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Monza 22 novembre 2014
Guida alla lettura 
• Dal 2015 comincia un processo di revisione delle 
assegnazioni di risorse ai Comuni 
• L’obiettivo è di abbandonare progressivamente il criterio 
della «spesa storica» 
• Una parte del Fondo di solidarietà comunale verrà 
ripartito sulla base del coefficiente determinato dai 
fabbisogni standard e dalla capacità fiscale di ciascun 
Comune (circa 1 mld di euro, il 20% del FSC)
Guida alla lettura 
• Aspetti definitori: cosa sono i fabbisogni standard, ma 
soprattutto cosa non sono 
• La rilevanza delle capacità fiscali: cosa sono, come sono 
costruite e a cosa servono 
• I luoghi comuni 
• L’uso dei fabbisogni standard per orientare i risparmi
Fabbisogni standard 
Il fabbisogno standard di un Comune 
è il livello di spesa che deve essere 
garantito tenendo conto di tutti gli 
elementi che concorrono, da un lato 
ad alimentare la domanda di quel 
bene o servizio, dall’altro a 
condizionare i costi che l’ente deve 
sostenere. 
Costi standard 
Il costo standard di un servizio è il 
valore assegnato in condizioni di 
normalità alla produzione di una 
singola unità di bene o servizio 
pubblico. La determinazione del costo 
standard, quindi, presuppone la 
misurabilità del bene o servizio 
prodotto 
Valore assoluto, senza 
riferimenti con i valori storici. Si 
possono confrontare solo i 
diversi fabbisogni standard. 
NON E’ UN INDICATORE DI 
PERFORMANCE 
Valore confrontabile con i valori 
storici e con i diversi fabbisogni 
standard. 
PUO’ FORNIRE INDICAZIONI 
SULLE INEFFICIENZE DI COSTO
I FABBISOGNI STANDARD NON SONO UNA MISURA DI 
EFFICIENZA NEL MODO DI SPENDERE I SOLDI PUBBLICI 
SPESA 
STORICA 
SPESA 
STANDARD 
SFORZO 
FISCALE/ 
QUALITA’ SERVIZI 
INEFFICIENZA/ 
SPRECHI 
SPESA STORICA 
> SPESA 
STANDARD 
INEFFICIENZA
COMUNE X (1000 
ab) 
Fabbisogno std = 
100 
Diversa struttura dei costi 
(anzianità personale, valori 
immobiliari, morfologia, infrastrutture, 
etc.) 
Diversa struttura della domanda 
(composizione demografica, fattori di 
carico, dimensione territoriale, 
reddito, etc.) 
COMUNE Y (1000 
ab) 
Fabbisogno std = 
150 
COMUNE X (1000 
ab) 
Spesa storica = 120 
Il criterio di riparto dei 
trasferimenti su base 
capitaria non tiene conto 
delle differenti strutture di 
costo e di domanda degli 
enti 
COMUNE Y (1000 
ab) 
Spesa storica = 120 
Inefficienza? No. 
Risorse sufficienti a coprire i fabbisogni. 
Possibili servizi extra o più qualità 
Sprechi o efficienza non 
sono determinabili a 
tavolino, ma sono lasciati al 
giudizio degli elettori, che 
però devono conoscere le 
risorse a disposizione del 
Comune 
(le capacità fiscali 
standard) 
Efficienza? No. 
Risorse insufficienti a coprire i fabbisogni 
Possibili servizi inferiori o meno qualità
La capacità fiscale standard rappresenta la quantità di risorse potenziali di 
cui il Comune può disporre senza esercitare lo sforzo fiscale. 
La conoscenza delle capacità fiscali, assieme ai fabbisogni standard, 
determina la sfera di autonomia del Comune e di conseguenza, i flussi di 
perequazione 
Il calcolo delle capacità fiscali del gruppo IFEL-MEF-SOSE 
Per il calcolo delle capacità fiscali sono stati individuati 3 blocchi e 
un’integrazione: 
- Gettiti legati alle basi imponibili patrimoniali e reddituali (IMU, TASI, 
Addiz.IRPEF) calcolati ad aliquota standard 
- Gettito TARI parametrato al fabbisogno standard della spesa per i rifiuti 
- Gettito da tariffe, stimato sulla base di indicatori di reddito e ricchezza della 
popolazione, corretti per fattori di contesto 
- Solo parziale considerazione dell’evasione sulla componente immobiliare
COMUNE X (1000 ab) 
Fabbisogno std = 100 
Spesa storica = 120 
Capacità fiscale = 100 
COMUNE Y (1000 ab) 
Fabbisogno std = 150 
Spesa storica = 120 
Capacità fiscale = 150 
MAGGIORE PRESSIONE FISCALE 
Maggiori servizi/qualità o 
inefficienze/sprechi? 
Flussi perequativi = 
0 (il comune dispone 
di risorse standard 
uguali ai fabbisogni 
standard) 
Sforzo fiscale = 
20 
Sforzo fiscale = 
-30 
MINORE PRESSIONE FISCALE 
Minori servizi/qualità o efficienza? 
Lo stabilisce il 
cittadino…aiutato 
anche da confronti 
sulla base di 
indicatori
Falso 
Il livello del fabbisogno standard 
risente molto debolmente del periodo 
storico cui è riferito il calcolo, a meno 
che non vi siano stati profondi cambi 
di regime, quali catastrofi ambientali, 
forti variazioni demografiche o 
radicali modifiche delle funzioni 
fondamentali. 
Il taglio delle risorse non incide 
sui fabbisogni, mentre le fusioni 
tra comuni si 
Falso 
Le risorse perequative non vengono 
assegnate sulla base della distanza 
con la spesa storica, ma in 
riferimento alla distanza tra spesa 
standard e risorse standard. 
Se è vero che è stato assegnato un 
fabbisogno anche a chi non erogava 
il servizio, è anche vero che al 
medesimo ente è stata attribuita una 
capacità fiscale standard. 
Esempio 
I fabbisogni non si possono usare 
perché riferiti al 2009-2010 
I fabbisogni non tengono conto del 
livello dei servizi erogati e premiano 
i comuni che non li erogano
Se un Comune registra una spesa sociale pari a 0 e un altro pari a 
100 e viene assegnato ad entrambi un fabbisogno pari a 100 per la 
medesima funzione, non vuol dire che il primo prende 100 a scapito 
dell’altro. Dipende qual è la capacità fiscale attribuita. 
Se il primo ha capacità fiscale pari a 100 e il secondo pari a 90, il 
primo non viene toccato dal sistema perequativo mentre il secondo 
prende 10, sovvertendo l’apparente ingiustizia. 
La misurazione degli output, in questo caso dei servizi erogati nel 
settore sociale, è comunque importante per affinare il calcolo, o 
ancora meglio per orientare le scelte dei cittadini, consentendo loro 
di verificare la quantità e la qualità dei servizi erogati. 
Tuttavia, l’assenza di misurazione di alcuni servizi non pone problemi 
ai fini della perequazione.

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  • 2. Guida alla lettura • Dal 2015 comincia un processo di revisione delle assegnazioni di risorse ai Comuni • L’obiettivo è di abbandonare progressivamente il criterio della «spesa storica» • Una parte del Fondo di solidarietà comunale verrà ripartito sulla base del coefficiente determinato dai fabbisogni standard e dalla capacità fiscale di ciascun Comune (circa 1 mld di euro, il 20% del FSC)
  • 3. Guida alla lettura • Aspetti definitori: cosa sono i fabbisogni standard, ma soprattutto cosa non sono • La rilevanza delle capacità fiscali: cosa sono, come sono costruite e a cosa servono • I luoghi comuni • L’uso dei fabbisogni standard per orientare i risparmi
  • 4. Fabbisogni standard Il fabbisogno standard di un Comune è il livello di spesa che deve essere garantito tenendo conto di tutti gli elementi che concorrono, da un lato ad alimentare la domanda di quel bene o servizio, dall’altro a condizionare i costi che l’ente deve sostenere. Costi standard Il costo standard di un servizio è il valore assegnato in condizioni di normalità alla produzione di una singola unità di bene o servizio pubblico. La determinazione del costo standard, quindi, presuppone la misurabilità del bene o servizio prodotto Valore assoluto, senza riferimenti con i valori storici. Si possono confrontare solo i diversi fabbisogni standard. NON E’ UN INDICATORE DI PERFORMANCE Valore confrontabile con i valori storici e con i diversi fabbisogni standard. PUO’ FORNIRE INDICAZIONI SULLE INEFFICIENZE DI COSTO
  • 5. I FABBISOGNI STANDARD NON SONO UNA MISURA DI EFFICIENZA NEL MODO DI SPENDERE I SOLDI PUBBLICI SPESA STORICA SPESA STANDARD SFORZO FISCALE/ QUALITA’ SERVIZI INEFFICIENZA/ SPRECHI SPESA STORICA > SPESA STANDARD INEFFICIENZA
  • 6. COMUNE X (1000 ab) Fabbisogno std = 100 Diversa struttura dei costi (anzianità personale, valori immobiliari, morfologia, infrastrutture, etc.) Diversa struttura della domanda (composizione demografica, fattori di carico, dimensione territoriale, reddito, etc.) COMUNE Y (1000 ab) Fabbisogno std = 150 COMUNE X (1000 ab) Spesa storica = 120 Il criterio di riparto dei trasferimenti su base capitaria non tiene conto delle differenti strutture di costo e di domanda degli enti COMUNE Y (1000 ab) Spesa storica = 120 Inefficienza? No. Risorse sufficienti a coprire i fabbisogni. Possibili servizi extra o più qualità Sprechi o efficienza non sono determinabili a tavolino, ma sono lasciati al giudizio degli elettori, che però devono conoscere le risorse a disposizione del Comune (le capacità fiscali standard) Efficienza? No. Risorse insufficienti a coprire i fabbisogni Possibili servizi inferiori o meno qualità
  • 7. La capacità fiscale standard rappresenta la quantità di risorse potenziali di cui il Comune può disporre senza esercitare lo sforzo fiscale. La conoscenza delle capacità fiscali, assieme ai fabbisogni standard, determina la sfera di autonomia del Comune e di conseguenza, i flussi di perequazione Il calcolo delle capacità fiscali del gruppo IFEL-MEF-SOSE Per il calcolo delle capacità fiscali sono stati individuati 3 blocchi e un’integrazione: - Gettiti legati alle basi imponibili patrimoniali e reddituali (IMU, TASI, Addiz.IRPEF) calcolati ad aliquota standard - Gettito TARI parametrato al fabbisogno standard della spesa per i rifiuti - Gettito da tariffe, stimato sulla base di indicatori di reddito e ricchezza della popolazione, corretti per fattori di contesto - Solo parziale considerazione dell’evasione sulla componente immobiliare
  • 8. COMUNE X (1000 ab) Fabbisogno std = 100 Spesa storica = 120 Capacità fiscale = 100 COMUNE Y (1000 ab) Fabbisogno std = 150 Spesa storica = 120 Capacità fiscale = 150 MAGGIORE PRESSIONE FISCALE Maggiori servizi/qualità o inefficienze/sprechi? Flussi perequativi = 0 (il comune dispone di risorse standard uguali ai fabbisogni standard) Sforzo fiscale = 20 Sforzo fiscale = -30 MINORE PRESSIONE FISCALE Minori servizi/qualità o efficienza? Lo stabilisce il cittadino…aiutato anche da confronti sulla base di indicatori
  • 9. Falso Il livello del fabbisogno standard risente molto debolmente del periodo storico cui è riferito il calcolo, a meno che non vi siano stati profondi cambi di regime, quali catastrofi ambientali, forti variazioni demografiche o radicali modifiche delle funzioni fondamentali. Il taglio delle risorse non incide sui fabbisogni, mentre le fusioni tra comuni si Falso Le risorse perequative non vengono assegnate sulla base della distanza con la spesa storica, ma in riferimento alla distanza tra spesa standard e risorse standard. Se è vero che è stato assegnato un fabbisogno anche a chi non erogava il servizio, è anche vero che al medesimo ente è stata attribuita una capacità fiscale standard. Esempio I fabbisogni non si possono usare perché riferiti al 2009-2010 I fabbisogni non tengono conto del livello dei servizi erogati e premiano i comuni che non li erogano
  • 10. Se un Comune registra una spesa sociale pari a 0 e un altro pari a 100 e viene assegnato ad entrambi un fabbisogno pari a 100 per la medesima funzione, non vuol dire che il primo prende 100 a scapito dell’altro. Dipende qual è la capacità fiscale attribuita. Se il primo ha capacità fiscale pari a 100 e il secondo pari a 90, il primo non viene toccato dal sistema perequativo mentre il secondo prende 10, sovvertendo l’apparente ingiustizia. La misurazione degli output, in questo caso dei servizi erogati nel settore sociale, è comunque importante per affinare il calcolo, o ancora meglio per orientare le scelte dei cittadini, consentendo loro di verificare la quantità e la qualità dei servizi erogati. Tuttavia, l’assenza di misurazione di alcuni servizi non pone problemi ai fini della perequazione.