CNMI pubblica i risultati dello studio effettuato nel primo semestre del 2016 sull'andamento dell'€™industria della moda (tessile, abbigliamento, pelle, pelletteria, calzature, occhialeria, gioielleria e cosmetica).
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Moda: primo semestre 2016
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Fashion Economic Trends
Camera Nazionale della Moda Italiana
L’industria italiana della moda in cifre (Moda in senso sretto e Settori collegati*)
Fonte: Camera Nazionale della Moda Italiana
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fatturato in calo nel primo trimestre,
ma in buon recupero nel secondo,
ancora deboli i prezzi
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la debolezza dell’export si confer-
ma nel 2016, in calo verso i Paesi
extraUE Euro, in particolare Cina
ed Emirati Arabi
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Consumi in rallentamento nel
secondo trimestre dopo una buona
crescita generalizzata nel primo.
In ripresa il mercato spagnolo,
continuano a crescere olter il 6% le
vendite nei negozi di abbigliamento
in Cina
Le previsioni
Il quadro generale
settembre2016
§ Alla ripresa autunnale dell’attività il tono dominante è quello della lentezza: un quadro
di bassa crescita che coinvolge l’andamento del fatturato, delle esportazioni e delle im-
portazioni.
§ Il sistema integrato della moda italiana – che include sia l’industria della moda in senso
stretto che i settori collegati dell’occhialeria, gioielleria e cosmesi – ha avuto nel primo
semestre un andamento altalenante. Il fatturato è diminuito nel primo trimestre - in
rapporto allo stesso trimestre del 2015 –ma è cresciuto oltre il +3,8% nel secondo. Il
buon andamento del secondo trimestre è il risultato di una stabilità nel settore della
moda in senso stretto e di una crescita dei settori collegati. La crescita del fatturato nel
secondo trimestre è stata leggermente inferiore alle attese, ma migliore di quella del PIL
cresciuto – a prezzi correnti – del +2,1% (+0,8% al netto dell’inflazione).
§ Sul fronte delle esportazioni il segno rimane positivo ma con una crescita modesta, nei
primi 5 mesi dell’anno la crescita è stata del +0,9%, con una dinamica crescente a mag-
gio (+2%). L’export dei settori della moda in senso stretto sono cresciuti del +0,9% quelli
collegati del +0,8%. Le importazioni mostrano una dinamica altrettanto contenuta.
§ Nei mesi di luglio e agosto il clima di fiducia tra le imprese manifatturiere calcolato
dall’ISTAT ha subito un peggioramento allineandosi ad un tendenza sfavorevole degli
indici di fiducia europei e americani. Il peggioramento del clima di fiducia è probabil-
mente influenzato dall’effetto psicologico del risultato del referendum sulla BREXIT
del 23 giugno, che nei prossimi mesi potrebbe attenuarsi. Il terzo trimestre prospetta
in ogni caso un indebolimento della congiuntura rispetto alla crescita del secondo. Ci
attendiamo quindi nel terzo trimestre una stabilità o un lieve calo del fatturato per il
settore integrato della moda (tra -0,3% a -0,5% rispetto al terzo trimestre 2015)
§ Nel quarto trimestre, nell’ipotesi che il referendum istituzionale non determini una
fase di instabilità politica e che l’effetto psicologico della BREXIT si attenui progressi-
vamente ci si attende un ritorno alla ripresa, favorito anche da un miglioramento delle
esportazioni. La battuta d’arresto del terzo trimestre, tuttavia, penalizzerà la crescita
complessiva del fatturato 2016 prevista a +1,4%
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Fatturato e prezzi
fatturato in calo nel primo trimestre, ma in buon recupero nel secondo, ancora deboli i
prezzi
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
L’industria integrata della moda – che include
sia l’industria della moda in senso stretto che i
settori collegati dell’occhialeria, gioielleria e co-
smesi – ha subito nel 2016 lo stesso andamen-
to altalenante del resto dell’economia italiana.
Dopo la buona ripresa del fatturato nell’ultimo tri-
mestre 2015 (+4,5% su stesso trimestre dell’anno
precedente), il 2016 è iniziato in negativo (-1,1% il
primo trimestre rispetto al primo trimestre 2015).
Nel secondo trimestre la tendenza si è di nuovo
invertita con una ripresa del fatturato (+3,8%). La
dinamica della moda è risultata superiore a quel-
la del PIL, cresciuto nel trimestre a prezzi corren-
ti del +2,1% e del +0,8% al netto dell’inflazione.
L’industria della moda in senso stretto (tessile,
abbigliamento, pelletteria e calzature) è cresciuta
meno delle attese nel secondo trimestre (+0,7%)
ma ha agito da moltiplicatore per i settori collega-
ti che non hanno sentito la flessione del fatturato
nel primo trimestre (+7%) e hanno registrato un
aumento a due cifre nel secondo (+10,2%) con
un andamento molto positivo in tutti i comparti.
La performance non soddisfacente della moda in
senso stretto è dovuta alla persistente debolezza dei
mercati internazionali. Le rilevazioni ISTAT hanno
registrato una caduta del -7,5% del fatturato estero
nel primo trimestre e del -2,1% nel secondo. C’e’
tuttavia da osservare che negli ultimi 12 mesi le
rilevazioni del fatturato estero dell’ISTAT hanno
sistematicamente sottostimato la dinamica regi-
strata dalle esportazioni, mentre l’avevano sovrasti-
mata sistematicamente tra il 2012 e metà 2015. Il
“vero” andamento del fatturato estero della moda
in senso stretto potrebbe quindi essere, nel secon-
do trimestre 2016 di circa 2-3 punti percentuali mi-
gliore di quello registrato dalla rilevazione ISTAT.
La dinamica dei prezzi industriali dei prodot-
ti della moda in senso stretto è rimasta de-
bole nel corso di tutto il primo semestre.
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Il Commercio estero
la debolezza dell’export si conferma nel 2016, in calo verso i Paesi extraUE Euro, in parti-
colare Cina ed Emirati Arabi
La fase di debolezza dei mercati esteri
avviata a metà del 2015 è proseguita nel
primo semestre del 2016, facendo regi-
strare una crescita inferiore all’1%, omo-
genea sia per la Moda in senso stretto
che per i Settori collegati.
Nella Moda in senso stretto, a fronte di
un recupero sui mercati dell’UE (+2,1%),
in particolare nell’export verso i mercati
di Francia e Germania (+3% entrambi),
che erano stati negativi nel 2015, si è re-
gistrato un peggioramento dell’export
verso i paesi extra-UE (-0,4%), in par-
ticolare verso Russia e Turchia (entram-
bi -5,6%), Emirati Arabi (-8,1%), USA
(-3,5%) Hong-Kong (-1,2%) e Cina
(-5,5%).
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Consumi e sell-out dei negozi di moda
Previsioni 2016
LaripresageneraledellevenditealdettaglioinItaliaharallentatonelsecondotrimestre.assestandosisuglistessilivelli
del secondo trimestre 2015. Nella media del semestre la crescita è stata del +0,4%. Le vendite di prodotti non alimen-
tari hanno avuto un andamento simile a quelle generali registrando +0,5% nel semestre rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. Dopo una crescita (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2015) nel primo trimestre le vendite
di abbigliamento hanno avuto una lieve contrazione (-0,5%) nel secondo. Le calzature e pelletteria hanno invece re-
gistrato un andamento negativo nel secondo trimestre (-0,8%) che ha determinato un calo complessivo nel semestre.
I dati di vendita nel primo semestre 2016 nei negozi specializzati nella moda sono positivi in Spagna (+2,7%) e sta-
gnanti in Germania (+0,2%) negative invece in Francia (-1,3%) e molto negative nel Regno Unito (-4,6%). I dati del
singolo mese di giugno confermano la tendenza positiva in Spagna (+8%) e mostrano una ripresa in Francia (+3,3%).
Le vendite al dettaglio negli USA sono aumentate nel primo trimestre del 2016 (+0,5%) ma sono rimaste so-
stanzialmente ferme nella media del semestre, confermando negli ultimi mesi un trend di crescita molto lenta.
in Giappone le vendite al dettaglio di abbigliamento e calzature sono cresciute del 3,2% nel primo trimestre, rispet-
to al primo trimestre 2015. La crescita si è pero’ interrotta nel secondo (+0,5%). In Cina la crescita delle vendite di
moda nei negozi di maggiore dimensione è cresciuta nel primo semestre 2016 dell’6,4%, con una dinamica mag-
giore nel secondo trimestre (+7,6%).
Lo scenario macroeconomico
Lo scenario internazionale ha visto negli ultimi mesi
accrescersi i fattori di incertezza. Il più importante è il
risultato del referendum sulla BREXIT che ha spinto il
Fondo Monetario Internazionale a rivedere verso il basso
leprevisionidicrescitadell’economiamondialeda+3,2%
(2016) e 3,6% (2017) a +3,1% (2016) e +3,4% (2017).
Come si vede si tratta di un impatto dell’orine di decimali
di punto, ma con un effetto importante, frena ancora una
volta le attese di crescita e accresce i rischi per l’economia.
Negli USA, la fase espansiva prosegue con una crescita
dei consumi e una previsione del PIL di +2.2% nel 2016
e +2,5% nel 2017. Nell’area Euro si conferma il rallenta-
mento delle principali economie con una previsione per
ilPILdi+1,6%nel2016e+1.4%nel2017.Leultimeprevi-
sioni per il PIL inglese indicano +1,7% nel 2016 e + 1,3%
nel 2017. In Cina le prospettive a breve sono migliorate
grazie ai recenti interventi a sostegno all’economia, la
crescita è prevista stabilizzarsi a +6,6% nel 2016 e +6,2%
nel 2017. La stabilizzazione in corso dei prezzi del petro-
lio alleggerirà la situazione economica i Russia dove si
prevede una crescita dell’1% nel 2016 e del 2,5% nel 2017.
Il sistema integrato della moda nel 2016
La battuta d’arresto del secondo trimestre trimestre
ha ridotto la potenzialità di crescita del fatturato nel
2016. Il quadro macroeconomico resta tuttavia favo-
revole e consente di prevedere una stabilizzazione nel
terzo trimestre (con un possibile marginale decremen-
to del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2015
(-0,3/-0,5%)e ritorno alla crescita nel quarto. Un fat-
tore di rischio interno permane nel quarto trimestre
in relazione aIla possibile instabilità politica in caso di
esito negativo del referendum istituzionale di ottobre.
Nel ipotesi che non si verifichino shock esogeni e che
il quadro politico si stabilizzi si prevede che la crescita
del fatturato per il sistema integrato della moda (Moda
in senso stretto + Settori collegati) sarà del +1,4% .
Consumi in rallentamento nel secondo trimestre dopo una buona crescita generalizzata
nel primo. In ripresa il mercato spagnolo, continuano a crescere olter il 6% le vendite nei
negozi di abbigliamento in Cina