Storia degli Uffici Stampa e della Comunicazione Istituzionale
X Files - Semiotica del Telefilm
1. 27 Novembre 1973 Chillmark, Massachusetts ore 8.53pm
Un ragazzo è testimone di un avvenimento che cambierà per
sempre la sua vita
Sua sorella scompare, la sua famiglia va in pezzi ed è in quel
momento che Fox Mulder comincia a…CREDERE.
Di DAMIANO CROGNALI
www.crognali.it
damiano@crognali.it
twitter.com/ilbellodelweb
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2. Sommario
“The X-Files”: introduzione ………………………pag.
Originalità del prodotto “The X-Files”………………...pag.
I personaggi principali ………………………pag.
• Mulder ………………………pag.
• Scully ………………………pag
I personaggi di contorno ………………………pag.
• Skinner ………………………pag.
• Gola Profonda ………………………pag.
• Mr. X ................................pag.
• I Pistoleri Solitari ………………………pag.
• L’Uomo che Fuma ………………………pag.
Le Indagini:storie e temi del serial……………………..pag.
• Il tema principale:
Minaccia aliena e cospirazioni governative ………………pag.
• Il genere Horror ………………………pag.
Considerazioni conclusive:
Un telefilm pieno di sentimenti(per me!) ……………………….pag.
Sommario ……………………….pag.
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3. “Un mondo popolato da entità aliene, da
cospiratori che tramano nei più oscuri corridoi
della politica e persone apparentemente normali
che agiscono sotto l’impulso di imperscrutabili
deviazioni…”
“Più si riesce a raggiungere il realismo tecnico,
più il lavoro risulterà credibile e più fa’ paura,
più fa’ paura e più è riuscito…”
CHRIS CARTER , creatore di
The X-Files
The X-Files è una serie di telefilm della durata di un'ora prodotta dalla Fox
Television. Tratta di due agenti dell’FBI, Fox Mulder e Dana Scully, della
sezione Crimini violenti. I due lavorano sugli X-Files, casi che contengono
elementi inspiegabili che spesso riguardano il paranormale.
Il serial è trasmesso negli Stati Uniti di venerdì sul network Fox, e in molti altri
paesi, fra i quali Canada, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.
Il 29 giugno 1994, alle 22:26, su Canale 5, con l'episodio "Al di là del tempo e
dello spazio",”The X-Files: Pilot”, inizia l'avventura italiana di The X-Files. Ed
inizia nel migliore dei modi: più di tre milioni di telespettatori. Oggi, visto
l'enorme successo della serie, sembrerebbe facile dire: "il resto è storia..." ma
non sarebbe assolutamente vero.
Purtroppo alla Fininvest non dovevano riporre molta fiducia nella creatura di
Chris Carter, il creatore del serial, se per tutta l'estate la serie veniva proposta
senza tener conto dell'ordine di proiezione originale, dando la precedenza a
quegli episodi che contenevano argomenti insoliti e più "canonici" come il serial
killer mutante dell’episodio “Squeeze” e quello della clonazione in “Eve”.
Inoltre occorre rilevare che la prima serie non aveva una stretta continuità tra
gli episodi come anche, ad esempio, era avvenuto in Beverly Hills 90210. Ma
gli spettatori non hanno risentito più di tanto dei salti effettuati.
Piuttosto risulta alquanto strana la scelta di mandare in onda solo i primi
episodi e, nonostante la programmazione in seconda serata, eliminare in fase di
doppiaggio qualsiasi riferimento "adulto" dai dialoghi. È vero che le tematiche
orrorifiche non erano così marcate come in seguito, ma fin dall'inizio The X-
Files si è rivolto ad un pubblico in cui i bambini erano ovviamente una
minoranza. Comunque stiano le cose, gli ascolti cominciarono a declinare fino
ad agosto, allorché andarono in onda le prime repliche, con molti episodi inediti
ancora nel cassetto.
Una giornata chiave nella serie resta però il 14 settembre 1994, quando per la
prima volta venne proposto in prima serata un doppio episodio: “Tooms” e
”Darkness Falls”: quelli con il mitico ritorno di Eugene Tooms e lo sciame
assassino. Il risultato fu clamoroso (quasi quattro milioni di spettatori con uno
share che raggiunse il 15%: io e la mia famiglia c’eravamo!), e convinse i
responsabili della Fininvest che il prodotto avrebbe potuto mirare a ben altri
traguardi.
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4. In effetti si trovarono nella stessa posizione della Fox un paio d'anni prima: una
serie dalle infinite possibilità che, se non era stata il successo dell'anno, aveva
però attirato l'interesse di un pubblico fedelissimo e piuttosto colto. Come negli
USA si decise per il rilancio, con il passaggio su Italia 1, e così la creatura di
Carter prese il volo.
Scene come: il rapimento alieno e il misterioso ritorno di Dana Scully, la storia
d'amore tra Mulder e un'affascinante vampira, l'enigma di Samantha Mulder e
così via si fissano nei cuori dei fan, che cominciano a interagire su Internet, a
fondare club, a cercare informazioni e materiale sulla serie e i suoi protagonisti,
come nella tradizione dei migliori serial televisivi: proprio come era accaduto
qualche anno prima con un altro telefilm, Twin Peaks. Ciò che caratterizza
questi fan è la loro eterogeneità: dallo stimato professionista appassionato di
fenomeni insoliti, alla bambina innamorata di David Duchovny, allo spettatore
casuale che si trova alla fine di un episodio a volerne sapere di più, tornando
immancabilmente a sintonizzarsi la domenica successiva. Gente disposta a
procurarsi poster e cartoline, tazze da latte, cappellini e libri, tutto quanto abbia
la mitica X stampata sopra.
Terrificante, intenso, intelligente, spiritoso. Sono alcuni dei numerosi aggettivi
con cui il pubblico ha descritto il fenomeno noto come X-Files, passato da saga
di culto a telefilm di successo.
Lo svolgimento anomalo è stata la novità strutturale della serie, divisa tra
episodi autonomi e tasselli di un grande disegno dove esperimenti batteriologici,
clonazioni e incontri ravvicinati si agganciano nel dominio globale della
menzogna e del sospetto.
Col tempo gli X-Files hanno scoperto anche l’humour e l’autoironia, perdendo
il tono plumbeo di sacra rappresentazione che avevano all’inizio.
La parodia di alcuni luoghi comuni del cinema horror diventa il terzo filone del
serial accanto alla cospirazione aliena ed al genere horror tradizionale.
I registi ed i tecnici della serie hanno condotto delle battaglie settimanali per
adattare i loro sogni ed i loro incubi peggiori al piccolo schermo. Ogni singolo
episodio di X-Files, infatti, è costruito come un film, tant’è vero che c’è stato
addirittura un salto al grande schermo nel Novembre ’98 con The X-Files, the
movie “Fight the future”. L’Idea ispiratrice di The X-Files è una grande
cospirazione globale alimentata dalla minaccia extra-terrestre: un’idea grande
ed intensa che ha creato un prodotto grande, dinamico ed importante.
Nel giro di 8 anni di programmazione la serie si è evoluta. Le storie si sono
alzate di livello nel corso degli anni pur rimanendo sempre fedeli alle linee
tracciate all’inizio da Chris Carter, la mente che si nasconde dietro agli episodi,
la persona che sa che sensazione si deve creare, il peso da dare ad ogni scena
che deve essere offerta alla macchina da presa.
Spaziando nel paranormale, The X-Files deve spesso ricorrere agli effetti
speciali per dar vita alle storie create dagli sceneggiatori. Sono state inserite
spesso sequenze spettacolari: sequenze d’azione che mettono alla prova gli
attori, scene estenuanti con loro grande sforzo fisico, dal momento che si cerca
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5. di ridurre al minimo la controfigura. Per fare certe scene serve pianificare
precedentemente ogni singola inquadratura. Un lavoro lungo e meticoloso per
realizzare l’effetto voluto. Insomma: da film!
Ma non sono film, perché sebbene il baget disponibile per le scene si sia
incrementato nel corso degli anni, rimane sempre un telefilm, dove gli effetti
speciali sono di quelli catalogati come “a basso costo”: predominante fra
questi, soprattutto nelle prime serie è la dissolvenza in bianco. E comunque gli
effetti speciali usano quasi sempre giochi di luce e si basano sulla atleticità
degli attori. Per dare vita ad una scena d’azione e renderla credibile è
necessario che gli attori partecipino integralmente alla realizzazione della
scena, senza ricorrere a controfigure. La loro presenza costante è fondamentale.
E la produzione può contare su due protagonisti che sono giovani, atletici e
sufficientemente spiritosi da calarsi in tale ruolo. In tali scene recitare serve a
poco, il movimento nasce spontaneo.
Un ruolo importante nel successo del telefilm viene svolto dalla colonna sonora.
Il famoso evocativo fischio, tema musicale del serial, ed i sottofondi musicali
appartengono a Mark Snow. I suoni extra-diegetici del serial, cioè i suoni che
non sono verosimili nel testo visivo, ma introdotti nel montaggio, sono un
armonioso sottotesto, un supporto emotivo che ci accompagna durante tutta la
storia: un sottofondo leggero, atmosferico, molto discreto. Non è una melodia,
ma effetti sonori che si mescolano nell’aria. Per crearli sono stati mixate
componenti elettroniche alle note dell’orchestra che esegue le arie.
Per concludere questo paragrafo introduttivo fornisco qualche informazione
nozionistica. La serie è stata creata da Chris Carter, un ex giornalista sportivo
freelance specializzato nel surf, che oggi ha 40 anni e che ha iniziato la carriera
di sceneggiatore nel 1985 alla Walt Disney. Carter è produttore esecutivo
insieme a James Wong, Glen Morgan, e R.W. Goodwin. Produttore supervisore
è Howard Gordon, coproduttore Paul Rabwin. Produttori Paul Brown e David
Nutter. Tutti loro insieme a Carter si occupano anche della sceneggiatura degli
episodi, spesso lavorando a coppie, come ad esempio Glen Morgan con James
Wong, che è anche autore di film di successo per il grande schermo come “Final
Destination”. Anche Gillian Anderson e David Duchovny, gli interpreti
protagonisti, negli ultimi episodi si sono cimentati nel ruolo di sceneggiatori e
registi. Quanto ai registi, in particolare, invece cambiano frequentemente,
alternandosi alla direzione degli episodi. Le scene sono girate quasi sempre a
Vancouver, Canada.
The X-Files non è basato su fatti realmente accaduti o su dossier dell' FBI, ma
traggono spunto da notizie o eventi inspiegabili segnalati in tutto il mondo. La
nota che afferma che le storie sono basate su fatti reali è stata aggiunta ad arte
per attirare l'interesse del pubblico.
Il telefilm è stato premiato dai Viewers for Quality Television e ha ricevuto una
nomination all'Emmy per la sigla di testa e la musica. Durante la seconda
stagione, gli X-Files hanno vinto il Golden Globe Award per il miglior telefilm
drammatico.
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6. ORIGINALITA’ DEL PRODOTTO
“THE X-FILES”
The X-Files ha le sue radici nel telefilm poliziesco statunitense, basato
sull’azione e la violenza. E’ un serial, una serialità: cioè una serie di episodi
staccati gli uni dagli altri che possono essere visti sintagmaticamente,
assistendo ad una specie di film a basso costo, strutturato in tutto e per tutto
come un film con un prologo, uno svolgimento sequenziale senza rimandi
indefiniti, e se ce ne sono vengono accuratamente fatti dei flash-back riassuntivi,
ed una soluzione più o meno chiara rispetto al mistero che la contiene, senza
venire però mai a capo delle infinite piste aperte, degli innumerevoli enigmi
irrisolti, creando così nello spettatore suspance ed attesa per un nuovo episodio
che renda un po’ più chiari i precedenti. E’ questo lo spirito della serialità.
Omar Calabrese, il semiologo, paragonava i serial televisivi ai robot replicanti:
ogni nuovo prototipo progettato da un uomo porta in sé i precedenti, senza
dubbio, ma anche immancabili aggiunte, che non è detto siano per forza
migliorie, ma sicuramente qualcosa di diverso rispetto al precedente che lo
rende nuovo.
E’ ciò che avviene nei serial televisivi, anche in The X-Files. Gli episodi possono
essere visti sia in modo singolo, sia in modo paradigmatico, cioè in sequenza,
dal momento che ci sono elementi che ritornano sempre, a cominciare
dall’ossatura dei personaggi principali all’idea di fondo che muove il tutto. E
quando ci sono due episodi che hanno una stretta sequenzialità, vengono usati
stratagemmi anche ingegnosi al fine di evitare uno smarrimento del
telespettatore. E’ esemplare in merito l’episodio “Tooms” dove un mostro
mutante, precedentemente catturato dagli agenti Mulder e Scully nell’episodio
di “Squeeze”, viene rilasciato dalla polizia. L’episodio “Tooms” si apre con
una istruttoria in tribunale in cui Mulder spiega ai giudici, senza successo, i
motivi per cui è pericoloso rilasciare Eugene Tooms, il mostro mutante, facendo
un breve resoconto di due minuti sull’episodio di “Squeeze”. In questo modo i
telespettatori che guardano per la prima volta The X-Files, sanno in breve tutto
del precedente episodio, e senza nemmeno sapere che c’era stato un episodio
precedentemente.
Il successo di un serial, soprattutto in questo periodo in cui il numero delle
puntate è diventato molto alto, è di crearsi una sostanziosa e costante fascia
d’ascolto, incrementata anche dalle numerose repliche. Abitualità è la parola
d’ordine, perciò è quasi indispensabile mantenere invariati nel tempo i giorni
settimanali e gli orari di programmazione. Nella fiction degli anni ’50 e ’60 era
raro arrivare a sei puntate ed ancora più raro era fare una seconda serie, The
X-Files invece ha 24 puntate per serie, e di serie ce ne sono state fino ad ora
sette in Italia, dal ’94 al 2001.
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7. Rispetto al telefilm poliziesco classico che batte le vie del giallo, che preferisce
schemi d’azione con personaggi ricorrenti e sfiora non di rado la violenza, ma è
anche incline alla commedia, cioè alla romantica storia sentimentale dei
protagonisti, The X-Files adopera abbondantemente la formula della
contaminazione, seguendo la strada aperta dal suo precedente Twin Peaks,
sebbene non ne raggiunga i risultati. Quella di The X-Files è una ibridazione
moderata dei generi.
Così è difficile vedere The X-Files strutturato come classico episodio thriller,
dove l’avversario sarà un “semplice” serial killer, ma è più probabile che
invece questo serial killer abbia poteri soprannaturali perché nato da un alieno
che ha fecondato una donna umana che aveva avuto precedentemente una
relazione con un licantropo che discendeva da una famiglia di vampiri.
In questo modo viene mischiato il poliziesco al fantastico, all’ horror ed anche
alla parodia, in special modo nelle ultime serie.
Ma è difficile che si arrivi a questi livelli di contaminazione dei generi. Ho detto
che in The X-Files la contaminazione è moderata, cioè non c’è ibridazione dei
generi dall’inizio alla fine dell’episodio. La contaminazione avviene una sola
volta per storia e di solito solo fra due generi, ad esempio tra il poliziesco ed il
fantastico come in “The X-Files: Pilot” primo episodio della saga, o tra il
poliziesco e l’horror come in “Shapes”.
Per quanto riguarda le differenze di The X-Files rispetto alla struttura della
fiction tradizionale, esse sono evidenti fin dall’inizio.
La sigla, il momento di mezzo, che segna l’entrata da un momento ad un altro
della programmazione non è la prima sequenza del telefilm ma la seconda. The
X-Files inizia con un prologo che fornisce alcune coordinate di base per
renderci conto a che genere di episodio assisteremo ed in che posto del mondo
ci troviamo, e spesso si chiude con la morte oppure la scomparsa o il rapimento
di qualcuno. Dopodiché c’è la sigla, che come nella classica fiction ci fornisce
informazioni sulle parti che rimangono invariate del telefilm, con la
presentazione degli attori protagonisti. Però nella sigla di The X-Files queste
informazioni, come mostrare, per la presentazione degli attori protagonisti, i
loro tesserini dell’ FBI, cosa che ci insegna che gli attori interpretano due
agenti, la scritta “Paranormal activity” che individua il campo d’azione dei due
agenti, e la presenza di alieni e mostri, che ci informa che il criminale non è un
semplice umano: tutti questi dati ci vengono forniti attraverso una serie di
dissolvenze incrociate, cioè immagini che spariscono per essere rimpiazzate da
altre, con la chiusura di una dissolvenza in bianco che segna uno stacco netto.
Una trovata totalmente nuova in questo genere di fiction.
Le sequenze, cioè le unità d’azione che si svolgono in tempo reale, dove il tempo
della finzione corrisponde a quello della realtà, in tutto sono sempre 14. Come
ho detto le prime due sono il prologo, in cui la situazione iniziale di equilibrio
viene rotta, e la sigla, invertiti rispetto alla fiction tradizionale, seguono poi:
l’assegnazione o l’autoassegnazione del caso; la quarta sequenza è il viaggio,
cioè lo spostamento verso il luogo dove è accaduto il fatto, anche se poi
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8. concretamente tutte le riprese sono svolte in Canada, posto azzeccatissimo per
darle il mood autunnale. Poi dalla quinta sequenza in poi non esiste un ordine
stabile, ma c’è lo svolgimento della storia, un lento avvicinamento che si
conclude con la scoperta della verità. Nella tredicesima sequenza c’è sempre la
morte o comunque la scomparsa, l’uscita di scena del soggetto perturbatore
della situazione iniziale. Ed infine nella quattordicesima scena c’è la sanzione
del caso da parte dell’ FBI. Una caratteristica del telefilm è che alla
conclusione di ogni episodio si opera un azzeramento pragmatico del tutto, che
può avvenire con l’inquinamento delle prove da parte dell’Uomo che Fuma,
oppure alla fine di un paio di serie, con la chiusura degli x-files, o più
semplicemente la scomparsa casuale ed inspiegata delle prove, o anche in
alcuni episodi è Scully stessa che quando fa’ rapporto chiude il caso per
insufficienza di prove.
Per quanto riguarda l’eticizzazione dei personaggi, ciò riguarda solo gli umani:
sono cattivi e politicamente scorretti quelli del governo, ma mai i mostri, i
vampiri o i licantropi che compaiono qua e la nella serie. Se Eugene Tooms, il
mostro mutante, protagonista di “Squeeze” e “Tooms”, uccide e poi mangia il
fegato delle sue vittime, lo fa’ perché è mosso dall’istinto di conservazione: ”o
così o muoio di fame”, è questo il messaggio che viene trasmesso. Non c’è una
moralizzazione del suo comportamento. Non viene mosso alcun giudizio etico. In
ciò si dimostra una grande sensibilità verso tutte le forme di diversità. La cosa
sarà ancora più accentuata in seguito. Nella settima serie, nell’episodio
“Hungry” incontriamo un giovane mutante che non può fare a meno di
mangiare il cervello umano. Per lui è più che una droga, è una necessità
incombente, gli vengono le allucinazioni, sta’ male se non può mangiare
cervello. Si rende conto che questo suo bisogno è innaturale, cerca di supplire a
ciò, mangiando il cervello di altri animali: ma il bisogno è più forte di qualsiasi
morale, coinvolge nel profondo l’istinto di conservazione. Cerca anche di farsi
curare da un medico specialista, ma tutto è inutile. Le sue parole: ”Ci sono
nato!”. E’ un assassino, anzi dei più spregevoli, ma Carter è bravissimo nel
descrivere il suo stato d’animo, lo stato d’animo di una persona che con gli
uomini c’entra ben poco. Si mette bene in risalto il fatto che lui è diverso, non è
un uomo. Per un uomo sarebbe una colpa ingiustificabile, ma una persona che
“purtroppo” non è un uomo, non puoi assoggettarla alla morale umana: e la
stessa situazione di un lupo che mangia la pecora o assale gli uomini, lo fa’ per
sopravvivere. Ma quel giovane, cresciuto da una famiglia umana, ed introdotto
così nel profonda in una società che non è la sua, perché è una società umana,
perché lui è unico, è diverso, ha una sola soluzione. Uscire da quella società, e
lo farà uccidendosi. Si ucciderà per non essere sottoposto ad una giustizia che
riflette valori morali che non sono i suoi.
Volevo concludere questo resoconto delle differenze di The X-Files rispetto alla
fiction tradizionale facendo notare come il pubblico guarda questo telefilm.
Nella maggioranza delle fiction il pubblico è omniscente oppure nei polizieschi
tradizionali segue i passi fatti dal detective, acquisisce informazioni e poi tira le
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9. somme. Di The X-Files è stato detto invece che vengono aperte migliaia di
strade possibili una per ognuno dei personaggi che è coinvolto nella storia. Mio
padre dice che è un telefilm che ha più domande che risposte!
Io credo invece che lo spettatore guarda solo con gli occhi di Mulder, e le cose a
cui Mulder non arriva vengono mostrate al pubblico per giustificare quello che
ha detto Mulder, per mostrare che la verità è quella di Mulder. Credo che ci sia
una sola verità, quella a cui arriva il sapere di Mulder.
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10. I PERSONAGGI PRINCIPALI
I protagonisti del serial X-Files sono gli agenti speciali dell’ FBI, Scully e
Mulder, lei scettica, lui ansioso di credere. Impegnati a svelare misteri che la
scienza non sa spiegare. Una coppia apparentemente male assortita,
ma questo contrasto li spinge a cercare la verità per quanto bizzarro e
terrificante possa essere ciò che hanno di fronte. Non c'è alcuna
storia romantica fra Fox Mulder e Dana Scully. Secondo il parere di Carter, "la
serie potrebbe essere completamente rovinata se i personaggi andassero oltre
quella che è una semplice attrazione sessuale."
MULDER
Negli archivi sotterranei del quartier-generale dell’ FBI
giacciono incartamenti di migliaia di casi inspiegabili.
Sono chiamati x-files. Il primo fu aperto nel 1946 dal
leggendario direttore dell’ FBI Edgar Cooper.
Per quasi 50 anni sono rimasti ignorati finché un
giovane agente di nome Fox Mulder non ne ha fatto il
suo primario obbiettivo d’indagine e la sua ossessione.
Psicopatici, vampiri, mostri, mutanti, fenomeni
paranormali, ufo: Mulder ha dedicato la sua vita a
risolvere misteri di cui il governo, almeno ufficialmente
nega l’esistenza. Si batte perché venga alla luce la verità
anche se ciò lo porta a scontrarsi contro la stessa FBI di cui fa parte, convinto
che nessun ente governativo ha giurisdizione sulla verità.
L'agente Fox Mulder è uno psicologo laureato a Oxford, dotato di memoria
fotografica, ed è uno dei migliori agenti della divisione Crimini violenti
dell'FBI. Non è ben visto né dai superiori né dai colleghi, a causa del suo
interesse per gli X-Files. Il suo interesse per il paranormale é nato durante la
sua infanzia quando la sorella Samantha scomparve dalla casa dei genitori,
rapita, secondo Mulder, da extraterrestri.
Dimostrare che non siamo soli nello spazio è la missione di Mulder, ma il
desiderio di ritrovare sua sorella Samantha è sempre stata la molla che lo ha
spinto ad andare avanti. Trovare anche la più esile prova che sia ancora viva, è
tutto quello di cui ha bisogno per impegnarsi con accanimento nella ricerca.
Mulder è in contatto con persone influenti del Congresso, fra le quali il senatore
Richard Matheson, uno dei promotori del SETI, programma per la ricerca della
vita extraterrestre; questi contatti lo proteggono dall'ostilità dei superiori.
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11. Ma mentre i colleghi si fanno beffe delle sue azzardate teorie e delle sue ipotesi
di cospirazioni governative, i suoi superiori decidono che è tempo di trovargli
un partner nel tentativo di screditarlo per poterlo silurare: Scully, la scettica. Di
lei possono fidarsi.
SCULLY
L’agente Dana Scully conosceva Mulder solamente
per la reputazione di essere il miglior analista della
sezione reati violenti e per il nomignolo affibbiatogli
in accademia di “Lo spettrale Mulder”, mentre gli X-
Files come semplici casi non spiegati. I suoi superiori
le dicono che la vogliono agli X-Files per dei rapporti
sulle attività di Mulder con osservazioni sulla validità
del lavoro. Le chiedono un giudizio lucido ed equo.
Lei capisce subito che il motivo per cui le danno
quell’incarico è di contribuire a smontare il progetto
X-Files. Anche Mulder la etichetta da subito come una spia.
Scully aveva accettato l’incarico nell’interesse della scienza, ma sin dal primo
caso, il suo nuovo partner l’ ha portata in un mondo che non aveva neanche
sognato. L’agente Dana Scully è anche medico legale, crede solo nei fatti ed
agisce sempre seguendo le regole. Mulder invece crede in qualcosa che può
trascendere la scienza, quando questa ed il buon senso non ci offrono risposte,
pensa quindi che il tali situazioni si debba considerare il fantastico come
plausibile; per Scully fantastico è cercare risposte oltre il dominio della scienza.
Scully non si sente una spia mandata a screditare il lavoro di Mulder, a lei
interessa risolvere il caso: vuole la verità. E la verità non deve essere cercata
chissà dove, scomodando il fantastico e l’irrazionale: la verità con le sue
risposte sta la fuori, bisogna solo saperla cercare.
Però davanti alle straordinarie situazioni in cui la trascina il suo collega, anche
la scettica Scully rimane interdetta. Rimane addirittura vittima di un rapimento
alieno. Si chiede se ha visto un trucco molto elaborato, o è stata testimone di un
evento straordinario che potrebbe dimostrare la concretezza delle teorie del
bizzarro collega.
Mulder pensava che gli fosse stata affiancata una spia con l’obbiettivo di farlo
cacciare dall’ FBI, invece ha trovato in lei un alleato con cui condividere la sua
pericolosa, terrificante ricerca della verità.
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12. I PERSONAGGI DI CONTORNO
Durante le loro indagini, Scully e Mulder hanno incontrato un gran numero di
funzionari, informatori e personaggi non meglio identificati, operanti sia
all’interno che al di fuori degli apparati statali. Alcuni forniscono risposte
mentre altri li vogliono fermare ad ogni costo. Ma chi siano davvero, è quasi
sempre un mistero.
SKINNER
Tutti i casi su cui lavorano Scully e Mulder passano
attraverso un uomo: il vicedirettore Walter Skinner.
E’ il loro capo ed in un certo senso colui che mantiene
in vita gli X-Files. Ma Mulder e Scully non sanno con
certezza da che parte stia. E quando Mulder glielo
chiede in un faccia a faccia, Skinner gli risponde:
”Sto esattamente su quella linea che lei, signor
Mulder, continua ad oltrepassare”
GOLA PROFONDA
Come il famigerato informatore dello scandalo Wategate, è
conosciuto col nomignolo di Gola profonda. E come il suo
omonimo, ha fornito dati ed informazioni esplosive che hanno
condotto Scully e Mulder verso scoperte incredibili. Ma come
fa’ ad essere sempre un passo più avanti dei nostri agenti e
perché è pronto ad intervenire anche quando questo significa
rischiare di persona? A Mulder dice di aver partecipato alla
elaborazione delle più spietate menzogne, di aver assistito a
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13. cose che un uomo normale neanche si immagina: l’unica persona di cui può
fidarsi è lui, Mulder, per potersi redimere da tutto ciò che ha fatto.
Ma in seguito il rapporto con Gola Profonda prende una piega drammatica.
Mulder viene sequestrato e trattenuto in ostaggio, però come riscatto i rapitori
non chiedono denaro, bensì uno dei più sconvolgenti segreti del governo: un
embrione di tessuto alieno. Solo Gola Profonda sa come ottenerlo, ma il suo
intervento gli costerà la vita. Scully e Mulder perdono così un valido alleato che
ha salvato la loro vita pagando con la sua. Ma con le sue ultime parole Gola
Profonda li mette in guardia contro i pericoli che li circondano: ” non fidatevi
di nessuno”.
MR. X
In un mondo fatto di rapimenti da parte degli alieni, trame
governative ed esperimenti scientifici ai limiti
dell’immaginazione, avere un alleato potente è essenziale
per sopravvivere, anche se la sua identità è assolutamente
sconosciuta. Quando è in un vicolo cieco, Mulder invia il
segnale ed aspetta pazientemente Mr. X. Tuttavia il
rapporto tra i due è sempre molto teso.
Decisamente più sinistro del suo predecessore Gola
Profonda, Mr. X ama restare nell'ombra. E' raro che
emerga abbastanza per essere visto e, quando lo fa,
appare teso, nervoso, paranoico. Ha detto fin dall'inizio
che non vuole finire come Gola Profonda, nei confronti del quale nutre una
certa lealtà, ma non abbastanza per farsi uccidere. Mr. X si è dimostrato capace
di uccidere a sangue freddo; non è mai stata chiara la sua posizione nei
confronti di Mulder da un lato e dei cospiratori dall'altro. Mulder infatti crede
che spesso Mr. X lo usi per raggiungere i sui fini e pensa che sia colluso con
l’organizzazione, mentre Mr. X è convinto che la guerra si vinca solo scegliendo
le partite giuste e che Mulder debba essere un suo strumento, per cui spesso si è
rifiutato di aiutarlo. E' stato ucciso in "Herrenvolk".
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14. I PISTOLERI SOLITARI
Quando i suoi contatti convenzionali non
possono aiutarlo, Mulder si rivolge ad un
gruppo clandestino dedito al controllo delle
attività degli apparati statali, che si
autodefinisce “I Pistoleri Solitari”. Credono
in un governo nel governo che controlla
ogni nostra mossa. Scully, scettica su questa
loro idea, chiede a loro come possa
riuscirci. Come le rispondono? Le chiedono
una banconota, la
strappano e le mostrano la striscia
magnetica che vi si trova all’interno e le dicono: ”Quando passi all’aeroporto
sotto il metal-detector sanno con esattezza quanto porti e dove lo stai
portando”. Che rapporto intercorre tra Mulder ed I Pistoleri Solitari? Mulder
chiede cosa sappiano della sindrome della Guerra del Golfo. Rispondono: “il
fattore orange, i proiettili rivestiti di uranio impoverito” Mulder: ” E che ne dite
dell’attività ufo in quel periodo?” Loro:” Già! –con fare ironico- Gli ufo che
provocandola sindrome della guerra del golfo. E’ per questo che ci piaci: le tue
idee sono più squinternate delle nostre!”
Sono in tre: formano la redazione di un bollettino orientato a discutere di
cospirazioni che si rivelano basate in pari misura su dati oggettivi e su fissazioni
paranoiche.
I pistoleri solitari prendono il nome dal presunto secondo assassino di John F.
Kennedy. Conoscono molti esperti e possiedono essi stessi una notevole
preparazione in svariate materie, costituendo una preziosa fonte di informazioni
per l'agente Mulder. Byers è ben rasato, ben vestito ed è un esperto di sistemi
informatici. Langly è alto, sparuto, biondo e porta un paio di grossi occhiali
dalla montatura nera. La sua specialità sono le comunicazioni. Frohike ha un
debole per l'agente Scully. E' una sorta di guru fotografico del gruppo e si
occupa delle operazioni speciali.
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15. L’UOMO CHE FUMA
Compare sempre con una sigaretta in bocca o mentre ne
accende una nuova. Non presta attenzione ai divieti di
fumo negli uffici dell’ FBI, forte di un grande potere: un
funzionario del governo con un peso non comune. Non ha
mai rivelato il suo nome o il suo ruolo nella vasta
organizzazione che gestisce gli X-Files, ma è onnipresente
ed osserva a distanza tutte le mosse fatte da Mulder e
Scully. Poi, quando sono sul punto di fare qualche
scoperta decisiva riappare ed i risultati sono devastanti.
In un faccia a faccia tra Mulder e L’Uomo che Fuma,
l’agente dell’ FBI chiede:”Perché non ci è stata detta la verità? Non è mentendo
che proteggerete la gente” e L’Uomo che Fuma:”Si fa’ tutti i giorni” ”Può
darsi che sia vero, ma io non ne sarò complice!” ma L’Uomo che Fuma
conclude:” Ne è già complice. Sa agente Mulder qual è la verità? Quella che
decido io”.
Così si autodescrive: “Niente moglie, niente famiglia, solo un po’ di potere.
Sono nel gioco perché credo che quello che faccio sia giusto. Se la gente venisse
a sapere le cose che so io il mondo salterebbe in aria”. Storica la sua frase: “I
presidenti passano, io no!”
LE INDAGINI:
storie e temi trattati dal serial
Le indagini sugli X-Files hanno portato Mulder e Scully ai limiti estremi della
realtà ed in molti casi ad un passo dalla morte, ma c’è una costante che si
ripete: a dispetto dei loro sforzi tutte le prove finiscono distrutte o
semplicemente ignorate dalle autorità per cui lavorano. Infatti più volte nelle
loro indagini Mulder dice a Scully: ”Dobbiamo dare per
scontato che siamo sorvegliati”. E’ più si avvicinano alla verità,
più pericolosa diventa la loro missione. Comprendere i misteri
che stanno dietro gli X-Files, vuol dire conoscere la loro storia.
I temi trattati dal serial si ricollegano a due filoni: quello legato
alla minaccia aliena ed alla cospirazione governativa, ed il genere horror,
traslato dal cinema.
15
16. IL TEMA PORTANTE:
minaccia aliena e cospirazioni governative
Siamo soli nello spazio o c’è qualcun altro? Gli agenti speciali Mulder e Scully
hanno sondato i misteri provenienti dalle più remote distanze galattiche e dai
più nascosti recessi della mente: dagli ufo alla percezione extra-sensoriale, dai
morbi assassini ai rituali sanguinari, dai fenomeni da baraccone ai killer alieni.
E la ricerca della prova innegabile e definitiva che potrà convincere tutti quanti
noi, ancora continua, anche se questo significherà smascherare la più grande
cospirazione governativa della storia.
* * *
A partire dalla seconda serie, il tema degli
alieni in X-Files inizia ad avere un’ampia
trattazione fatta di rimandi sistematici, dubbi
e risposte dosate col contagocce, creando una
vera e propria "intertrama" che attraversa
tutto il telefilm, soprattutto negli episodi
iniziali e finali di ogni serie. In “Colony”
apprendiamo che ibridi umano-alieni, ottenuti combinando il DNA delle due
specie e clonandone il risultato, stanno da anni portando avanti un progetto di
colonizzazione continuando a moltiplicarsi tramite clonazione. La loro struttura
genetica è tale da renderli immuni a gravi colpi (come una caduta dal terzo
piano) e da dotarli di un particolare fluido verde al posto del sangue, tossico per
gli esseri umani. Questi cloni possono essere
uccisi solo con una puntura alla base del collo,
dopo la quale si liquefanno sparendo
completamente nel nulla. E’ questa la prima
tipologia aliena ben definita di X-Files, dopo le
ombre grigie e le sagome longilinee comparse qua
e la nella prima serie. Nella stessa puntata e in
quella successiva “End Game” troviamo un altro
tipo di alieno, che oltre alle caratteristiche dei
cloni colonizzatori ha in più la possibilità di
prendere le sembianze di chiunque, non ultime
quelle di Mulder, tentando di ingannare Scully, e
rivela particolari capacità: “Herrenvolk” guarirà
la madre di Mulder in punto di morte. Ma in
questo episodio ha il compito di eliminare tutte le colonie organizzate dai cloni,
uccidendo i loro esemplari primari, da cui tutti discendono per clonazione, in
16
17. quanto è stata decretata la fine di
tale progetto. I cloni in pericolo
chiedono quindi aiuto a Mulder,
sotto le false spoglie della sorella
Samantha, da cui hanno tratto parte
del DNA, ma verranno tutti uccisi
dall’alieno killer, colpiti col suo
particolare pugnale alla base del
collo. Il loro progetto viene dunque
definitivamente smantellato.
Ma un nuovo progetto sta per essere realizzato: la colonizzazione, non più di
ibridi umano-alieni, che avrebbero contaminato e indebolito la razza, ma di
alieni tout court secondo accordi prestabiliti, probabilmente imposti dagli stessi
alieni con alcuni membri del Consiglio americani ed esponenti politici
internazionali. Secondo gli accordi la colonizzazione dovrebbe cominciare dopo
circa 15 anni viene detto in “Patient X” e in “The red and the black”, ma tanto
gli americani quanto i russi tentano di porvi rimedio cercando un vaccino
contro il cancro nero, che sembra essere il nuovo strumento per la
colonizzazione, nonché probabile minaccia con cui gli alieni tengono in pugno i
capi di stato, episodi “Tunguska” e “The red and the black”. Il cancro nero
compare per la prima volta non ufficialmente, non ancora con questo nome, in
“Piper Maru” : è una sorta di olio scuro che
pare sia il veicolo attraverso cui gli alieni
transitano da un corpo umano all’altro, tra
cui, in questo episodio, quello di Krycek, il
compagno dato a Mulder nella seconda serie
quando viene diviso da Scully. In “Tunguska”
scopriamo che esso è studiato dai russi, grazie
a un meteorite forse proveniente da Marte che ne conteneva una grande
quantità, per mettere a punto un vaccino, facendo esperimenti su uomini
imprigionati in un gulag. Ma già qui si capisce che il cancro nero non è più solo
un "veicolo" per gli alieni, ma una vera e propria arma batteriologica: si allude
perfino a un suo probabile uso da parte di Saddam durante la guerra del Golfo.
Nel gulag di Tunguska usano come cavia anche Mulder, che viene così infettato
da questo misterioso virus, ma siccome torna a casa sano e salvo se ne desume
che il vaccino sperimentato dai russi funziona,
tant’è vero che in “The red and the black” gli
americani tenteranno di impossessarsene. Anche
Marita Covarrubias, la bionda informatrice di
Mulder, verrà infettata e poi guarirà grazie a una
versione aggiornata del vaccino, perché il virus
continua a mutare. In The X-Files, the movie
“Fight the future” si scopre infatti che il cancro
nero, mutazione dopo mutazione, installatosi in un
17
18. organismo umano, tende a sfruttarlo
per farvi nascere una mostruosa
creatura. A questo punto diviene
chiaro ai membri della cospirazione
che i loro accordi con gli alieni
sono solo "di facciata": gli alieni
infatti sembrano utilizzare i corpi
umani per raggiungere un ulteriore
stadio evolutivo, tenendo nascosti i
loro reali fini ai capi di stato. L’unica possibilità, per gli uomini, di
difendersi sembra quella di aggiornare continuamente il vaccino alle mutazioni
del virus, ma vi è anche un altro spiraglio di salvezza. Che tra gli alieni vi siano
da sempre diverse fazioni, con fini e progetti differenti, non è mai stato un
mistero: già nella seconda serie si attesta un cambiamento di programma, con
la conseguente eliminazione di tutti i cloni colonizzatori, in “Colony” e “End
game”, i quali naturalmente non sono molto propensi ad accettare le nuove
direttive. Anche in “Talitha cumi” un alieno della stessa tipologia del killer di
cloni, cioè mutante e con capacità taumaturgiche si pronuncia esplicitamente
contro il progetto di colonizzazione parlando con “L’Uomo che Fuma” a cui
per altro diagnostica un cancro ai polmoni. Anche questo "ribelle" verrà dunque
perseguitato dall’alieno killer col fatidico pugnale. Il nostro alieno dall’aria
pacificatrice scompare, senza morire, alla fine di “Herrenvolk”.
In “Tempus fugit” e “Max” le fratture di politica interna nelle vicende extra-
umane non sembrano più casi sporadici e accidentali: pare invece che un terzo
polo, oltre agli uomini e agli alieni del progetto coi loro accordi, si stia
organizzando per sabotare la colonizzazione. Vi sono infatti due forze aliene
contrastanti che bloccano l’aereo su cui viaggia Max Fening, vecchia
conoscenza di Mulder già vittima di rapimenti “UFO”.
Ma si deve giungere a” Patient X” e ”The red and the black” perché le
divergenze tra alieni vengano esplicitamente tematizzate: quelli che vengono
definiti come "alieni ribelli" tentano infatti di scombussolare i piani della
cospirazione umano-aliena anticipando di 15 anni i "raduni" che dovranno
precedere la colonizzazione, uomini precedentemente rapiti che vengono
richiamati in zone di apparizioni UFO, con l’unico scopo però di bruciare vivi
tutti i partecipanti. Intanto un gruppo di alieni
ribelli, dopo un atterraggio di fortuna, viene preso
dai cospiratori umani ormai divisi da opposte
intenzioni: c’é chi ritiene più vantaggioso
riconsegnare i ribelli agli alieni e mantenere gli
accordi prestabiliti, tentando semmai di difendersi
dal cancro nero col vaccino, e chi invece intende
sfruttare la situazione per farsi alleati i ribelli e
fronteggiare gli alieni a viso aperto. Alla fine i
sostenitori della prima ipotesi agiscono
18
19. autonomamente consegnando i ribelli e sarà il
solito alieno killer ad occuparsene, decidendo così
per tutti la linea politica da adottare. Ma le
divisioni interne alla lobby di cospiratori, già
evidenti nel tentativo di eliminare l’Uomo che
Fuma in “Redux II”, proseguiranno fino
all’omicidio dell’Uomo Distinto nel film “Fight
the future”, esploso con un autobomba dopo aver
consegnato a Mulder il vaccino per salvare Scully.
Quindi i contrasti interni caratterizzano tanto il
versante alieno che quello dei cospiratori umani,
ma gli accordi tra le due parti vengono
irrimediabilmente compromessi quando gli alieni
si accorgono della sperimentazione del vaccino,
infatti sarà Mulder a introdurlo nell’astronave aliena di “Fight the future”,
causando la sua fuga dalla terra, e quando gli uomini scoprono a cosa portano
le mutazioni del cancro nero, intuendo le reali intenzioni degli alieni.
Le prossime mosse su questa scacchiera planetaria sono le api ed il vaiolo.
Infatti api e vaiolo sono due elementi molto ricorrenti nelle ultime serie di X-
Files.
Le prime, soprattutto, hanno un ruolo primario nel progetto di colonizzazione,
come mezzo per diffondere il cancro nero, in“Fight the future” sarà infatti così
che Scully contrarrà il virus: punta da un’ape, attraverso piantagioni
geneticamente mutate.
A parte le allusioni a un possibile utilizzo della vaccinazione antivaiolosa per
schedare geneticamente l’intera popolazione, il vaiolo è più volte citato nel
telefilm in quanto pare che venga utilizzato dai cospiratori come "prova
generale" prima di diffondere il cancro nero, per assicurarsi che le api siano un
adeguato veicolo di virus, casi di vaiolo, infatti, avrebbero un insolito rilievo
nei mass media, visto che tale virus è stato ormai debellato, permettendo un
riscontro immediato dell’operazione. Tutte le persone vittime di rapimenti UFO
si ritrovano con dei microchip impiantati alla base del collo. Saranno questi ad
indirizzare le persone ai "raduni", si scoprirà in “Patient X”, persuadendole che
gli alieni vengano in pace, ipotesi rivelatasi molto dubbia. Tolto il microchip
non si è più sotto il suo effetto persuasivo, ma si
sviluppa nell’organismo un tumore letale, come
avviene a Scully in “Memento mori”, per curare il
quale è necessario reimpiantare un microchip sul
collo, solo così infatti si salverà Scully in “Redux”.
Tra la fine della sesta serie e l’inizio della settima,
nella trilogia composta dagli episodi “Biogenesis”,
“The sixth extintion” e “The sixth extintion II:
Amor Fati”: un manufatto in Africa fornisce le
prove che la vita non ha avuto origine sulla terra e
19
20. mentre Mulder si ammala di una nuova malattia d’origine aliena che gli
fornisce poteri telecinetici, in Africa dove è stato rinvenuto il manufatto si
scopre un’ astronave aliena con degli strani simboli da decifrare. Dal momento
che gli altri episodi della settima serie fanno tutti capo al genere Horror, oppure
parodistico, bisogna aspettare una nuova ottava serie per sapere se questa sia
davvero la prova definitiva che dimostrerebbe le teorie di Mulder. Tesi già
ampiamente svelate al pubblico che segue la saga da otto anni.
IL GENERE HORROR
Tutti gli episodi di The X-Files che non hanno a che vedere con Ufo o Alieni,
oppure non sono contaminati dal genere parodistico, oppure più raramente
autobiografico di alcuni personaggi della serie, fanno capo al genere horror.
Sono la maggior parte degli episodi e coinvolgono tutti i soggetti della
letteratura o del cinema del genere. Alcuni mostri compaiono più volte,
coinvolgendo soggetti diversi (chissà quante volte compaiono i vampiri!) o
anche lo stesso personaggio, per esempio il mostro Tooms che compare in due
episodi distinti. Questi episodi sono completamente disgiunti da quelli che li
precedono e da quelli che li seguono, e nessuno dei personaggi conserva una
memoria dei loro precedenti casi simili, ad eccezione di presenza di medesimi
personaggi.
Ma come ho già detto, per comprendere gli X-Files bisogna conoscere la loro
storia. Qui di seguito racconto alcuni episodi riconducibili al genere horror.
IN “SHAPES”. Gli agenti indagano in una
riserva indiana per risolvere il caso legato ad
una creatura orribile che fa’ a brandelli le sue
vittime: un mitico licantropo.
Il tema di questa indagine si ricollega al filone
dell’orrore: il lupo mannaro, celebre mostro di
tante storie di paura e soggetto più volte adoperato nel cinema.
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21. IN ”SHADOWS”. Mulder crede nel
coinvolgimento di una presenza spettrale quando
i due agenti indagano su una forza invisibile che
protegge una giovane donna. Si rivelerà lo
spettro dell’ex-datore di lavoro di lei, ucciso
perché si voleva ribellare ad un traffico d’armi
coperto dalla sua azienda, e che ora difende la
sua ex-segretaria, anche lei al corrente della
storia, dalla sua stessa fine.
Qui invece il tema è quello del paranormale: i fantasmi.
IN “ SQUEEZE“ e ”TOOMS“. Mulder e Scully
devono fermare Eugene Tooms, un serial killer
mutante che può scivolare attraverso i luoghi più
stretti per aggredire le proprie vittime e così
nutrirsi del fegato umano. Una volta uscito di
prigione dovranno affrontarlo una seconda volta e
fermarlo prima che uccida di nuovo.
In questo episodio compare un altro stratagemma
ricalcato dai film dell’orrore, sul quale filone
questi due episodi si collocano avendo come
protagonista un mostro mutante, ed è quello di fare un seguito: Tooms potrebbe
benissimo essere chiamato Squeeze il ritorno, come abbiamo una Bambola
assassina il ritorno, un Halloweenn il ritorno e via dicendo.
IN “3 - VAMPIR CULTS”. Alcuni omicidi a
Los Angeles si rivelano opera di una setta di
maniaci bevitori di sangue, vampiri, e Mulder,
senza Scully che è stata rapita dagli alieni,
viene coinvolto sentimentalmente con una
donna loro succube.
Un altro celebre mostro del cinema fa’ qui la sua comparsa: il vampiro,
contaminato dal problema molto sentito in America delle sette sataniche.
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22. IN “HUNGRY”. Mulder e Scully devono
scoprire il legame tra un fast-food ed una serie
di vittime, rinvenente senza cervello. Il
colpevole si rivelerà un giovane ragazzo
mutante che per vivere ha la necessità di
nutrirsi di cervello umano.
L’episodio è clonato sul soggetto di Eugene Tooms. Anche qui abbiamo un
giovane mostro mutate, ma si fa’ più attenzione alla caratterizzazione del
personaggio rispetto egli episodi in cui è protagonista Eugene Tooms, in cui si
presta più attenzione alla costruzione della storia.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE:
un telefilm pieno di sentimenti (per me! )
Altre considerazioni in merito al serial The X-Files non credo di averne: ne ho
parlato abbondantemente nella prima parte del mio lavoro.
Qui posso solo aggiungere che per le informazioni sui giorni di
programmazione ed i dati auditel che cito all’inizio, ho usato il sito
www.mediasetonline.it , poiché il telefilm è stato trasmesso sulle reti Fininvest,
oggi Mediaset. Le immagini invece le ho tratte dal sito ufficiale del telefilm:
www.thexfiles.com. Le altre informazioni invece erano sedimentate da parecchio
tempo nella mia mente e non ho fatto altro che rielaborarle per iscritto.
In questa sede vorrei motivare la mia scelta. Avevo deciso di fare un lavoro su
una fiction. La scelta di lavorare su questo argomento non ha una motivazione
valida. E’ sì il genere che guardo di più in televisione, ma credo anche che sia
un argomento che per come si presenta, mi dava parecchi spunti su cui scrivere:
tra descrizione dei personaggi, il fatto che si snodasse lungo una storia ed altre
considerazioni più tecniche, la trovavo ideale per riempire queste mie dieci
cartelle. Poi la scelta di prendere come argomento The X-Files ne è stata una
diretta conseguenza. Una conseguenza così concatenata che era già presente al
momento della mia decisione di trattare la fiction.
Questo serial ed un altro, “Friends” sono gli unici che ho seguito con
regolarità, ma di Friends non sono arrivato al punto da collezionarmi le
videocassette e soprattutto non è un programma che ho seguito per otto anni.
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23. Non sono un grande fan della serie; mi intriga un po’ per le caratteristiche che
ho precedentemente descritto, ma niente di più. Il motivo per cui mi è rimasta
nel cuore è da ricercarsi nel cuore stesso.
Ho visto per la prima volta The X-Files quel famoso 14 settembre del 1994,
dopo che avevo visto per caso parti di qualche episodio su Canale5. Era visto da
Mamma e Papà in casa mia. Per l’ora tarda ero un po’ reticente a guardarlo,
ma perché mi addormentavo sul divano. Poi il 14 settembre il serial finisce su
Italia1 ed in prime time, dura appena un ora e per la prima volta a casa mia,
mamma, papà, io ed i miei due fratellini ci trovavamo nella stessa sala a
guardare lo stesso programma: non si era mai visto prima. Forse era capitato
che stessimo tutti a guardare un medesimo programma, ma ognuno nella
propria camera da letto, con la propria televisione. The X-Files, un po’ per la
paura alimentata da quella frase ”deriva da storie realmente accadute!” messa
ad hoc per incutere timore, un po’ per capirci qualcosina in più tutti quanti, era
riuscito a riunirci tutti insieme. Poi questa cosa è continuata per sette anni,
grazie anche al fatto che le puntate venivano trasmesse di domenica, un giorno
in cui tradizionalmente si sta’ a casa dal momento che precede il lunedì. A casa
mia era diventata una usanza riunirci tutti insieme la domenica davanti alla
televisione a vedere The X-Files, un usanza che ha retto ad un trasloco dalla
Puglia al Piemonte e che ha retto al tempo, sette anni. Un telefilm che per quello
che mi ha dato sentimentalmente, ho continuato a seguire anche l’anno scorso,
sebbene non avessi una televisione, arrangiandomi a casa di qualche amico,
sentendomi così un po’ più vicino a casa. Forse l’unico contatto che ho con il
mio ideale di casa.
DAMIANO
CROGNALI
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