2. Guida alla lettura
• Dal 2015 comincia un processo di revisione delle
assegnazioni di risorse ai Comuni
• L’obiettivo è di abbandonare progressivamente il criterio
della «spesa storica»
• Una parte del Fondo di solidarietà comunale verrà
ripartito sulla base del coefficiente determinato dai
fabbisogni standard e dalla capacità fiscale di ciascun
Comune (circa 1 mld di euro, il 20% del FSC)
3. Guida alla lettura
• Aspetti definitori: cosa sono i fabbisogni standard, ma
soprattutto cosa non sono
• La rilevanza delle capacità fiscali: cosa sono, come sono
costruite e a cosa servono
• I luoghi comuni
• L’uso dei fabbisogni standard per orientare i risparmi
4. Fabbisogni standard
Il fabbisogno standard di un Comune
è il livello di spesa che deve essere
garantito tenendo conto di tutti gli
elementi che concorrono, da un lato
ad alimentare la domanda di quel
bene o servizio, dall’altro a
condizionare i costi che l’ente deve
sostenere.
Costi standard
Il costo standard di un servizio è il
valore assegnato in condizioni di
normalità alla produzione di una
singola unità di bene o servizio
pubblico. La determinazione del costo
standard, quindi, presuppone la
misurabilità del bene o servizio
prodotto
Valore assoluto, senza
riferimenti con i valori storici. Si
possono confrontare solo i
diversi fabbisogni standard.
NON E’ UN INDICATORE DI
PERFORMANCE
Valore confrontabile con i valori
storici e con i diversi fabbisogni
standard.
PUO’ FORNIRE INDICAZIONI
SULLE INEFFICIENZE DI COSTO
5. I FABBISOGNI STANDARD NON SONO UNA MISURA DI
EFFICIENZA NEL MODO DI SPENDERE I SOLDI PUBBLICI
SPESA
STORICA
SPESA
STANDARD
SFORZO
FISCALE/
QUALITA’ SERVIZI
INEFFICIENZA/
SPRECHI
SPESA STORICA
> SPESA
STANDARD
INEFFICIENZA
6. COMUNE X (1000
ab)
Fabbisogno std =
100
Diversa struttura dei costi
(anzianità personale, valori
immobiliari, morfologia, infrastrutture,
etc.)
Diversa struttura della domanda
(composizione demografica, fattori di
carico, dimensione territoriale,
reddito, etc.)
COMUNE Y (1000
ab)
Fabbisogno std =
150
COMUNE X (1000
ab)
Spesa storica = 120
Il criterio di riparto dei
trasferimenti su base
capitaria non tiene conto
delle differenti strutture di
costo e di domanda degli
enti
COMUNE Y (1000
ab)
Spesa storica = 120
Inefficienza? No.
Risorse sufficienti a coprire i fabbisogni.
Possibili servizi extra o più qualità
Sprechi o efficienza non
sono determinabili a
tavolino, ma sono lasciati al
giudizio degli elettori, che
però devono conoscere le
risorse a disposizione del
Comune
(le capacità fiscali
standard)
Efficienza? No.
Risorse insufficienti a coprire i fabbisogni
Possibili servizi inferiori o meno qualità
7. La capacità fiscale standard rappresenta la quantità di risorse potenziali di
cui il Comune può disporre senza esercitare lo sforzo fiscale.
La conoscenza delle capacità fiscali, assieme ai fabbisogni standard,
determina la sfera di autonomia del Comune e di conseguenza, i flussi di
perequazione
Il calcolo delle capacità fiscali del gruppo IFEL-MEF-SOSE
Per il calcolo delle capacità fiscali sono stati individuati 3 blocchi e
un’integrazione:
- Gettiti legati alle basi imponibili patrimoniali e reddituali (IMU, TASI,
Addiz.IRPEF) calcolati ad aliquota standard
- Gettito TARI parametrato al fabbisogno standard della spesa per i rifiuti
- Gettito da tariffe, stimato sulla base di indicatori di reddito e ricchezza della
popolazione, corretti per fattori di contesto
- Solo parziale considerazione dell’evasione sulla componente immobiliare
8. COMUNE X (1000 ab)
Fabbisogno std = 100
Spesa storica = 120
Capacità fiscale = 100
COMUNE Y (1000 ab)
Fabbisogno std = 150
Spesa storica = 120
Capacità fiscale = 150
MAGGIORE PRESSIONE FISCALE
Maggiori servizi/qualità o
inefficienze/sprechi?
Flussi perequativi =
0 (il comune dispone
di risorse standard
uguali ai fabbisogni
standard)
Sforzo fiscale =
20
Sforzo fiscale =
-30
MINORE PRESSIONE FISCALE
Minori servizi/qualità o efficienza?
Lo stabilisce il
cittadino…aiutato
anche da confronti
sulla base di
indicatori
9. Falso
Il livello del fabbisogno standard
risente molto debolmente del periodo
storico cui è riferito il calcolo, a meno
che non vi siano stati profondi cambi
di regime, quali catastrofi ambientali,
forti variazioni demografiche o
radicali modifiche delle funzioni
fondamentali.
Il taglio delle risorse non incide
sui fabbisogni, mentre le fusioni
tra comuni si
Falso
Le risorse perequative non vengono
assegnate sulla base della distanza
con la spesa storica, ma in
riferimento alla distanza tra spesa
standard e risorse standard.
Se è vero che è stato assegnato un
fabbisogno anche a chi non erogava
il servizio, è anche vero che al
medesimo ente è stata attribuita una
capacità fiscale standard.
Esempio
I fabbisogni non si possono usare
perché riferiti al 2009-2010
I fabbisogni non tengono conto del
livello dei servizi erogati e premiano
i comuni che non li erogano
10. Se un Comune registra una spesa sociale pari a 0 e un altro pari a
100 e viene assegnato ad entrambi un fabbisogno pari a 100 per la
medesima funzione, non vuol dire che il primo prende 100 a scapito
dell’altro. Dipende qual è la capacità fiscale attribuita.
Se il primo ha capacità fiscale pari a 100 e il secondo pari a 90, il
primo non viene toccato dal sistema perequativo mentre il secondo
prende 10, sovvertendo l’apparente ingiustizia.
La misurazione degli output, in questo caso dei servizi erogati nel
settore sociale, è comunque importante per affinare il calcolo, o
ancora meglio per orientare le scelte dei cittadini, consentendo loro
di verificare la quantità e la qualità dei servizi erogati.
Tuttavia, l’assenza di misurazione di alcuni servizi non pone problemi
ai fini della perequazione.