2. I 5 atteggiamenti da evitare
con noi stessi:
S Focalizzarsi sul problema : questa è l'essenza del
lamento. Ci identifichiamo con il problema, non con la
soluzione.
S Catastrofizzare : ogni situazione negativa che ci si
presenta è un orribile disastro
S Aspettarsi il peggio: “ E se non le piaccio? E se non
supero quell'esame?” . Aspettarsi il peggio non ci aiuta
affatto a comportarci in modo efficace, ma stimola solo
l'ansia.
3. S Pensare per stereotipi : incasellando gli altri (e noi
stessi) in categorie preconcette, evitiamo di pensare alla
gente in termini di individui distinti.
S Pensare in termini di doveri : “ dovrei”, “sarebbe
necessario che”..., “devo”, “è opportuno che...” sono tutte
espressioni che, usate eccessivamente ed in modo
sconsiderato, presuppongono delle regole e degli
standard di comportamento che non esistono nella realtà.
4. Cosa bisogna fare?
S Affrontare i problemi relazionali in modo costruttivo!
S Considerare ogni problema come il risultato
collettivo del rapporto e non come qualcosa che
dipende da un singolo individuo.
5. E inoltre…
S Ascoltare in modo più attento e disponibile!
S Ascoltare e riconoscere ciò che il nostro interlocutore
dice, anche se non siamo d'accordo con lui, prima di
parlare della nostra esperienza o esprimere il nostro
punto di vista
6. Come farlo?
S Ascoltiamo con attenzione se vogliamo essere ascoltati
S Riformuliamo con parole nostre ciò che abbiamo
ascoltato
7. Facciamo attenzione…
S Non confondiamo “riconoscere” e “approvare”!
S Ascoltare e riformulare con parole nostre permettono di
soddisfare un bisogno umano fondamentale: essere
ascoltati/capiti!
8. Come iniziare una
conversazione:
S Esporre chiaramente che tipo di conversazione vogliamo
sostenere con lui o lei, e verificare se intende
partecipare.
S Questo è fondamentale per ridurre il rischio di
incomprensioni e stimolare la collaborazione negli altri.
S se l'altro acconsente a partecipare al dialogo, sarà più
presente e attivo nello scambio e più propenso a
soddisfare i nostri bisogni o a spiegare perché non è in
grado di farlo o, ancora, suggerire soluzioni alterinative.
9. Esercitiamoci…
S “Ciao, Gianna. Ho bisogno del tuo aiuto nel nostro
progetto. Hai un minuto per parlarne?”
S “Ah, Fabio, hai un minuto di tempo adesso? Volevo
parlarti ora del progetto del Signor….. Va bene?”
S “Salve, signor …… Le devo confessare che non mi trovo
particolarmente bene nel mio nuovo lavoro. Ne possiamo
parlare per qualche minuto?”
10. I 4 vantaggi:
S Diamo all'altro la possibilità di accettare o rifiutare il nostro invito.
Sappiamo quindi che, se partecipa, lo farà con maggiore
motivazione.
S Capire in anticipo l'obiettivo della nostra conversazione aiuta l'altro
a comprenderla meglio, sia in termini di parole, sia in termini di
linguaggio del corpo.
S Diamo la possibilità al nostro interlocutore di prepararsi
psicologicamente a ciò che verrà detto.
S Aiutiamo l'interlocutore a comprendere il ruolo che vogliamo
assuma nella conversazione.