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Clinic - Settembre 2007 - 3° Clinic Città di Verona - Relazione M. Marinucci
I fondamentali
A questo punto facciamo un esempio pratico prendendo a
prestito un interessante esercizio di Maurizio Cremonini.
Se io faccio fare un semplice esercizio di passaggio due mani al
petto a coppie possiamo valutare la buone velocità di
esecuzione. Ma se tra due coppie che eseguono il medesimo
esercizio di passaggi una ha la possibilità di decidere quando
andare a canestro, dando all’altra il compito di riuscire a
segnare prima dell’avversario (diagr 1), ci accorgiamo che la
velocità del passaggio diminuisce notevolmente proprio perché
l’attenzione dell’atleta deve essere direzionata non solo verso il
fondamentale del passaggio e la palla, ma anche su quello che
stanno facendo gli altri giocatori nell’altra metà campo.
Sicuramente questo tipo di attività si avvicina maggiormente alle
situazioni che, dal punto di vista dell’attenzione, il giovane si
troverà ad affrontare in una partita.
A questo punto è opportuno definire alcuni processi di elaborazione:
• focus attentivo – abilità di focalizzare l’attenzione su segnali rilevanti per il compito
• attenzione - processo o insieme dei processi con cui la mente opera una selezione fra tutti gli
stimoli che in un dato istante colpiscono i sensi, consentendo solo ad alcune di entrare negli stadi
superiori di elaborazione delle informazioni.
Nella pallacanestro la capacità di selezionare informazioni rilevanti rispetto al compito, rispetto a
quelle che lo sono meno, dipende dalla competenza dell’atleta
Maggiore competenza = migliore memoria e migliore capacità anticipatoria
• L’attenzione può essere divisa o distribuita
La maggior parte delle situazione di gioco costringe l’atleta a stare attento simultaneamente a più
elementi :
nello specifico sono 4 i gruppi di informazione
1. relative a caratteristiche personali(capacità condizionali e coordinative, abilità tecnica,
ansia, ecc)
2. informazioni sugli spostamenti della palla
3. informazioni sulle attività dei compagni
4. informazioni sulle attività degli avversari
E’stato dimostrato a livello sperimentale che quanto minore è la dimensione del focus attentivo,
tanto maggiore è l’efficienza dell’elaborazione.
E’ evidente che la conseguenza di quanto detto si sostanzia nel fatto che, ad esempio, se il
giocatore possiede un buon fondamentale di palleggio, può permettersi di dirigere la propria
attenzione sugli altri aspetti del gioco.
Scopriremmo , magari, che molti giocatori sono meno egoisti di quanto pensassimo e che non
passano la palla perché realmente non vedono il loro compagno smarcato in quanto la loro
attenzione è assorbita da un fondamentale che non gli permette di occuparsi d’altro. Un test
interessante è quello di fare chiudere gli occhi al giocatore che trova questa difficoltà chiedendogli di
mettere a posto sul campo i compagni egli avversari così come li ha visti. Attraverso questo test di
può anche creare consapevolezza nel giovane su questi aspetti dell’attenzione.
Ecco perché è importante insegnare i fondamentali.
Palleggiare, passare e tirare come guidare la macchina.
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Inoltre è prerogativa del giocatore di basket passare da una abilità automatica ad una controllata e
viceversa.
Gli esercizi che ora illustrerò attengono proprio a questo aspetto creando situazioni, applicabili a
qualsiasi tipo di gioco, intermedie, comunque, tra l’esercitazione per l’apprendimento del
fondamentale “a secco”, come suole dirsi, e il gioco o le situazioni di gioco dal 2c2 fino al 5c5.
2c2 con 2 palloni
Gli esercizi iniziano sempre con uno smarcamento di #1 e #2
sotto canestro. Per farli abituare a cambiare velocità li
obblighiamo a darsi un dieci alto tra di loro. Tra i due che si
smarcano #1 ha facoltà di scegliere se andare a prendersi un
tiro da fuori (diagr.2) o se giocare il back door (diagr.3)
Chiaramente #2 dovrà condizionare la propria scelta in base a
quello che deciderà di fare il compagno.
Prima di andare avanti facciamo alcune considerazioni:
• Intanto passare la palla ad
un compagno e ricevere da
un altro, posto nell’altro quarto di campo, stimola il giocatore ad
una maggiore attenzione, costringendolo a spostare il suo
campo visivo in un luogo diverso da quello in cui ha passato la
palla. A questo tipo di lavoro sono sottoposti anche i due
passatori che sembrano passivi rispetto allo svolgersi
dell’azione,ma che in realtà sono costretti a guardare tutto il
campo, abitudine ideale per giocare a pallacanestro.
• Questo esercizio, come i prossimi che vedremo, non
prevedono la difesa ed è possibile, dunque, utilizzarli
richiedendo fondamentali precisi ( che tipo di passaggio,
che tipo di tiro da sotto, che tipo di arresto), avendo cura
dei particolari.
• La prima cosa che noteremo sarà che #2 rallenterà la
propria corsa per avere il tempo di guardare le scelte di #1 e agire di conseguenza. Questa è la
prima cosa che va corretta categoricamente in questo tipo di esercizio . Una volta che decide di
partire, quel giocatore deve andare alla massima velocità e mentre corre, guardare l’altro
quarto di campo e scegliere senza esitazioni. E’ ovvio che sarà opportuno per lui ritardare il
momento di uscita, ma questo non deve inficiare la velocità della sua corsa, semmai farà una
finta in più prima di partire oppure un movimento verso la palla per cercare di ricevere vicino a
canestro posticipando il suo smarcamento di quel tanto che basta per poter individuare la scelta
del compagno sull’altro quarto di campo.
Tenendo presente che è sempre la fila di #1 a decidere la scelta, vedrete sul quarto di campo di due
di #2 disegnata l’altra opzione. Mi risparmio così di disegnare due diagrammi ogni volta.
Preciso che questi esercizi sono stati disegnati per un sistema di gioco libero con backdoor e
consegnati ma poi mostrerò anche come possano essere utilizzati per blocchi lontano dalla palla e
pick and roll.
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Nel prossimo consideriamo la situazione in cui il giocatore senza
palla non è libero di ricevere e chi ha la palla non ha possibilità di
attaccare il canestro(diagr.4) per cui #3, che decide, potrà
attaccare in palleggio nel suo quarto di campo, verso #1, per
sfruttare il movimento di backdoor di quest’ultimo (diagr.5), oppure
attaccherà in palleggio lo spazio opposto come fa #4 nello stesso
diagramma. A questo punto mandiamo #1 a fare un tiro di forza e
rimangono tre giocatori con 1
pallone. L’esercizio può
proseguire come un normale
esercizio di 3c0 con dai e vai
(diagr. 6 e7), laciando i
giocatori liberi di andare a
tirare con uno qualsiasi dei
successivi backdoor
Andiamo a vedere adesso come inserire una situazione per la ricezione in post basso.
#3 e #4 dopo avere passato la palla in ala, tagliano sotto
canestro (diagr. 8) e vanno a smarcarsi in post basso
incrociandosi e ricevendo palla
da #1 e da #3 (diagr.9)
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A questo punto sarà #1, come se giocasse dal lato debole, a
decidere se tagliare dentro l’aria o fare vedere dieci dita al suo
compagno in post basso per ricevere e tirare da fuori (diagr.10).
Inseriamo ora una situazione con il passaggio consegnato
(diagr.11) - #1 e #2 hanno già passato palla e si smarcano. #1
sceglie il tiro immediato in backdoor e #2 va a prendere il
consegnato da #3. A questo punto siamo di nuovo in tre con un
pallone e la regola è che se il giocatore in palleggio non attacca
l’area uno degli altri due deve andarci. Sceglie #3 che può tagliare
verso canestro e prendere
posizione (diagr.12 ) o giocare
un allontanamento, mandando
#4 dentro l’area(diagr.13). Per dare la palla dentro,#2 deve
utilizzare il compagno rimasto sul perimetro, che chiuderà il
triangolo.
Allo stesso modo si possono utilizzare medesimi sistemi per la
didattica dei blocchi lontano dalla palla
In questo caso il giocatore che sceglie deciderà se utilizzare il
ricciolo o l’allontanamento immaginando rispettivamente un
difensore che insegue o che passa in mezzo e sul quarto
opposto si sceglierà l’opposto.(diagr.14)
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Guardiamo ora qualcosa con il pick and roll – Come potete
vedere dal diagramma 15, dopo lo smarcamento e il passaggio
in ala, #1 e #2 ricevono un blocco da #3 e #4. Quindi il giocatore
che deve prendere la decisione sceglie se palleggiare verso il
fondo o verso il centro dell’area sfruttando il blocco. Dalla parte
opposta si fa l’inverso. I passaggi verranno effettuati ai bloccanti
che lavoravano sul quarto opposto.
Quindi #2 scaricherà sul fondo per il tiro dal mezzo angolo di #3 e
#1 passerà a #4 per il tiro dal post alto(diagr.16)
Possiamo anche decidere che i due giocatori con la palla
partano nella stessa direzione lasciando le scelte ai due
bloccanti – uno attacca l’area l’atro si allarga(diagr,17).
L’ultimo esercizio che vi propongo è con un possibile blocco
cieco. Dopo avere passato la palla #1 sceglie dove andare se
sulla destra o sulla sinistra del campo e #2 lo segue. #1 può
scegliere di prendere il blocco cieco di #2 e ricevere per un tiro
immediato(diagr. 18), in questo caso #2 dopo avere bloccato va a
prendere un consegnato da #4 e i tre giocano con un pallone con
la solita regola seconda la quale uno attacca l’area gli altri gli
spazi sul perimetro . Altrimenti #1 va a prendere il consegnato e
#2 dopo avere fintato il cieco si butta dentro a ricevere per il tiro
immediato.
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Sul consegnato sceglie il movimento il giocatore che passa la
palla, in questo caso#4(diagr.19)
Aggiungo che le situazioni di traffico che si creano sono, a volte più complesse di quelle della
partita.
L e le linee di passaggio non sono sempre pulite con un in un normale esercizio di 2c0 e 3c0. Inoltre
costringono a tenere desta l’attenzione e gli occhi su tutto il campo e sui giocatori coinvolti.
Ulteriore precisazione attiene ai numeri dei giocatori nei diagrammi: non indicano ruoli ma sono
utilizzati per comodità. In un lavoro con i giovani tutti vanno in tutte le posizioni. E’ chiaro che lo
stesso tipo di lavoro si può fare anche con una squadra già strutturata considerando i ruoli e le
posizioni che i giocatori vanno a prendere in campo secondo la dimensione tecnico-tattica che
l’allenatore ha determinato.
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