1. Nord e Sud del mondo
• Una ineguale distribuzione della ricchezza
• La globalizzazione
• Il “circolo vizioso” del sottosviluppo
• Una crescita demografica incontrollata
2. Il nuovo nome del sottosviluppo
Alla precedente divisione tra paesi
industrializzati e Terzo mondo,
oggi è sostituita la distinzione tra Nord e Sud,
ma permangono, aggravati:
– lo squilibrio demografico
– lo squilibrio tra popolazione e risorse
si aggrava il divario tra Nord e Sud
si intensificano i movimenti migratori
dal Sud verso il Nord
3. Una ineguale
distribuzione
della ricchezza
Alla base della tensione tra Nord
e Sud del mondo sta una forte
sperequazione della ricchezza
e delle risorse.
Solo pochi paesi sono emersi
dal sottosviluppo (es. Sud-est asiatico)
Nella maggioranza dei casi il divario
si è aggravato
– Interventi per riequilibrare i rapporti
– Possibilità offerte dalla
GLOBALIZZAZIONE
4. Globalizzazione e Terzo mondo
Articolazione
economica del
Terzo mondo:
– trasferimento
dall’Occidente di
catene produttive
– NIC (Newly
Industrialized
Countries)
– indebitamento
crescente dei paesi
esclusi dalla nuova
industrializzazione
Imprese
transnazionali
• capitale
accentrato
• produzione
decentrata
Internet
Circolazione
e mobilità
dei capitali
Nuova gerarchia:
• Stati Uniti
• Europa
• Giappone + “tigri
asiatiche”
Ampliamento
della differenza
tra sviluppo
e sottosviluppo
Globalizzazione
5. Le “tigri asiatiche”:
uno sviluppo intenso ma instabile
Le tigri asiatiche:
• Taiwan
• Hong Kong
• Corea del Sud
• Thailandia
• Singapore
1970-90 boom
economico dovuto a:
• bassi salari
• abbondanza
di manodopera
• alto livello
delle tecnologie
Fine anni novanta:
recessione dovuta
a crisi finanziarie
6. Il “circolo vizioso” del sottosviluppo
nei paesi esclusi
dalla nuova industrializzazione
Gran parte dei paesi produttori di materie prime
appartiene al Sud del mondo.
– anni settanta: un miglioramento delle condizioni
economiche in relazione all’aumento dei prezzi delle
materie prime
– anni ottanta: un’inversione di tendenza contemporanea
alla crescita dei prezzi dei manufatti e delle tecnologie
Impossibilità di investimenti produttivi
Indebitamento crescente
Impoverimento delle risorse, esportate per far fronte
agli interessi sui debiti contratti