dono di Dio         dire che la “verità” della Bibbia può
vaglia l’attendibilità e la portata delle    alla Chiesa, va perciò interpretata nel-    essere compresa solo quando la Paro-
testimonianze raccolte. Il passaggio al      la Chiesa e con la Chiesa. Da questo        la di Dio è letta nello Spirito Santo.11
metodo storico-critico ha segnato            legame tra Bibbia e Chiesa ne viene:        L’evangelista Giovanni accenna a que-


                                                                  25
Servire1:2012
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Servire1:2012

  • 1. R-S Servire - Registrato il 31 luglio 1972 con il numero 14661 presso il Tribunale di Roma. 3 Anno LXIV dicembre 2011 Verità PUBBLICAZIONE SCOUT PER EDUCATORI 2011
  • 2. S O M M A R I O Verità Editoriale Giancarlo Lombardi pag. 1 Perché veritiero Piero Gavinelli pag. 4 Il capo scout esploratore di verità Stefano Blanco pag. 7 Essere persone di verità Lullo Losana pag. 9 La verità su di me: la vocazione Davide Brasca, Ale Alacevich pag. 14 Altrimenti si sogna Davide Magatti pag. 17 Verità e carità Maurizio Millo pag. 20 La verità per la Bibbia p. Alessandro Salucci o.p. pag. 24 La verità e le verità Giuseppe Grampa pag. 27 Contro la cattiva verità Gian Maria Zanoni pag. 30 L’uomo di scienza e la verità Martino Introna, Andrea Biondi pag. 33 2 + 2 = 5 (lettera all’Aurora che attendo) Roberto Cociancich pag. 36 “Soprattutto, niente giornalisti”? Mavì Gatti pag. 40 Vero/falso, con le pinne, fucile e gli occhiali Franco La Ferla pag. 43 RECENSIONI “Passalo a Dag” Gigi Mariani pag. 46
  • 3. E D I T O R I A L E “La perdita della memoria morale non è forse il motivo dello sfaldarsi di tutti i vincoli, dell’amore, del matrimonio, dell’amicizia, della fedeltà? Niente resta, niente si radica. Tutto è a breve termine, tutto ha breve respiro. Ma beni come la giustizia, la verità, la bellezza e in generale tutte le grandi realizzazioni richiedono tempo, stabilità, ‘memoria’, altrimenti degenerano. Chi non è disposto a portare la responsabilità di un passato e a dare forma a un futuro, costui è uno ‘smemorato’, e io non so come si possa colpire, affrontare, far riflettere una persona simile”. Scritte quasi settant’anni fa da Dietrich Bonhoeffer, queste parole pongono il problema della fedeltà e della perseveranza: realtà oggi rare, parole che non sappiamo più declinare, dimensioni a volte sentite perfino come sospette o sorpassate e di cui – si pensa – solo qualche nostalgico dei “valori di una volta” potrebbe auspicare un ritorno. uando eravamo bambini il problema pariva vero a me, non era considerato tale da altri, anzi si della verità non era un problema. arrivava al caso limite che certe realtà o considerazioni Bisognava dire la verità; non dire bu- che a qualcuno sembravano inoppugnabili, per altri erano gie. Dì la verità: ed era chiaro ciò che false e fuorvianti. voleva dire. Alla base di questa situazione c’è la considerazione che tut- Anche l’articolo della Legge “La ti gli uomini sono fortemente influenzati dalla propria Q guida e lo scout sono leali”, cioè dicono la verità, non ha mai creato difficoltà di comprensione. Le difficoltà eventualmente erano nel rispettare queste re- educazione, dalla propria cultura, dalle proprie scelte ideo- logiche e tutto questo influenza la percezione della verità. Ne deriva evidentemente la tentazione o la conclusione gole, nell’evitare l’ambiguità, nell’essere coerenti, ma non di un assoluto “relativismo” della verità: non esiste una ve- nella comprensione di ciò che le regole volevano dire. rità assoluta, ma esistono tante verità e ciascuno assume Poi siamo cresciuti e il “problema della verità” è invece come verità quella che a lui sembra tale. diventato effettivamente un problema. La verità non era Questa scelta è ulteriormente rafforzata dalla coscienza così univoca e certa come prima credevamo: ciò che ap- che la verità in qualche modo cresce con il tempo, è “di- 1
  • 4. E D I T O R I A L E veniente” e muta anche con il tempo stesso a seguito del- vita, cioè il suo senso, cosa rappresenta per noi la verità e le conquiste scientifiche e della riflessione filosofica e an- quindi come e dove ricercarla, se tutto è davvero relativo. tropologica dell’uomo. La redazione si è trovata d’accordo su alcune considera- Alcuni articoli di questo quaderno sottolineano partico- zioni previe, non prive di importanza e di conseguenze, larmente questo aspetto del problema e mettono in evi- che non toccano il nodo del problema, ma che sono uti- denza il valore della ricerca della verità e il rispetto do- li per la convivenza civile: vuto a chi la cerca secondo il suo cammino. • spesso si è abusato nel far passare come verità assolute, In questo relativismo si fa solo eccezione, ma non sem- affermazioni che non erano verità assolute ma opzio- pre, per la “verità dei fatti”, quelli che sembrano inoppu- ni particolari e contingenti, ancorché legittime. Ciò ha gnabili: io oggi sono a Milano, ho tre figli, ho mangiato il ovviamente contribuito a far torto alla verità, contri- risotto, ho i capelli bianchi, sto parlando con te... e per buendo alla sua relativizzazione; queste verità dei fatti esiste la menzogna: se tu dici che io • esistono delle verità, soprattutto nell’ordine dei fatti, non ero con te mentre invece eravamo insieme dici una delle cose accadute, delle cose dette, dei comportamen- falsità, se dici che non hai mangiato una mela mentre in- ti, che sono tali e non possono essere negate se non con vece l’hai mangiata dici una bugia… Se neghi che esiste la menzogna. L’articolo della legge “La guida e lo scout la povertà nel mondo, se non riconosci che la guerra è sono leali” è in questa linea, e ogni furbizia, anche se violenza, se neghi che esiste un problema ambientale, … ammantata di sofismo intelligente, per negare o relati- neghi la verità. Ma appena il discorso passa dai fatti alla vizzare questa verità è inaccettabile; loro interpretazione si riapre il dubbio sulla “verità ogget- • esiste un dovere di ricercare la verità, quella che po- tiva” e si legittimano interpretazioni diverse e anche op- tremmo definire “oggettiva”, e di darle testimonianza. poste: questo vale per l’economia, per l’estetica, per i mi- Utilizzare il relativismo per giustificare la propria pi- gliori criteri educativi, e anche, ciò che appare più im- grizia nella ricerca del vero è un peccato contro l’one- portante e grave, per l’etica e le scelte morali. Non sem- stà. Farsi scudo delle difficoltà oggettive di molti pro- bra, per molti, esistere un’unica Verità cui fare riferimen- blemi e situazioni per non compromettersi cercando e to, cui cercare di obbedire, cui confermare la propria vita affermando ciò che è riconoscibilmente vero è com- ma piuttosto dei valori soggettivi cui adeguare la propria portamento disonesto. La verità chiede rispetto. Oc- coscienza, o anche, in modo meno nobile, delle “conve- corre cercarla e testimoniarla; nienze personali” che possono essere legittimamente per- • in nome della verità assoluta, o di certe verità assolute, seguite con l’unico limite del rispetto delle leggi. che in molti casi si sono poi dimostrate anche erronee, La domanda che a questo punto si pone, e che è alla ba- sono stati compiuti gesti e misfatti di grande gravità. se di questo quaderno di Servire, e che ha molto profon- Questo consiglia di muoversi sul terreno della verità as- damente coinvolto la redazione, è se esiste una verità as- soluta con molta precauzione e umiltà. soluta e come sia riconoscibile e se essa vale per tutti gli Ritornando però al nodo centrale del problema, prima ri- uomini, di ogni tempo e luogo, al di là delle differenze di chiamato, non mi sembra accettabile rinunciare a che esi- educazione e di cultura, di religione e di politica. sta una verità per la vita dell’uomo che dia un senso Ci siamo interrogati anche riguardo la verità della nostra profondo al suo esistere e influenzi o determini il suo 2
  • 5. E D I T O R I A L E modo di vivere e di comportarsi. Se così fosse la vita del- Gesù e il suo Vangelo, sono il riferimento assoluto e certo l’uomo e la convivenza umana sarebbero in balia di for- di questa ricerca, sono la risposta all’interrogativo e al ze e scelte contingenti, determinate in modo rilevante, cammino. Questa è la Verità che dà un senso vero a tut- quasi esclusivo, dai rapporti di forza e di prepotenza, di te le cose, a tutti i comportamenti, a tutte le scelte. egoismo e di piacere. L’articolo di don Grampa, in questo quaderno affronta in In alcuni articoli di questo numero di Servire abbiamo modo più completo e profondo questo aspetto fonda- approfondito questi temi mettendo tra l’altro in eviden- mentale del problema “verità”. Affronta anche il tema del za i rischi della manipolazione del vero da parte del po- rapporto fra “ricerca della verità”, molto richiamato in tere e soprattutto dei mass media la cui diffusione oggi co- vari articoli di questo numero di Servire, e verità assoluta, stituisce certamente una grande opportunità per cono- mettendo in evidenza che non esiste contraddizione nel scere la realtà dei fatti ma un gravissimo rischio per la sottolineare il valore e l’importanza della ricerca anche deformazione interessata dai giudizi e dalle informazio- quando si presenta come un cammino non compiuto, ver- ni che rischia di allontanare le persone dalla verità e dal- so la verità assoluta che è Cristo. la ricerca del vero. La domanda che da bambini non ci ponevamo, come ho Come affrontare allora il problema di fondo superando i detto all’inizio, la domanda che è venuta crescendo e limiti del relativismo e della deformazione dei fatti più o complicandosi con il crescere della nostra vita e che di- meno violenta? venta ancora più importante con l’avvicinarsi della nostra “Tu solo hai parole di vita eterna” disse san Pietro a Gesù morte, trova qui la sua risposta ultima. che lo interrogava sui dubbi della sua fede. In Gesù avviene la saldatura fra la Verità e l’Amore, fra la Noi cerchiamo “parole di vita eterna”, ragioni di vita ve- Fede e la Carità (come indica san Paolo nel cap. 13 dell’e- ra che tocchino il nostro cuore nel profondo, e avvertia- pistola ai Corinzi) e questo apre lo spazio alla Speranza. mo che in qualche modo la verità deve essere al servizio La Verità è nell’Amore e questo illumina anche i compor- dell’uomo, non come una teoria assoluta che si muove so- tamenti di convivenza fra gli uomini. L’Amore è la Verità lo nello spazio della intelligenza, ma come una risposta assoluta e Cristo lo ha testimoniato per sempre. che coinvolge il cuore dell’uomo e ne determina e ne può determinare l’azione. Giancarlo Lombardi 3
  • 6. V E R I T À vecchio e persino tocca aspetti della vita italiana che hanno ribaltato il suo signifi- cato profondo: “uomo d’onore”, “codice d’onore”,“lavare l’onore” sono espressio- ni che distorcono un elemento che, ri- spetto al passato, ha cambiato la prospet- tiva ma non la sostanza delle cose. Non è la caduta di popolarità di un vo- Perché veritiero cabolo che ci allarma, perché questo ca- Verità, lealtà, onore: parole del vocabolario scout che possono pita tutti i giorni, ma la caduta di popo- larità del suo primo e più profondo si- sembrare retoriche, ma che al contrario sono ricche di gnificato legato alla rispettabilità di cui gode chi si comporta con onestà e ret- significati profondi per la formazione della persona. È da qui titudine, con senso della propria dignità che partiamo per il percorso di questo quaderno. che impone di comportarsi con coeren- za morale e che conduce alla stima di sé. 10 aprile 1966, un ragazzo di non ancora 12 anni (io, Un tempo, quando non esistevano leggi giorno della Pasqua del Signore ma vale per tutti i milioni di ragazzi scritte per regolare la vita sociale di una Che cosa chiedi? Di diventare scout. che le hanno pronunciate prima e do- comunità, erano taluni uomini che si fa- Per quanto tempo? Se Dio lo vuole per po di me in cento anni di scautismo) cevano portatori dei valori umani di sempre. prometteva di fare del proprio meglio, giustizia, di difesa dei deboli, di rispetto Sai che cosa significa essere ragazzo d’o- con l’aiuto di Dio, per aiutare gli altri, dei propri simili, che si proponevano nore? Si, meritare fiducia perché veri- servire Dio e la comunità civile e os- quali difensori di un diritto naturale di tiero ed onesto. servare una Legge che chiede di essere coesistenza: la parola onore era a tal Posso avere dunque fiducia che tu sappia leali, altruisti, ottimisti e retti. punto densa di significato e di impegni mantenere quanto hai affermato? In quale altro contesto, ad un giovanis- da essere tramandata definendo un siste- Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio simo adolescente, si chiede di impe- ma di vita. onore di fare del mio meglio per compiere gnare se stesso in azioni improntate su Ma i cavalieri sono ormai parte delle il mio dovere verso Dio e la Patria (oggi il concetti quali onore, verità, onestà, fi- leggenda e di leggenda pare avvolto an- mio Paese), per aiutare gli altri in ogni cir- ducia e non su un impegno, si badi, ge- che il concetto di onore, quasi che la sti- costanza e per osservare la Legge scout. nerico e vago, ma in una Promessa che ma e il rispetto di sé e degli altri sia pa- impegna per la vita, attraverso un agire trimonio di un’epoca passata e superata. Con queste parole del cerimoniale del- coerente agli obblighi presi? Ma noi crediamo che così non sia e che la Promessa, per quanto io sappia anco- a dei ragazzi si possa chiedere l’impegno ra di larghissimo uso in Agesci, su do- Ragazzo d’onore perché il proprio onore sia parte inte- mande di un giovane capo diciottenne, Oggi parlare di onore sa di retorico, di grante dell’essere della persona. 4
  • 7. V E R I T À Meritare fiducia cessario richiamarsi continuamente e invece di attribuirne la causa sempre ad La nostra è un’epoca di diffidenza: la si con coerenza ai valori che sostengono le altri o al fato. insegna ai giovani (chi non ha sentito al- prospettive all’interno delle quali ci Veritiero è forse un termine “vetusto”, meno una volta la frase “… ricordati di muoviamo. ma è la potenza del gesto coerente e non fidarti di nessuno”?) perché non si Io credo che i ragazzi, oggi, siano aper- consapevole che lo può rendere attuale trovino disarmati in un mondo ritenuto ti più che mai ad ascoltare in questo sen- e significativo. ostile. so adulti coerenti che sappiano dar loro Di questa attualità credo che il mondo Sovvertire la logica del mondo che ve- una fiducia reale, non addomesticata, abbia bisogno e magari possiamo, a que- de nell’opportunismo, nella furbizia, nel- mediata o paurosa del rischio: è la scom- sto proposito, usare una bella metafora l’ipocrisia le doti da possedere, è il pri- messa tutta da giocare che ci aspetta. evangelica: dobbiamo metterci e mette- mo passo per rinnovare la società e og- re i ragazzi nelle condizioni di “bussare gi questo vale più che mai. Essere veritiero alla porta della verità”. È il più grande sforzo educativo ed eti- Ecateo di Mileto 1, introduceva i suoi I nostri gesti allora acquisteranno una co: puntare sull’uomo e sulle sue reali scritti scrivendo “Io narro le cose come profondità e un respiro per persone dai capacità per ridare corpo alla speranza. a me paiono vere”.Ti racconto cioè, con polmoni capaci, abituate dal sacrificio Cosa fare in concreto perché le ragazze tutta l’onestà intellettuale di cui sono ca- orientato e dallo sforzo possibile ed e i ragazzi assimilino questo senso della pace, ciò che ho capito delle cose, non educativo: “… non si tratta del cappello o dignità dell’essere “uomini di fiducia”? pretendendo che siano l’assoluto, perché dell’uniforme … di chi … ha aderito allo In altre parole cosa fare per far sì che i altro è la Verità assoluta. scautismo per qualche mese, da dilettante … nostri ragazzi e ragazze sappiano porre il In fondo è questo che noi proponiamo ma d’averne attuato lo spirito con un allena- loro onore nell’essere persone affidabili? ai ragazzi che stanno crescendo con noi mento lungo e fecondo, iniziato sin dalla pri- È la Legge scout che, nella sua rigorosa nello scautismo: io capo cercherò di dar- ma giovinezza, alla pratica delle virtù natu- chiarezza, ci aiuta a declinare in senso ti degli strumenti perché tu possa capi- rali. «Lo scout è franco, si fa un onore di me- positivo tutte quelle risorse che abitano re te stesso e le cose che ti circondano ritare la fiducia»”. in ciascuno di noi e che aspettano di es- affinché le possa rendere efficaci attra- Piero Gavinelli sere sollecitate. verso l’impegnarti da persona veritiera, 1 Ho la certezza che lo scautismo, nono- cioè testimone di una verità che si con- Ecateo di Mileto, (Mileto, ca 550 a.C. – stante il presente possa apparire difficile cretizza attraverso i gesti che compirai e ca 476 a.C.), è stato un geografo e storico e confuso, grazie a questi valori e a que- rapporti che cercherai ed avrai. greco antico.Visse attorno al 500 a.C. e fu ste virtù - così come era nell’intenzione Non la Verità con la maiuscola, ma la tra i primi autori di scritti di storia e geo- del suo fondatore - potrà contribuire a verità feriale, della persona “semplice e grafia in prosa del mondo greco. I logo- formare le coscienze dei giovani cittadi- diritta” che cerca di essere retta, nello grafi erano uomini che viaggiavano mol- ni nello spirito di una rinnovata fratel- spirito di quell’uomo d’onore “cavalle- to e descrivevano i paesi che visitavano nei lanza universale. È questo il “grande gio- resco” che pare superato: dire il vero e loro vari aspetti: cultura, storia, geografia co” dell’educare! non il falso; dire “non so” invece di far del luogo in cui vivevano, tradizioni, usi, Ma per far sì che il gioco riesca, è ne- finta di sapere; dire “mi sono sbagliato” costumi, religione. 5
  • 9. V E R I T À verità è solo nella continua ricerca e non si raggiunge mai. Non è (solo) un gioco ma una proposta di vita che lo scautismo propone. In ogni suo scritto già il nostro fonda- tore Baden-Powell poneva costante- Il capo scout mente l’accento sulla necessità che non ci si accontenti sia nell’esplora- zione del mondo come di noi stessi. esploratore di verità Non possiamo definirci scout senza esser dei veri insaziabili esploratori. L’esploratore non è certo una persona Lo scautismo è una scuola che aiuta nella ricerca che si acclimata facilmente alla verità della verità? Senza dubbio sì; la verità delle cose umane spacciata da tutti per tale, è chi coc- ciutamente e pazientemente non si è in costante divenire e l’arte dell’esplorare è stanca di essere sulla via. Come la cima di una montagna che è la necessaria qualità per una ricerca fruttuosa. solo il punto da dove si vede la pros- sima vetta, questa è la vita dell’esplo- La verità non esiste. O almeno così mi sta, ha sentito il sole che ti cuoce e al- ratore, dello scout mai sazio di questo sembra, se escludo l’amore per mia la fine, nel tepore della tendina, ha mondo. Perché è solo ricercando che moglie e i miei figli che mi pare (di- sentito la stanchezza nelle gambe co- si progredisce, restare fermi è solo an- co pare) essere in qualche modo tan- glie di quale verità stiamo parlando. dare indietro. gibilmente vero...per il resto chissà... Quella che pare così tangibile e og- Lo scautismo deve insegnare una con- Lo scautismo (lo dice la parola stessa: gettiva in una natura che non può che tinua ricerca che diviene modalità di to scout) è di per sé una ricerca, un’e- essere reale, anzi più reale che mai, più approcciare tutti i problemi della vita. splorazione di sé e del mondo che ci veritiera che mai. Ecco proprio lì non Si tratta di acquisire un modus ope- circonda. Campeggiare da scout in un trovo verità assoluta, ma solo una fan- randi che fa dello spirito critico di bosco, come camminare sulla strada è tastica, meravigliosa verità che è in di- fronte alla realtà una cifra ineludibile una continua ricerca di verità, un con- venire che deve essere ancora ricerca- per costruire la vita professionale, fa- tinuo ripensare la verità, un incessan- ta domani mattina, ripartendo per un migliare, politica e così via. te camminare sulla strada, sulle strade nuovo sentiero. È un percorso educativo e metodolo- del mondo. Non mi pare certo una scelta casuale gico che insegna a rispettare gli altri e Chiunque di voi, come me, ha fatica- quella del metodo scout. Continuare le verità che ognuno porta dentro di to sulla salita di una montagna, ha ar- ad educare alla ricerca, a non essere sé, attraverso il rispetto per i percorsi rancato nel fango fradicio di una fore- mai sazi, non accontentarsi perché la che ogni persona compie con fatica e 7
  • 10. V E R I T À speranza nella vita. Il lupettismo e re dell’essere scout si propone come in qualche modo sempre in cammino l’ambiente della giungla sono forse un continuo processo di comprensio- e in divenire, sono un modo di stare nel l’esempio meno citato ma tra i più ne e avvicinamento alla verità che mondo che va compreso, non per esse- eclatanti, dove le cacce, la vita di bran- ogni volta viene in qualche modo di- re ricompreso in una interpretazione co, la guida di Akela o Baloo sono una svelata, compresa, capita per poi ripar- della verità più o meno presunta, ma ripetuta scoperta alla vita e alla sua ve- tire a coglierne una sempre più com- invece per essere in qualche modo ogni rità di cui innamorarsi. Sapendone poi plessa. Lo scautismo è pieno di stru- volta interrogato ed esplorato. prendere una coscienza critica duran- menti che allenano a questa logica; Educare in un mondo sempre più te la vita di reparto, dove lo scouting pensate solo alla meteorologia, alla to- complesso è anche e soprattutto edu- e quindi anche la ricerca della verità pografia, alla botanica e così via. Sem- care alla capacità di vivere la com- vengono provate duramente e più pre vissute con quello spirito di mera- plessità sopravvivendo ad essa con spesso messe in crisi. Sino ad arrivare viglia, comprensione, applicazione. criticità ed intelligenza, senza nessu- alla vita di Clan dove si scopre, diven- È uno stare dentro la nostra realtà che na pretesa di comprenderla, ma solo tando adulti, una via alla verità che consente di non farci trarre in inganno di saperci convivere senza venire me- coinvolge tutto l’arco della propria dalle superficiali modalità di interpre- no ai propri valori e al rispetto della esistenza e tutti i fratelli che con noi tarla ma far sì che ci sia sempre un pro- diversità che insegna come nessun al- condividono questa terra. cesso per reinterpretarla alla luce di tra cosa il camminare con i piedi o Non avere verità in tasca, come non nuovi passi. Non possedere la verità è con la testa per le vie del mondo. In accontentarsi di ciò che viene spesso un lusso che solo un buon scout può ricerca della verità. spacciata per tale è il primo compito permettersi di avere, solo di chi com- di uno scout. Lo scouting che è il cuo- prende che la realtà, noi e gli altri sono Stefano Blanco 8
  • 11. V E R I T À • le massime di esperienza (nozioni di fatto che rientrano nella comu- ne esperienza, consolidata); • le regole empiriche di esperienza; • le regole di giudizio (come ad esempio: il fatto che sono più cre- dibili le dichiarazioni di testimoni Essere persone di verità disinteressati, oppure le dichiarazio- ni confessorie); Testimonianza di Lullo Losana, magistrato, professionista • le leggi scientifiche di più o meno alto grado di attendibilità; della ricerca della “verità”. Non si tratta di una questione • ed infine la correttezza del ragiona- mento che “mette insieme” tutti i meramente tecnica, ma di un importante confronto con dati acquisiti. le regole della convivenza e con la civiltà di un popolo. In Italia vige la regola (a mio parere molto civile) che ogni decisione del E poi la questione della verità si allarga a coinvolgere giudice (e quindi in primo luogo la decisione riguardante la ricostruzione tutti i tipi di rapporti sociali e personali. dei fatti e delle circostanze), deve es- sere motivata. Una delle mie espe- Come magistrato ho avuto a che fare Non esiste una definizione giuridica di rienze più belle e gratificanti, è stata moltissimo con la parola “verità”: “mi “verità”; la legge rinvia, genericamente, al proprio quella di “motivare” le deci- dica la verità”; “giuro di dire la verità”; “libero convincimento del giudice” e al- sioni; e posso dire che è stato un for- il giudice ricerca “la verità dei fatti”. l’accertamento “al di là di ogni ragione- te esercizio di libertà: perché mai nes- Ho dovuto sempre ricercare “come sta- vole dubbio”. Il codice insiste, invece, sul suno mi ha detto “come era opportu- vano davvero le cose” e poi applicare il concetto di “prova” della verità da accer- no” che un certo processo si decides- diritto. E mi sono reso conto che esiste tare; elenca e disciplina i mezzi di prova se, o “come era opportuno” che una una “verità” oggettiva, che è doveroso e (sono tali le testimonianze, i documenti, certa motivazione venisse scritta. appassionante ricercarla; ma che non la le conclusioni delle perizie ecc...) e dà ri- si può raggiungere mai completamen- lievo agli indizi (che, se sono gravi, preci- Cercare la verità te. Anche perché non esiste soltanto la si e concordanti, valgono come prova). La ricerca della verità “oggettiva” è verità dei fatti (delle condotte e degli La dimostrazione di un fatto si fonda un dovere; ma è anche difficile; è un eventi) ma esiste una altrettanto impor- su alcuni strumenti che sono: percorso pieno di ostacoli tante verità che è quella delle intenzio- • i fatti notori (la cui verità si impo- Ci sono innanzi tutto i limiti dei sen- ni, delle motivazioni, dei fini dei com- ne a tutti come “irresistibile” e si e degli strumenti a nostra disposi- portamenti umani. “non contestabile”); zione. 9
  • 12. V E R I T À È ben noto quanto sia limitata la ca- l’onesta ricerca di verità, a conclusio- di chi la enuncia. No; noi dobbiamo pacità di un soggetto di osservare una ni diverse, si impone da un lato l’ar- presupporre una verità oggettiva, cui scena e poi ricordarla e narrarla per gomentazione e dall’altro il confronto. faticosamente dobbiamo tendere an- quello che essa è “realmente”; e quan- L’argomentazione, la discussione, il che se, forse, non riusciremo mai a to sia difficile evitare interpretazioni e confronto, sono un servizio per la ve- raggiungere del tutto. E troppo facil- inconsapevoli deformazioni della rità e quindi per la giustizia. mente ci si dimentica (o si vuole di- realtà. Ma sono pure limitati gli stru- menticare, per addossarne la colpa sol- menti tecnici di accertamento. Soven- Dire la verità tanto ai Giudici “cattivi”) che giudizi te le conclusioni,”tecniche”, delle pe- Dire la verità è importantissimo e il sbagliati si fondano molte volte su te- rizie sono contrastate da altre conclu- non dirla è sempre stato considerato stimonianze false. Secondo me la re- sioni altrettanto “tecniche” di perizie un male, una colpa. Il nostro codice sponsabilità del falso testimone do- contrarie. penale spesso equipara la menzogna vrebbe essere maggiormente “sentita” Inoltre nella ricerca della verità può addirittura alla violenza o alla minac- e riprovata, e assai più severamente giocare un ruolo importante (e sub- cia. In effetti essa, quale strumento di sanzionata. dolo perché nascosto e inconsapevole) inganno, è una sorta di violenza per- Ma, anche fuori dai processi, vi sono la soggettività di chi la deve accertare ché fa sì che altri si comportino in dei soggetti che per professione sono e di chi la deve enunciare. Il “vissuto” modo diverso da quello che farebbe- chiamati a comunicare notizie e/o del soggetto si riflette e “colora” (o ro se non fossero violentati o ingan- “saperi” (giornalisti, educatori, o inse- deforma) l’oggettività dell’accerta- nati. La menzogna ha le sue vittime; è gnanti). Vale per costoro un principio mento. In molti casi la “soggettività una prepotenza. Purtroppo il falso co- etico implicito nella loro professiona- che distorce” è legata ad una idea pre- me strumento di ingiustizia e sopru- lità; dovendo comunicare un “sapere”, concetta, ad un pre-giudizio. so, oppressione, arroganza è vecchio essi sono tenuti a trasmetterlo in mo- Una scena di partita di calcio, pur ri- come il mondo (vedi la favola di Fe- do corretto, quale strumento di chia- prodotta dalla moviola, per i tifosi di dro). Ma, oggi, si vorrebbe crescere in rezza e di crescita dell’altrui cono- una squadra “è rigore!”, ma per quel- civiltà anche sotto questo aspetto. scenza; essi quindi tradiscono la loro li dell’altra squadra “non lo è affatto!”. Il non dire ciò che si sa o il riferire co- etica se usano il loro sapere per In sostanza si vede (anche) ciò che si se false, assume il massimo rilievo nel confondere, per servire l’ignoranza, o desidera vedere. È dunque ben possi- processo. Davanti ai giudici bisogna per colpire. Infine tutti noi, nel quoti- bile che i dati “veri” per me, non sia- dire la verità; la falsa testimonianza è: diano, siamo tenuti a comunicare se- no tali per altri: e non è detto che ci sul piano religioso un peccato gravis- condo verità: perché anche noi pos- sia malafede. Quella che pensiamo es- simo; sul piano civile un gravissimo siamo ferire, far del male, con la falsità sere verità oggettiva, molto spesso non reato. Oggi purtroppo sta diventando o con la non verità, o col cattivo uso lo è; ma abita nella nostra speranza, o di moda dire che Tizio ha detto la del nostro sapere. nel nostro malvolere, o nel nostro ti- “sua” verità; come se il concetto di ve- Non dire falsa testimonianza; non di- more. rità fosse relativo, dipendente dall’in- re bugie; essere sinceri ed onesti. So- Ma allora, se si può giungere, pur nel- teresse, dal volere, o dalla cattiva fede no imperativi forti di ogni percorso 10
  • 13. V E R I T À educativo. Ma a questo punto sorgo- d’arte. Se appare come aranciata deve ogni uomo ad essere considerato come no alcune domande. Come educare essere fatta con le arance (altrimenti fine e non come mezzo. Tutti gli uo- alla verità? Vi sono dei casi in cui la non è genuina); se si dice: “di Cara- mini “nascono” con connotati specifici menzogna o il falso, o l’inganno, pos- vaggio”, non deve essere una copia e irripetibili, ma anche con una unità sono essere al servizio di una finalità (altrimenti è un Caravaggio non au- di umanità profondissima. Mi com- buona? Può la menzogna essere addi- tentico). Anche nel linguaggio comu- muove vedere le immagini dai fuggiti- rittura doverosa? Può il silenzio sosti- ne usa dirsi che un prodotto non ge- vi dall’Africa, che affondano con le lo- tuire la verità? È giusto “dire sempre nuino non è “vero”; o che un quadro ro barche, che stringono i bambini, che tutto”? Anche ai bambini; anche ai può essere “un falso”. portano con sé qualche fotografia e malati gravi? Ora: trasportiamo il ragionamento a qualche ricordo, e qualche testo sacro. La mia risposta è che il dire la verità è proposito dell’uomo. Esiste una “verità Mi commuove anche perché fa capire certamente un valore fondamentale e dell’uomo”? (cosa si vuol dire quan- quanto abbiamo in comune con loro: deve essere la regola. Ciò non toglie do si dice che taluno è un “vero uo- speranze, timori, affetti, paure. E mi però che questo valore possa venire in mo”?). Quali sono i connotati, le di- viene in mente un paragone che non conflitto con altri valori, sicché si ren- mensioni “fondamentali” della perso- so più di chi sia, secondo cui la nostra de necessario un “bilanciamento”. E na umana, senza i quali essa non è au- umanità (comune a tutti) è come un non è escluso che il dire la verità pos- tentica, non è vera? mare ove vi sono migliaia di metri di sa, in via eccezionale, soccombere, ri- Per qualcuno la dimensione unica e profondità d’acqua, su cui ci sono po- spetto ad altri valori ritenuti, nel con- fondamentale sarebbe la libertà. Se- chi metri di onde burrascose, di movi- creto, preminenti. Non ci sono forse condo me una antropologia della au- mento, di uragani.Tutti i nostri conflit- nella stessa Bibbia esempi di falsità “ tenticità deve dire qualche cosa di più. ti, diversità, lotte, guerre e problemi so- approvata”, se non benedetta, come La verità dell’uomo, quale oggi viene no pochi metri di onde su migliaia e quella di Giacobbe, il quale si fece be- riconosciuta anche a livello “globale”, migliaia di metri di comune umanità. nedire da Isacco, con l’inganno, spac- cioè sovranazionale, comincia dalla Poi, naturalmente, quale caratteristica ciandosi per Esaù? uguaglianza. Ciò che si dice dell’uomo fondamentale dell’uomo autentico, vi deve riferirsi a tutti gli uomini, nessu- è la libertà; la possibilità di muoversi, Verità come autenticità no escluso Al riguardo non vi sono sol- di scegliere e di decidere, di pensare e Ma la verità è (anche) la corrispon- tanto le dichiarazioni “universali” dei formulare progetti, di realizzarsi in au- denza tra ciò che si dice di una cosa (o diritti dell’uomo (importantissime per- tonomia. E qui entra in gioco la spe- di una persona o di un evento), e ciò ché ci fanno essere, anche in senso giu- cificità del singolo, la sua irripetibilità. essi sono nella realtà; tra ciò che appa- ridico, “cittadini del mondo”) ma esi- Senonché l’espressione della libertà re e la realtà sottostante. In questo sen- ste anche una diffusa e “mondiale” può portare al suo venir meno. E so il termine verità può anche indica- consapevolezza, sempre maggiore, di quindi la migliore espressione della li- re la “genuinità” o “il non inquina- questa uguaglianza e comune umanità. bertà è quella di saper scegliere ciò mento”, o l’“autenticità” di un pro- Kant enunciava il diritto di ogni uomo che le consente di mantenersi e ma- dotto o di un oggetto, o di un’opera ad essere trattato da amico; il diritto di gari di ampliarsi. 11
  • 14. V E R I T À Infine l’antropologia oggi più condi- è su questa linea la prevaricazione, la si persegua la più profonda verità del- visa individua un terzo aspetto fonda- strumentalizzazione degli altri, l’arro- l’uomo. E dunque: verità e giustizia mentale: la dignità. ganza. sono strettamente collegate. Inoltre La nostra Costituzione afferma con questo impegno di verità e di giusti- forza il massimo rispetto e la garanzia La mia verità è fatta zia mentre da un lato tende a garanti- delle libertà fondamentali, ma al tem- (anche) dagli altri re (e mantenere) l’espressione della li- po stesso ammonisce che il cittadino Ma se la mia verità è, anche, relaziona- bertà del prossimo, d’altro lato dà sen- deve essere “partecipe” della vita col- le, essa è, almeno in parte,“fatta dagli al- so e direzione alla nostra, personale, li- lettiva e deve contribuire alla crescita tri”; è, anche, ciò che mi viene chiesto: bertà. anche spirituale della società; e impe- dalla vita e dagli altri, o dalla Provvi- Mi piace allora mettere assieme i tre gna tutti, all’art.3, a collaborare con le denza divina; sempreché, ovviamente, valori fondamentali: Verità, Giustizia, istituzione nel “rimuovere gli ostacoli tale richiesta sia stata da me accettata: Libertà e pensare che in qualche mo- di natura sociale o economica che im- alla quale io abbia detto il mio SI. do essi si possono unificare; come fac- pediscono il pieno sviluppo, in dignità, Verità dunque, come la corretta attua- ce di una stessa medaglia. Un po’ co- di tutti i consociati”. L’uomo autentico zione e l’espressione di un ruolo. E al- me le tre (o quattro?) forze fonda- è dunque colui che sa e può esprime- lora la domanda “di verità” riguarda la mentali della fisica che gli scienziati re e realizzare le proprie personali, spe- mia fedeltà ad un ruolo; come io abbia cercano di riportare ad unità. cifiche potenzialità (di lavoro, di fanta- risposto o stia rispondendo a queste ri- sia, di esperienze intellettuali, artistiche chieste cui ho aderito con il mio SI. Lullo Losana e spirituali) e questo persegue, per sé e per gli altri; perché in questa espressio- Verso l’unificazione di ne sta la sua dignità. verità, giustizia e libertà? Questo articolo riprende una chiacchierata Verità dell’uomo quindi è “essere ciò La falsità e la menzogna sono, di rego- fatta dall’autore nel maggio scorso a un che siamo, o che possiamo essere, dav- la, strumento di oppressione e violen- gruppo di amici scout. Il testo integrale del- vero, in eguaglianza, libertà e dignità”. za; la verità, la sua ricerca e la sua cor- la chiacchierata, che tratta più compiuta- Non è su questa linea chi esclude o si retta comunicazione sono, di regola, mente i contenuti dell’articolo, è scaricabile autoesclude; chi distrugge o si autodi- strumento di giustizia. Ciò vale a dal sito di R-S Servire. E vi invitiamo a strugge, chi pensa solo a se stesso; non maggior ragione, quando si ricerchi e farlo. 12
  • 16. V E R I T À ‘veramente importante’. Come l’av- verbio grammaticalmente è una parte invariabile del discorso, così l’uso del- l’avverbio ‘veramente’ a proposito del- la vita dice di una raggiunta certezza (invariabilità) di convinzione circa la La verità su di me: qualità ‘vera’ di essa. L’avverbio ‘vera- mente’ è poi un ‘avverbio di modo’ e questo lascia intendere che la ‘verità la vocazione del vivere’ è una modalità, un modo di essere, una qualità dell’esistenza. Della vita si può dire che è ‘veramente’ vis- L’articolo è scritto a due mani (e due teste) e a distanza. suta o perduta non per ciò che si è fat- to in essa ma per ‘come’ lo si è fatto. I caratteri grafici ne segnano la diversa origine. E la qualità vera di ciò che si fa è l’es- sere presenti a se stessi in ciò che si fa. Fondamentalmente unitario e condiviso dagli autori Si può dire: ‘ho veramente agito ma- è il contenuto. La fusione argomentativa ci sembra le’; ovvero riconoscere il male fatto e avere l’intima certezza (verità) che es- ben riuscita. L’approfondimento tematico è necessario so è stato ‘veramente’ fatto da me e che ‘veramente’ appartiene alla mia vi- per guardarsi dentro. ta. Dice san Paolo: se anche dessi tut- te le mie sostanze, ma non avessi la ca- Ci capita nel corso delle giornate, dei semplice che il tema della ‘verità su di rità nulla mi giova; ovvero persino il mesi, degli anni di vivere esperienze – me’ fa irruzione nella nostra vita: bene per il modo in cui è fatto (il mo- incontri, lavoro, impegni, amori… - quando posso dire a me stesso con in- do con cui è ‘veramente’ fatto) può di- rileggendo le quali abbiamo la sensa- tima e indubitabile certezza di avere ventare male per me. zione di aver ‘perso tempo’ e di aver vissuto ‘veramente’? sprecato un tratto della nostra vita. Al- Un secondo aspetto a riguardo della tre volte raggiungiamo invece l’intima Un primo pensiero è quasi una nota ‘verità di me’ è che comprendiamo la convinzione che quell’esperienza, grammaticale: la verità su di me si ma- qualità ‘vera’ dell’agire solo ‘dopo’ aver quell’incontro, quell’impegno sia stato nifesta come un avverbio: questa espe- agito o alla fine dell’azione. Il centu- veramente meritevole di essere vissu- rienza mi è stata ‘veramente utile’, rione del Vangelo di Marco vedendo- to e che il tempo ad esso dedicato sia questo incontro è stato ‘veramente si- lo morire così esclamò: costui è vera- stato un tempo ‘ben speso’. gnificativo’, quell’amore è stato ‘vera- mente il Figlio di Dio. Solo alla fine, È tramite questa esperienza familiare e mente bello’, quell’impegno è stato in quel modo di morire, si può scio- 14
  • 17. V E R I T À gliere il segreto circa la persona di Ge- percorso che nella vita ci tocca percor- Ma non basta: occorre anche imparare a sù e si può conoscere la verità della sua rere molte volte, forse non ogni giorno “guardarsi con gli occhi degli altri”, a rap- vita. Accade così anche per ogni vita: ma molto spesso, e certamente sempre portarsi con loro per scoprire che cosa si l’intima personale convinzione che la in occasione di ogni passaggio, di ogni aspettano da me, da noi, che cosa si aspet- vita che stiamo vivendo, nel ‘modo’ in cambiamento importante. tano che io faccia per loro: la nostra voca- cui la stiamo vivendo, meriti di essere Come ogni percorso, e soprattutto co- zione è, probabilmente, il combinato di- vissuta ci apparirà chiaro ‘avvicinan- me ogni percorso educativo, ci piace sposto delle nostre doti e di quello che ci dosi alla fine’ e in ultima istanza pro- pensare che si sviluppi in tre fasi: il ve- viene chiesto (o che ci rendiamo conto di prio ‘alla fine’. Come se la verità del- dere (che ribattezzeremmo “il corag- potere e sapere fare per gli altri). la vita, intuita, presagita e promessa al- gio della verità”, su sé stessi), il giudi- l’inizio, si chiarisse solo piano piano care (ovvero “il coraggio dell’umiltà”) Giudicare = il coraggio dell’umiltà nel vivere stesso. In fondo l’invariabi- e l’agire (ossia“il coraggio della scelta”). “Bisogna saper perdere, non sempre si le avverbio ‘veramente’ si può dire di può vincere…”: il refrain di un vec- un uomo solo al passato. Finché si vi- Vedere = il coraggio della verità chio motivo ricorda che spesso occor- ve la verità della vita non è mai così Nella mia vita, quando ho cercato di capi- re anche, e freddamente, riconoscere i solida e certa. re la mia vocazione, ho sempre cercato di propri errori, riconoscere i propri li- Detto questo bisogna a che dire che il partire da alcuni “indizi”: ciò che mi pia- miti, le proprie difficoltà, i propri fal- dinamismo attraverso cui l’uomo si ceva fare, le cose che mi riuscivano bene, in limenti e che è onesto – con sé stessi interroga sulla verità della propria vi- una parola le mie doti. Sono indizi forti, - chiamarli per nome, cioè ricono- ta cresce e si sviluppa (o si atrofizza) positivi, sono il bagaglio che il buon Dio, i scerli davvero, come unico modo per durante tutta la vita. All’inizio – fan- nostri genitori, i nostri educatori, la nostra iniziare a correggerli, per ripartire. ciullezza – il carattere vero delle espe- stessa vita hanno saputo mettere nel nostro rienze che si vivono è garantito e pro- zaino, e sono abbastanza facili da ricono- Un buon metodo da seguire - siccome è messo da altri; poi si impara a valuta- scere, perché sono gli aspetti, di noi, che ci sempre un po’ scomodo riconoscere i propri re di persona il carattere di vera utilità, piacciono. difetti - è ancora una volta quello di farsi bellezza, significatività delle esperien- Partire dai propri talenti, per imparare a co- aiutare dagli altri, che spesso ci sanno giu- ze; poi si passa il tempo della tentazio- noscere sé stessi, mi è sempre sembrato più dicare meglio di noi stessi: la vecchia tradi- ne di separare una parte di vita – pic- importante e più divertente che non parti- zione della “correzione fraterna” – cioè tro- cola – che ‘veramente’ merita di esse- re dai (nel mio caso molti) propri difetti: è vare il modo, creare le condizioni e le occa- re vissuta, da un altra – molto grande il modo migliore per dirci che la vita è un sioni per farci dire da dei veri amici, frater- – che bisogna vivere …’purtroppo’; grande gioco, e – come diceva la canzone di namente appunto, i nostri errori - resta un alla fine – assai più per Grazia che per una Route Nazionale R/S di molti anni esempio da imitare. merito – si è capaci di gettare uno fa - per invogliarci a ”entrare nel gioco e Ma non è tutto qui: anche le situazioni sguardo di verità su tutta la vita. giocare la nostra parte”, anziché rischiare “oggettive” che viviamo nel mondo del la- Mantenersi nell’atteggiamento della di restare a “guardare la vita dal buco del- voro, e prima ancora nella scuola, e perché scoperta della verità su se stessi è un la serratura”. no anche in famiglia, ci chiamano, spesso, 15
  • 18. V E R I T À a valutare, con umiltà, il nostro successo volta in volta, sia la “fine” di un percorso vivere. Altri dividono la vita in due e/o insuccesso, le nostre vittorie e le nostre (che magari ci è costato fatica) sia, contem- parti: un tempo in cui non si capiva, sconfitte, le cose che vanno e quelle che non poraneamente, l’”inizio” di un nuovo per- non si sapeva, si era nel peccato, si era vanno. Credo che, sempre, quanto prima corso, da sviluppare per le prossime pagine troppo inesperti, poco avvertiti, poco riusciamo a giudicare come stanno le cose, del libro della nostra vita. prudenti,... E un tempo in cui final- tanto prima riusciamo a intervenire e mi- mente e ‘veramente’ si è potuto vive- gliorarle. Un terzo aspetto che si muove at- re. Altri ancora – ma forse meno nu- torno alla questione della ‘verità della merosi – sono riusciti a gettare uno Agire = il coraggio della scelta vita’ riguarda la possibilità di estende- sguardo di verità su tutta la loro vita. Però il vedere, cioè il capire un po’ meglio la re l’avverbio ‘veramente’ a tutta la vi- Per fare questo a nostro avviso non si propria vocazione, ed il giudicare, cioè il va- ta e poter dire: tutta la mia vita è (o è può che avere un senso vocazionale e lutare concretamente anche i propri errori e stata) ‘veramente’ meritevole di essere teologico della vita. Si tratta di pensa- limiti, hanno senso solo se sfociano nell’agi- vissuta. Se l’esperienza attesta senza re e, prima di tutto, sperimentare la vi- re, cioè se finalmente – e sto pensando par- difficoltà l’esistenza di momenti ‘vera- ta come risposta ad una chiamata: al- ticolarmente ad ogni situazione di passaggio mente’ belli per i quali valeva la pena l’inizio una chiamata che ci raggiun- - ne traiamo le conseguenze pratiche e ci vivere, assai più difficile è l’estensione ge attraverso le nostre doti, le situa- mettiamo a orientare concretamente le nostre all’intera vita della qualifica di ‘vera- zioni, le persone; poi piano piano si scelte alla nostra chiamata. mente’ bella. Dolori, sofferenza, ango- scopre che dentro la trama delle mol- scia, morte, senso di vuoto, peccato, te chiamate si nasconde e si rivela La verità su stessi, la verità sulla propria errori, noia sono esperienze non me- un’unica chiamata, quella di Dio. Nul- chiamata, un po’ come i doni dello Spirito no familiari della bellezza e della gioia la è fuori da essa e tutto ciò che è ac- Santo, esigono che, nel concreto, i nostri ta- e affermare che anche in essi si è caduto nella nostra vita altro non è lenti siano messi al servizio degli altri, sia- espressa la nostra vita ‘in verità’ appa- stato che lo sforzo di capire e di ri- no sviluppati a favore degli altri, del loro be- re assai difficile. spondere a questa chiamata. Gli stessi ne, dal piccolo circondario, del nostro prossi- errori, le stesse resistenze, lo stesso mo più vicino al più grande palcoscenico del- Ognuno fa come può. Qualcuno pro- peccato appartengono anch’essi alla la nostra vita professionale, di relazioni, di cede a macchia di leopardo: ci sono dialettica della risposta e della chiama- cittadini, di membri della Chiesa. parti della vita che è stato ‘veramen- ta. A ragione, l’antico inno pasquale La nostra vita va orientata e continuamen- te’ bello e degno vivere e altre che si integra la colpa in una Grazia più te ri-orientata, proprio come un bravo è dovuto vivere ‘purtroppo’: nelle pri- grande dicendo: ‘felice colpa che esploratore si orienta, e spesso si ri-orienta, me è contenuta la verità della nostra portò a così grande redentore’. durante un hyke. Questo esercizio, che in esistenza, le seconde appartengono a realtà si chiama “conversione”, è sempre, di quella parte oscura e ineliminabile del Davide Brasca, Ale Alacevich 16
  • 19. V E R I T À sistenza orienta la mia vita e traccia progressivamente quel disegno che si compierà pienamente solo al termine dei miei giorni. Non è facile puntare ad una meta tan- to nascosta, accettando di procedere con poche consapevolezze, resistendo Altrimenti si sogna alla tentazione di abbandonarsi ad un pensiero definitivo, assiomatico o me- todicamente scettico e nichilista. De- Appunti sulla ricerca quotidiana di verità cidere di fare un passo per volta non significa non approdare mai, ma rico- La ricerca della verità è un puro esercizio filosofico noscere che da ogni approdo occorre ripartire. o ha importanti ricadute nella mia vita quotidiana? Farsi Il pensiero e l’ascolto interrogare dalle realtà, accettare il dubbio, cercare la verità. Costa poco assecondare il pregiudizio, il luogo comune, il qualunquismo. È Il tempo è la sostanza di cui sono fatto. l’importanza di un pensiero vivo ed au- facile ed immediato appoggiarsi per Il tempo è un fiume che mi trascina, tonomo, il tempo come maestro di ve- opportunismo, o molto più spesso per ma io sono il fiume; rità, la necessità di accettare il proprio li- inerzia, ad opinioni esterne, collezio- è una tigre che mi divora, mite nel comprendere la vita, il valore nare frammenti di pensiero senza pra- ma io sono la tigre; della testimonianza. ticare in modo autonomo il proprio. è un fuoco che mi consuma, Lo scout è carpentiere e timoniere, sa ma io sono il fuoco. Approdi e partenze costruire e poi guidare la canoa. Os- Lo scout è un viandante ed un esplo- serva e deduce, impara facendo, ma J.L. Borges ratore, una persona capace di salutare soprattutto, si spera, agisce pensando. all’inizio di ogni giorno la radura che Ci sono molti modi per mantenere vi- Provo a raccogliere qualche appunto lo ha accolto per la notte ed imbocca- vo il pensiero ed avvicinare la verità: sulla ricerca di verità, intesa come ri- re il sentiero di buon passo, accettan- osservare il mondo con occhi attenti, cerca di senso, che ogni persona com- do le sfide ed affrontando la fatica. assimilare la saggezza di chi fa sintesi pie per dare un significato ed una dire- Questa partenza quotidiana, intesa co- di un lungo cammino, rielaborare il zione al proprio tempo e ad ogni gior- me stile di vita, chiede, per avere valo- percorso delle proprie idee affinate o no che inizia. Sono semplici accenni ad re, di interrogarsi con profonda lealtà modificate dagli anni, rintracciare l’o- alcuni temi che ritengo preziosi: la pro- sul senso del cammino. L’impegno rigine delle proprie opinioni sulle co- gressione quotidiana di questa ricerca, quotidiano nella comprensione dell’e- se, riconoscere a se stessi il giorno di 17
  • 20. V E R I T À fatica e quello di felicità, dialogare Il silenzio che cos’è la vita non è compito esclu- lealmente con le persone, riscoprire i Confrontarsi con la verità significa sivo di filosofi e sapienti, poiché a propri maestri, rileggere i testi miglio- anche misurarsi con il proprio limite questa domanda ne segue immediata- ri, non sottovalutare l’importanza del- nel comprendere la vita. Saper con- mente un’altra, fondamentale per la poesia. templare il deserto, dentro e fuori di chiunque: come vivere? Fermarsi spesso davanti alla sera. sé, non è soltanto una forma di puri- La rotta verso la verità ci chiede una na- ficazione e meditazione ma è una vigazione che incontra continue corre- Vivere nel tempo presa di coscienza delle proprie im- zioni di vento, si compie lungo tutta una Un atto essenziale di verità è credere possibilità. vita e per lunghi tratti necessita di un davvero nell’irreversibilità del pro- Il silenzio ed il vuoto che ci accom- completo affidamento: ci è chiesto di vi- prio tempo, radicarsi nella realtà più pagnano nei momenti più duri, quan- vere, conoscendo molto poco la vita. che nel sogno, accettare che i giorni do sfugge la capacità di mettere in fi- Dunque, l’uomo prima che essere sa- di una vita sono contati e, da questo, la le parole e di portare il peso degli piente è chiamato ad essere giusto, co- trarre il mandato per un’esistenza si- avvenimenti è un silenzio significan- lui che, mentre si interroga sul cam- gnificativa e senza finzioni. Se l’oggi te: ci racconta la nostra incompiutez- mino delle stelle, sceglie comunque di è ciò di cui dispongo, il presente è al- za, ci racconta che viviamo in appros- affidarsi e di vivere rendendo testimo- lora il tempo delle scelte, del corag- simazione di verità. nianza a quanto di più nobile c’è in gio e dell’impegno. Accogliere la verità è accettare l’in- lui: la bontà gratuita ed autentica, il Se ci si impegna ad attribuire grande comprensibile e tollerare la fatica che gesto d’amore che sfugge alla conve- valore alla quotidianità, intendendo questo comporta. Riconoscere il mi- nienza. ogni momento, non solo quello stero senza la pretesa di dominarlo è Dal vivere e dal tempo egli trarrà in- straordinario, come l’essenza della vi- un gesto di fede, è riconoscersi piena- segnamento: l’interrogativo sulla vita ta intera, si può sperare di seguire una mente uomini di fronte a Dio. trova risposte nella vita stessa, mentre pista che sia una progressiva costru- Per accogliere la verità occorre la- la ricerca alimenta il valore dato ai zione di senso e di consapevolezza. sciarle spazio. propri giorni. L’esortazione di S. Paolo pregate inces- Aspettare di comprendere ogni cosa pri- santemente ci invita a chiedere un ac- L’uomo sapiente e l’uomo giusto ma di scegliere significa non partire mai. compagnamento costante affinché Il libro del Siracide si apre con un Agire senza lasciarsi interrogare dalla vi- ogni istante sia un istante di grazia e versetto molto chiaro: la Sapienza ta è partire senza desiderare una meta. di conversione, di veglia e di attesa. viene dal Signore, all’uomo sta dun- Siate pronti. que riceverne il dono. Interrogarsi su Davide Magatti 18
  • 22. V E R I T À per lui molto penoso, o lo è invece ri- sparmiargli una vita di sofferenze e difficoltà? È amore vero lottare per ot- tenere un figlio a tutti i costi, con tut- ti i mezzi ed a tutte le età, perché ci sentiamo chiamati ad occuparci di lui e donargli tante cose buone, oppure accettare serenamente che la Natura sembri negarcelo e dedicarci ad altri Verità e carità impegni? È amore vero lasciarsi tra- sportare dall’impulso verso rapporti L’intervento di Maurizio Millo affronta il tema dello stretto sessuali con il fidanzato/a cui ci sen- legame della vita quotidiana e concreta con la Vocazione tiamo tanto legati e che magari ce lo chiede con insistenza, o è meglio at- personale e con l’Amore, che ne è il fine ed il motore, purché tendere che un legame definitivo si stabilisca fra noi? È amore vero utiliz- si sappia rimanere nella Verità. Se così non fosse, si zare per la ricerca cellule staminali di embrioni, che vengono così distrutti, falserebbe l’Amore e si tradirebbe la Vocazione. per riuscire a curare malattie altri- menti forse impossibili da affrontare, Tutti sappiamo che è l’amore il moto- abbiamo anche sperimentato e provia- che portano tante sofferenze a chi ne re più potente della vita e della vita- mo spesso l’incertezza nel capire e sa- è affetto? È amore vero rimanere con lità umana. Lo sappiamo perché l’ab- per scegliere cosa è veramente amore un coniuge con cui sembra non ci si biamo sperimentato quando abbiamo in molte situazioni della vita quotidia- capisca proprio più e con cui sembra vissuto un forte sentimento verso na e abbiamo sofferto la tristezza per si cerchino solo le occasioni per ferir- qualcuno e per questo abbiamo fatto aver sbagliato la scelta in occasioni im- si reciprocamente o lo è invece segui- cose straordinarie, ma l’abbiamo capi- portanti. re il cuore che ci batte forte quando to anche quando abbiamo provato una Come capire, per esempio, se in un incontriamo un lui o una lei con cui vera passione per qualche impegno o certo momento è vero amore impe- ci sentiamo felici e capaci di appassio- qualcosa che sentivamo come una gnarsi nel lavoro o nell’attività creati- narci di nuovo alla vita? È amore vero missione da compiere. Lo sappiamo va che ci appassiona e ci fa sentire uti- impegnarsi e lottare per i deboli e gli poi anche perché ci ha convinto e ci li agli altri, oppure essere vicini al co- emarginati senza nessun compromes- scalda il cuore in petto, come ai disce- niuge o ai figli o ai genitori che han- so, magari fino alla violenza, oppure lo poli di Emmaus, quanto Gesù ci ha ri- no bisogno di noi? E poi, è amore ve- è riuscire ad amare anche gli oppres- velato sulla natura di Dio e dell’uomo ro accettare un figlio che sembra stia sori e preferire comunque un clima ed e sul senso della nostra vita. Tutti però per nascere con un handicap, che sarà una situazione di pace sociale, pur sa- 20
  • 23. V E R I T À pendo che molti ne approfitteranno senso della gioia è semplice da trova- Imparare ad ascoltare è la regola fon- per sfruttare gli altri? È amore vero re. Scoprire almeno alcune delle ri- damentale per ricercare la verità. Riu- sopportare un tiranno, oppure, consta- sposte significa riuscire a collegare l’a- scire a farlo davvero e con profondità tato che a causa sua non si può neppu- more con la verità. Non possiamo spe- è la risposta. Non solo udire perciò, re sperare di realizzare la pace sociale, rare di vivere un amore vero e poter es- ma ascoltare. A partire dalla vita reale. liberare tutti dalla sua presenza cercan- sere felici se non riuscendo a com- Ciò significa imparare a comprendere do di ucciderlo? È amore migliore as- prendere qual è in verità il senso più davvero tutta la drammaticità delle si- sistere un malato terminale che soffre profondo delle cose che ci danno do- tuazioni che qualcuno sta vivendo. Si- senza apparente speranza o lo è aiutar- lore o gioia e come si collegano al si- gnifica imparare a pregare sulla Parola lo a porre termine alle sue fatiche e sof- gnificato della nostra vita tutta intera ed e con la Parola per comprendere co- ferenze con serenità, come magari ci alla nostra persona nella sua comple- me mai di fronte al grido di dolore del chiede insistentemente di fare? tezza. C’è perciò un legame forte ed suo popolo Dio ha scelto la via miste- inscindibile tra amore e verità. San Pao- riosa di una salvezza così lunga, così Il legame inscindibile lo lo ha illuminato quando, nel suo fa- diversa da quella che gli uomini com- fra amore e verità moso inno all’amore, ha detto che “la prenderebbero facilmente e così colle- Si può continuare a lungo elencando carità si rallegra (o anche si compiace) gata alla vita ed interpretazione di una i nostri dubbi più profondi e ci si può della verità” (1ª Cor 13, 6). istituzione così imperfetta come la confrontare con altri su questi inter- Certo fatichiamo a trovare la risposta Chiesa. Soprattutto significa riuscire rogativi fino a rimanere stremati e di amore nella verità a tante delle do- ad innestare ed impiantare nel nostro confusi. Si scoprirà intanto che nella mande che si affollano nella nostra vi- animo quello che Gesù ci vuole dire, vita di ciascuno le risposte profonde a ta, ma una regola c’è per imboccare la perché solo così potremo scoprire il problemi come quelli accennati non strada giusta ed arrivare a collegare l’a- senso profondo delle situazioni con- nascono tanto dalla conoscenza intel- more alla verità in modo efficace. Ce crete che viviamo e incontriamo. Alla lettuale dei problemi, ma dalla loro la indica Marco nel suo Vangelo con fine credo che arriveremo a compren- conoscenza esistenziale. Dal fatto di un piccolo passaggio che viene pur- dere perché Gesù parlando del Regno aver dovuto incontrare ed attraversare troppo normalmente trascurato (Mc di Dio e della sua predicazione fa spes- quei problemi e le sofferenze noi per- 12, 29). Quando gli viene chiesto qual so esempi collegati all’agricoltura ed sonalmente o una persona a noi mol- è il primo comandamento ed il più alla crescita delle piante. In realtà l’a- to cara e vicina. E le soluzioni non si importante, Gesù risponde non solo scolto profondo è un’attività che fa possano trovare sul terreno tecnico. rinviando alla famosa prescrizione del sviluppare dentro di noi la Verità co- Tutte queste domande e tante altre Deuteronomio (“amerai il Signore me fosse una pianta. In un modo che delle più gravi che durante la vita ci si Dio tuo…”) e poi collegandola all’a- non avremmo saputo programmare e pongono, trovano la loro radice nella more per il prossimo, ma lo fa citando neppure prevedere prima e di cui non ricerca della verità sulla vita umana. La quella prescrizione a cominciare dalla sappiamo i tempi e gli esiti finali. E dà ricerca del senso di ogni impegno e sua premessa fondamentale: “Ascolta risposte che non sono frutto di gran- soprattutto della sofferenza, perché il Israele!”. di e sapienti costruzioni intellettuali, 21
  • 24. V E R I T À anche se l’intelletto può essere molto anche che sono chiamate ad uscire l’albero della conoscenza del bene e coinvolto. Sono frutto dello sviluppo dalla propria terra e andare per vie che del male e sentirsi come Dio. Da allo- della nostra persona tutta intera se- il singolo non aveva prima di allora ra questa è la tentazione radicale, che condo la Parola ascoltata e nella dire- previsto, per riuscire a crescere e rea- ci spinge a voler decidere da soli qual zione che questa indica. E sono frutto lizzarsi nella propria umanità integra- è il bene e come si realizza l’amore, dello sviluppo della capacità di sentir- le insieme agli altri. escludendo l’ascolto di Dio. Gesù ha si in comunione con gli altri, a co- Gli scout possono comprendere e rea- spiegato che anche chi vuole studiare minciare da Dio e dalla comunità del- lizzare al meglio un progetto del ge- e capire la Parola di Dio, senza un la Chiesa. Così si impara a potenziare nere. Perché saper ascoltare bene è una ascolto vero e profondo, come i fari- e far crescere la nostra persona com- componente essenziale dell’osserva- sei e gli scribi, finisce per produrre prendendo come l’io cresce collegan- zione e deduzione, uno dei fonda- idee e leggi che sono solo frutto di dosi con il noi. Certo tutto ciò è dav- menti dello scauting, e nello stesso costruzioni umane sbagliate e portano vero andare contro corrente in un tempo perché si sono impegnati a vi- ad esiti contrari all’amore vero. Chi mondo in cui l’io ed il noi sembrano vere secondo una legge che in tutti i invece avrà imboccato la strada dell’a- opporsi in modo irriducibile tra loro. suoi articoli parla continuamente del micizia e del cammino con Gesù e la rapporto tra la persona singola e gli al- Comunità che Egli ha voluto fondare La propria vocazione tri proponendo una visione di uomo per aiutarci, imparerà ad ascoltarlo e l’apertura totale agli altri che si realizza nel vivere al meglio i lungo il cammino ed a giudicare con Stiamo vivendo una fase di reazione al suoi impegni con gli altri. Lui delle situazioni e delle scelte da fa- lungo periodo durante il quale il noi re. Troverà la sintesi tra Amore e Verità nella società e l’aiuto della Chiesa so- Ecco ciò che nasce da un ascolto nella sua vita concreta e riuscirà a no stati presentati e vissuti in modo profondo del Dio dei cristiani: frutti comprendere cosa significa “miseri- opprimente rispetto alla singolarità imprevedibili di Amore integrale, fe- cordia io voglio e non sacrifici” (Mt della persona e del suo destino indivi- dele alla Verità, diverso perciò da un 12, 7). Non verità astratte e disumane, duale, ma questa reazione rischia di amore solo umano, così facilmente di- perciò, ma neppure amore vissuto co- amputare in modo brutale e davvero storcibile ed oscurabile. Questa è la me passione disordinata ed egoistica, triste la persona del suo destino più sintesi tra la realizzazione di sé e il sa- invece che indirizzato dalla verità e ri- profondo e del suo sentimento comu- piente riconoscimento che siamo volto verso la verità. Carità nella verità nitario. Una delle cose che appaiono creature e perciò siamo inseriti in un dunque. Proprio come il titolo della più chiare nel vangelo di Gesù ed in progetto più grande di noi, nel quale più recente enciclica di Benedetto tutte le situazioni dei racconti biblici gli obiettivi migliori per noi si rag- XVI, pensata perché evidentemente è che, mentre tutte le vocazioni sono giungono seguendo strade che spesso c’è davvero tanto bisogno in questo strettamente individuali e nascono nel sfuggono alla nostra comprensione momento storico di riuscire ad inne- rapporto personale con Dio, rappre- immediata, lasciata a se stessa. Adamo stare la carità nella verità. sentano però sempre chiamate ad oc- ed Eva, per sentirsi realizzati, hanno cuparsi del popolo, di tutti i fratelli. Ed pensato fosse necessario mangiare del- Maurizio Millo 22
  • 26. V E R I T À Concilio Vaticano II sulla Bibbia, vi era il: «problema teologico, derivante dall’applicazione dei metodi storici e critici per l’interpretazione della Scrit- tura».4 Uso da tempo a maneggiare con cri- teri scientifici un qualsiasi testo sim- bolico o letterario, il credente di oggi La verità per Bibbia si chiede con maggior frequenza di ie- La verità rivelata e l’interpretazione delle scritture: ri, come debba intendere il dogma sull’“ispirazione” della Bibbia. In ef- la riflessione di padre Alessandro, domenicano, fetti: «Sin dagli inizi la Chiesa trattò e onorò con particolare rispetto le Assistente nazionale dell’Agesci Scritture che vennero riunite sotto un unico titolo “la Bibbia”, [e] da allora Alla richiesta di Don Chisciotte di sorgere delle Università, la Sacra Scrit- ha considerato questi libri sacri, che confessare che non ci fosse donzella tura divenne oggetto oltre che di con- formano la Sacra Scrittura, come ope- più avvenente di Dulcinea del Tobo- templazione monastica anche di stu- re che contengono la Parola di Dio». so, uno dei mercanti rispose che non dio. Per porre rimedio alle tante e non Conseguentemente «le ritiene e le poteva pronunciarsi se prima non sempre conformi interpretazioni che utilizza nel loro complesso quale re- avesse potuto verificare di tale bellez- ne uscirono, il Concilio di Trento sancì gola normativa per la fede e la vita».5 za. Al ché, Don Chisciotte pronta- che per indagare il messaggio del te- Conoscerne il valore di verità è per- mente rispose: «Se io ve la mostrassi sto biblico ci si attenesse al “senso let- ciò essenziale. qual merito sarebbe allora farsi con- terale”, e a nessun altro.2 Infrangere la Prima di tentare una sortita chiarifica- fessare una verità così evidente? L’im- regola poteva costare caro, come si ac- trice su questo argomento è conve- portante è questo, che senza, vederla, corse Galileo.3 Il problema delle verità niente descrivere gli aspetti relativi al lo dovete credere, confessare, afferma- della Parola di Dio si è reso nuova- tema dell’ispirazione della Sacra Scrit- re, giurare e sostenere».1 Un dialogo mente problematico nel Novecento, a tura. Si tratta in pratica di capire se la che, con i dovuti adattamenti, avrebbe motivo dell’applicazione ai testi bibli- Bibbia è parola dell’uomo o parola di potuto svolgersi in epoche passate an- ci dei metodi interpretativi impiegati Dio. Diciamo subito che professare la che riguardo la verità della Bibbia, per i testi profani. Joseph Ratzinger, dottrina dell’ispirazione della Bibbia è quando sui libri dell’Antico e del allora professore di Dogmatica a Tu- anzitutto credere nell’origine divina Nuovo Testamento aleggiava una luce binga, affermava a tal proposito che tra della Sacra Scrittura. Questo significa di santità intoccabile, che li rendeva le motivazioni che avevano portato i che «per noi cristiani, i testi della Bib- inaccessibili all’interpretazione comu- padri conciliari a pubblicare la Dei Ver- bia sono insieme parole di autori ne. Fu a partire dal XIII secolo che, col bum (DV), il grande documento del umani e lo strumento della Parola di 24
  • 27. V E R I T À Dio. […]. Di conseguenza, se qualcu- un’epoca mettendo in sordina il pre- «che l’interpretazione autentica della no vuole veramente “comprendere” la cedentemente metodo “dogmatico”, Bibbia è affidata al Magistero della Sacra Scrittura conformemente a ciò che si sforzava di provare del tutto a- Chiesa, il quale non è sopra la Parola che essa è realmente, deve fare un dop- criticamente la verità dell’assunto ini- di Dio, ma serve ad essa, come custo- pio sforzo di comprensione: quello ziale. Come si nota entrambi proce- de e interprete della verità rivelata che si impone per qualsiasi testo di dono alla ricerca della verità rivelata, contenuta nella Scrittura».10 C’è poi letteratura o di storia, e inoltre quello ma, e la differenza non è di poco con- da ricordare che la Scrittura va inter- che cerca di comprendere la Scrittura to, il primo secondo metodi “scienti- pretata tenendo conto della tradizione in quanto trasmette la Parola di Dio, la fici”, il secondo “dogmatici”. viva di tutta la Chiesa, e dell’ “analo- Rivelazione».6 Per inciso è bene qui gia della fede”, vale a dire del rappor- ricordare che la Parola di Dio è mol- La chiesa e l’esegesi biblica to che intercorre tra un’affermazione to di più della Sacra Scrittura. Ora, accettando il principio che: «si della Scrittura e le altre verità della Il 1943 portò con sé l’enciclica Divi- deve fare debita attenzione agli abi- Rivelazione divina (DV 12). no afflante Spiritu, che fu il primo do- tuali e agli originali modi di intende- Su queste basi è ora utile citare un cumento con cui la Chiesa accettò re, di esprimersi e di raccontare vi- passo essenziale della Dei verbum: «Poi- senza remore l’applicazione del meto- genti ai tempi dell’agiografo», il Con- ché dunque tutto ciò che gli autori do storico-critico nello studio della cilio Vaticano II precisa che «la Sacra ispirati o agiografi asseriscono, è da ri- Bibbia, e impose agli esegeti il compi- Scrittura deve essere letta nello stesso tenersi asserito dallo Spirito Santo, è to «di giungere a discernere e precisa- Spirito nel quale è stata scritta» (DV, da professare, di conseguenza, che i li- re quale sia il senso letterale, […] delle 12). Lo Spirito a cui ci si riferisce è bri della Sacra Scrittura insegnano con parole bibliche».7 L’enciclica invitava, ovviamente lo Spirito Santo. In so- certezza, fedelmente e senza errore la insomma, a ricercare quello che lo stanza, il Concilio afferma che: «se è verità che Dio, per la nostra salvezza, scrittore sacro ha voluto dire, conside- vero che per interpretare la Bibbia bi- volle fosse consegnato nelle Sacre Let- rato che questa «è la legge suprema sogna tener conto della letteratura tere» (DV, 11). La Bibbia, dice il Con- dell’interpretazione».8 Il metodo stori- profana, non si può assolutamente di- cilio, non si pronuncia sulla verità sto- co-critico si è reso utile a raggiunge- menticare [che] anche quando si ser- ricità o scientificità di ciò che narra, re una conoscenza obbiettiva del pas- ve dei modi di espressione correnti ai ma pronuncia la verità che è essenzia- sato, ricercando quante più testimo- suoi tempi, lo scrittore sacro li utiliz- le per la nostra salvezza. La verità del- nianze utili a definire una realtà uma- za secondo una prospettiva nuova».9 la Scrittura non è altro che la rivela- na vissuta in un contesto storico e Ossia, una volta che il testo dell’auto- zione del disegno salvifico di Dio nel- geografico preciso. Tuttavia il metodo re è assunto nel contesto nuovo della la storia (DV, 24). Un grande teologo storico da solo non è sufficiente e ad Sacra Scrittura, esso assume un senso come Henri De Lubac riassumeva col esso va aggiunto il metodo critico che nuovo. La Bibbia, che è dono di Dio dire che la “verità” della Bibbia può vaglia l’attendibilità e la portata delle alla Chiesa, va perciò interpretata nel- essere compresa solo quando la Paro- testimonianze raccolte. Il passaggio al la Chiesa e con la Chiesa. Da questo la di Dio è letta nello Spirito Santo.11 metodo storico-critico ha segnato legame tra Bibbia e Chiesa ne viene: L’evangelista Giovanni accenna a que- 25