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Comunicato stampa


          Bilancio sempre più rosso per l’IT: - 7,6% nel 2010,
              segnali di miglioramento solo a fine anno
                     con +15,4% nel IV trimestre
                  Assintel Report 2010: Hardware a picco ( 18,6%),
                                                               (-18,6%),
               deboli i Servizi IT ( 3,8%), in ripresa il Software (+2,7%
                                   (-3,8%),                         (+2,7%).
             “Maggior produttività”: questa la normalità per le aziende.
 Il Sistema-Paese deve guadagnare in competitività attraverso politiche strutturali
            Paese
            di investimento in Innovazione: le tecnologie lo consentono.


Roma, 13 ottobre 2010. Il mercato dell’Information Technology italiano nel 2010 riflette la crisi
                                          dell’Information
generalizzata dell’economica e subisce un calo del -7,6% (al netto dei fenomeni inflattivi), con un
volume complessivo che si attesta a 19.271 Milioni di Euro, segnando un nuovo ribasso dopo il già
preoccupante -4,5% dello scorso anno.
                4,5%
Il nostro dato è peggiore rispetto alla media europea (-6,3%), mentre l’IT delle altre economie
internazionali ha già ripreso a crescere: Nord America al +2,5%, Giappone +0,6%, Cina +11,5% e India
+ 13,5%. I segnali di ripresa ci sono, soprattutto dal secondo semestre, ma ci aspetta un lungo
periodo di transizione, durante il quale il mercato sperimenta una “normalità” fatta di
ridimensionamento degli investimenti, contrazione delle risorse, ottimizzazione dei processi; e la
galassia delle imprese IT si sta consolidando, a beneficio di una razionalizzazione dell’Offerta.

Questa la prima fotografia dell’Assintel Report 2010, la ricerca annuale sul mercato del software e
                                   Assintel         2010,
servizi IT in Italia effettuata da Next
                                   Nextvalue per conto di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese
                                                        i
ICT di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
                         Imprese

Per irrobustire la crescita e rilanciare i consumi – secondo Carlo Sangalli, presidente di
Confcommercio Imprese per l’Italia - diventa centrale l’innovazione, u     uno degli strumenti
fondamentali per l’inversione di rotta. L’Innovazione deve, però, essere indirizzata anche e
soprattutto al mondo dei Servizi, perché oggi già contribuiscono per il 58% alla creazione della
ricchezza nazionale e per il 53% all’occupazio
                                 all’occupazione.

Gli fa eco Giorgio Rapari, Presidente di Assintel: “I numeri della crisi dell’IT italiano ci dicono che il
nostro sistema sta arrivando ad un punto rottura: occorre cambiare registro, puntando su una vera e
complessiva Innovazione di tutta la struttu socio-economica. Per fare questo serve un nuovo modello
                                         struttura
di coesione, a partire dalla rappresentanza imprenditoriale per arrivare ad un nuovo patto sociale per
la crescita. E la politica deve fare la sua parte”.



                                        I dati nel dettaglio


Il mercato IT Italiano nel 2010
                   ano

Il mercato IT italiano nel 2010 cala complessivamente del -7,6% su base annua, con un volume
                                                               %
complessivo di 19.271 Milioni di Euro: manca all’appello circa 1 Miliardo rispetto allo scorso anno,
                                     Euro:
che già era stato il peggiore dal 2001.


                                                    1
Tutti i principali segmenti di mercato hanno il segno meno fuorché quello Consumer, che sale di un
modesto +1,2% con 1.264 Milioni di Euro di spesa IT. Dato da leggere in modo più positivo di quanto
appaia, a fronte di una diminuzione media dei prezzi del -6,5%.
Unico altro segnale – e non segno – positivo è l’inversione di tendenza del segmento Banche, che in
qualità di maggior spender IT rallenta la riduzione degli investimenti passando dal -6,5% dello scorso
anno al -3,7% del 2010.

Segno rosso invece per tutti gli altri segmenti: in coda alla classifica l’Industria (-13,6%) e il
Commecio/Distribuzione/Servizi (-12,7%), seguite da Logistica e trasporti (-9%), PA (-8,6%), TLC (-
7,7%), Assicurazioni (-5,6%), Enti locali (-4,3%) e Sanità (-3,9%).

A livello dimensionale, la spesa IT nel settore Business peggiora rispetto al 2009 segnando un
complessivo -8,2%. Le contrazioni maggiori sono delle aziende più piccole: -13,7% per le micro, -
10,5% per le piccole e -9.9% per le medie imprese. In lieve miglioramento la fascia alta degli spender
IT, che risale di 0,2 punti segnando però un -6,4%.


Hardware, Software e Servizi IT

In picchiata l’Hardware (-18,6%), male i Servizi IT (-3,8%) ma meglio dello scorso anno (erano al -6,3%),
e segno positivo per il Software (+2,7%): questa in sintesi la fotografia dei tre segmenti di cui è
composta la Spesa IT italiana.

Hardware
Dopo la già significativa riduzione della spesa in Hardware nel 2009, quest’anno il dato è decisamente
peggiorato: la spesa si riduce del -18,6% e il peso percentuale del comparto sul totale della spesa IT
scivola dal 35% al 31%, soprattutto a causa delle dinamiche dei prezzi e degli effetti della
Virtualizzazione come alternativa all’acquisto di “ferro”. L’area PC cresce in termini di numero di pezzi
venduti (+6,1%), ma purtroppo i prezzi calano molto più velocemente (-25%), determinando il
complessivo segno meno. In picchiata anche la spesa per l’acquisto dei Server (-17%) e di stampanti (-
10,4%).
Tengono meglio i Servizi di Assistenza tecnica e di Manutenzione, che registrano “solo” un calo
del -6,9%.

Software
Se è vero che il Software è sinonimo di innovazione e di intelligenza di processo, è molto significativo il
fatto che questo comparto, nonostante la flessione generale del settore IT, evidenzi un segno positivo
ormai da alcuni anni, passando dal +0,6% del 2009 al +2,7% nel 2010, con un volume di 4.348 Milioni
di Euro.
Il Software di Infrastruttura (Middleware) è il segmento che ha le migliori performance: +5,6% per
1.415 Milioni di Euro e cresce per l’ottavo anno consecutivo a ritmi elevati.
Il Software Applicativo, dopo la lieve flessione dello scorso anno (-0,4%), riprende a crescere con
un +1,4% (2.404 Milioni di Euro): le migliori performance continuano ad essere della Business
Intelligence (+5,7%) e del Content Management (+3,7%), mentre la peggiore si conferma essere quella
dei Package Gestionali (-0,4%).
Il Software di Sistema riprende a crescere, seppure lievemente, del +0,8% (ma lo scorso anno era al -
3,1%) con 529 Milioni di Euro.

Servizi IT
Ad essi gli utenti destinano la quota di investimenti maggiore ed essi rimangono pari al 47%
dell’intera spesa IT: in valore assoluto ciò corrisponde a 9.023 Milioni di Euro, ma segnano un calo del
-3,8%. Meglio comunque rispetto allo scorso anno, quando il comparto segnava un -6,3% rispetto
all’anno precedente. Continua infatti sia la penuria di nuovi progetti IT, sia e soprattutto il detrimento
delle tariffe professionali.
Le peggiori performance sono dei Servizi Professionali di Sviluppo e Manutenzione Software (-
7,7%), dei Servizi di Infrastructure e Workplace Management (-5,7%) e del Process
Management (-3,5%). A seguire: Formazione (-2,5%), Sviluppo progetti e System Integration
(-1,9%) e gli unici lievi dati positivi dell’Application Management (+0,7%) e della Consulenza
(+1,2%).


                                                    2
La domanda di Software e Servizi

Il 41% dei CIO pone al vertice delle proprie priorità l’ottimizzazione dei costi, con un trend in
contrazione rispetto al 44,3% dello scorso anno e addirittura al 75,2% registrato nel 2008: segnale che
si sta consolidando il concetto per cui una volta ottimizzati i costi di gestione, anche attraverso i tagli,
la strada da percorrere per l’efficienza diventa quella della Reingegnerizzazione dei Processi e
dell’organizzazione (18% in salita rispetto al 13,8% del 2009): questa scalza al secondo posto delle
citazioni la Ristrutturazione/riorganizzazione aziendale (8%).

L’indicazione prevalente circa la variazione di budget IT prevista per i prossimi 12 mesi è “nessuna
variazione” che registra il 70% dei consensi (era il 48% lo scorso anno): questo è sintomo di una
situazione di marcata “attesa” nei confronti dello scenario di mercato. La restante quota si spartisce in
un 17% di aziende che dichiarano riduzioni del budget a fronte di un 13% di aziende che invece
prevedono incrementi.
L’allocazione del budget della Direzione Sistemi Informativi rispecchia la situazione conservativa: il
69% è destinato alla spesa ricorrente e solo il 31% a nuovi progetti.

Come di consueto la ricerca offre un ampio spaccato sulle intenzioni e le priorità di investimento
IT nei prossimi 12 mesi, espresso attraverso mappe di attrattività.
Per quanto riguarda il Software applicativo, è come sempre elevata l’attenzione dei CIO verso le
soluzioni di Extended ERP, che mantiene saldamente il primo posto con il 55%, il CPM e la Business
Intelligence (52%), il Web Content Management (50%) e il CRM (50%).
Maggiore attenzione è data al comparto delle Infrastrutture tecnologiche, perché la loro
razionalizzazione porta a economie di scala utili all’impresa. Mantengono anche quest’anno i primi
posti gli investimenti in Sicurezza Software (76%) e Hardware (74%), al terzo posto quelli nell’area
della Rete (system e network management, al 69%).
Per i Servizi IT, il motto che oggi segue la Domanda potrebbe essere “fare poco di meno con molto di
meno”, e ciò impatta direttamente sulle tariffe professionali e sul margine degli Operatori.
Ai primi posti troviamo i servizi di Sviluppo e Manutenzione evolutiva del Software (76%), lo
Sviluppo di nuovi progetti (70%) e la Formazione tecnica (64%).

E’ confermato buono, infine, il livello di soddisfazione relativo al proprio fornitore ICT abituale:
è pari a 7,4, in una scala da 1 a 10 (lo scorso anno era 7,2).


 “I tre trimestri consecutivi di risalita dal picco negativo sono un segnale positivo e incoraggiante. Per
l’IT non siamo ancora usciti completamente dalla fase recessiva, ma c’è una forte convergenza di sforzi
da parte di tutti gli Operatori e della PA”, chiude Alfredo Gatti, Managing Partner di Nextvalue.
“Un forte impulso alla produttività può venire dai nuovi paradigmi tecnologici che sono già pronti e
possono essere anche un forte stimolo per la maggiore produttività della PA”.




                                                               ***

Assintel è l’associazione nazionale di riferimento delle imprese ICT e aderisce a Confcommercio – Imprese per l’Italia.
Rappresenta le imprese associate presso autorità, enti ed istituzioni, ne tutela gli interessi e progetta iniziative e servizi a loro
concreto supporto. Assintel interpreta le esigenze dell’ecosistema di partnership composto da operatori globali e locali dei
diversi segmenti del mercato ICT, è impegnata a mettere in contatto concretamente domanda e offerta ed è in prima linea per
favorire lo sviluppo di una cultura dell’Innovazione tecnologica nel Sistema-Paese.

Per informazioni:

Assintel                                                             Ma&Mi SrL
Andreas Schwalm                                                      Marzia Bestetti
Resp. Comunicazione                                                  E-mail: marzia.bestetti@maemi-pr.com
E-mail: andreas.schwalm@assintel.it                                  Tel. 02.87398360
Tel. 02.7750.231-Web: www.assintel.it                                Mobile: 347/8111272




                                                                 3

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  • 1. Comunicato stampa Bilancio sempre più rosso per l’IT: - 7,6% nel 2010, segnali di miglioramento solo a fine anno con +15,4% nel IV trimestre Assintel Report 2010: Hardware a picco ( 18,6%), (-18,6%), deboli i Servizi IT ( 3,8%), in ripresa il Software (+2,7% (-3,8%), (+2,7%). “Maggior produttività”: questa la normalità per le aziende. Il Sistema-Paese deve guadagnare in competitività attraverso politiche strutturali Paese di investimento in Innovazione: le tecnologie lo consentono. Roma, 13 ottobre 2010. Il mercato dell’Information Technology italiano nel 2010 riflette la crisi dell’Information generalizzata dell’economica e subisce un calo del -7,6% (al netto dei fenomeni inflattivi), con un volume complessivo che si attesta a 19.271 Milioni di Euro, segnando un nuovo ribasso dopo il già preoccupante -4,5% dello scorso anno. 4,5% Il nostro dato è peggiore rispetto alla media europea (-6,3%), mentre l’IT delle altre economie internazionali ha già ripreso a crescere: Nord America al +2,5%, Giappone +0,6%, Cina +11,5% e India + 13,5%. I segnali di ripresa ci sono, soprattutto dal secondo semestre, ma ci aspetta un lungo periodo di transizione, durante il quale il mercato sperimenta una “normalità” fatta di ridimensionamento degli investimenti, contrazione delle risorse, ottimizzazione dei processi; e la galassia delle imprese IT si sta consolidando, a beneficio di una razionalizzazione dell’Offerta. Questa la prima fotografia dell’Assintel Report 2010, la ricerca annuale sul mercato del software e Assintel 2010, servizi IT in Italia effettuata da Next Nextvalue per conto di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese i ICT di Confcommercio-Imprese per l’Italia. Imprese Per irrobustire la crescita e rilanciare i consumi – secondo Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia - diventa centrale l’innovazione, u uno degli strumenti fondamentali per l’inversione di rotta. L’Innovazione deve, però, essere indirizzata anche e soprattutto al mondo dei Servizi, perché oggi già contribuiscono per il 58% alla creazione della ricchezza nazionale e per il 53% all’occupazio all’occupazione. Gli fa eco Giorgio Rapari, Presidente di Assintel: “I numeri della crisi dell’IT italiano ci dicono che il nostro sistema sta arrivando ad un punto rottura: occorre cambiare registro, puntando su una vera e complessiva Innovazione di tutta la struttu socio-economica. Per fare questo serve un nuovo modello struttura di coesione, a partire dalla rappresentanza imprenditoriale per arrivare ad un nuovo patto sociale per la crescita. E la politica deve fare la sua parte”. I dati nel dettaglio Il mercato IT Italiano nel 2010 ano Il mercato IT italiano nel 2010 cala complessivamente del -7,6% su base annua, con un volume % complessivo di 19.271 Milioni di Euro: manca all’appello circa 1 Miliardo rispetto allo scorso anno, Euro: che già era stato il peggiore dal 2001. 1
  • 2. Tutti i principali segmenti di mercato hanno il segno meno fuorché quello Consumer, che sale di un modesto +1,2% con 1.264 Milioni di Euro di spesa IT. Dato da leggere in modo più positivo di quanto appaia, a fronte di una diminuzione media dei prezzi del -6,5%. Unico altro segnale – e non segno – positivo è l’inversione di tendenza del segmento Banche, che in qualità di maggior spender IT rallenta la riduzione degli investimenti passando dal -6,5% dello scorso anno al -3,7% del 2010. Segno rosso invece per tutti gli altri segmenti: in coda alla classifica l’Industria (-13,6%) e il Commecio/Distribuzione/Servizi (-12,7%), seguite da Logistica e trasporti (-9%), PA (-8,6%), TLC (- 7,7%), Assicurazioni (-5,6%), Enti locali (-4,3%) e Sanità (-3,9%). A livello dimensionale, la spesa IT nel settore Business peggiora rispetto al 2009 segnando un complessivo -8,2%. Le contrazioni maggiori sono delle aziende più piccole: -13,7% per le micro, - 10,5% per le piccole e -9.9% per le medie imprese. In lieve miglioramento la fascia alta degli spender IT, che risale di 0,2 punti segnando però un -6,4%. Hardware, Software e Servizi IT In picchiata l’Hardware (-18,6%), male i Servizi IT (-3,8%) ma meglio dello scorso anno (erano al -6,3%), e segno positivo per il Software (+2,7%): questa in sintesi la fotografia dei tre segmenti di cui è composta la Spesa IT italiana. Hardware Dopo la già significativa riduzione della spesa in Hardware nel 2009, quest’anno il dato è decisamente peggiorato: la spesa si riduce del -18,6% e il peso percentuale del comparto sul totale della spesa IT scivola dal 35% al 31%, soprattutto a causa delle dinamiche dei prezzi e degli effetti della Virtualizzazione come alternativa all’acquisto di “ferro”. L’area PC cresce in termini di numero di pezzi venduti (+6,1%), ma purtroppo i prezzi calano molto più velocemente (-25%), determinando il complessivo segno meno. In picchiata anche la spesa per l’acquisto dei Server (-17%) e di stampanti (- 10,4%). Tengono meglio i Servizi di Assistenza tecnica e di Manutenzione, che registrano “solo” un calo del -6,9%. Software Se è vero che il Software è sinonimo di innovazione e di intelligenza di processo, è molto significativo il fatto che questo comparto, nonostante la flessione generale del settore IT, evidenzi un segno positivo ormai da alcuni anni, passando dal +0,6% del 2009 al +2,7% nel 2010, con un volume di 4.348 Milioni di Euro. Il Software di Infrastruttura (Middleware) è il segmento che ha le migliori performance: +5,6% per 1.415 Milioni di Euro e cresce per l’ottavo anno consecutivo a ritmi elevati. Il Software Applicativo, dopo la lieve flessione dello scorso anno (-0,4%), riprende a crescere con un +1,4% (2.404 Milioni di Euro): le migliori performance continuano ad essere della Business Intelligence (+5,7%) e del Content Management (+3,7%), mentre la peggiore si conferma essere quella dei Package Gestionali (-0,4%). Il Software di Sistema riprende a crescere, seppure lievemente, del +0,8% (ma lo scorso anno era al - 3,1%) con 529 Milioni di Euro. Servizi IT Ad essi gli utenti destinano la quota di investimenti maggiore ed essi rimangono pari al 47% dell’intera spesa IT: in valore assoluto ciò corrisponde a 9.023 Milioni di Euro, ma segnano un calo del -3,8%. Meglio comunque rispetto allo scorso anno, quando il comparto segnava un -6,3% rispetto all’anno precedente. Continua infatti sia la penuria di nuovi progetti IT, sia e soprattutto il detrimento delle tariffe professionali. Le peggiori performance sono dei Servizi Professionali di Sviluppo e Manutenzione Software (- 7,7%), dei Servizi di Infrastructure e Workplace Management (-5,7%) e del Process Management (-3,5%). A seguire: Formazione (-2,5%), Sviluppo progetti e System Integration (-1,9%) e gli unici lievi dati positivi dell’Application Management (+0,7%) e della Consulenza (+1,2%). 2
  • 3. La domanda di Software e Servizi Il 41% dei CIO pone al vertice delle proprie priorità l’ottimizzazione dei costi, con un trend in contrazione rispetto al 44,3% dello scorso anno e addirittura al 75,2% registrato nel 2008: segnale che si sta consolidando il concetto per cui una volta ottimizzati i costi di gestione, anche attraverso i tagli, la strada da percorrere per l’efficienza diventa quella della Reingegnerizzazione dei Processi e dell’organizzazione (18% in salita rispetto al 13,8% del 2009): questa scalza al secondo posto delle citazioni la Ristrutturazione/riorganizzazione aziendale (8%). L’indicazione prevalente circa la variazione di budget IT prevista per i prossimi 12 mesi è “nessuna variazione” che registra il 70% dei consensi (era il 48% lo scorso anno): questo è sintomo di una situazione di marcata “attesa” nei confronti dello scenario di mercato. La restante quota si spartisce in un 17% di aziende che dichiarano riduzioni del budget a fronte di un 13% di aziende che invece prevedono incrementi. L’allocazione del budget della Direzione Sistemi Informativi rispecchia la situazione conservativa: il 69% è destinato alla spesa ricorrente e solo il 31% a nuovi progetti. Come di consueto la ricerca offre un ampio spaccato sulle intenzioni e le priorità di investimento IT nei prossimi 12 mesi, espresso attraverso mappe di attrattività. Per quanto riguarda il Software applicativo, è come sempre elevata l’attenzione dei CIO verso le soluzioni di Extended ERP, che mantiene saldamente il primo posto con il 55%, il CPM e la Business Intelligence (52%), il Web Content Management (50%) e il CRM (50%). Maggiore attenzione è data al comparto delle Infrastrutture tecnologiche, perché la loro razionalizzazione porta a economie di scala utili all’impresa. Mantengono anche quest’anno i primi posti gli investimenti in Sicurezza Software (76%) e Hardware (74%), al terzo posto quelli nell’area della Rete (system e network management, al 69%). Per i Servizi IT, il motto che oggi segue la Domanda potrebbe essere “fare poco di meno con molto di meno”, e ciò impatta direttamente sulle tariffe professionali e sul margine degli Operatori. Ai primi posti troviamo i servizi di Sviluppo e Manutenzione evolutiva del Software (76%), lo Sviluppo di nuovi progetti (70%) e la Formazione tecnica (64%). E’ confermato buono, infine, il livello di soddisfazione relativo al proprio fornitore ICT abituale: è pari a 7,4, in una scala da 1 a 10 (lo scorso anno era 7,2). “I tre trimestri consecutivi di risalita dal picco negativo sono un segnale positivo e incoraggiante. Per l’IT non siamo ancora usciti completamente dalla fase recessiva, ma c’è una forte convergenza di sforzi da parte di tutti gli Operatori e della PA”, chiude Alfredo Gatti, Managing Partner di Nextvalue. “Un forte impulso alla produttività può venire dai nuovi paradigmi tecnologici che sono già pronti e possono essere anche un forte stimolo per la maggiore produttività della PA”. *** Assintel è l’associazione nazionale di riferimento delle imprese ICT e aderisce a Confcommercio – Imprese per l’Italia. Rappresenta le imprese associate presso autorità, enti ed istituzioni, ne tutela gli interessi e progetta iniziative e servizi a loro concreto supporto. Assintel interpreta le esigenze dell’ecosistema di partnership composto da operatori globali e locali dei diversi segmenti del mercato ICT, è impegnata a mettere in contatto concretamente domanda e offerta ed è in prima linea per favorire lo sviluppo di una cultura dell’Innovazione tecnologica nel Sistema-Paese. Per informazioni: Assintel Ma&Mi SrL Andreas Schwalm Marzia Bestetti Resp. Comunicazione E-mail: marzia.bestetti@maemi-pr.com E-mail: andreas.schwalm@assintel.it Tel. 02.87398360 Tel. 02.7750.231-Web: www.assintel.it Mobile: 347/8111272 3