Aiutare i bambini ad elaborare il lutto e la perdita di una persona cara.
Suggerimenti pratici per chi si prende cura dei piccoli e presentazione del laboratorio esperienziale IL CERCHIO DELLA VITA, organizzato dall'Associazione LeGaMi per aiutare i piccoli dai 5 agli 11 anni
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Il mio cuore fa crack - Aiutare i bambini a superare il lutto
1. Aiutare i bambini a comunicare
ed elaborare le emozioni
Alessandra Anna Cineglosso – Psicologa, psicoterapeuta
Via Cavour, 2 – Orta di Atella (CE)
c.So Trieste, 118 - Caserta
338 26 42 155
alessandraannacineglosso.wordpress.com
2. «Ci sono cose difficili da capire. Pensieri che la mente di una bambina non
può contenere. Per esempio: papà è morto. I bambini non sanno la morte. (...)
Avvicinarsi al dolore fa molta paura, sfiorandolo s'impara a tenersene a distanza,
scegliendo vie lunghe e tortuose. Spesso, per scansare gli ostacoli, ci si allontana troppo
dal tracciato della propria anima e si finisce per smarrirsi - nel deserto, magari, invece
che nella foresta. Si rischia di morire di sete, anziché sbranati dai lupi.
Il cammino verso mio padre era pieno di pietre d'inciampo, era infestato di rovi. Mi
avvicinavo e poi mi allontanavo… un passo avanti e due indietro, con lo stesso
atteggiamento diffidente e circospetto con cui approcciai la soglia della classe in prima
elementare e ogni altra novità della mia infanzia»
Come mi batte forte il tuo cuore, Benedetta Tobagi
(Suo padre Walter fu assassinato quando lei aveva tre anni e
mezzo)
3. Per molto tempo lo stato di lutto e la sua
elaborazione sono stati considerati come una
prerogativa degli adulti ritenendo l’Io del
bambino troppo debole per poter reggere su di sé
il lavoro psichico del lutto…
…MA
L’elaborazione di un lutto è possibile anche in
tenera età purché il bambino riceva il giusto
supporto ed informazioni adeguate!
4. PROTESTA: tentativi di recuperare nella realtà e
nella fantasia la persona amata; rimproveri per
l’abbandono;
DISPERAZIONE: ambivalenza emotiva dalla
rabbiosa richiesta di ritorno al tormento non
manifestato;
DISTACCO: presa d’atto dell’irreversibilità
dell’evento.
5. Un ambiente in cui è/non è possibile esprimere le proprie
emozioni ed il proprio dolore;
Avere/Non avere figure di riferimento in grado di funzionare
come una base sicura;
Cause e circostanze della perdita;
Qualità delle relazioni prima della perdita, in particolare, con
la persona perduta;
Rapporti all’interno della famiglia in seguito alla perdita.
6. L’attaccamento è un’attitudine naturale e sana (non
regressiva e patologica);
Un legame sicuro costituisce il punto di partenza per
esplorare il mondo e vivere appieno la vita;
Riguarda poche figure significative;
Si caratterizza per un forte coinvolgimento emotivo e
per un atroce dolore per la separazione.
7. Disperazione
Senso di vuoto
Rabbia (“Come hai osato andartene via? Io mi
fidavo di te…”)
Senso di colpa (“Se solo fossi stato più
buono…”)
Paura
Paura di subire altre perdite
Solitudine
Cambiamenti improvvisi d’umore
8. «Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più
grande è non essere amati più.
(…) quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si interrompe
brutalmente il flusso di un’energia condivisa. Chi è stato abbandonato si
considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di
qualcosa d’indefinito.
Così mi sentivo io. Non avevo saputo trattenerla. Forse era andata a cercarsi un
figlio che riuscisse a disegnarla meglio»
Fai bei sogni, Massimo Gramellini
(Sua madre si suicidò quando lui aveva 9 anni)
9. Stadio iniziale: stordimento, confusione, incredulità;
Shock e sintomi fisici;
Nostalgia, mancanza e ricerca;
Essere perseguitato dai ricordi;
Tentativi di razionalizzare l’evento;
Pensieri legati alla persona scomparsa
10. “Perdere qualcuno che si ama causa sempre un grande
dolore…”
“Quando si perde qualcuno che si ama ci sembra che il mondo
venga privato della sua bellezza come se diventasse un gelido
inverno. Ma con il tempo, il mondo tornerà ad essere caldo e
il sole tornerà a splendere.”
“Quando si perde qualcuno che si ama ci sembra di odiare la
nostra vita ma, anche se sembra impossibile, con il tempo
tutto diventa più facile e si torna ad amarla.”
“Quanto più abbiamo avuto il coraggio di amare, tanto più è
grande il dolore per la perdita. Se ora il tuo dolore è grande è
perché hai avuto il coraggio di provare un amore grande.”
11. “Quando si perde qualcuno che si ama è naturale avere voglia di
piangere… Ci sono persone che piangono fiumi di lacrime… Non
bisogna trattenersi perché dopo ci si sente meglio.”
“È un segno di grande coraggio riuscire a piangere davvero quando
ci si sente piangere dentro al cuore…”
“Quando si perde qualcuno che si ama c’è sempre qualcuno
affettuoso e capace di consolarci.”
“Perdere qualcuno che si ama ci fa sentire diversi da prima, come
se non solo il mondo fosse cambiato ma anche noi.”
“I ricordi della persona amata sono un tesoro prezioso che nessuno
ci potrà potare via e che ci scalderà il cuore quando sentiremo la
mancanza della persona amata.”
12. Stare con le emozioni del bambino;
Trovare parole e concetti adeguati alla sua età (“Il suo corpo ha smesso di
funzionare…”);
Non proteggere i bambini dalla verità;
Non privarli del funerale come momento di congedo;
Affrontare per primi il tema della perdita (Chi protegge chi?);
Non colpevolizzare un bambino che regredisce;
Aiutarlo a capire che le sue paure di abbandono sono una “ripetizione”
della perdita;
Imparare a distinguere le fantasie di ricongiungimento dalla depressione
clinica e dalle fantasie di suicidio.
13. Stato depressivo per la maggior parte della giornata;
Diminuzione delle manifestazioni di interesse e piacere;
Cambiamento significativo di peso corporeo;
Tendenza a dormire troppo o troppo poco;
Senso di fatica;
Senso di inutilità o di colpa;
Difficoltà di concentrazione e di pensiero;
Pensieri di morte o suicidio;
Mancanza di interesse e di curiosità verso qualsiasi cosa;
Incapacità di farsi consolare;
Emozioni e pensieri negativi generalizzati.
14. Una negazione che blocca
Un prolungato senso di stordimento
Un distacco prematuro
La ricerca ossessiva di qualcuno o qualcosa
Eccessi di rabbia insuperabili
Il timore di perdere persone ed oggetti
Il disinvestimento/evitamento relazionale
Una disperazione inconsolabile
15. «Sentire la mancanza di qualcuno è una cosa che fa
molto male, come quando ci si rompe un braccio o
ci si taglia un ginocchio. È un dolore così grande
che tutto ciò che una persona desidera è che il
dolore se ne vada. Per il dolore fisico ci sono le
medicine, ma quando il dolore è un sentimento,
l’unica medicina è parlare con qualcuno di cui ci si
fida, raccontargli il proprio dolore e trovare il
coraggio di piangere in sua compagnia»
16. Prevenzione di disagi psichici causati da un
dolore inespresso;
Avere un luogo protetto in cui poter parlare
della propria sofferenza ed un tempo e uno
spazio per parlare della persona amata;
Una relazione empatica che svincoli l’amore dal
rischio dell’abbandono.
17. L’Associazione LeGaMi si impegna a fornire aiuto a tutti i bambini che
soffrono il dolore della perdita di un genitore, di un fratello, di una figura
particolarmente significativa. Organizziamo seminari gratuiti rivolti ai
familiari in cui cerchiamo di condividere con loro suggerimenti pratici per
aiutare i più piccoli e organizziamo un laboratorio esperienziale, IL
CERCHIO DELLA VITA, rivolto ai bambini, in cui strutturiamo per loro uno
spazio di contenimento della sofferenza ed espressione delle emozioni.
Contattaci
E-mail
assolegami@gmail.com
Blog
associazionelegami.wordpress.com
18. LeGaMi è un’Associazione di promozione Sociale
che opera nell’ambito della prevenzione del
disagio psico-sociale, della promozione del
benessere della persona in tutte le sue forme ed
espressioni (con particolare attenzione alle
relazioni affettive) ed alla diffusione della
cultura psicologica. I suoi interventi ricoprono
diverse aree specialistiche:
•Interventi di sostegno e cura rivolti alla coppia
madre-bambino,
•Interventi rivolti ad operatori che lavorano in
ambito socio-assistenziale,
•Percorsi di sostegno alla genitorialità,
•Interventi di coesione tra scuola e famiglia,
•Tutoraggio psicoeducativo,
•Attività clinica,
•Diffusione della cultura psicologica.