2. Il Calzolaio dei Sogni
Un esempio di jugaad innovator
di Gregorio Gabellieri
3. 1898 Nasce a Bonito (Avellino) undicesimo di quattordici figli.
I genitori erano entrambi contadini.
1907 Crea la sua prima scarpa per la Prima Comunione della
sorella.
1914 Si trasferisce negli Stati Uniti e diventa ‘’Il Calzolaio delle
dive’’.
1927 Rientra in Italia e si trasferisce a Firenze.
4. Gli innovatori Jugaad vengono spesso
considerati come dei folli perché la loro
capacità di “sentire” con la pancia, non solo
di ragionare con la testa, li porta a creare
qualcosa, la cui importanza al momento della
creazione, sfugge ai più.
“Oggi ne ho più di ventimila [di modelli] in
archivio e oltre 350 brevetti; alcuni sono stati
utilizzati, altro lo saranno quando il mondo
ne comprenderà la bellezza”.
Agiscono quindi secondo quattro modalità:
- pensano l’impensabile
- non pianificano, improvvisano
- per raggiungere l’obiettivo sperimentano varie strade
- agiscono con velocità e agilità
5. Come tutti gli innovatori Jugaad Salvatore Ferragamo si è trovato a far
fronte a varie tipologie di scarsità.
A seguito di eventi come la Grande Depressione nel ‘29, la bancarotta
nel ‘33 e la Seconda Guerra Mondiale nel ’39, Ferragamo ha dovuto
sviluppare il suo approccio resiliente per sopperire a carenze/assenze
di:
- Capitale
- Risorse naturali
- Talenti qualificati
6. Principio I
Cogliere l’opportunità nelle avversità
1929 Crea il “cambrione”, (che
brevetterà nel ‘33) una placca metallica in
grado di sostenere l’arco del piede
utilizzando l’acciaio proveniente dalla
Germania.
E’ il frutto degli insegnamenti raccolti
durante le lezioni serali di anatomia presso
la University of South California e di corsi
per corrispondenza di ingegneria chimica a
Scranton (Pensylvania) e matematica a
Berkeley.
7.
8. 1936Impossibilità di reperimento dell’acciaio che viene
impiegato per la Guerra in Etiopia.
1938Viene superato il problema della scarsità di materiale e
del blocco dei commerci legato all’autarchia fascista
(raggiunta da Mussolini nel ’34) con l’invenzione della
zeppa fatta di sughero sardo.
9. “Era quasi l’ora di pranzo, a malincuore misi da
parte il materiale [cuoio] e stavo per alzarmi e
andare a mangiare quando un pensiero
improvviso mi balenò in mente. Perché non
riempire tutto lo spazio dal tallone all’avampiede?
L’idea mi emozionò, avevo ben chiaro davanti
agli occhi il nuovo modello di tacco. Cominciai a
fare delle prove con pezzi di sughero sardo,
pressando, incollando, aggiustando e rifinendo
finchè l’intero spazio tra la suola e il tacco fu
riempito”.
Da ‘’Il Calzolaio dei sogni’’
Autobiografia di Salvatore Ferragamo
1957
10. Principio II
Fare di più con meno
“I materiali di prima scelta dai quali dipendeva la qualità del mio
lavoro scomparvero dal mercato costringendomi a improvvisare.
Da questa improvvisazione nacquero due delle mie idee più
fortunate, ispirate rispettivamente a una scatola di cioccolatini
e a un pezzo di sughero”.
11. 1930 E’ a partire da questi anni che inizia ad utilizzare
materiali considerati poveri come la rafia, il sughero, il
cellophane, la tela, la pelle di pesce e molti altri.
12. Principio III
Pensare e agire in modo flessibile
Perché Ferragamo ha saputo superare le
crisi? Ha saputo leggere i bisogni dei
clienti.
La carenza di risorse non corrisponde a
carenza di desideri, di sogni, è leva per lo
sviluppo di nuove idee.
Funzionalità ed estetica possono
convivere; si possono realizzare creazioni
sfarzose e belle anche con materiali
“poveri”.
13. "Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare
le stesse cose”.
Si apre così il famoso discorso di Albert Einstein del 1931, contenuto
nel libro “Il Mondo come lo vedo io” in riferimento alla crisi.
La flessibilità è ciò che ci porta a cambiare strada se quella che
abbiamo percorso sino a quel momento si rivela adesso impraticabile.
14. Principio IV
Mantenere la semplicità
Spesso è l’intuizione più banale che
produce i risultati migliori.
Innovatori Jugaad come Salvatore
Ferravamo si focalizzano più sulle
necessità che sui desideri, “leggono” i
bisogni della gente.
L’azienda Ferragamo utilizza ancora oggi i
principi indicati dal suo fondatore per
garantire il massimo comfort.
Nella loro genialità e semplicità,
invenzioni come il cambrione, la zeppa in
sughero e l’utilizzo dei materiali più
disparati si sono rivelati eterni.
15. Principio V
Includere il margine
Quando nessun calzolaio di Firenze
credeva nel progetto di realizzare una
produzione seriale di scarpe senza venir
meno dell’artigianalità e quindi della
qualità, ecco allora che “radunai
intorno a me un gruppo di trenta
giovani volenterosi”. Sapevo bene che
dei ragazzi inesperti non avrebbero mai
potuto produrre una serie di scarpe
uguali, così insegnai o ognuno come
completare alla perfezione una sola
parte del lavoro”.
A giovani ragazzi viene insegnato il
lavoro e diventano così artigiani
specializzati.
16. 1933 E’ costretto a dichiarare
bancarotta.
Tutti gli consigliano di rientrare in
America perché a Firenze non potrà più
avere successo. Decide invece di
rimanere a Firenze e ripartendo da sette
dipendenti che gli erano rimasti, in pochi
mesi riesce ad aprire un negozio ancora
più grande con il doppio di lavoratori alle
sue dipendenze.
Anche oggi l’azienda è in prima linea
nell’inclusione di giovani da inserire
nella sezione produttiva attraverso corsi
di avviamento professionale.
17. Principio VI
Segui il tuo cuore
“La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in
armonia”.
Mohandas Gandhi
Sono qualità come la passione, l’empatia, l’intuizione, la costanza che
permettono di arrivare lontani e di raggiungere i propri sogni.
“Sentivo nascermi dentro un’emozione, la stessa che provo ogni volta
che mi si presenta una sfida ”.
“Ho avuto la fortuna – o la sfortuna, dipende dai punti di vista – di
essere un uomo perennemente insoddisfatto, sempre alla ricerca di
qualcosa, e dotato di un’inusuale capacità di lavorare sodo” .
19. 1920 Insieme a due dei fratelli ha un brutto incidente
automobilistico durante il quale uno di loro
muore.
Ferragamo rimane gravemente ferito e rischia di
perdere la gamba; i medici riescono a salvargliela.
Il recupero è però lento e doloroso; prevede che la
gamba, rimasta più corta di alcuni centimetri,
venga tenuta in trazione più a lungo possibile.
Il metodo usato era molto doloroso e permetteva di
raggiungere solo modesti risultati.
20. “Ho pensato che anche se una
cosa non esiste ancora, non è
detto che non sia comunque
possibile inventarla: ogni
scoperta aspetta solo la mente
dell'uomo.
L'apparecchio Ferragamo venne
poi prodotto e
commercializzato da una ditta
di articoli ortopedici di Chicago
ed è tuttora in uso. Mi sento
orgoglioso quando penso che è
stato di aiuto a migliaia di
persone in tutto il mondo, in
particolare ai soldati della
Seconda Guerra Mondiale”.